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Autore: Arya__    03/01/2012    6 recensioni
Matilde è una studentessa liceale che viene considerata la secchiona e la sfigata di turno e, nonostante non sia vero, non ritiene importante smentire quelle voci. I suoi veri amici sono quelli del mare, quelli che la conoscono sotto tutti i punti di visti e che lei ogni anno incontra in vacanza. Loro sanno quanto lei ami studiare, ma sanno anche del suo amore per il ballo e per le scarpe alte. Loro la conoscono per davvero ma non riescono a capire perchè lei mantenga la maschera della secchiona sfigata a scuola. E se intervenisse qualcun altro? Se qualcuno riunisse le due Matilde e riuscisse a mostrare la bellezza della ragazza anche a scuola? Come la prenderebbero i suoi compagni di classe? E lei?
Dal Capitolo 3: Brutta. Con gli occhiali. Non ride mai. Sempre vestita informe e non so nemmeno se le abbia le forme a dire il vero. Non vuole mai fare sport con la classe. Non credo abbia amici, è così asociale. Mostro.
Questa non sei tu Matty. Non sei così. Come sei veramente? Cosa nascondi ancora?

Dal capitolo 6: Piacevo a Cristian. Lo avevo baciato. Mi aveva baciata. Quindi gli piacevo ancora
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mare che passione!

Sempre e costantemente in ritardo.

Pensavo a questo stesa sul mio asciugamano sotto l’ombrellone. Indossavo una canottiera che mi ricadeva larga addosso e un paio di pantaloncini discretamente corti della mia vecchia divisa di pallavolo. Come ogni anno mi ero ritrovata coi suoi in un campeggio estivo sulle coste della Sardegna, poco sotto Olbia. Quando, 4 anni prima era cominciata quella routine estiva, non mi ero mostrata molto entusiasta della decisione dei miei, ma negli ultimi due anni avevo trovato un gruppo di amici con cui passare piacevolmente quelle due settimane lontane dalla caotica Genova e dal suo smog.

Persa tra i miei pensieri non sentii arrivare quella pazza della mia amica romana, Ilaria, che si gettò addosso a me senza troppi problemi:

 “Ila ma sei completamente impazzita??? Cavolo hai rischiato di uccidermi!”

Ma figurati” rispose la mia amica stritolandomi in un abbraccio da wrestler “è un anno che non ci vediamo e non mi hai nemmeno sentita mentre ti chiamavo dall’altra parte della spiaggia! Perfino il bagnino si è girato.. ma l’hai visto quel figo? Dio, ha gli addominali così scolpiti che sembrano fatti col righello e quelle labbra..”

Eccola che ricomincia! Non cambierà mai! Sempre dietro a fighi pazzeschi lei!

.. ma dimmi di te piccola traditrice! Come va con Davide?” mi chiese Ila a bruciapelo.

Ah lui. Non va. Ho scoperto per caso che usciva anche con una tizia della 4°B e quindi l’ho mandato a quel paese in mezzo al corridoio!” le risposi facendo spallucce.

Grande ragazza! Sei sempre la solita caterpillar, Matty!”

Io non sono un caterpillar!”

No certo e io sono lesbica!” e scoppiammo a ridere.

Matty era il soprannome che mi avevano dato quelli del mare. A scuola non avevo soprannomi se non storpiature del mio banale cognome; da Rossi mi chiamavano Reds, sai che fantasia! Matty invece mi piaceva, ma lo usavano solo lì in vacanza.

Allora cosa mi dici di quest’anno? Sei sempre la solita secchiona rompiballe?” mi chiese Ila.

Ehi io non sono rompiballe!” risposi indignata. Un po' si, ma non tanto dai.

Ma secchiona si, vero?” Fregata. Wow sempre la solita Ilaria.

Si vabbè ma che vuoi farci, studiare mi piace, mi riesce bene e non smetterò certo per un branco di mentecatti che se no non mi invita alle feste.”

ehhhhh Matty Matty.. vedrai che non la penserai così quando ti innamorerai!” Già. Ila era la fan degli amori, lei che si innamorava ogni cinque secondi e cambiava idea tanto velocemente quanto io cambiavo scarpe (e io avevo decine e decine di scarpe!). Concentrate sui nostri ben poco maturi discorsi non sentimmo l’arrivo dei boyz: quattro baldi giovani, fisicamente ben messi, con i quali facevamo gruppo fisso da due anni.

Ehi signorine, ci concedete l’onore di distendere i nostri leggiadri asciugamani affianco alla vostra illuminante presenza?” quello che aveva parlato come un libro stampato era Davide, arzillo 17enne bolognese, studente del classico e amante del parlare forbito. Lato oscuro: aveva il piccolo difetto di provarci con qualsiasi cosa respirasse.

Oh scemo! Ma ti pare di rivolgerti così a loro? Sono le bimbe!” sghignazzò Alessandro, sempre 17enne ma Pisano, studente di ragioneria, innamorato del suo corpo scolpito dal nuoto.

Che damerini! Ciao ragazze come state?” era intervenuto Cristian, di Imperia, e lì in mezzo era quello che potevo considerare il mio migliore amico, peccato che nell’ultimo anno mi fossi accorta della sua cotta per me. Cotta di cui io non avrei dovuto sapere niente e che non era ricambiata. Almeno fino a quel momento.

Oddio cicci fatti abbracciare, mi sei mancato tantissimo!” e gli corsi incontro saltandogli addosso a mo’ di koala.

Ehi piano microbo, ci siamo visti due mesi fa!” mi accolse tra le sue braccia ridendo.

Si ma è come se fosse passata un’eternità e mi sei mancato tantissimo!” risposi stritolandolo mentre gli altri ridevano come matti.

Ma cosa ridete! Siete solo invidiosi che la nana qui presente abbracci solo me!” e in un impeto di maturità fece la linguaccia agli altri. Qui sfioriamo davvero il ridicolo.

Ma sentilo il bullo! E non te la stritolare troppo che deve abbracciare anche me!” rispose a tono Luca, il quarto ragazzo di quel gruppo di matti, 18enne napoletano e adorabile, gentile e meravigliosamente cotto segretamente di Ilaria da sempre. Segretamente per gli altri, non per me ovvio! Io sapevo tutto come sempre!

Passammo il pomeriggio a ridere, con loro sì che il tempo scorreva veloce e spensierato. Bleah che ragazzetta romantica che diventavo a volte!

Mi capitava di perdermi a guardare Cristian, a pensare a come sarebbe potuto essere stare con lui, ma fino a quel momento non avevo avuto la testa e mi ritenevo troppo piccola per pensare all'amore! Dovevo andare in terza Liceo, mica in pensione che diamine! Tra una battuta e un'altra decidemmo di fare un bagno e di iniziare una delle interminabili partite a pallavolo acquatico: 3 contro 3, divisi da una rete invisibile, Io Cri e Davi contro Ila Luca e Ale. Squadre equilibrate, ma chissà come mai vincevamo sempre noi, la mia determinazione ormai era leggenda. E a proposito di questo:

"Ehi Leggenda, ma il cane dove lo hai lasciato povero piccolo?" Ecco quella stronza di Ila che si faceva sentire.

"Non lo so scricciolo" le risposi "Magari sarà col tuo criceto!" Questa parte di me un po' bastarda era venuta fuori da poco, di solito lei mi faceva battute quando sapeva che piangevo per qualcosa di stupido come i film, come nel caso di "Io Sono Leggenda", e di solito io ci rimanevo male. Ma questa volta avevo risposto e anche a tono, dato che lei aveva lasciato il suo criceto fuori sul terrazzo e lui era scappato.

"Senti senti la piccola Matty che tira fuori le unghie! Ma questo caratterino? Da dove viene, piccola?" chiese ammiccando Ale.

"Non ti conviene chiamarla piccola se vuoi vivere senza guardarti le spalle in continuazione! Lo sai che è vendicativa, non la stuzzicare!" gli disse sbuffando Cristian, ammiccando verso di me. Bene ci mancava solo che si mettesse ad ammiccare. Perfetto. Ma dimmi te in che guaio mi sono cacciata.

Gli altri si misero a ridere vedendo la scena comica che ci si presentava davanti. Di sicuro sarebbe stata una vacanza speciale anche quella.

  
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