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Autore: MonyMOFO    06/01/2012    5 recensioni
Alexandra è una giovane ragazza con problemi in famiglia. Una notte si fa coraggio e con pochi dollari in tasca decide comunque di scappare di casa e di andare a Los Angeles, città dei suoi sogni. Al suo arrivo conosce Shannon, ma di lui non sa nulla, nemmeno che è una rockstar. I due stringono amicizia, ma l'arrivo di Jared nella vita di lei scombussola il rapporto...e il futuro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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ritorno Lo so. Faccio schifo. Sono 4 mesi che non mi faccio sentire e sicuramente avrò perso anche dei lettori T__T il fatto è che mi sono capitate cose meravigliose e non ho fatto altro che pensarci. Sono stata a tre concerti in Francia e li ho incontrati. Le mie sorelle mi hanno regalato il Golden Ticket e ho realizzato il mio sogno. Ci ho parlato e ho anche abbracciato Shannon. Tomo mi ha abbracciata lui di sua spontanea volontà, non scorderò mai quel gesto. Jared è arrivato mangiando verdura in un contenitore di plastica, Tomo si è messo a ballare in mezzo al semicerchio e Shannon è sbucato fuori da dietro la tenda facendoci spaventare tutte ahahaha e tanto per farvi ridere un po', quando l'ho visto, ho pensato a tutte le scene porno che ho scritto nelle mie FF e devo dire che sono ancora più convinta che quell'uomo debba aver scopato anche con Madre Natura per averla convinta a dargli tutta sta bellezza e sessosità ù_ù vabbè, vi lascio al capitolo. Sperando che possiate perdonare la mia lunga assenza T__T
xx Mony



"Dannazione, dannazione, dannazione!"
Mel camminava da un lato all'altro della stanza imprecando a voce bassa.
"Cosa ti avevo detto io? Lexie, ho sempre organizzato io le feste di compleanno a Joseph, non interrompere questa abitudine!"
Shannon si accomodò sul divanetto di fianco a me, i carabinieri ci avevano rimandato in hotel dicendoci che se avessero saputo qualcosa ce l'avrebbero detto. Mi strinse a se e accarezzandomi una spalla mi sussurrò che tutto sarebbe andato bene. Provai a crederci.
"Mel, ho sbagliato ok? Mi sono fidata di lui...e non dovevo..."
"Ti avevo pregato, quando mi hai chiamata, dicendoti che quest'anno Joseph non l'avrei visto felice aprire i suoi regali...per me quel bambino è tutto, più di quanto tu possa immaginare. Ha compiuto 5 anni, l'anno prossimo andrà a scuola. Era l'ultimo anno da 'piccolo' - si sedette sul letto con la testa bassa - come fai a stare così tranquilla?", mi chiese poi guardandomi negli occhi. Mi alzai e mi sedetti vicino a lei:
"Non sono tranquilla per un cazzo...sto solo cercando di pensare che oggi stesso potrò riabbracciare mio figlio e mi sto convincendo che lui stia bene..".
La ragazza si alzò in piedi e si mise di fronte a me:
"Sono tre giorni che cerco di sentire Joseph al telefono. Non sono riuscita nemmeno a fargli gli auguri di compleanno. E sai perchè? Perchè al mattino era con Jared e Tomo, nel pomeriggio stava festeggiando e non avevi il telefono con te, la sera c'era il concerto. Lexie lo sai quanto ci tengo a lui, vero?"
Ci mancava solo di dover litigare con la ma migliore amica, è vero, ero stata molto presa in quei giorni ma lo facevo per Joseph, lo vedevo veramente felice.
"Certo che lo so Mel..."
"E allora perchè non ti è passato nemmeno un attimo per l'anticamera del cervello di chiamarmi, per Dio! Io ho lasciato in sospeso un progetto per te, io HO CAMBIATO la mia vita per aiutarti...."
"Questo non è il momento di discutere..."
Mel incrociò le braccia e fece un sorriso beffardo:
"Brava! Fuggi come fai sempre. Lascia che i problemi si risolvano da soli. Ma dimmi un po', fra tutti quelli che hai, quale hai risolto?"
In quel momento la porta si spalancò e tutti e tre ci voltammo a guardare la persona entrata.
"Scusate...io stavo passando qua davanti e...ho sentito una voce...quella...voce..."
"Braxton... - disse Mel trattenendo le lacrime - io...scusami se..."
"Perchè te ne sei andata così? Senza lasciarmi un post-it, un sms, una lettera..."
"Vi conoscete?", chiese confuso Shannon.
Perchè le cose invece che migliorare peggioravano? Non avevo raccontato nulla a Shannon dell'incontro avuto con Braxton e Tim cinque anni fa, quando scoprii di essere incinta. Avevo preferito chiudere quella questione, quel capitolo. Avevo provato a dimenticarlo. E chiesi cortesemente a Braxton e Tim di non dire nulla quando mi riconobbero pochi giorni fa.
"Non gli hai detto nulla?", mi domandò infuriata Melody.
Risposi con un semplice no.
"Cosa dovrei sapere, Lexie?", si rivolse poi a me il mio fidanzato.
"Braxton era il fidanzato di Mel cinque anni fa e una sera abbiamo fatto un'uscita in coppia...", abbassai lo sguardo.
"Co-coppia?", Shannon non stava capendo iù nulla.
"Io ero con...Tim..."
Il mio fidanzato si soffermò a guardarmi, tentò di trattenere la rabbia ma non ce la fece.
"Cosa hai fatto con...Tim?"
"Niente, ci siamo solo baciati.."
"Solo baciati? Con Tim?"
"Sì, non mi credi? Non ti fidi di me?"
Un'altra persona mi interruppe:
"Non sono riuscito a fermare Braxton, quando si impunta su una cosa non si riesce a farlo ragionare", spiegò Tim che in meno di mezzo minuto si prese un pungo in faccia dal mio fidanzato.
"SHANNON!", urlai andandolo a fermare insieme a Braxton.
"CHE CAZZO FAI?" urlò il bassista.
"Non oso immaginare che cazzo tu le abbia fatto quella sera Tim.."
Il ragazzo massaggiandosi la mandibola si difese:"Ti sbagli, tu non immagini quello che ha fatto LEI quella sera".
Abbassai di nuovo lo sguardo, imbarazzata. Mi ero ubriacata quella sera e nemmeno ricordavo cosa avevo combinato. Mi sentii osservata da Shannon, quando rialzai lo sguardo lo vidi fissarmi, deluso.
"E poi siete proprio ridicoli, a mettervi a litigare proprio in un momento come questo. Avete perso un bambino e state qua a bisticciare come dei ragazzini liceali. Io sono stata con quello, quello è stato con quella, quell'altro ha scopato con questa...stiamo parlando di ben 5 anni fa, che cosa ve ne importa adesso? - continuò avvicinandosi all'uscita - ce l'hai ancora quel reggiseno con la mucca, Alexandra?", sorrise e chiudendosi la porta alle spalle abbandonò la stanza.
"TIM!", Braxton lo seguì a ruota.
"Mi avevi detto...che...che vi eravate solo baciati...", disse a stento Shannon pieno di rabbia.
"Non lo so Shannon, non lo so. Ero ubriaca ok? Non so cosa sia successo! Va bene? Non ne posso più!", cominciai a piangere sedendomi sul divano reggendomi la testa tra le mani.
Anche lui si avvicinò all'uscita:"Vedi di perdere questo brutto vizio di ubriacarti, perchè combini solo disastri..."
Appoggiò la mano sul pomello:
"Sei solo una bugiarda. Peccato che ogni bugia che mi racconti sia così bella...", lasciò la stanza sbattendo la porta e facendomi sobbalzare.
Ripresi a piangere più forte. In quel momento avevo bisogno di averlo vicino e lui mi aveva abbandonato.
Avevo perso tutte le persone che amavo.
Mel si avvicinò e  mi abbarcciò:"Mi dispiace Lexie...per tutto...", non risposi, continuai solo a piangere disperatamente tra le sue braccia.


"Ti presenterò a tutta la mia famiglia, conoscerai mio cugino, mi diverto sempre un casino con lui, è una bomba!"
"Ahahahah la smetti di dire sempre che tutto è una bomba?"
"Sei gelosa? Anche tu sei una bomba baby, una bomba sexy"
Braxton mi baciò sulle labbra e presi ad accarezzargli i capelli, poi si staccò da me e mi fissò dritto negli occhi:
"Ti amo".
Fu schietto. Sicuro di se. Era la prima volta che un ragazzo mi diceva quelle due parole, tanto che non fui sicura di aver capito bene.
"Co-cosa?"
"Lo so che ti sembro stupido, ci frequentiamo da poco. Sicuramente non mi starai prendendo molto sul serio, ma quello che ti ho appena detto lo penso veramente Melody. Nella mia vita in tournèe ho conosciuto molte ragazze, non te lo nego e credo che tu lo sappia. Ma nessuna di queste era come te. Non ho mai avuto voglia di prendere un volo subito dopo un concerto e andare da loro. Nonostante il fuso orario, nonostante la stanchezza.
Io non ho fatto altro che pensare a te ultimamente. Sei quella giusta amore. Ti amo"
Mi baciò.
"Je t'aime", aggiunse.
Mi diede un altro bacio.
"Volim te"
Lo bloccai.
"Volim te?", feci un espressione confusa.
"E' croato, me l'ha insegnato Tomo..."
"Ich Liebe Dich anche io...", dissi trattenendo le risa.
Braxton mi baciò:"E il tedesco dove l'hai imparato?"
"Umm...me lo disse un mio ex...George...un figone...."
Il ragazzo rimase stupito dalle mie parole, tanto che cominciai a ridere:
"Scemo, mi piacciono i Tokio Hotel, è da loro che l'ho imparato!"
Mi riguardò sempre più perplesso.
"Beh che hai? Te la sei presa veramente? Guarda che scherzavo..."
"No, guarda...avrei preferito pensare che te l'avesse insegnato quel George.."
"Scemo", gli lanciai un cuscino in faccia, mi prese tra le sue braccia e ci sdraiammo insieme sul divano. Il suo calore avvolse la mia pelle.


"Quella sera, mentre tu eri con Tim, Braxton disse di amarmi...", mi sussurrò dolcemente Mel mentre mi abbracciava coccolandomi nel letto come una madre farebbe con una figlia triste e delusa.
Mi sedetti comodamente:"Cosa?!"
Anche Melody si mise in una posizione comoda:"Per la prima volta, quella sera, in quella privè, abbiamo fatto l'amore, e non sesso. Ci eravamo promessi di costruirci una vita insieme. La settimana dopo voleva presentarmi ai suoi genitori, voleva portarmi alle Hawaii. Stava diventando una cosa seria Lexie...".
"E io l'ho rovinata...era questo il progetto lasciato in sospeso del quale mi hai parlato prima?"
La mia amica si portò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio:"Sì, parlavo di questo, ma non voglio che tu pensi che sia tu la colpevole. E' stata una mia scelta. Ho deciso io di lasciarlo. Quando una settimana dopo hai avuto la certezza di essere incinta e siamo fuggite in fretta e furia in Massachusetts, me ne sono andata senza dirgli nulla, l'ho fatto per il suo bene..."
"Stai scherzando? Perchè l'hai fatto? Tu dovevi dirmelo, me ne sarei andata da sola! Finalmente avevi trovato l'uomo della tua vita e ti sei fatta sfuggire l'occasione?"
"E' per questo che non te l'ho detto, non volevo che te ne andassi via da sola. Eri così giovane e con un bambino da accudire. Senza il padre poi. Non potevo abbandonare te..."
L'abbracciai.
"Io ti ringrazio Mel, ma non hai fatto la scelta giusta. Quando si sarà ritrovato Joseph, tu andrai a parlargli...e credimi..succederà il prima possibile..."
"Quando il telefono squillerà...", disse lei. Entrambe ci voltammo verso il mio cellulare. Aspettavo la chiamata dai carabinieri con ansia. Ma ancora non si sapeva nulla e Shannone era da due ore che non si faceva nè vedere nè sentire.
   
 
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