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Autore: NekoShadi    06/01/2012    2 recensioni
L'amore.. cosa sia io non l'ho ancora imparato. Sin dai primi anni della mia adolescenza mi hanno insegnato che l'amore è uno dei sentimenti più importanti nella vita di una persona.
Le mie amiche fantasticano tutto il giorno parlando dei loro fidanzati, ma io non posso capire questo loro stato d'animo, perché non sono mai stata la ragazza di nessuno, anzi, a dirla tutta non ho mai amato nessuno.
Già nessuno, fino a quel tiepido giorno di settembre, il primo giorno di scuola quando il mio cuore ha iniziato a battere nel momento in cui i miei occhi incrociavano i suoi.
All'inizio tutti avevano preso quel sentimento come una semplice “cotta” per il belloccio della scuola, ma io sapevo che non era ciò che tutti credevano. Forse sentivo che il mio destino avrebbe avuto un corso diverso, un corso che grazie alla mia inesperienza mi avrebbe fatto conoscere fatti e persone molto importanti per me.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente si stava avvicinando l'intervallo, momento di pausa dopo tutte le figuracce che avevo fatto quella mattina: la falsa stiracchiata con la prof di matematica, il palo invisibile con quello di Giapponese, l'amico immaginario con quella di arte, insomma le avevo passate proprio tutte, tutte per colpa di Alejandro che era sempre irrimediabilmente in mezzo ai piedi.
-Non è colpa mia, io faccio solo il mio lavoro!-
-Però potresti evitare di coprirmi la visuale della lavagna! Già non ci capisco nulla se ti ci metti anche tu! Poi hai visto quante figuracce mi hai fatto fare? Che sia la prima e l'ultima volta!-
-Muhaha! Che ridere!-
-Io non ci trovo niente da ridere! Ascoltami, la classe è grande, solo io ti posso vedere, potresti metterti sul banco di qualcun altro e stare bello tranquillo per le ore di lezione!-
-Ma mi annoio!-
-Anche io mi annoio, ma non posso farci niente! Comprendimi diamine!-
Himea mi raggiunse dopo aver terminato di chiedere una cosa alla prof di arte: -Come mai stamattina sei arrivata in ritardo?-
-Eh.. ehm.. ecco.. beh.. ho il passo lento! Sisi il passo lento!-
-Guarda che l'ho capito che sei strana oggi.. mi vuoi dire cosa realmente sta succedendo??-
-Niente! Te l'ho assicuro! Non ho fatto un incontro speciale, niente di niente!-
-Chi hai incontrato? Dimmelo dimmelo dimmelo!- cominciò a chiedere incuriosita.
-Ti ho detto che non è successo niente!-
-Tu hai detto che non hai fatto alcun incontro speciale senza che io te l'abbia chiesto: escusatio non petita, accusatio manifesta (la scusa non richiesta è un accusa manifesta)! Quindi significa che hai incontrato qualcuno di speciale!-
-Non parlare in latino.. mi irriti!-
-Che ci posso fare se sono appassionata delle lingue occidentali?!-
Miki e Ami ci raggiunsero dopo aver fatto la spesa alle macchinette.
-Di che si parla ragazze?- iniziò Miki.
-No Miki! Qui non si parla! La nostra cara Kaname ha un segreto che non mi vuole liberare!- disse Himea provocatoria.
-Cosa ci nascondi Kame? Susu! Vogliamo sapere tutto!- continuò Ami.
Io cercavo scuse di tutti i tipi mentre Alejandro imitava le mie amiche in tono sarcastico e rideva vedendomi in difficoltà: avrei voluto gridare: “Guardate! Vedete quel ragazzo vestito di rosso?! Quello è il mio Aigami” indicandolo, ma poiché io ero l'unica in grado di vederlo, mi avrebbero preso per una fuori di testa visto che loro si sarebbero messe a fissare solo un punto nel vuoto.
Ad un certo punto ad Himea si illuminarono gli occhi e mi guardò ancora più famelica di novità di quanto lo fosse prima: -No Kame, così non va bene! Tu sei fidanzata e non ce lo vuoi dire vero?-
-F-Fidanzata? Ma di che cosa stai parlando?- le domandai senza capire bene.
-Quel braccialetto ne è la prova!!!!- esclamò indicando il braccialetto che portavo al polso con il cuore a metà.
Io mi misi a guardarlo: -Ah questo? Haha! Ma figurati! È solo un braccialetto con un cuore a metà che c'è di male?-
-CHE C'E' DI MALE?!- dissero Himea, Ami e Miku in coro.
La mia salvezza fu, ancora una volta, non una scusa ma una circostanza di panico e ammirazione che si veniva a creare attorno a noi: stavolta però era tutto diverso; le ragazze erano radunate in un angolo e tra di loro sembravano circolare pettegolezzi di ogni tipo, che si raccontavano con le facce scure piene di rabbia.
Sparsi per il corridoio, invece, c'erano i ragazzi, tutti con la bava alla bocca intenti ad ammirare qualcosa, o meglio qualcuno, o meglio ancora, le curve di qualcuno. Girai un po' lo sguardo per cercare di capire cosa fosse il motivo di tanta agitazione.
All'inizio passarono due ragazze, molto diverse l'una dall'altra: una era alta, bionda e snella, sembrava quasi una ballerina, l'altra era bassa, grassottella e mora: tra me e me dissi “tutto qui?” ma evidentemente non avevo capito che il vero soggetto per cui si era creata quella tensione non era ancora arrivato.
-Chi sono quelle due?- chiesi ad Himea.
-Chi sono? La bionda è Reya Kira, la mora è Mimi Yuzuki, sono chiamate “le pagge”-
-Pagge? Che razza di nome è?- dissi quasi ridendo.
-Adesso capirai.- rispose Himea invitandomi a guardare nella direzione in cui erano venute le due.
I versi di ammirazione dei maschi si fecero ancora più forti, probabilmente perché lei era ormai vicina a noi. Guardai Alejandro, per vedere che reazione avesse: lui era l'unico ragazzo senza un minimo di espressione da cascamorto, anzi sembrava quasi schifato da quella vista.
Quindi diressi il mio sguardo verso il fondo del corridoio, la intravidi e continuai a fissarla per capire cosa avesse di speciale.
Era alta, magra, con la gonna più corta di quelle ordinarie della divisa scolastica, e le scarpe con il tacco nonostante fossero contro il regolamento di buon costume.
Le labbra scarlatte, truccate con vistoso rossetto, contrastavano con la pelle chiara e perfetta del suo viso, così come gli occhi scuri contrastavano con i capelli castano chiaro perfettamente lisci che si libravano nell'aria.
Ella appena vide i suoi ammiratori quasi morirle vicino, sorrise in modo accattivante, accentuando la sua camminata già fin troppo da modella.
La perfezione? Madre natura? Beh poteva anche essere scambiata per queste due cose se il suo difetto estetico peggiore non fosse così maledettamente evidente: fu la prima cosa che notai, anche grazie al modo in cui camminava.
-Accipicchia che fianchi larghi!- affermai a voce alta senza accorgermene.
In un secondo tutte le parole di ammirazione e tutti i versi dei ragazzi innamorati, tutti i mormorii e i pettegolezzi delle ragazze cessarono di animare l'ambiente attorno a noi divenne la culla di un silenzio quasi tenebroso dal modo in cui si era creato improvvisamente.
L'unico rumore che ruppe il silenzio fu lo schiocco del tacco della ragazza che si fermò poco oltre di me.
Le mie amiche si allontanarono improvvisamente da me quasi spaventate, mentre i capelli svolazzanti di lei lasciarono intravedere uno sguardo malvagio diretto a me.
-Bhe che succede?- chiesi sentendomi al centro dell'attenzione.
-Hai qualche problema nullità?- disse lei.
-Io? Nessuno. Hei! Come mi hai chiamato?!?!-
-Nul-li-tà!- ripetè lei dividendo le sillabe.
Himea si mise in mezzo tra me e la ragazza balbettando qualcosa: -S-Si Kaname! Hai ragionissima!! Miku come puoi non capire che se mangi troppa cioccolata ti verranno i fianchi larghi?-
-I-io?- disse Miku sentendosi chiamata in causa.
Il silenzio fu bruscamente interrotto dai gridolini delle ragazze che prima stavano spettegolando su quella ragazzina insolente.
Stava arrivando Yuiichi che era appena uscito dalla sala del consiglio studentesco: era bello e perfetto come al solito, non un capello fuori posto, non un segno di stanchezza, niente, solo la bellezza assoluta.
La ragazza si girò di scatto: -Amore!-
Un incudine di 200 kg mi piombò sulla testa dopo aver sentito quell'appellativo: Amore? Cioè fammi capire, il mio futuro ragazzo era appena stato chiamato Amore da una smorfiosa? Da miss fianchi larghi?
-Amore?- ripetei a bassa voce.
-Non ho voluto dirtelo prima per non rovinare la tua felicità Kame..- disse Himea.
-Non capisco.. che sta succedendo?-
-Vedi Yuiichi Sakurai in realtà.. è fidanzato.. fidanzato con Nora Sendo, ehm.. “fianchi larghi” come l'hai chiamata tu!-
Alejandro guardò la mia faccia sbigottita e rise a crepapelle. Nora prese a braccetto Yuiichi che le sorrise timidamente: alla vista di quella scena tutti i ragazzi si misero a piangere e le ragazze invece tramavano l'omicidio di fianchi larghi.
-N-N-Nora S-S-Sendo?!?!- balbettai io.
-Si..- confermò Himea.
Appena Yuiichi mi vide mi salutò con la mano e Nora mi guardò male: -Lascia stare quella mezza calzetta!-
-Cosa? Brutta..- cominciai a insultarla nella mia mente, avrei voluto saltarle addosso e strapparle ogni capello uno ad uno e lasciarla pelata davanti allo stupore di tutti, ma Ami e Miku mi trattennero.
Mezza calzetta, aveva osato chiamarmi mezza calzetta! Nora Sendo, miss fianchi larghi! Avevo già assaporato la sua perfidia e la sua esuberanza un anno prima, anno in cui andavo in secondo e lei era solamente una stupida primina, ma ora esagerava! In fondo sono più grande di lei e mi chiama mezza calzetta?! Ma soprattutto perché Yuiichi Sakurai, così bello, magnetico, raffinato e gentile doveva mettersi con quella insignificante ragazzina?!
Non riuscivo ad accettarne l'idea, erano troppo diversi e poi lui era mio, solo mio, o meglio, presto lo sarebbe stato!
   
 
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