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Autore: Moonlight Night    03/01/2012    3 recensioni
Ichigo ha perso i poteri, la sua vita è monotona ormai....
Manca, manca qualcuno di importante....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Not again

 
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli per smuoverli un po' e pensò che, per quanto strani, era sempre andato fiero dei suoi capelli arancioni.
Camminava a passo lento, come se non gli importasse nulla del resto del mondo, il braccio destro piegato all'indietro, la cartella appoggiata sulla spalla, la camicia leggermente aperta sul petto muscoloso.
-Icchiiiiii-
L'eco di un grido lo raggiunse, Ichigo Kurosaki si voltò e vide sua sorella Karin, sull'uscio di casa, sbracciarsi per chiamarlo.
Appena fu entrato il volto di Yuzu fece capolino dalla cucina.
-Fratellino, ho preparato tutti i tuoi piatti preferiti quindi non dire che non hai fame e vieni subito a mangiare- ordinò.
Ichigo si sedette a tavola con un sorriso stampato sul volto, pronto a godersi un'allegra cena in compagnia delle sue sorelle e soprattutto senza quell'impiastro del padre.
-Senti fratellino- disse Yuzu all'improvviso.
-Sì, che c'è?-
-Domani dovrebbe venire a dormire una mia amica e mi chiedevo se potessi prestarmi le coperte che tieni nel tuo armadio- concluse lei.
A quelle parole Karin abbassò d'istinto la testa e lanciò uno sguardo in direzione del fratello: era immobile come una statua, la forchetta ferma a mezz'aria, i muscoli tesi, gli occhi coperti da un'ombra scura.
-Fratellino? Che hai? Ti senti male?- gli chiese preoccupata la piccola Yuzu.
-Sto benissimo grazie, e, per quanto riguarda le coperte, te le porterò giù domani mattina- rispose cupo -A proposito, lo sai che sei proprio una cuoca fantastica?!- aggiunse con un sorriso; la piccola chef lo guardava con occhi adoranti, contenta di aver reso felice il suo amato fratellino.
Quando finirono di mangiare, Ichigo si diresse verso la propria camera, ma fu interrotto dalla voce della sorella che gli ricordava di portarle le coperte.
Sai, Yuzu, pensò Karin, a volte sei proprio ingenua.
Farsi imbrogliare dal fratellone così.... A lei non sarebbe mai capitato.
Perché lei sapeva.
Perché lei vedeva.
Vedeva ogni suo falso sorriso, vedeva la sua tristezza, vedeva il modo in cui cercava di nasconderla.
Vedeva la nostalgia,
la nostalgia che gli rodeva il cuore,
perché, anche se non pronunciava una parola, i suoi occhi parlavano per lui...
La nostalgia che, come una goccia di petrolio nel mare, si espandeva, si espandeva, fino a raggiungere ogni parte del suo essere...
Sei un libro aperto, Ichi-nii....
 
                                                 *                  *                 *
 
Ichigo salì le scale con un passo pesante, trascinando i piedi sul parquet chiaro.
 
Sciocco, sei proprio un caso senza speranze, non potresti muoverti con un po' più di eleganza invece di sembrare un elefante assonnato?!
 
Era una critica dal passato, il ricordo di una voce ormai quasi dimenticata.
Per tutta risposta il ragazzo trascinò i piedi ancora più rumorosamente.
Ichigo aprì la porta della sua camera e lentamente si avvicinò alla finestra sopra il suo letto, la spalancò e si mise a osservare il tramonto.
Pochi istanti prima sembrava che fiamme incendiassero il cielo, trasformandolo in un inferno di fuoco, ma ora la luce si perdeva, come un uomo senza bussola, tra il buio che avanzava.
I pochi raggi solari rimasti si facevano faticosamente largo fra le tenebre, piccole mani tese verso la sommità del cielo in cerca di aiuto per sfuggire alle catene della notte.
Ichigo si guardò le mani.
Quel potere lui non ce l'aveva più.
Il potere di combattere, il potere di aiutare, il potere di salvare, il potere di proteggere, tutto era andato perduto assieme ai suoi poteri di shinigami.
Si mise ad osservare nuovamente fuori dalla finestra: la luce aveva cercato di resistere, era caduta, si era rialzata ed era stata definitivamente schiacciata dall'oscurità.
In fondo era destino.
Era una regola alla quale non si poteva sfuggire.
Dì e notte, da sempre e per sempre separati.
E così il sole e la luna, costretti a rincorrersi, a sfiorarsi e a lasciarsi di nuovo, un ciclo infinito.
 
Perché? Perché il sole semplicemente non si arrende?
Perché non capisce che è tutto inutile?
Perché non capisce che non riuscirà mai ad afferrare la luna?
Perché continua imperterrito? Perché?
 
                                                   *             *             *
 
 
Uno strano solletico sul viso.
Ma che diavolo?
Ichigo aprì gli occhi lentamente e si trovò a fissare stralunato una piccola foglia verde che aveva deciso di stazionare sopra il suo naso, con un colpo della mano la spinse via e si alzò in piedi per capire che razza di luogo fosse quello.
Un bosco?! Ma che ci faccio qu....
Non riuscì neanche a concludere il pensiero perché, all'improvviso, la lucente lama di una katana comparve sotto il suo mento, solleticandogli la pelle.
-Morto. Tze, che bel combattimento, ti stai rilassando un po' troppo lo sai?!-
Quella voce....
-Rukia?- mormorò incredulo il ragazzo e contemporaneamente si voltò per guardarla... Era proprio lei, com'era possibile?
-Danza, Sode No Shirayuki, Tsugi no Mai, Hakuren-
Quel sussurro interruppe i suoi pensieri, scorse con la coda dell'occhio un nastro bianco volteggiare nell'aria sulla base di una melodia silenziosa e inudibile agli esseri umani.
Non riuscì neanche a fare un passo per sfuggire alla furia omicida della zanpakuto di ghiaccio della piccola shinigami.
Ichigo chiuse gli occhi di scatto e rapidamente portò la mano dietro la schiena.
 
Rukia si alzò in punta dei piedi per cercare di vedere se Ichigo era sopravvissuto al suo attacco.
Merda, forse ci sono andata un po' troppo pesante... Bè in fondo è colpa sua che non ha schivato il colpo...
Però, nonostante l'ostentata spavalderia, un lieve cenno di preoccupazione cominciò a farsi strada nel cuore della shinigami...
Uno scricchiolio la distrasse da tutti i suoi pensieri, il ghiaccio creato da Sode No Shirayuki si incrinò ed esplose in una miriade di frammenti che, simili a specchi, riflettevano la luce del caldo sole estivo, creando una pioggia di luce.
Rukia si coprì gli occhi con una mano, momentaneamente accecata.
-Non abbassare la guardia, Rukia!- disse una voce proveniente dal centro dell'esplosione.
Mezzo secondo dopo la piccola shinigami non poteva muoversi: il ragazzo era arrivato da dietro e la teneva bloccata a sé con un braccio, per impedirle qualunque movimento, Zangestu le carezzava il collo.
La ragazza poteva vedere i propri occhi riflessi sulla lucida e sottile lama nera che sembrava beffarsi di lei e della sua forza.
-Te l'avevo detto di non abbassare la guardia, shinigami da strapazzo- le sussurrò Ichigo.
Poteva sentire il suo respiro sul collo, i suoi capelli farle il solletico.
 
 
Il ragazzo vide i suoi occhi chiudersi e le sue ginocchia cedere, si abbassò e la afferrò a un centimetro da terra.
Merda, ma che diavolo è successo?
-Yo, Rukia, dannazione Rukia, rispondimi- urlò il ragazzo scuotendola, preso da un improvviso spavento.
-Ehi rispond-
Sangue. Rukia, un braccio alzato. Ichigo, una mano sul viso.
-Ma che ti prende? Mi hai tirato un pugno sul naso, deficiente!- esclamò arrabbiato lo shinigami.
La ragazza lo fissò con uno sguardo innocente: -Non ero svenuta, era tutto un piano per stenderti e vincere-
-Vincere?- mormorò Ichigo e la guardò senza capire, almeno fino a quando non si ritrovò una spada puntata alla gola (di nuovo).
-Sei scarso lo sai? Muoviti stolto e vieni a sciacquarti- ordinò lei, si incamminò verso il lago lì vicino e si inginocchiò sulla riva.
Ichigo la osservò per pochi secondi, poi una furia gli scoppiò in petto.
Quella nana aveva osato offenderlo e comandarlo?
Senza pensarci due volte scattò verso la compagna, la prese per la vita e la lanciò nel lago.
Una colonna d'acqua si innalzò nel cielo nel punto dove la sfortunata shinigami era caduta, gli schizzi bagnarono persino Ichigo che osservava la scena ridendo.
Rukia riemerse, le mani tese verso il ragazzo.
-Demente dammi una mano! Non so nuotare!- urlò
-Stavolta non ci casco, nana malefica- le rispose lui.
-Non sto scherzando stolto! Ichigo, ti prego!-
Lo shinigami sbuffò, si tuffò nelle acque gelide e dopo qualche bracciata arrivò vicino alla ragazza che, con il terrore negli occhi, si agitava cercando di stare a galla.
Ichigo allungò le mani e Rukia si buttò per afferrarle, tuttavia lui si spinse indietro ridendo, obbligandola così a tentare di raggiungerlo.
-Bast....- urlò lei, prima che l'acqua le entrasse in bocca.
Lo shinigami la afferrò e la tenne in braccio mentre tossiva.
-Cretino, mi volevi uccidere?- gli chiese con un sorriso.
-Scusa ho esagerato- rispose, sentendosi un po' colpevole -Dai, adesso ti porto a riva-
Rukia, ancora tremante, si spostò sulla schiena del ragazzo e gli si aggrappò al collo.
Ichigo cominciò a nuotare senza sforzo.
Grazie al cielo è forte, pensò la ragazza, poi si concentrò solamente su quella zazzera arancione.
 
-Contenta? Adesso ci siamo sciacquati- le disse sorridendo quando arrivarono a riva.
-Mi stai prendendo in giro, stolto?- chiese lei e si distese sul prato per asciugarsi, faceva caldo e ci sarebbe voluto poco.
Il ragazzo si distese a sua volta e la osservò giocherellare con un fiore blu, blu come i suoi occhi.
 
                                              *                *               *
 
Ichigo correva. Correva alla sua massima velocità.
Doveva raggiungerla.
-Rukia-
-Rukia-
Le sue grida erano inutili.
Scattò in avanti, deciso a fermarla.
Le prese un braccio e la fece voltare.
-Rukia- sussurrò con un sorriso.
La shinigami lo fissò indifferente.
-Cosa vuoi?-
-Rukia....-
-Anzi, chi sei tu?-
Quella domanda lo congelò.
-Cosa intendi? Rukia....-
Il suo sguardo era freddo, distaccato.
All'improvviso una strana nebbia avvolse la ragazza.
Il ragazzo si guardò in giro.
Nero.
Attorno a lui non c'era altro che buio.
Vuoto.
Solitudine.
Sparita. Evaporata. Rapita.
Ichigo si mise ad urlare, un urlo straziante che riempì l'aria.
Nelle sua mente rimbombavano ancora quelle parole: chi sei tu?
 
                                             *          *          *
 
-Ichigo-
-Ichigo-
Ichigo aprì gli occhi, Rukia lo fissava con un'espressione preoccupata.
-Che è successo?- chiese all'amica.
-Bè, ti sei addormentato per un paio di minuti e io non ho voluto svegliarti, ma poi hai cominciato ad agitarti e allora....-
-Grazie- la interruppe lui -Era solo un brutto sogno-
-Che cos'hai sognato?- gli domandò interessata la shinigami.
-Non me lo ricordo- mentì lui.
La ragazza non chiese altro, ma, dalla sua faccia, era chiaro che aveva capito che era tutta una bugia.
Ichigo si alzò in piedi e si stiracchiò, il suo sguardo fu attirato da dei punti colorati su un cespuglio, si avvicinò: more.
Il ragazzo ne colse una e la mise in bocca, era gustosa.
-Ehi! Anch'io ne voglio una-
La faccia di Rukia spuntò all'improvviso all'interno del suo campo visivo, era distesa a terra con la bocca aperta aspettando di essere imboccata.
Ichigo prese una mora e gliela appoggiò sulla lingua, lei la ingoiò per poi guardarlo male.
-Era acidissima! Sei pessimo persino come servo!-
Servo?!
Ichigo le spiaccicò il frutto in faccia.
-Io non sono mica il tuo servo- la prese in giro lui.
Rukia si alzò in piedi, il ragazzo la osservò: una grossa macchia viola le occupava la guancia destra.
Entrambi scoppiarono a ridere e cominciarono a tirarsi addosso le more, si inseguivano ridendo, sembravano due bambini.
Era un gioco infantile, ma a loro non importava.... Erano felici...
 
 
La battaglia era finita con un pareggio e ora i due ragazzi erano seduti schiena contro schiena: avevano ancora il fiatone.
Rukia si mise a ridere: -Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia-
-Lo ammetto, è stato divertente nana-
-Ma stai zitto- disse la shinigami, accompagnando la frase con una pacca affettuosa; poi si distese e, nel giro di qualche secondo, si addormentò.
Ichigo la fissò sconcertato.
Mah... Non è mica normale questa qui...
Un sorriso pieno di tenerezza gli spuntò sul volto, si mise a pancia in giù e la osservò: il ciuffo di capelli corvini le attraversava il viso, le labbra appena appena dischiuse, macchie viola le ricoprivano il corpo e i vestiti.
È carina anche così....
No, no, Ichigo ma cosa stai pensando? Sei completamente impazzito?
Girati dall'altra parte immediatamente!
 
 
Il calore stava scemando, lasciando il posto all'aria fredda.
Ichigo si svegliò: erano ancora distesi lì?
Si mise a sedere e scosse Rukia, la shinigami aprì gli occhi e se li sfregò, sbadigliando.
-È già il tramonto?- chiese intontita.
Il ragazzo annuì.
È soltanto uno stupido sogno.
Questa consapevolezza lo turbò.
-Soltanto un sogno- mormorò -Questo è soltanto un sogno-
-Sai? Lo immaginavo- disse mesta Rukia -Però è stato divertente lo stesso, no?-
Ichigo si guardò le mani e si accorse di non poter più muovere le dita.
Mi sto svegliando.....
Prese una decisone.
-Rukia- sussurrò -Mi mancherai-
La shinigami lo guardò di sbieco -Stai male? Che vai farneticando?-
-Sai che sono un disastro totale in queste cose- urlò lui, rosso dall'imbarazzo
-Sono un disastro ma non lascerò che succeda una seconda volta, non me ne starò fermo e impotente mentre tu svanisci, non di nuovo-
Si alzò in piedi.
-Rukia, tu devi allenarti, combattere, diventa luogotenente o anche capitano! Tu ce la puoi fare! Io credo in te!- urlò con tutta la voce che aveva in corpo.
Poi restò lì, zitto, schiacciato dal peso delle parole mai dette che, in quei secondi, erano state liberate.
La piccola shinigami scattò in piedi e, senza averlo pienamente deciso, abbracciò il ragazzo.
-Non dimenticarmi- mormorò, mentre calde lacrime le scendevano dagli occhi, rigandole il volto.
Ichigo rimase un po' interdetto, ma poi la strinse a sé con un sorriso triste.
-Che fai nana? Piangi?-
All'improvviso un fulmine squarciò il cielo grigio e l'eco di un tuono fece tremare l'intero universo, grosse e pesanti gocce di pioggia scesero a terra.
I due ragazzi si ritrovarono abbracciati sotto l'acqua scrosciante.
Anche il cielo piange....
-Rukia, ti voglio bene-
La shinigami alzò la testa.
I suoi occhi, dello stesso colore e potenza del mare in tempesta, si agganciarono a quelli del sostituto shinigami.
Ci rivedremo...
Una promessa. Non una promessa detta a voce, ma un patto siglato dai loro cuori che, in quel momento, battevano all'unisono superando persino il rombo dei tuoni.
L'oscurità li avvolse...... E fu soltanto buio.
 
                                                 *            *           *
 
 
-Nooooooooooooo-     
Lo stesso urlo squarciò l'aria nei due mondi.
 
 
Nella Soul Society, Rukia si svegliò di colpo, il respiro affannato.
Un incubo? No, qualcosa di piacevole ma.... Non riesco a ricordare...
Sentì il bisogno di uscire, indossò il suo shihakusho nero e scese in giardino, il buio della notte la circondava, ma qualche raggio si sole cominciava a svegliarsi, illuminando l'est.
La shinigami accarezzò la sua Sode No Shirayuki.
-Ti va se ci alleniamo un po'?- le chiese sottovoce con un sorriso.
-Allenati con me, Rukia-
Una voce nell'ombra.
-Nii-sama- esclamò stupefatta, ma non fece altri commenti, estrasse la katana dal suo fodero e aspettò che il fratello facesse lo stesso.
Devo diventare più forte, voglio diventare più forte...
Questo era il pensiero che le martellava nella mente, ma, in fondo, non aveva la più pallida idea della sua origine.
 
Byakuya Kuchiki era uscito e l'aveva vista lì, da sola.
Aveva notato come stringeva la spada, smaniosa di sguainarla, aveva scorto il fuoco della decisione ardere nei suoi occhi, una decisone che non aveva mai visto, la decisione di chi non avrebbe mai mollato, di chi si sarebbe sempre rialzato per raggiungere il proprio obiettivo.
In quel momento, mentre scendeva nel giardino, fu fiero della sorella.
 
Tu ce la puoi fare! Io credo in te!
Parole senza la voce di chi le aveva pronunciate, parole senza padrone, parole di uno spettro senza tempo e senza nome.
Eppure erano quelle parole che muovevano le sue braccia e le sue gambe, che le facevano schivare i colpi di Senbonzakura, che alimentavano il fuoco che le bruciava dentro.
E mentre il sole si alzava alto nel cielo, Rukia Kuchiki e il Capitano della sesta brigata continuavano a ballare una danza mortale.
 
 
Nella città di Karakura, Ichigo Kurosaki era fermo a guardare il proprio armadio.
Si era svegliato una decina di minuti prima, il respiro affannato.
Aveva subito pensato ad un incubo, ma la sensazione che provava non era paura, era qualcosa di bello, non ricordava.
Improvvisamente deciso, prese le coperte dall'armadio e le lasciò nella camera delle sue sorelle, poi tornò nella sua.
Per la prima volta la vista di quel suo pezzo di arredamento non lo rattristò. Era vuoto, ma lui aveva capito dove realmente si trovava la shinigami.
Involontariamente portò una mano alla parte sinistra del petto.
Ichigo si affacciò alla finestra: la luce cominciava di nuovo a illuminare il mondo, le piccole mani scintillanti, liberate dalla prigionia, si prendevano la loro rivincita sul buio.
-Sai Sole, penso di capirti adesso...- sussurrò il giovane.
 
Il Sole sorse, prese per mano la Luna e la abbracciò. Durò un secondo, poi lei scomparve, lasciandolo di nuovo solo. Ma sul viso del Sole non c'era disperazione, non c'era tristezza.
L'avrebbe rivista: ne era certo.
Quei due istanti, alba e tramonto, quando la poteva stringere a sé, valevano tutta una vita di inutili inseguimenti.
Nello sguardo del Sole c'era soltanto una forte determinazione.
La stessa determinazione che ardeva in quel momento negli occhi di Ichigo, la determinazione di chi non si sarebbe mai arreso.
 
Il ragazzo dai capelli arancioni scese le scale, pronto ad iniziare una nuova giornata, il suo cuore batteva ancora una promessa.
Ci rivedremo.....

 

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare, che è unanima al cospetto di sé stessa:
infinità finita.
Emily Dickinson

Bene, questa è la mia prima fanfiction in assoluto, almeno pubblicata, e ho voluto che fosse sul mio manga preferito: Bleach e in particolare sulla coppia migliore: Ichigo e Rukia :D Ho immaginato un loro incontro in un sogno nel periodo che segue la scomparsa dei poteri del nostro adorato Ichigo e sono convinta che lui la pensasse sempre!!! Se volete lasciare un commento fate pure e ricordate: Ichigo x Rukia forever <3 Bye guys <3 Moon.....
  
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