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Autore: malikbubs    04/01/2012    7 recensioni
"Lo stai facendo di nuovo!" mormorai cercando di non guardarlo.
"Cosa?" mi chiese.
"Quella cosa con gli occhi."
Ero attratta da suoi occhi verdi, come se fossero due calamite.
Sorrise.
Avevo le farfalle non solo nello stomaco. Le sentivo anche nella gola e nel cervello.
"Helen."
Il mio nome, detto da lui era come una dolce melodia.
E tutti hanno bisogno di una melodia, una bellissima melodia quando la notte è troppo lunga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Vuoi che ti accompagni a casa?"
Ero rannicchiata sul divano di casa sua e abbracciavo il suo cuscino.
Mi drogavo del suo profumo, "Alien."
Era lo stesso che usava anche mio fratello, e che io di nascosto mi andavo a mettere ogni notte prima di andare a dormire.
Ogni mio vestito, ogni singola particella del mio corpo dipendeva da quel profumo.
"Helen?"
Harry mi chiamava, ma facevo finta di non sentirlo.
Mi tolse il cuscino dalle braccia e me lo tirò sulla testa.
"Ahi!" mi lamentai debolmente.
"Allora sei viva?" mi disse affondando la testa nei miei capelli.
"Ancora per poco." risposi in preda ai brividi.
Ogni volta che quel ragazzo mi toccava o mi baciava, io impazzivo. Era la mia triste sorte.
"Dai vieni, ti porto a casa."
"Non voglio tornare a casa."
Misi il broncio.
A casa, avrei passato tutta la notte da sola e non volevo. Odiavo stare da sola. Avevo paura dei rumori strani che sentivo e del vento che soffiava tutte le notti.
Harry non mi lasciò scelta e mi portò in braccio fino alla macchina.
Non parlai per tutto il traggitto da casa sua a casa mia, ero arrabbiata, stanca e il pensiero di dover dormire da sola mi dava la nausea.

...

"Vuoi entrare?" gli chiesi.
Lui iniziò a guardarsi intorno poi si morse il labbro e disse:"Sì, ma solo per un momento."
Aprii la porta e accesi la luce.
Vuota.
L'unico rumore che si sentiva erano le gocce d'acqua che cadevano dal rubinetto del bagno che forse qualcuno non aveva chiuso bene. Quel rumore, dava un senso al tempo.
Ad ogni goccia che cadeva, sentivo il respiro di Harry farsi sempre più vicino ed ebbi improvvisamente paura.
Andai a sedermi sul divano, lontana dai suoi occhi ma non abbastanza da impedire al mio cuore di battere come un pazzo.
Guardavo il pavimento, cercando inutilmente qualcosa che meritasse la mia attenzione.
Sapevo che Harry mi stava guardando.
Si mise a sedere sull'altra estremità del divano.
In quello spazio vuoto, vedevo la mia unica salvezza.
"Lo stai facendo di nuovo!" mormorai cercando di non guardarlo.
"Cosa?" mi chiese.
"Quella cosa con gli occhi."
Ero attratta da suoi occhi verdi, come se fossero due calamite. Sorrise.
Avevo le farfalle non solo nello stomaco. Le sentivo anche nella gola e nel cervello.
"Helen."
Il mio nome, detto da lui era come una dolce melodia.
E tutti hanno bisogno di una melodia, una bellissima melodia quando la notte è troppo lunga.
"Sì?"
Distolsi lo sguardo dal pavimento, e mi girai a guardare lui.
"Lo soffri ancora il solletico?"
Soffrivo il solletico da quando avevo 3 anni, e crescendo forse non mi ero mai abituata.
"Ehm, sì."
Un sorriso diabolico prese vita sul suo volto ed iniziò a farmi il solletico sui piedi.
Mi contorcevo dalle risate sul divano e scalciavo nel tentativo di farlo smettere, ma lui non si arrendeva.
Rideva anche lui, ed era il rumore più bello che avessi mai ascoltato. Pian piano le sue mani erano arrivate anche alla pancia.
Una volta anche mio cugino mi aveva fatto il solletico lì e avevo rischiato di soffocare per il troppo ridere.
Bastò una frazione di secondo.
Avevo il viso vicinissimo a quello di Harry.
Bastò un respiro.
E mi baciò.
Le sue mani si fermarono all'istante e invece di farmi ridere impararono a conoscermi, a cercarmi.
Qualcosa mi diceva che quella notte, non sarei stata da sola.
Harry continuava a baciarmi, ma c'era qualcosa di diverso.
Come se volesse di più.
E forse non ero ancora pronta.
Ma non m'importava.
Mi abbandonai totalmente a lui, non avevo altra via d'uscita che non fosse quella.
E se fosse solo la sceneggiatura di un film?
Avevo paura che tutto finisse.
Chiusi gli occhi.
Non sarebbe mai finito, perchè dentro di me niente aveva fine.
Lasciai che mi prendesse in braccio per la seconda volta quella sera.
Avevo ancora gli occhi chiusi e la testa appoggiata sul suo petto; ascoltavo il battito del suo cuore.
Il mio si era fermato già da un po'.

...

Chiuse la porta dietro di sè.
Ero lunga su quello che doveva essere il mio letto.
Nulla appariva com'era realmente quella notte nemmeno io, Helen.
"Helen, sei sicura?"
Stava giocando con i miei capelli, e di tanto in tanto si preoccupava che io non smettessi di avere i brividi baciandomi sul collo.
"Credo di sì." risposi.
Quel maledetto "credo".
"Non devi crederlo, devi esserlo."
"Lo sono."

-

"I wanna be with you, I wanna feel your love, I wanna lay beside you."

-

...

Trovai me stessa quella notte, tra le sue braccia.

...

Quando mi svegliai, l'unica cosa che avevo affianco era l'iPod.
Mi ero addormentata ascoltando la musica, di nuovo.
Moments.
   
 
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