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Autore: MiaBlack    03/01/2012    1 recensioni
Ogni anno si tiene il consueto ballo per la festa dei Fondatori; quest'anno però sarà il destino a scegliere le coppie. E mentre il fato muove le sue ignare vittime, c'è chi il destino se lo costruisce da solo, legando a sé una persona solo per il gusto perverso di vederne soffrire altre. 7°contest "dolci tentazioni"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Riassunto: Ogni anno si tiene il consueto ballo per la festa dei Fondatori; quest'anno però sarà il destino a scegliere le coppie. E mentre il fato muove le sue ignare vittime, c'è chi il destino se lo costruisce da solo, legando a sé una persona solo per il gusto perverso di vederne soffrire altre.
 

Questa storia ha partecipato al contest Dolci tentazioni è arrivata al 7° posto! :( buona lettura spero vi piaccia

 

Dolci per i Fondatori

 

Capitolo 1

L'arrivo della “maledizione”

 

Era una sera come tante nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Tutti gli studenti e i professori si trovavano nella Sala Grande, dove stavano consumando la loro cena: il rumore delle posate e le voci dei presenti riempivano la sala creando un piacevole caos.

Il preside, Silente, adorava vedere le quattro case andare d'accordo fra loro, soprattutto in quel periodo dell'anno; il vecchio sorrise alla donna seduta accanto a lui la vecchia, acida zitella McGranitt, così rinominata dai dolci e simpatici rampolli Serpeverde per il suo carattere intransigente verso le regole di condotta.

La donna batté la forchetta sul bicchiere, producendo un tintinnio come di campanelle.

A tale rumore, il brusio delle chiacchiere dei giovani commensali cessò quasi immediatamente.

Al tavolo rosso oro quattro teste si voltarono contemporaneamente verso il tavolo dei professori: erano rari gli annunci del preside durante l'anno.

- Che cosa barà buccesso? – Chiese un ragazzo dai capelli rossi mentre masticava una coscia di pollo, sputacchiando così la carne mentre parlava.

- Ronald sei disgustoso! - Commentò la ragazza seduta davanti a lui, spostandosi indietro per evitare di essere colpita da pezzetti di pollo volanti.

- Bellina te Ginny. – Rispose scortese il ragazzo; la giovane lo guardò e rispose subito, acida.

- Forse non sarò bellina, ma conosco l'educazione e madre natura mi ha dato della materia grigia, cosa che a te manca. -

- Adesso basta! Ginny ritira gli artigli! Ronald non parlare sputando quello che hai in bocca, è disgustoso! – Come sempre la saggia e molto “materna” Hermione Granger aveva dovuto infilare il suo graziosissimo naso in fatti che non la riguardavano.

- Okay Herm. – Disse subito il ragazzo per zittirla. Anche la ragazza annuì per la stessa identica ragione.

Il preside nel frattempo si era alzato e aveva iniziato a parlare.

- Questo è un anno molto speciale; ricorrono infatti i mille e cinquecento anni dalla fondazione della scuola. - Nella sala grande si sparpagliò un mormorio eccitato, soprattutto da parte degli studenti del primo anno.

- Odio questa ricorrenza. – Sibilò Ginevra.

- Mi associo Ginny! – Convenne Hermione.

- Ogni anno, come da tradizione, saranno estratte a sorte tre ragazze e tre ragazzi per ogni casa: le ragazze dovranno preparare un dolce, che sarà recapitato al ragazzo sorteggiato come segno di armonia e pace tra le quattro casate. – Un leggero applauso si alzò dalla sala.

Il preside fece segno di fare silenzio e quando l'applauso terminò riprese a parlare.

- Vista la particolarità di quest’anno, abbiamo deciso che la festa sarà diversa. I vestiti saranno di altri tempi, e dovrete indossare una maschera, ma non vi preoccupate, questi dettagli sono già stati comunicati ai negozi del villaggio: troverete tutto quello che vi occorre. La particolarità a cui accennavo prima non è nulla di tutto questo. Le coppie per questa festa saranno sorteggiate, sarà il destino a decidere. La mattina prima del ballo riceverete un biglietto che vi permetterà di farvi identificare in sala grande da quello che sarà il vostro accompagnatore o accompagnatrice. – La sala grande scese nel più assoluto silenzio, spiazzata dall'annuncio appena fatto.

- Bene, riprendete pure a cenare ragazzi. – I quattro si guardarono scioccati.

- E' una mia impressione o le idee del preside sono diventate vagamente folli? – Chiese Ginevra, cercando di suonare calma: quella idea non era solo folle, era malsana, da malati di mente: come si potevano sorteggiare le coppie?

Esistevano già delle coppie, e lei voleva andare al ballo con Harry; dopo tutto il tempo che aveva aspettato perché lui si accorgesse di lei, il preside doveva rovinare proprio la loro prima festa!

Lo faceva di proposito, ne era convinta, lo faceva per rovinare la sua vita.

Ginevra guardò i ragazzi in sala e sospirò frustrata: la metà dei presenti erano dei mostri, ad un terzo di quelli che non erano mostri aveva già dato il ben servito; rimanevano due terzi che erano i più fighi della scuola, i quali si dividevano per un terzo in strafighi da paura che però non la guardavano di striscio, e quel restante un terzo... beh erano troppo pochi per sperare in qualcosa di più che nella così detta botta di sedere.

Conclusione di tutto quel pensare, sarebbe finita al ballo con uno brutto e antipatico al quale aveva già dato un due di picche.

- Dai Ginny potrebbe sempre capitarti qualcuno di simpatico: conosci tante persone nelle varie case, potresti trovare un tuo amico, almeno la serata sarà piacevole. - Cercò di incoraggiarla la castana.

- Non mi consola molto, avrei voluto andarci con chi sceglievo io. – Fece sconsolata guardando il moro.

- Sbaglio o a noi non è mai capitata la cosa del dolce? – Intervenne Harry pensieroso.

- Meno male! – Risposero le due ragazze insieme, quella era la tradizione che più detestavano: preparare un dolce a un perfetto sconosciuto senza avere la minima idea di cosa potesse piacergli era troppo difficile, non volevano nemmeno pensarci.

Solitamente però era una tradizione che toccava a quelli dal terzo anno in giù, ed era raro che quelli del sesto o settimo anno fossero coinvolti.

- Io mangerei volentieri un dolce preparato da te Herm... – Commentò Ron guardando incantato la ragazza.

- Oh Ron come sei dolce. Quando torniamo a casa per le vacanze ti faccio tutti i dolci che vuoi. -

- Da diabete. –

Sibilò Ginny, sorseggiando il succo di zucca e facendo ridere il moro seduto accanto a lei.

- Sarebbe bellissimo se domani mattina ti svegliassi con la misteriosa busta blu e il tuo dolce fosse per me.. –

Continuò a sognare.

- E qui dimostri quanto madre natura sia stata avida di materia grigia Ron: le torte sono per ragazzi delle altre case! Nessuna ragazza farà mai un dolce per un ragazzo della stessa casa per la festa dei Fondatori. - Intervenne Ginevra, nauseata da quella scena.

 

 

 

*************

 

 

La mattina dopo, nel dormitorio femminile di Grifondoro del sesto anno, un urlo svegliò tutte le ragazze che erano ancora nel mondo dei sogni.

- Ginny tutto bene? – Chiese una compagna di stanza di quest'ultima, ancora assonnata.

- Magnificamente! Scusate, un brutto sogno. – Rispose; aveva appena aperto gli occhi dopo un bellissimo sogno: c'era lei che ballava in un bellissimo abito da sera d'altri tempi sotto il chiarore della luna, con un misterioso e affascinante ragazzo.

Il bel sogno era però scomparso, lasciando il posto ad un incubo chiamato realtà; sospesa, sopra il suo viso c'era la busta.

Seduta sul letto stringeva nella mano, in una morsa quasi omicida, quella piccola busta blu.

Per la prima volta in sei anni le era capitata la maledizione: quell'anno toccava a lei confezionare un dolce per un Fondatore.

Prese un profondo respiro e l'aprì, sperando di trovarci dentro alcune informazioni, ma con suo grande rammarico, il biglietto non le forniva alcuna informazione utile:

 

Signorina Weasley, è stata scelta come rappresentante della sua casa.

Il dolce dovrà essere confezionato entro e non oltre le due del pomeriggio di sabato 25 marzo.

Le ricordiamo in oltre di mantenere l'assoluto riservatezza su questo fatto.

Il dolce dovrà essere anonimo per poi essere consegnato ad un altrettanto anonimo destinatario.

 

I quattro Fondatori di Hogwarts

 

Cosetta Corvonero, Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Salazar Serpeverde

 

Dopo averlo letto, il biglietto si dissolse nel nulla senza lasciare tracce.

La maledizione della festa dei fondatori, era così che le ragazze dal secondo anno in su chiamavano quella ricorrenza, era ricaduta su di lei.

 

Scese a colazione con l'aria di una persona che si stava recando ad un funerale.

Per la sala c'era una insolita aria gioiosa: tutti chiacchieravano allegri e le risate divertite riempivano la stanza, cosa alquanto insolita se si pensava che era solo metà settimana ed erano le otto del mattino.

- Tesoro tutto bene? Hai una faccia! - Commentò Hermione non appena vide Ginevra sedersi al tavolo con loro.

- Si Herm, tutto a posto, ho solo dormito male. – Rispose lei, cercando di non essere acida: Hermione era la sua migliore amica e non si meritava le sue risposte acide.

- Stasera allora è meglio se vai a letto presto. -

- Sicuramente farò così. –

Rispose atona. Meglio seppellire i suo problemi sotto un soffice e caldo piumone.

 

*****************

 

Camminava per i corridoi, cercando di ignorare le ragazze che chiacchieravano della festa, dribblava in modo rapido ed efficace tutti i gruppetti che trovava fermi nel corridoio: non c'era ragazza in tutta la scuola che non parlasse di quella festa; anche durante le lezioni c'erano quelle più temerarie che continuavano a parlarne nonostante i professori stessero spiegando.

 

*****************

 

Ai piedi della botola che l'avrebbe condotta nell'aula di divinazione trovò una giovane ragazza bionda che, seduta a terra, aspettava il suo arrivo.

- Eccoti finalmente! - Commentò, non appena la vide arrivare con il suo nuvolone nero di rabbia.

- Ciao Luna. - Rispose lei.

Salirono le scale ed entrarono nell'aula: l'odore di chiuso e di incenso diede subito fastidio alle nuove arrivate, che si apprestarono a prendere posto in un angolino vicino alla finestra.

- Possibile che non possa aprire un po' la finestra? Tra il caldo e l'odore di incenso qui si muore! - Esclamò Ginevra mettendosi seduta su un pouf.

- Beh ammettiamolo: questa è la lezione più inutile che seguiamo. Non ricordo nemmeno perché continuiamo a seguirla. -

- O questa o cura delle creature magiche! – Le due rabbrividirono solo al pensiero.

- Gli animali di Hagrid ci avrebbero ammazzato... -

- Se proprio devo pensare alla morte, preferisco pensarci con le predizioni della Cooman. -

- Almeno sappiamo che sono tutte invenzioni. – La professoressa fece il suo ingresso avvolta da un alone di incenso.

- Buon giorno miei cari! Oggi è un grande giorno! -

- E perché mai? – Chiese sottovoce Ginevra alla compagna.

- Forse oggi non muore nessuno! – Le due ridacchiarono ignorando le occhiatacce di alcuni presenti, i quali credevano realmente alle predizioni della professoressa.

- Oggi impareremo a leggere il futuro nelle stelle! – Ginevra rise non riuscendo a trattenersi, ricevendo una gomitata dall'amica.

- Insomma Gin. - La riprese Luna, che anche lei non riusciva a trattenersi dal ridere.

- E sarebbe un grande giorno per questo? -

La lezione continuò normalmente: la professoressa continuava ad inventarsi improbabili eventi futuri e metà classe pendeva dalle sue labbra.

- Insomma Gin, oggi sei più acida del solito, mi dici che cosa è successo? – Chiese la bionda dopo l'ennesima battuta cattiva detta dalla compagna.

- Scusa Luna hai ragione, è che mi sono svegliata male. – Spiegò la rossa rimanendo sul vago.

La professoressa intanto si era avvicinata alle due.

- Io vedo... – Iniziò a dire con il suo solito tono da svampita; le due non le prestarono nemmeno particolare attenzione se non che, durante il suo delirio da finta veggente qualcosa cambiò.

- Signorina Weasley, il destino ha deciso di rivelare le sue carte, la porta dell'amore si è spalancata.

I suoi sforzi saranno vani: lui sarà il suo unico vero amore, ma sarà un amore oscuro e malato.

La strada si alternerà tra il dolce e l'amaro. Fate attenzione, diffidate o l'oscurità vi avvolgerà nelle sue nere ali di dolore e tristezza e vi porterà via... – La voce profonda diede i brividi a tutti i presenti, soprattutto alla ragazza, decretando il suo unico amore come qualcosa da cui era meglio scappare.

 

- Ginny? – La richiamò Luna, mentre uscivano dalla classe: la rossa era scesa come una furia travolgendo tutti quelli che le ostruivano il passaggio.

- Placa la tua furia Weasley! – Esclamò un ragazzo da un angolo del corridoio.

- Ecco ci mancavi solo tu per completare in bellezza la giornata! - Esclamò esasperata lei. Il ragazzo uscì dall'ombra e rivelò il suo sogghigno.

- Brutta giornata? – Chiese lui, cercando di infierire, facendo arrivare la sua pazienza al limite.

- No fantastica! Fantastica quanto fu per te il giorno che Malocchio ti trasformò in furetto! – Rispose la ragazza, e le guance bianche del ragazzo si tinsero di rosso.

Imbarazzato e ferito si avvicinò con l'intento di far del male alla ragazza.

- Weasley tieni a freno la tua lingua o potrebbe finire male. – Commentò, cercando di bloccarla contro il muro.

- Gin andiamo, lascialo perdere! Addio Malfoy! – Luna arrivò e l'afferrò per il braccio trascinandola via dal ragazzo, che sicuramente si sarebbe vendicato facendole molto male. Lasciarono Malfoy a guardarle scomparire lungo il corridoio.

- Ehi Draco, che ti prende? Come mai respira ancora? Non dirmi che ti piace la pezzente? – Una voce sarcastica e beffarda arrivò dallo stesso angolo dove fino a poco prima c'era anche il biondo.

- Nott perché dici queste stronzate? Ma l'hai vista? -

- Non è brutta, penso che sia una bella ragazza: ha le curve tutte al posto giusto e due labbra che... Beh questo lo lascio alla tua immaginazione. Peccato però che sia una pezzente filobabbana, traditrice del suo stesso sangue. –

- Appunto... però un caratterino niente male. -

- Se solo riuscissimo a portarla dalla nostra parte... -

- Bella idea! – Sorrise Draco malvagio, mentre il marchio nero bruciava sul suo braccio.

 

 

Quando quella sera si buttò sul letto per dormire.

Il suo umore non era migliorato nemmeno un po': quella giornata era stata detestabile dal primo momento in cui aveva aperto gli occhi, e continuava ad essere detestabile anche in quel momento. Stesa sul letto con le tende del baldacchino chiuse, sì perché le tende potevano proteggerla dal vedere oltre, ma non impedivano alle parole di arrivare fino a lei.

Le sue compagne di stanza stavano chiacchierando spensierate.

- Secondo me è toccata alla Parkinson la maledizione, hai visto che faccia aveva? – Le tre compagne risero divertite, continuando a spettegolare su chi potessero essere le vittime di quell'anno.

- Secondo te Ginny, chi potrebbe essere una delle vittime? - Chiese una delle ragazze.

La giovane rossa soffocò un urlo con il cuscino: doveva calmarsi, o avrebbe divorato le tre ragazze, che non potevano sapere che stavano buttando sale su una ferita aperta.

- Non lo so... E sinceramente non mi interessa! – Perché era toccato a lei? Perché quella disgrazia era dovuta succedere proprio a lei, con tutte le ragazze che frequentavano quella scuola?

Sospirò: doveva rassegnarsi, doveva solo scegliere un dolce a caso e prepararlo.

 

Continua...

 

Spero che vi sia piaciuto e sia risultato originale. A presto con il prossimo capitolo spero mi seguirete in tanti! ^.^

 

un bacione MiaBlack

   
 
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