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Autore: volevoessereununicorno    04/01/2012    8 recensioni
Piccola produzione demenziale del mio cervellino.
Ad un tratto le giunge una voce dall’angolo della stanza: «Cos’è, già te ne vai?».
Con un piccolo sbuffo, la ragazza si volta per rispondere: «Pensi che lo faccia per scelta, pensi che non preferirei anch’io restare qui con te?».
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Irene, Federica ed Elena. Siete il motivo per cui trovo la forza di alzarmi al mattino.


Non lasciarmi.


Sono le sette in punto di un lunedì di settembre, e il trillo insistente della sveglia costringe
Alessia ad alzarsi. Controvoglia, si stiracchia e va a fare colazione, poi si lava e torna
in camera a vestirsi.
Mentre cerca una felpa da mettere, le giunge una voce dall’angolo della stanza: «Cos’è,
già te ne vai?». Con un piccolo sbuffo, la ragazza si volta per rispondere: «Pensi che
lo faccia per scelta, pensi che non preferirei anch’io restare qui con te?».
La voce continua, a metà fra il supplice e l’irritato: «Sempre la stessa storia,
alle sette ti alzi e te ne vai. A scuola, poi i compiti, poi le amiche.. Alla fine torni da
me solo la sera tardi. Io ti voglio sempre vicina. Mi sento così solo quando non ci sei..»
Un po’ intenerita, Alessia gli dice: «Ma dai, quando sono in vacanza passiamo tanto
tempo insieme, e anche nei weekend..»
«E se a me non bastasse? Se io volessi stare con te più tempo? A volte mi sembra di
esserti utile solo come compagnia notturna..» il tono irritato con cui l’aveva detto aveva
fatto letteralmente infuriare la ragazza: «Beh, non credere che per me sia facile,
invece! Già è abbastanza dura lasciarti così, tutte le mattine.. Quindi evita di stressarmi
in questo modo, per favore.»
«E allora fai come ti pare! Ma sai una cosa? Stasera, quando mi cercherai, non ci sarò
più!» la voce si era fatta disperata, quasi sull’orlo delle lacrime.
Alessia si era infilata il cappotto e dopo aver afferrato lo zaino era uscita senza una
parola. Per quanto borbottasse, sapeva perfettamente che al suo ritorno lo avrebbe
trovato proprio lì, ad aspettarla fedelmente.
D’altronde, ci mancava soltanto che un letto mettesse le zampe per andarsene.




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Ehi, ciao a tutti! :3
Soltanto due paroline, vi rubo giusto un secondo :)
Questa.. cosa (non ho il coraggio di definirla in altro modo) è il parto del mio cervellino 
impazzito, ma mi piacerebbe lo stesso che mi lasciaste un commentino, anche una critica è ben accetta!
Spero di avervi fatto almeno sorridere xD
Un abbraccio,

B.


 
   
 
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