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Autore: DontMindMe    03/01/2012    5 recensioni
Chi ha parlato di una relazione?
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentiva l'adrenalina scorrergli ancora nelle vene quando rincasarono. Non ricordava per quanto avessero corso nei vicoli della loro Londra all'inseguimento di quel ragazzo, era stato come perdere la cognizione del tempo e dello spazio, come un trip allucinogeno. Poco ossigeno al cervello, visione distorta, il cuore pompava forsennatamente. 
Era tanto tempo che il dottor John Watson non si sentiva così vivo. La carcassa aveva ripreso a funzionare, o almeno così sembrava. Nessun tremore, nessun falso dolore quando era in azione al fianco di Sherlock Holmes. Si sentiva finalmente bene.
Quell'uomo era la sua cura o la sua nuova droga?
Questo si chiedeva mentre l'osservava togliersi di dosso il cappotto con un sorriso soddisfatto sul volto. Poi fu il turno della giacca.
John si accorse di cosa stava facendo solo quando lesse la sorpresa sul volto di Sherlock, appena un attimo prima che diventasse serio, pensieroso: si era tolto di dosso il giubbotto, il maglione, la camicia - erano ai suoi piedi, sul pavimento - e si stava sbottonando i pantaloni senza staccare gli occhi da quelli del collega. Con un'ingombrante erezione nelle mutande.
“John.” l'unica parola che aveva lasciato le labbra di Sherlock di fronte a quella scena, come una supplica o un rimprovero. Era il suo nome ma suonava come un “non farmelo fare”. Poi invece l'aveva fatto: si era spogliato a sua volta e l'aveva spinto sul divano, salendogli addosso. 
C'era stata una piccola lotta silenziosa, qualche sorriso, uno sfregare di pelle, e John era riuscito a ribaltare le sorti. A quel punto non aveva perso tempo: con l'aiuto della saliva si era fatto spazio in lui, affondando del tutto nel suo corpo esile, gli occhi incollati ai suoi, le sue ginocchia sulle spalle. E più gli sfuggivano dei gemiti compiaciuti, più John spingeva a fondo. Veloce. Veloce finché tutto si fece bianco, per entrambi.
Quando la vista tornò, le orecchie smisero di fischiare e il corpo iniziò a rilassarsi di nuovo, sentì le mani di Sherlock prendergli il volto.
“Ci sono.” gli disse con un sorriso. “Oh, John Watson, portatore di luce!”
“Portatore... di cosa?” ripeté John, ancora confuso. Drogato.
“Ho risolto il caso!” ridacchiò l'altro. “Sei illuminante! Dovremmo rifarlo.”
“Cioè, pensavi al caso mentre... e poi avevi detto che non volevi una relazione.” farfugliò il dottore, gli occhi stretti in una fessura.
“Chi ha parlato di una relazione?” gli strofinò i pollici sulle guance. Doveva essere una carezza o comunque qualcosa che fosse di conforto.
“Tipo scopate occasionali seriali?” A John girava la testa ma si sporse verso di lui. Voleva baciarlo probabilmente, forse più per metterlo a tacere, ma Sherlock gli si sottrasse. 
“Sì, ma questo invece fa troppo fidanzati.” scosse la testa puntandogli contro un dito prima di sgusciargli via da sotto e dirigersi verso il bagno.
“Allora vai al diavolo.” imprecò John affondando il viso in un cuscino. Forse doveva sentirsi in imbarazzo o farsi mille domande o chissà cos'altro, invece niente, voleva solo dormire.
“No, ma vado da Lestrade, che è un po' la stessa cosa.” gli sentì rispondere dall'altra stanza strappandogli l'ultimo sorriso prima del buio.
  
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