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Autore: Kuruccha    05/01/2012    9 recensioni
"Cioè, fatemi capire", riprese Scimmia, sistemandosi sulle ventitré il cappello con gli spaghetti finti in cima, "solo perchè un bambino ha urlato 'Che bello, i Cinque Cicloni e il Guerriero Dragone oggi cucineranno gli spaghetti per noi!', voi vi siete incastrati da soli in un'impresa del genere?"
[Po/Tigre, prompt: Come cucinare gli spaghetti perfetti]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ingrediente segreto


 - Ecco, ecco, proprio così - esclamò il signor Ping, sollevando appena lo sguardo dal tagliere. Almeno quattro tipi diversi di verdure erano già caduti vittima della furia della sua lama, sfaldandosi in cubetti e in listarelle, ed almeno un altro paio ne avrebbero seguito la stessa strada tracciata dal destino.
 - Il brodo è abbastanza limpido così, signor Ping? - domandò Gru dall'altro capo della cucina, stringendo un mestolo di legno tra le dita della zampa destra.
 - Oh no no no! - rispose il Signor Ping, lasciando di scatto il coltello e correndo verso il pentolone - è fin troppo limpido!
 - Ehi, è pronta la mia porzione di spaghetti? - urlò un cliente affacciandosi al bancone e venendo bellamente ignorato.
 - Ah, troppo limpido - mormorò Gru, scansandosi. Sopra il suo cappello di paglia era stato posto il tipico copricapo a forma di piatto di spaghetti, che il Signor Ping aveva definito come "l'arma più efficace per capire la vera anima di questo piatto". - E non va bene?
 - Ma certo che no, mio caro. A cosa serve ricercare la limpidezza di un brodo in cui verranno aggiunti miriadi di ingredienti?
Afferrò il mestolo e mischiò il contenuto del pentolone.
 - Lascia fare a me, da bravo. Vai pure di là a giocare, penso io a cucinare!
Gru fece schioccare il becco con disappunto.
 - Signor Ping, ma noi dobbiamo aiutarla - intervenne Mantide, cercando di fare da paciere e contemporaneamente di tenere in equilibrio il gigantesco copricapo sulla sua minuscola testa.
L'oca non rispose immediatamente; era troppo impegnata a testare il gusto del brodo.
 - Troppo limpido, ma buono - borbottò, per poi sorridere. - Dicevate?
 - Dicevamo, signor Ping, di essere qui per aiutarla, non per giocare con suo figlio - ripeté Vipera.
 - Signorina, dov'è il tuo cappello? - domandò lui, contrariato, brandendo il mestolo.
 - Non è questo il punto, signor Ping!
 - Ragazzi, perchè siete tutti in cucina? - intervenne Scimmia affacciandosi al bancone, proprio di fianco al cliente spazientito che aspettava da prima.
Gli sguardi di tutti i presenti - meno quello del Signor Ping, di nuovo affettuosamente posato sui cubetti di verdure - si diressero verso la schiena del panda intento a salire di soppiatto le scale che l'avrebbero portato al piano superiore e alla salvezza. Ma era già troppo tardi.
Po voltò appena la testa sopra la spalla, sorridendo imbarazzato.
 - Ops - disse solamente.
 
 
 - Cioè, fatemi capire - riprese Scimmia, sistemandosi sulle ventitré il cappello con gli spaghetti finti in cima, - solo perchè un bambino ha urlato "Che bello, i Cinque Cicloni e il Guerriero Dragone oggi cucineranno gli spaghetti per noi!", voi vi siete incastrati da soli in un'impresa del genere?
 - Non hai detto tutto.
 - Oh, beh. Solo perchè un bambino ha urlato "Che bello, i Cinque Cicloni e il Guerriero Dragone oggi cucineranno gli spaghetti per noi!" e Po ha risposto "Piccolino, lascia fare a noi", voi vi siete incastrati da soli in un'impresa del genere?
 - Non è ancora tutto.
 - Ok. Solo perchè un bambino ha urlato "Che bello, i Cinque Cicloni e il Guerriero Dragone oggi cucineranno gli spaghetti per noi!" e Po ha risposto "Piccolino, lascia fare a noi", e la voce si è diffusa fino ai confini più remoti della Cina attirando miriadi di clienti, voi vi siete incastrati da soli in un'impresa del genere?
 - Non ci siamo incastrati da soli.
 - Cioè, Po vi ha incastrati in un'impresa del genere?
Tigre, Mantide, Vipera e Gru annuirono. Po guardò Scimmia e tentò di fare uno dei suoi migliori sorrisi.
 - Oh, andiamo, ragazzi! La situazione non è certo così tragica! Preparare spaghetti è molto più facile che salvare la Cina! -
 - Questo non è affatto vero. Figliolo, preparare spaghetti è un'arte, e tu dovresti saperlo bene - intervenne il Signor Ping, mentre il suono della lama sul legno si faceva più intenso. - Salvare la Cina è una vera bazzecola, in confronto. Una mossa di Kung Fu lì, un pugno là, un wah-tah laggiù - spiegò, mimando un calcio con le sue zampette corte, continuando a sminuzzare verdura, - ed è fatta. La cucina è tutt'altra cosa - concluse.
 - Fortunatamente - aggiunse poi, - c'è qui un maestro che vi può aiutare.
 - Ah sì? E dov'è, papà?
 - Proprio davanti ai tuoi occhi, sciocchino! - rispose l'oca, muovendo le ali come se fosse imbarazzata.
 - Ah. Oh, sì, ma certo, papà, come no.
 - Ehi, questi spaghetti sono pronti o no? - chiese ancora lo stesso cliente di prima, sempre in attesa appoggiato al bancone.
Fu Tigre ad intervenire per prima.
 - Il Signor Ping ha ragione. Nessun problema è impossibile da risolvere, se c'è qualcuno che può insegnarti come affrontarlo.
Gli altri quattro cicloni si scambiarono delle occhiate poco convinte.
 - Non so, Tigre. Ho come l'impressione che potremmo finire per fare del male a qualcuno - disse Mantide.
 - Andiamo, ragazzi, questo non importa affatto! Tutte quelle persone pagherebbero per poter dire che uno dei Cinque Cicloni ha fatto loro del male! - intervenne Po. - Io ci sto!
 - Po, ma tu sai già cucinare gli spaghetti...
 - Certo non buoni come i miei - intervenne il Signor Ping, continuando a sminuzzare la verdura.
 - Potrei migliorare la mia tecnica! - esclamò, rinvigorito.
 - Potresti fare cosa?
 - Sarebbe un sogno che si realizza - sussurrò l'oca. - Mio figlio Po... mio figlio... che prepara spaghetti migliori dei miei.
Nessuno di loro riuscì a resistere agli occhi lucidi di commozione del Signor Ping. Dopo un attimo di silenzio in cui poterono quasi sentire il suono delle lacrime che cadevano, i quattro fecero il primo passo verso l'oca e verso la somma comprensione dell'arte del cucinare gli spaghetti perfetti.
 
 
 - Come sono?
Scimmia e Vipera, ansiosi, trattennero il fiato mentre il Signor Ping assaggiava gli spaghetti amorevolmente elaborati dalla loro squadra. Senza un motivo preciso, la scalata verso la perfezione nella preparazione di quel piatto si era trasformata, per forza dell'abitudine, in una specie di allenamento di gruppo.
Il Signor Ping si prese tutto il tempo necessario. Masticò con estrema calma gli spaghetti, saggiandone la consistenza; portò la ciotola alla bocca per bere il brodo.
 - Queste verdure sono tagliate un po' troppo grossolanamente - criticò, osservando ciò che rimaneva nella ciotola, - ma la cosa non ha grande importanza. I vostri spaghetti sono davvero... - giudicò, con il cucchiaio sospeso a mezz'aria, - ...molto buoni.
Scimmia e Vipera esultarono, finalmente sollevati.
 - Certo, non buoni quanto i miei - continuò l'oca, sempre sorridendo, anche se nessuno la stava più ascoltando.
 - Yaaa-hooo! - gridò Po, agguantando al volo una ciotola degli spaghetti preparati dai due e divorandola senza ritegno. - Ehi, sono davvero buoni - disse, con la bocca ancora piena, sputacchiando qua e là.
 - Buonissimi - mormorò Tigre, posando la ciotola da cui aveva appena mangiato. Osservò sfiduciata la brodaglia ben diversa che lei aveva preparato, in cui galleggiavano in maniera poco rassicurante dei vermicelli troppo bianchi e decisamente scotti.
Po - o, per meglio dire, lo stomaco di Po - sembrò non notare affatto quanto quel piatto sembrasse disgustoso.
 - Gnam - disse, appena prima di mettere in bocca l'intera matassa di fili anemici. - ...g.. g-gnam - continuò, deglutendo a forza.
 - Sono orrendi, non è vero?
L'espressione truce di Tigre, pur non essendo troppo diversa da quella che sfoggiava di solito, non prometteva niente di buono.
 - N... nooo, certo che no! - le rispose, tappandosi la bocca con una zampa e ingoiando ancora.
 - Sono orrendi.
 - Non l'ho detto.
 - Li ho assaggiati anch'io.
 - Ah. Beh, in questo caso... beh, sì, non sono proprio buonissimi, per così dire... ma questo non vuol dire che siano cattivi!
 - Sono immangiabili.
 - Oh, beh, questo non è-
 - Ci ho provato...
 - Forse devi provare ancora!
 - ...Per otto volte. Non sono nemmeno riuscita a mandarli giù. Sono oggettivamente orrendi.
Po sollevò un dito, aprendo appena la bocca per dire qualcosa. Poi cambiò idea.
 - Sì, sono immangiabili. Hai ragione - si arrese.
Senza nemmeno battere ciglio, Tigre scattò in piedi.
 - Oh, andiamo! Mio padre non è certo il maestro migliore del mondo!
 - Ma è il più bravo del paese, poco ma sicuro.
 - Non è certo l'unico, però! Magari andresti meglio imparando la tecnica di qualcun altro, e -
 - Po. Questa è la prova che spesso non è il maestro a fare la differenza, ma l'allievo. Forse preparare spaghetti non è il mio destino.
 - Se io avessi dato retta al destino, sarei ancora in questo ristorante a preparare spaghetti, non pensi? Addio, Kung Fu. Addio, Guerriero Dragone!
Tigre osservò Po. Avrebbe voluto ribattere, ma sapeva bene quanto lui avesse ragione.
 - Ti insegnerò io a preparare gli spaghetti perfetti! Sarò io il tuo maestro! - esclamò Po, alzandosi in piedi a propria volta.
Ci pensò il Signor Ping a interrompere il momento più carico di pathos dell'intera giornata.
 - Tieni. Visto che sei amica di mio figlio, a te darò ben due coupon per una consumazione gratuita di spaghetti - esclamò, entusiasta.
 - Papà.
 - Tre coupon, allora.
 - Papà, non è questo il punto!
 - Quattro?
 - La ringrazio, Signor Ping - intervenne Tigre, allungando la zampa verso di lui, - li accetto molto volentieri. Ora, però, vorrei fare un altro tentativo.
Il Signor Ping sorrise soddisfatto.
- Per prima cosa, allora - le disse, - devi mettere questo cappello.
 
 
 - Po?
 - Sì?
 - Smetti di guardarmi la testa.
 - Oh- oh, beh, oh- scusa, scusa davvero, sai, solo che- beh, è... non che ti stia male, ma è così surreale, e-
 - Po. Le tue dita.
Solo in quel momento Po si accorse che la lama del coltello sminuzza-verdure si stava avvicinando pericolosamente alle sue corte unghie da panda. Facendo finta di niente, tolse la mano dal tagliere e la nascose dietro alla schiena.
 - Dicevi?
Tigre sospirò.
 - Anche il nono tentativo è andato a vuoto, pare.
Sotto le sue grosse zampe c'era un mucchietto confusionario di vermicelli bianchi e farinosi di almeno un centimetro di diametro. Il più lungo raggiungeva forse i cinque centimetri.
 - Che pasticcio - si lasciò sfuggire Po, rinsavendo immediatamente dopo. - No no no- cioè- in realtà volevo dire...-
 - Lo è. Un grosso, gigantesco pasticcio.
Tigre piegò la testa sul tavolo e il cappello le cadde in avanti. Tentò malamente di sistemarlo con la zampa per un paio di volte.
Po osservò gli altri cicloni, seduti tra i clienti ed intenti a consumare i propri coupon omaggio; il suo sguardo tornò poi su Tigre, che stava schiacciando sotto i palmi i suoi spaghetti mal riusciti.
 - Ti ho mai parlato dell'ingrediente segreto che metto in tutti i miei piatti?
Tigre sollevò la testa con sguardo sospettoso.
 - Ingrediente segreto?
 - Sì. O forse sarebbe meglio parlare di tecnica segreta. Tecnica segreta degli spaghetti perfetti.
 - Esiste una cosa del genere?
 - Oh, ma certo che esiste. E il bello è che può essere riutilizzata anche per qualsiasi altro piatto. Sostanzialmente, quando si prepara qualcosa, basta...-
 - Non mi piacciono le scorciatoie - tirò corto lei, interrompendo Po e spostando con un movimento secco il mucchietto di farina e pasta appallottolata. - Prima di arrendermi, voglio provare almeno un'altra volta usando solamente le mie forze.
Po la vide sistemarsi meglio il cappello con gli spaghetti finti.
 - Ci sto - disse solamente, annuendo.
 
 
 - No, così non va. Vedi? Devi stendere la pasta in questo modo.
 - Così?
 - Più sottile.
 - Così va bene?
 - Ancora più sottile.
 - Po, più sottile di adesso è impossibile!
 - Guarda la mia. E' più sottile, vedi?
 - Ma come ci sei riuscito?
Po sollevò una zampa, mostrandole il palmo.
 - E' facile. Il trucco è controllare lo spessore sotto le dita. E' una cosa che si impara col tempo - spiegò, - o almeno credo.
Anche Tigre sollevò il braccio.
 - Po - disse, tendendo il palmo verso di lui e fermandolo a un centimetro dal suo, - Non sento niente.
Po ricordò improvvisamente quella notte sulla barca; i pugni, gli alberi di legno ferro, il dolore che provava nel colpirla. Come l'acciaio.
Ora non sembrava più così grandioso come gli era parso in un primo momento.
 - Oh... Oh. Sì. Sì, ricordo.
Calò un silenzio imbarazzante. Tigre appallottolò per l'ennesima volta la sfoglia che aveva tentato di stendere.
 - No, aspetta! Possiamo ancora farci qualcosa di buono, con quella.
 - E cosa?
Po piantò un'unghia sull'ammasso informe di pasta e lo fece rotolare verso di sè.
 - Degli spaghetti, no?
Tigre tentò di prendere la parola, ma venne subito interrotta.
 - Quando si tratta di cucinare qualcosa - continuò Po, - il tuo obiettivo principale è quello di fare qualcosa che sia di tuo gusto, che piaccia a te. Qualcosa che, dopo averlo assaggiato anche una sola volta, ti faccia dire "oh, lo mangerei per tutto il resto della mia vita!". Il punto importante non è l'aspetto, ma il gusto. Il segreto non è nelle mani, ma sulla lingua - spiegò, indicandosi la bocca.
 - Ma i miei spaghetti fanno schifo anche sulla lingua.
 - Questo è perchè, evidentemente - disse ancora Po, avvicinandosi al pentolone in cui il Signor Ping cucinava gli spaghetti - non hai mai mangiato con abbastanza attenzione in vita tua. Anche nel Kung Fu, prima si osserva e poi si prova a fare, no? - concluse.
Questa logica sembrò risvegliare l'istinto combattivo di Tigre.
 - Studiare il nemico per carpirne i segreti - disse.
 - Esattamente!
Po riempì di spaghetti in brodo due ciotole, fino a sfiorarne il bordo.
 - Ora c'è la parte più difficile: mangiare.
 
 
 - Beh, allora, come sono?
 - Sono buoni.
 - Buoni non è abbastanza! Andiamo, cosa senti di più? Qual è il sapore che domina tutti gli altri?
Tigre si sforzò di concentrarsi.
 - I... il brodo?
 - Riiisposta esatta! Il brodo è il primo passo! E poi?
 - Le verdure. I germogli di soia - continuò, masticando. - Ne ho uno incastrato tra i denti.
 - Anch'io. Continua!
 - La carne. Lo zenzero... l'uovo, forse?
 - Sì. E poi?
 - C'è anche dell'altro?
 - Sì che c'è. E' l'elemento centrale, anche se non lo si nota.
Tigre osservò ciò che rimaneva nella sua ciotola, rimestandolo con le bacchette.
 - Gli... gli spaghetti?
 - Proprio così! E perchè non te ne sei accorta prima?
 - Perchè sono sottili... e perchè sono tutti uguali.
 - Esattamente! Sembrano inutili, ma sono quelli che ti riempiono lo stomaco. Ed è per questo che devono andare giù come l'acqua!
Tigre guardò ancora la propria ciotola di spaghetti in brodo.
 - Sono pronta a continuare. Procediamo - affermò, decisa, alzandosi in piedi.
 - Non potremmo prima finire di mangiare?
Po aveva circondato il proprio piatto con le braccia, come se avesse voluto proteggerlo da una furia distruttrice. La sua dedizione per il cibo le fece quasi tenerezza. Era bello che lui avesse qualcosa, oltre il Kung Fu, a cui teneva così tanto. Se anche non fosse riuscito a diventare il Guerriero Dragone, se anche non avesse voluto seguire quella via, lui sarebbe riuscito ad essere felice lo stesso.
 - Ti invidio, Po.
 - Fermi tutti - intervenne lui, rivolgendosi ad un'immaginaria platea invisibile - Maestra Tigre mi ha appena detto che mi invidia. Uno dei cinque cicloni mi invidia! Invidia la mia somma capacità di cucinare spaghetti!
Tigre sorrise.
 - No, non è esattamente quello.
 - La mia somma capacità di mangiare spaghetti?
 - Nemmeno quello.
 - E allora cos'è? No, non dirmi che... - continuò, sbarrando gli occhi - ... è la mia incredibile abilità nel Kung Fu?
Tigre rise, sedendosi e afferrando di nuovo la propria ciotola.
 - No. Decisamente no.
 - E allora cosa?
La curiosità di Po non venne mai soddisfatta. Tigre continuò a mangiare senza curarsi della sua insistenza, sorridendo ogni volta alle ipotesi più buffe.
 
 
 - Beh, sì, questi sono per lo meno commestibili - biascicò Scimmia, lo stomaco gonfio a dismisura.
Erano passate quasi quattro ore, e Po e Tigre erano coperti di farina da capo a piedi. Uno dopo l'altro, i quattro cicloni rimanenti erano stati costretti ad estenuanti prove di assaggio. Mantide le aveva definite "più dure di qualsiasi allenamento".
 - Tigre. Ha detto commestibili. Tigre, lo ha detto!
 - Oh, beh, è già un traguardo, no? Ora sono sicura che potrei anche riuscire a non avvelenare nessuno.
 - Ehi, ferma. Vuol dire che hai avvelenato tutti gli altri?
 - N... nooo, certo che no - intervenne Po. - Certo, magari si può dire che stessero meglio prima, ma... nessuno ha riportato danni seri, non è vero?
Scimmia rabbrividì, allontanando la ciotola da sè.
 - Signor Ciclone, a me sembrano buoni. Sono piccanti! - esclamò un piccolo coniglietto, arrampicatosi chissà come fino al bancone.
 - Tesoro, non importunare i signori - lo richiamò la sua mamma. Il bimbo sbuffò e si allontanò.
Tigre rimase immobile mentre il cappello con gli spaghetti finti le cadeva dalla testa.
 - Po. Ha detto che sono buoni! Ha detto che sono buoni - disse, con gli occhi sbarrati, artigliando il suo grembiule.
 - Oh, sì, l'ha detto. L'ho sentito anch'io - rispose, raccogliendo il copricapo caduto ed appoggiandolo di nuovo sulla sua testa.
Il cappello cadde di nuovo quando Tigre si inchinò, le mani davanti al viso.
 - La ringrazio, Maestro.
Po, con espressione sconcertata, si abbassò sulle ginocchia e raccolse di nuovo il copricapo, lo sguardo fisso su Tigre.
 - Scimmia, ha detto Maestro. L'hai sentito anche tu, vero? L'hai sentito.
 - Sì, l'ho sentito, ma la vogliamo smettere con tutti questi salamecchi? Sono solo spaghetti, non fatela troppo lunga - rispose, svogliato.
 - Non sono solo spaghetti - ribatté Tigre con l'espressione decisa di sempre. - Preparare spaghetti è un'arte, proprio come il Kung Fu.
 - Oh - esclamò il Signor Ping, appena rientrato in cucina. Aveva gli occhi lucidi. - Oh... per questa frase potrei darti almeno altri due coupon omaggio.
 
 
 - E così ce l'hai fatta.
 - Ce l'abbiamo fatta - lo corresse, dandogli una pacca sulla spalla. - Ora manca solo l'ingrediente segreto, e potremo davvero cucinare gli spaghetti perfetti.
 - Ehm, Tigre... quello l'abbiamo già usato, senza che te ne accorgessi.
 - Vuoi dire che abbiamo barato?
 - Ehi, usare le tecniche segrete nel Kung Fu è forse barare? Andiamo, Tigre!
Per una volta fu costretta a dargli ragione.
 - E qual era questo ingrediente segreto?
 - Non c'è nessun ingrediente segreto.
 - Avrei dovuto capirlo fin dall'inizio - gli rispose, dandogli una spallata. - Avanti, è ora di pulire.
 - Cheee? Dobbiamo anche pulire?
Il Signor Ping passò lì davanti con fare disinteressato, porgendo loro una scopa e una paletta.
 - Ma dai, papà!
 - Po. Ora ti insegnerò la suprema arte di fare le pulizie perfette - intervenne Tigre.
 - Ah. Ah. Ah. Non è divertente.
 - Allora, per prima cosa bisogna impugnare la scopa in questo modo, come un bastone da combattimento...
Non riuscirono a finire prima che fosse notte fonda.
 

*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Scritta per il Christmas Exchange organizzato su Livejournal. Regalo per la mia adorata Podda, creato partendo dal suo prompt "Come cucinare gli spaghetti perfetti". Ho lollato profondamente nello scriverla, giuro. XD
Grazie mille per aver letto :D
Kuruccha
   
 
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