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Autore: ItsLaylaHere    06/01/2012    3 recensioni
E' una storia completamente inventata. Claire e Taylor Momsen sono due migliori amiche, condividono la stanza al college. La madre di quest'ultima insegna là, ma è spesso ubriaca. La giovane è disperata, non sa che fare. Il padre di Claire, anche lui insegnante là, un giorno porta di nascosto una scatola a scuola. Cosa contiene? Si risolverà tutto, prima o poi? E come?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Vedete ragazze.. Ho deciso di restare insieme a Martha, di amarla. Mi ha confessato che mi ama e, devo ammettere, anch'io ho sempre provato qualcosa per lei, nonostante qualche volta sia stata dietro la cattedra ad insegnarmi- ci ammise Andrew.
-Sei sicuro?-.
-Sì Taylor, lo farò- ci abbracciammo tutti e quattro. Loro continuarono la loro passeggiata mano nella mano, mentre io e Claire ci avviammo al dormitorio. Ero un po' scossa da quello che avevo sentito, ma mi fidavo di Andrew, sarebbe stato perfetto per Martha e, soprattutto, l'avrebbe tenuta sotto controllo con l'alcool. Entrammo e ci sedemmo tutte e due sul mio letto, stranamente ordinato. Iniziai a creare ellissi immaginarie con l'indice della mano sinistra. Mi piaceva stare così vicina a Claire, ma non ero sicura se dichiararmi ora. Mi persi fra i meandri della mia mente a pensare a come dire la verità alla mia migliore amica, alla persona che amavo, alla mia piccola stella.
Passò un mese dalla dichiarazione di Andrew e mia madre; la fifa che provavo per dire tutto a Claire aumentava sempre di più. Eravamo sedute sul mio letto proprio come lo eravamo quel giorno particolare, io sembravo persa e lei mi osservava.
-Hey, c'è qualcosa che non va?- la sua voce mi risvegliò.
-Eh? No no, tranquilla! Stavo pensando a una cosa..- volevo dirglielo, ma avevo paura. Mentalmente mandai tutto a farsi fottere.
-Claire, devo dirti una cosa-.
-Dimmi, ti ascolto!- mi sorride. Stavo morendo.
-E' da tanto che volevo dirtelo, sai? Ma sono una codarda. Il fatto è che con te riesco ad essere me stessa perché mi piaci molto. Mi sento mancare quando mi sorridi o mi abbracci, sono felice quando sei felice o triste quando lo sei tu. Mi sono lentamente innamorata di te, ecco. Te lo volevo dire da un po', ora ti ho rivelato anche il mio ultimo segreto, quello più grande e importante. Ti prego, non andartene- ero quasi in lacrime.
All'improvviso si avvicinò a me e mi baciò. Le sue labbra erano così calde. Capii finalmente cos'era il paradiso: tutto quello che desideravo era che non si staccasse da me, riscaldava la mia anima piena di odio per mia madre. Lei era la mia cura, era il mio tutto.
-Hai capito chi sei per me? Il fatto è che anche a me piaci: mi piace il modo in cui mi guardi, mi piacciono i tuoi occhi, la tua pelle attaccata alla mia- fece una pausa -Mi piaci-. Rimasi ammutolita da tutto questo: non riuscivo a pensare o a spiaccicare mezza parola. Mi sembrava di vivere un sogno in cui lei ricambiava tutto quello che provavo.

Quella era una fredda sera di febbraio, il buio arrivava presto e l'oscurità della notte avviluppava tutto ciò che stava fuori, lontano dalla luce di qualche lampione. Taylor mi aveva appena dichiarato il suo amore e io l'avevo baciata. Ero felice perché ora avevo risolto il problema amore. Io e lei eravamo mano nella mano sdraiate sul suo letto. Chiusi gli occhi, mi sentivo al sicuro con lei al mio fianco. Lentamente mi addormentai sul suo letto.
La mattina dopo mi risvegliai nel suo letto, sotto le sue coperte, con lei abbracciata a me. Era uno spettacolo meraviglioso, anche se mi stava osservando.
-Buongiorno mia cara- la sua espressione era dolcissima, la voce lo stesso.
-Ciao Tay- le sorrisi: ero al settimo cielo.
-Claire.. Stanotte ho ricevuto un messaggio da parte di mia madre, dice che vuole vederci stamattina-.
-Che vuole?-.
-Non lo so, ma credo sia importante-.
-Va bene, andiamo-. Andammo a vestirci, prendemmo dei soldi per andare al bar a fare colazione e ci incamminammo verso l'aula insegnanti. Un ragazzo era appena entrato da fuori, portando con sé una folata di aria gelida che mi fece rabbrividire. Entrammo nella stanza dai muri color bianco opaco e dagli svariati archivi. Seduta a lato dell'enorme tavolo centrale c'era la mia professoressa di francese, quella che tanto odiavo. Non la degnai di uno sguardo e andai con Taylor da sua madre, che ci aspettava in piedi vicino al muro. Indossava un cappotto, probabilmente voleva che andassimo a parlare fuori, lontano da qualcuno che poteva spiarci.
-Ciao ragazze! Tornate in camera e mettetevi la giacca, che andiamo a fare colazione al bar qua vicino, okay? Vi aspetto là con Andrew!-. Io e Taylor tornammo da dove eravamo venute, prendemmo le giacche e ci avviammo al locale che stava di fronte alla scuola. Entrammo. Era uno spazio modesto: appena a destra dell'entrata c'era il bancone enorme in granito, a destra una serie di tavolini rotondi attorniati da alcune sedie in legno. Vedemmo subito Andrew e Martha: erano seduti a un tavolo lontano dalle vetrate, vicini, mano nella mano. Con la coda dell'occhio notai che Taylor si disgustò. Ci sedemmo di fronte a loro.
-Ehm.. Ciao ragazze, dormito bene?- era Andrew.
-Certo! Voi?- risposi. Eccome se avevamo dormito bene, l'una abbracciata all'altra. Tenni i miei pensieri per me.
-Noi bene, grazie- probabilmente avevano dormito insieme. Arrivò un cameriere che ci chiese se volevamo ordinare qualcosa.
-Un cappuccino, un caffè per questo ragazzo e voi...?-.
-Un cappuccino a testa va bene, grazie mille-. Dopo aver preso le ordinazioni l'uomo se ne andò. Ci fu un momento di silenzio, poi Martha iniziò a parlare.
-Ehm.. Volevamo dirvi che in questo periodo ho capito di aver commesso tanti errori. Mi ubriacavo spesso , andavo a letto con il primo che mi capitava e..-.
-E..?- Taylor aveva un'espressione triste, aveva quasi gli occhi lucidi. In quel momento arrivò il cameriere con le nostre ordinazioni.

Avevamo appena finito di fare colazione al bar. Io e Claire stavamo aspettando una dichiarazione da parte di mia madre, probabilmente c'entrava anche Andrew, dal momento che c'era anche lui. Prima aveva detto che si era pentita dei suoi errori commessi in passato. Dall'espressione che aveva assunto mentre parlava lo sembrava veramente. Per una volta sembrava che non mentisse.
-Ragazze ora possiamo parlare?- mia madre era seria, per una volta voleva essere ascoltata. L'accontentammo.
-E' da qualche giorno che non sono più la vecchia Martha: ho deciso di cambiare vita, cambiare tutto. Andrew mi aiuterà come mi sta aiutando da tempo. Sto affrontando tutto questo ora perché ho appena scoperto di aspettare un bambino, sicuramente Andrew è il padre- scoccò un'occhiata fugace al ragazzo -Okkei, ora potresti essere scossa da tutto questo, ma credimi, voglio cambiare. Lo sto facendo anche per te-. Ero tanto sorpresa e scossa allo stesso tempo, ma intravedevo le lacrime nei suoi occhi.
-Ti prego, perdonami per tutto quello che ti ho fatto Taylor, ti prego- ecco, scoppiò a piangere. Mi alzai e la strinsi in un abbraccio. Volevo darle quest'opportunità di cambiare e perdonarla, volevo finalmente avere una madre, anche se non avrei mai chiamato “papà” uno dei miei migliori amici.
-Tranquilla, non piangere- la guardai, le sorrisi e le asciugai le lacrime che le rigavano le guance. Andrew e Claire si unirono all'abbraccio. Sembravamo una famiglia, era troppo bello stare in compagnia loro. Anch'io dovevo dire a mia madre di me e Claire. Respirai profondamente.
-Mamma- non la chiamavo così da anni, probabilmente -Io e Claire dobbiamo dirti una cosa-.
-Ditemi pure, vi ascolto-.
-Io e lei- indicai la mia amata -Ci amiamo-.
-Wow, bene! Voglio dire.. Se vi amate, perché non stare insieme? Vi auguro ogni bene, d'accordo?-. Sorrisi: l'aveva presa bene, pensavo che reagisse in modo molto negativo. Comunque se l'avesse presa male l'avrei mandata a farsi fottere, amavo la mia ragazza come non avevo mai amato nessuno.

-Claire, tuo padre sa di voi due?-.
-Ehm.. Non credo proprio Martha, sai per caso dov'è? Potremmo andare a dirglielo-.
-Non saprei, prova a cercarlo in aula insegnanti!-.
-Va bene, grazie mille! Allora io e Tay andiamo-.
-Certo, ma permettetemi che paghi io per tutti!-.
-Sei troppo gentile, grazie mille Martha!-. Ci avviammo verso l'entrata della scuola. Aveva iniziato a nevicare, il paesaggio era stupendo e, nonostante facesse freddo, mi sentivo sciogliere mentre stringevo la mano di Taylor e migliaia di fiocchi di neve si adagiavano su di me. Sorridevo: tutto andava bene, dovevo solo dire a mio padre tutto ciò che provavo per Taylor. Entrammo e nel corridoio c'era un dolce profumo di croissants appena sfornati, ma non avevo fame, mi era bastato un cappuccino a colazione. Io e Tay entrammo in aula insegnanti e notammo che mio padre non c'era, quindi tornammo indietro e andammo a cercarlo per i corridoi. Poteva essere là, lui non era solito dormire fino a tardi la mattina, questo anche per abitudine. Dopo mezz'ora passata a camminare avanti e indietro per i vari corridoi, andammo a cercarlo vicino agli stand che davano sul parcheggio degli insegnanti. Eccolo, stava portando uno scatolone. Sembrava uno di quelli usati per contenere gli oggetti da esporre e poi vendere, ma lui non si stava fermando in una di quelle stanze, bensì stava andando verso i corridoi. Feci un passo per andargli incontro, ma Taylor mi bloccò.
-Ssh, non sono sicura che quello che sta facendo sia legale, nascondiamoci e vediamo dove va. Magari potremmo salvare qualcosa che ha preso dai mercatini- mi sussurrò. Detto questo, ci nascondemmo e osservammo cosa faceva. Si stava dirigendo alle scale che portavano ai sotterranei. Lo seguimmo cercando di non farci scoprire. Nel frattempo Andrew ci vide e, prima che urlasse per salutarci, gli dicemmo di tacere e venire da noi senza far alcun rumore. Vidi che qualche ragazzo stava scendendo verso di noi cercando di non dare nell'occhio e noi ci nascondemmo dietro la prima porta aperta che trovammo. Dalla stanza, piene di scatole impolverate, osservammo tutta la scena: qualche ragazzino scendeva le scale furtivamente e si dirigeva da mio padre, che intanto aveva aperto lo scatolone. Notai che stava dando agli alunni un sacchettino trasparente con una polverina bianca: era droga. Mi cadde il mondo addosso: non potevo credere che mio padre spacciava chissà da quanto qua a scuola e, soprattutto, che nessuno se ne fosse accorto. Taylor mandò un messaggio a sua madre con scritto di chiamare la polizia e raggiungerci alla scala che conduceva ai sotterranei, dove noi li avremmo aspettati. Dopo un quarto d'ora circa eravamo già in compagnia di due agenti in divisa e ci stavamo dirigendo da mio padre.
-Papà! Che stai facendo?- sbiancò improvvisamente davanti a me e al nostro gruppetto.
-Vattene Claire, non voglio che succeda un casino-.
-Papà- la mia voce tremava.
-Vattene, non vorrei farti del male- lui era sicuro. Dalla giacca tirò fuori una pistola. Caddi in ginocchio, le mie gambe non reggevano più. Le lacrime sgorgarono copiosamente, segno di un animo distrutto; non sapevo più che fare.
-Voi- si rivolse ai poliziotti -Buttate giù le armi o sparo a Martha- puntò la pistola alla tempia della donna.
-Papà, no, ti prego- avevo la voce spezzata dalle lacrime. Nonostante i poliziotti avessero buttato a terra le loro armi, lui sparò. Fu tutto nello stesso istante che Taylor si gettò su sua madre per salvarla, i due agenti e Andrew si buttarono su mio padre e io urlai di terrore. Gli uomini tolsero l'arma dalla mano della persona che credevo fosse più buona e genuina del mondo e lo ammanettarono, poi ringraziarono e lo condussero via. Io rimasi là come un'idiota a fissarli mentre si allontanavano.
Mi accorsi che Taylor e sua madre erano ancora a terra, Andrew era da loro a controllare se stavano bene. Mi avvicinai anch'io al trio, mi assicurai che le donne stessero bene e baciai a lungo Taylor. Sentivo che era ancora spaventata a morte, ma con quel contatto le tolsi tutte le emozioni che aveva provato fino ad un istante prima; del resto, anche lei fece così con me. Ci lasciammo andare per qualche minuto, poi ci staccammo. Aiutammo Martha ad alzarsi e ci abbracciammo tutti e quattro.
-Hey, ragazze, ho una proposta- ci disse dopo un po' che eravamo insieme.
-Sapete, quando ho ricevuto il vostro messaggio ero in presidenza: mi sono licenziata. Ora voglio dedicare tutto il mio tempo al bimbo, o alla bimba, a Andrew e a te, Taylor- la guardò -E, dal momento che la nostra piccola famiglia s'ingrandirà, ho pensato di andare a vivere in una villetta. Che ne dite?-.
-Penso sia magnifico- sorrise la mia bella ragazza.
-Per te Claire?- mi chiese la donna.
-Per me? Scusa, non capisco..-.
-Che domande, verrai anche tu a vivere con noi! Tu e mia figlia avrete i vostri spazi, ovviamente-.
-Sai, ora che non potrai più vivere con i tuoi genitori, date le varie circostanze, avevo pensato che ti sarebbe piaciuta l'idea di..- continuò, ma non le diedi il tempo di finire la frase.
-Ma certo!- mi scese una lacrima di felicità. Ci abbracciammo ancora, stavolta come una vera famiglia. Presto avrei vissuto con la persona che più amavo al mondo, lontana da odio e corruzione. Era questo quello che contava per me. In questi giorni Martha sembrava davvero cambiata, nonostante ci avesse detto di voler essere un'altra persona, più nuova e sana, solo qualche ora prima. Ero felice con le persone che stavo abbracciando e lo sarei stata per tanto tempo, molto probabilmente fino alla morte. Ognuno di loro mi aveva dato prova di quanto poteva amare qualcuno e ne ero entusiasta.


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Buoooongiorno/pomeriggio/sera/notte! :D
Intanto ringrazio bulletproofAliz per la recensione e, devo dirlo, ragazza ti adoro <3. 
Pooooooooooi, un grazie immenso a dori_ (adoro anche te dori san <3) che mi ha aiutata a scrivere questa storia. Se non ci fosse stata lei ad aiutarmi nell'impresa abbastanza folle di trasformare un sogno in fan fiction, probabilmente tutto questo non sarebbe mai nato.
Vorrei ringraziare anche coloro che leggono senza recensire, perché so che qualcuno lo fa <3 
Con questo capitolo la storia è finita. La mia prima idea era di fare una one-shot, ma non m'ispirava e puff, ecco due capitoli. Spero vi sia piaciuta, pace e amore. <3
Chià.

   
 
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