"Lo stai facendo di nuovo!" mormorai cercando di non guardarlo.
"Cosa?" mi chiese.
"Quella cosa con gli occhi."
Ero attratta da suoi occhi verdi, come se fossero due calamite.
Sorrise.
Avevo le farfalle non solo nello stomaco. Le sentivo anche nella gola e nel cervello.
"Helen."
Il mio nome, detto da lui era come una dolce melodia.
E tutti hanno bisogno di una melodia, una bellissima melodia quando la notte è troppo lunga.