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Autore: Scaramouche    04/01/2012    3 recensioni
[TonyxAndroid!Jarvis] Così, passando giornate intere a lavorare, spremendo ogni goccia della sua genialità, Tony riuscì a mettere insieme un androide del tutto simile a un essere umano, con pelle e muscoli artificiali, in cui trasferì l’entità J.A.R.V.I.S.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jarvis, Tony Stark
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Se non ci fossero Pepper e Steve Rogers (OOO/)... Perchè sotto alla maschera di sciupafemmine Tony Stark è un nerd timidoso che si trova bene solo con i suoi robot *u* xD]



Non fece in tempo ad appoggiare la tazza di caffè ancora mezza piena sulla scrivania che il braccio meccanico maldestro che lo stava aiutando-parola grossa- la urtò e la fece finire sul pavimento, irrimediabilmente in mille pezzi. Tony Stark sospirò, chiudendo gli occhi per evitarsi una crisi isterica e di conseguenza donare quell’ammasso di ferraglia all’Università, dove di sicuro avrebbe fatto meno danni.
-Jarvis!- chiamò a gran voce e in meno di dieci secondi un uomo –poteva sembrare un uomo- sulla trentina, alto un metro e ottanta, capelli castano chiaro e un leggerissimo accenno di baffi sotto il naso, apparve alle sue spalle.
Tony sussultò appena per la sorpresa, non si era ancora abituato al fatto che prima, Jarvis era un’intelligenza artificiale. Prima, Jarvis era un’entità elettronica che monitorava efficacemente tutta la casa. Prima, Jarvis avrebbe fatto una delle sue battutine acide, protetto dall’impossibilità del suo padrone di prenderlo a pugni in faccia. Ma ora Jarvis era un nuovissimo modello di androide progettato da Tony in persona.
Infatti, quando Pepper lo aveva lasciato per trasferirsi a lavorare alle Stark Industries e aveva rotto la loro relazione solo pochi mesi dal momento in cui era iniziata, Tony Stark si ritrovò solo in una casa molto più grande delle sue esigenze e che necessitava assolutamente di essere pulita da un essere umano competente. Il suo laboratorio, oltre ad essere diventato il suo nascondiglio diurno, si era tramutato in una discarica, con i cartoni della pizza lasciati in giro, le mutande sporche ovunque, le camicie stropicciate e i pantaloni non stirati nascosti negli angoli più remoti. Così, passando giornate intere a lavorare, spremendo ogni goccia della sua genialità, Tony riuscì a mettere insieme un androide del tutto simile a un essere umano, con pelle e muscoli artificiali, in cui trasferì l’entità J.A.R.V.I.S.
-Desidera qualcosa, signore?- chiese Jarvis, non appena notò di essere visto.
-Sì, ho bisogno che pulisci tutto questo casino che ha fatto tuo “cugino”, qui- disse, indicando la macchia di caffè e i cocci della tazza sul pavimento.
-Certo signore- s’incamminò verso il piano superiore, ma fu di ritorno entro pochi secondi, con un secchio pieno d’acqua e una spugna.
Tony si voltò preoccupato.
-Jarvis, ti ho progettato per resistere all’acqua?- chiese, allarmato.
-Non lo so signore, lo ha fatto?- rispose l’altro.
-Non me lo ricordo…- confessò alla fine Stark, trattenendo il respiro mentre Jarvis immergeva piano la mano nel secchio. La estrasse poi velocemente e cominciò a pulire. Tony socchiuse gli occhi e tirò un sospiro di sollievo, aveva dubitato di sé per un secondo, non lo avrebbe più fatto.
Ma Jarvis era diventato importante ormai, aveva sostituito pienamente Pepper, sia nelle faccende di casa, sia nella compagnia che gli teneva e forse anche nel calore –seppur metaforico- che gli donava.
Tony tornò al lavoro un poco più sollevato e, mentre imprecava per la poca efficienza del suo aiutante meccanico, si rilassò interiormente, lasciando passare velocemente le ore.
 
Immerso nei suoi ragionamenti non si accorse del maggiordomo silenzioso in piedi sulle scale del laboratorio.
-È pronta la cena signore- lo avvisò, facendolo come al solito sobbalzare.
-Non ti ho detto ti prepararla- costatò Tony sorpreso. Per quanto gli facesse piacere trovare del cibo pronto e caldo, si preoccupava delle decisioni prese deliberatamente da Jarvis, che non avrebbe di sicuro dovuto, e potuto, fare.
-È una settimana che mi chiede di preparare la cena allo stesso orario, signore. Ho solo registrato gli ordini più usati da lei, signore- disse l’androide senza scomporsi.
 -Giusto- acconsentì Stark.
Lo seguì poi fino alla cucina, da dove proveniva un dolce profumo di lasagne. Si sedette al tavolo e venne subito servito.
-Grazie, Jarvis- sussurrò quando l’altro si fu allontanato lungo il corridoio.
Lo raggiunse dopo la cena e lo trovò seduto sul grande divano del salotto, concentrato davanti alla tv.
-Posso permettermi di sconsigliarle questi programmi, signore? Sono molto diseducativi- decretò, con la fronte leggermente corrucciata. Tony ridacchiò, accomodandosi di fianco a lui e circondandogli amichevolmente le spalle con un braccio.
Restarono comunque davanti al televisore per un paio d’ore, senza che nessuno dei due parlasse, poi Tony sbadigliò e si congedò al maggiordomo per andare a dormire. Non appena sulla soglia però si voltò e si perse a guardare la sua creatura, era così bella, quasi si commuoveva per come era stato bravo. Fece spallucce al nulla e sparì verso la sua camera.
 
-Jarvis!- lo chiamò poco dopo e l’androide corse su per le scale. Quando gli fu davanti, gli lasciò tra le mani un pigiama pulito e si apprestò ad andarsene, ma Tony lo fermò, trattenendolo per un braccio.
-Jarvis, che faresti se ti dessi il libero arbitrio sulle tue azioni?- chiese, sorridendo curioso, appoggiato allo stipite della porta della sua camera.
-Me lo sta dando ora, signore?-
-Certo, fa quello che vorresti fare, adesso-
E con sua immensa sorpresa Jarvis bruciò la distanza che c’era fra loro e gi circondò le spalle con le braccia, in un abbraccio ferreo ma delicato. Tony sussultò ma non si sottrasse alla stretta.
-Lei è l’unico per me signore, non ho nessuno se non lei- confessò Jarvis, con una naturalezza che nessun essere umano avrebbe mai avuto.
Il miliardario Tony Stark si meravigliò e ricambiò timidamente l’abbraccio, riconoscendosi nelle parole di quel robot da lui stesso costruito ed assemblato.
Non si preoccupò di capire come un androide avesse elaborato certi pensieri, e si convinse che dopo gli anni passati insieme, in cui Jarvis era perennemente con lui, aveva assistito ai suoi momenti di intimità segreta e gli aveva sentito sussurrare frasi dolci all’orecchio di Pepper, fosse quasi umano provare quei sentimenti innocenti.
 Prima di lasciarlo andare Tony gli posò un soffice bacio tra i capelli castani, poi, quando si staccarono, Jarvis lo guardò in viso e sorrise, per dopo voltarsi e incamminarsi verso il salotto.
-Buonanotte Jarvis- lo salutò Stark.
-Buonanotte signore- rispose l’uomo.


ND
Con vostro sommo (dis)piacere sono tornata! éwé9 
Non so come si tratti questo pairing perchè non ho mai letto niente al riguardo e questa è la mia prima fic, quindi siate clementi xD 
Avrei potuto benissimo postare una "normale" fic slash nel fandom del fumetto (che su EFP manca è_____è) e ritrarre Jarvis come il maggiordomo bicentenario quale sarebbe (caro Edwin çWç), ma un movieverse mi sembrava meglio, e quindi eccoci qua :D (Ma a voi che frega?!)
Spero abbiate gradito ;D 
A presto!
Scaramouche
   
 
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