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Autore: Eralery    03/01/2012    14 recensioni
Draco/Luna. | Malinconico, Introspettivo, Romantico, leggermente Nonsense. | OneShot.
“Sei stato gentile.” Disse Luna, splendente nei suoi vent’anni.
Fuori dal finestrino dello scompartimento, il panorama scorre indistinto. Tutto quel che vedi è il suo sorriso.
“A fare cosa?”
“Ad avermi tenuto con te.”

I classificata al "Edite VS Inedite... Quick Contest!" indetto da pucia sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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there will be a light

Autore: Eralery.
Titolo: There will be a Light.
Personaggi: Draco Malfoy, Draco/Luna, Luna Lovegood.
Genere: Romantico, Malinconico, leggermente Nonsense.
Avvertimenti: Het.
Rating: Verde.
Introduzione: “Sei stato gentile.” Dice Luna, splendente nei suoi vent’anni.

Fuori dal finestrino dello scompartimento, il panorama scorre indistinto. Tutto quel che vedi è il suo sorriso.
“A fare cosa?”
“Ad avermi tenuto con te.” 

NdA: Niente da dire, ma la canzone è questa.


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There will be a Light.

 Sei seduto per terra, su uno dei pochi gradini ancora parzialmente integri della scalinata principale di Hogwarts. Hai la schiena appoggiata ai rimasugli della ringhiera di pietra e il capo piegato verso l’alto; i tuoi occhi sono aperti, ma anche se non lo fossero per te non farebbe differenza.
Hai visto tanto, Draco, così tanto che pensi di aver visto troppo e troppo poco al tempo stesso. Davanti a te c’è sempre stata una sola strada già tracciata, hai potuto vedere solo quello che ti hanno fatto vedere.

Sei superiore a tutti loro, Draco  ti dicevano sin da quand’eri solo un bambino, e tu ci credevi, perché, in fondo, quando si è piccoli fa piacere sentirsi dire certe cose.
Non parlare con persone di cui non conosci lo stato di sangue, Draco – si era raccomandato tuo padre prima di accarezzarti leggermente la testa dai capelli biondi e guardarti annuire, salutare la mamma e poi andare via per prendere il treno.
Entrerai tra le sue file, Draco – ti hanno imposto, e dopo tutto quel che ti avevano detto avresti ricevuto in cambio, la gloria, la fama, il potere, tu pensavi sarebbe stato facile, pensavi sarebbe stato semplice.
Devi volerlo, Draco. Devi voler fare del male – urlava tua zia Bellatrix, quando non riuscivi ad essere troppo crudele con un traditore o un Mudblood trovato per strada.
Parla, Draco, di’ che è lui, di' che è Harry Potter – sussurrava tuo padre, quel giorno al Manor, quando Greyback e i suoi avevano trovato Potter, la Granger e Weasley.
Chiudi gli occhi e poi li riapri quasi di scatto, perché sotto le palpebre ti è come impressa a fuoco l’immagine di Tiger che viene avvolto dalle lingue di fuoco dell’Ardemonio.
Non hai potuto fare niente. Non hai mai potuto fare niente, Draco.
Il tuo respiro spezzato da singhiozzi senza lacrime si unisce a quello dei piccoli sassolini di pietra che cadono dalle impalcature e s’infrangono sul pavimento semi distrutto come fossero lacrime di bambino. Non vuoi pensare a quanti ragazzini hanno perso la vita oggi, Draco, non ce la fai.
Non puoi pensare a tutto e in questo momento vorresti solo scivolare rapidamente in un sonno eterno, lontano dai sussurri degli altri, dalle occhiate che ti definiscono colpevole. Lontano da una vita fatta di sbagli che prima non avresti mai considerato tali.
“Sei stanco di contare le pecore?”.
La voce di Luna Lovegood è qualcosa di strano, non è vero, Draco? Così… normale, anche in una situazione del genere. Ora capisci davvero perché l’hanno chiamata Lunatica: lei è così, è matta. Ma è salva, nella sua pazzia. Perché prima, quando andavi al Manor a portare il cibo a lei e ad Olivander, pensavi solo a quanto dovesse essere stupida per poter credere davvero in un lieto fine. Ma aveva ragione. E tu lo sai perché, Draco: perché lei ha visto tutt’e due, ha visto la luce e l’oscurità, e ha sempre saputo che i buoni vincono sempre, nonostante il prezzo sia caro.
“Sono stanco di contare i miei errori, Lovegood. Di contare le cose che non ho mai visto e che non vedrò mai.”
Non stacchi gli occhi dal buco sul pavimento del piano sopra di te, mentre pronunci quelle parole, e non puoi sapere che lei ha inclinato la testa di lato ed increspato le labbra in un sorriso sincero e sognante come son sempre stati i suoi – niente ghigni, niente sorrisetti bastardi alla Malfoy, un sorriso sincero, vero, e tu vorresti averne capito il valore molto prima.
“Basta aprire gli occhi e il cuore.” Risponde semplicemente lei, con un tono svagato così fuori luogo e così giusto al tempo stesso che ti confonde. “Basta svegliarsi. Tu hai dormito, e niente è come sembra quando si dorme.”
E poi se ne va verso la Sala Grande, ti passa accanto con una scia dolce di profumo che probabilmente prima ti avrebbe fatto arricciare il naso. Ma adesso, dopo diciassette anni nell’aspro, nel dolore, capisci che quel leggero e delizioso profumo è l’ennesima cosa che ti sei perso.
Rimani in silenzio, finché l’odore non svanisce così come era venuto, e speri, nonostante tutto, che te ne rimanga un po’ addosso, sulla pelle – che ti rimanga sulla pelle assieme a quei sorrisi così diversi dalla maggior parte di quelli che hai ricevuto sin da piccolo, che ti rimanga sulla pelle assieme a quel tono di chi ha visto tanto ma che continua a vivere con la consapevolezza di poter vincere anche solo sperando e sognando, che ti rimanga sulla pelle per darti una spinta in più per ricominciare daccapo.
Poi arriva tua madre, che si china accanto a te e ti passa una mano sul volto. E dopo stringe la tua, di mano, facendoti alzare; in questo momento sei più debole di tua madre, ma non riesci quasi ad elaborare anche questo pensiero.
E mentre ti conduce fuori dal castello, solo una cosa ti viene in mente: Iris. 


Il fioraio ti chiede che fiori vuoi per il mazzo di nozze della tua futura moglie, Asteria.
“Iris.” Rispondi senza pensarci, perché è così che deve essere. 


“Sei stato gentile.” Dice Luna, splendente nei suoi vent’anni.

Fuori dal finestrino dello scompartimento, il panorama scorre indistinto. Tutto quel che vedi è il suo sorriso.
“A fare cosa?”
“Ad avermi tenuto con te.”


***



Note:
Salve! ^^ Allora, come si sarà ben capito questa è una Draco/Luna. Personalmente, trovo che sia la coppia più azzeccata di tutte, sebbene non sia canon. Perché Draco non ha avuto la possibilità di scegliere, mentre Luna ha sempre scelto da sé. Sono complementari, secondo me, in un certo senso.
La prima parte, la più lunga, si svolge ad Hogwarts subito dopo la Battaglia; la seconda poco prima del matrimonio con Asteria Greengrass; la terza, mi sa la più importante, invece, si svolge dopo, semplicemente.
E sì, con 'dopo' intendo dopo la morte. Wah. Un po' nonsense, ma secondo me ci stava.
Bene, spero vi sia piaciuta perché a me, sinceramente, piace abbastanza. E poi è la mia prima DracoLunaH *_*.
Vado a gongolare di là, a presto <3
Er.

   
 
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