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Autore: mamie    07/01/2012    2 recensioni
La storia di Kuro e Fay in 50 frasi :-)... ci ho provato ragazzi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '1 frase'
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Resta con me

#1 – Terra

A Kurogane piaceva inspirare l’odore della terra dopo la pioggia, lo riportava in qualche modo al suo tempo più innocente.

#2 – Orgoglio
A prima vista il più puntiglioso si sarebbe detto il ninja, ma l’ostinazione con cui il mago rifiutava di farsi aiutare rivelava spesso un orgoglio più grande.

#3 – Spirito
Fay ammirava la purezza del suo spirito, per questo pensava che non avrebbe mai potuto essere degno di lui.

#4 – Storia
Ciascuno di loro aveva la sua storia dolorosa ma, mentre Fay ne era divorato, Kurogane ne aveva fatto la sua fortezza.

#5 – Tempo
Innumerevoli volte Fay avrebbe voluto riavvolgere il tempo, ma mai con tanta intensità come quando l’aveva visto perdere tutto quel sangue dal braccio che si era tagliato per salvarlo un’altra volta.

#6 – Guerra
Per il ninja la guerra era una condizione naturale, ne accettava pericoli e conseguenze; Fay, invece, era fatto per la pace.

#7 – Tradimento
Come si faceva a capire, in tutto quel groviglio di ricordi accavallati, chi aveva tradito chi?

#8 – Sentore
Che qualcosa non fosse come doveva essere, Kurogane ne aveva avuto sentore da tempo; solo che lui era paziente, aspettava al varco la sua preda.

#9 – Giovinezza
Fay amava, in Kurogane, quella sua giovinezza dell’anima; era confortante per lui, che spesso si sentiva così vecchio.

#10 – Orme
Il mago aveva camminato dentro la sua vita… nessuna tempesta sarebbe più riuscita a cancellare le orme che vi aveva lasciato.

#11 – Preda
Una parte di lui avrebbe voluto lasciarsi catturare, ma Fay scacciava ogni volta quel pensiero come assolutamente fuori luogo.

#12 – Stirpe
Quando pensava a suo padre e a sua madre sentiva svegliarsi l’orgoglio della sua stirpe guerriera, ma Kurogane sapeva che ciascuno deve camminare con le proprie gambe.

#13 – Passi
Ogni passo che faceva avvicinandosi al suo re impazzito risuonava come una lugubre campana a morto; Fay pensava che fosse appropriato, non immaginava che il ninja avrebbe riscritto anche quella volta il suo destino.

#14 – Rito
Vedeva ancora sua madre porgere i rami sacri in un gesto di benedizione, e il sorriso di suo padre mentre partiva per la sua ultima battaglia: gli dei a volte sono veramente crudeli.

#15 – Vittoria
Non ha un sapore così dolce la vittoria quando guardi quanto ti è costata, ma è pur sempre qualcosa per andare avanti.

#16 – Languore
A Fay prendeva una sorta di languore ogni volta che poteva sedersi vicino a lui e respirare il suo odore, e Kurogane, consapevolmente o no, lo lasciava fare.

#17 – Mortale
Fay non aveva mai sentito tutta l’inutilità della sua magia finché non si era reso conto che non avrebbe potuto fare niente per salvarlo da quel pericolo mortale; per questo aver dato alla strega quanto gliene restava era stato solamente un sollievo.

#18 – Favorito
Non si poteva dire che Kurogane facesse preferenze: era estremamente attento a tutti loro; eppure Fay si sentiva sempre come se avesse ricevuto un trattamento di favore.

#19 – Giardino
Sarebbe piaciuto, a Fay, avere un giardino dove far crescere degli alberi, anziché un mucchio di cadaveri da scalare per raggiungere una finestra sbarrata.

#20 – Eros
Le labbra di quell’idiota che succhiavano il suo sangue lo facevano letteralmente impazzire, per questo Kurogane si imponeva ogni volta di rimanere immobile come una statua di sale.

#21 – Canto
Quando erano ubriachi cantavano stupide strofette miagolanti, per il resto sembrava che il canto non avesse niente a che fare con loro: non sapevano che la loro intera vita era il canto di qualcun altro.
 
#22 – Tocco
Le sue parole erano dure, spazzavano come un vento gelido quella nebbia di dolore che lo avvolgeva, ma il suo tocco era così delicato: Fay aveva pensato che era bello sentire quella dolcezza come ultima cosa prima di morire.

#23 – Silenzi
“Buongiorno, Kurogane”… quel nome aveva innalzato fra loro una barriera di silenzio che li teneva imprigionati inutilmente.

#24 – Movenze
Quando combattevano insieme, sembravano danzare: i lampi della katana del ninja e gli archi delle mani del mago finivano per tessere un disegno mortale.

#25 – Calore
In quel pugno secco che gli aveva mollato sulla testa c’era molto più calore di tutti i suoi giorni passati a sorridere falsamente.

#26 – Apparizione
Ogni volta che vedevano la strega apparire davanti a loro sapevano che avrebbe strappato un altro brandello di desiderio alle loro precarie esistenze.

#27 – Inebriare
Il sakè alla fine non era che una scusa; era l’uno dell’altro che erano ubriachi.

#28 – Dita
Quando le sue dita lo sfioravano, il corpo di Fay si scioglieva come neve.

#29 – Nostalgia
Fay invidiava a Kurogane il fatto di avere un luogo di cui sentire nostalgia.

#30 – Legame
Nessuno dei due aveva capito esattamente come fosse successo, ma ora quel legame erano sicuri di non poterlo più spezzare.

#31 – Erba
Erano arrossiti come due pomodori quando Sakura aveva chiesto loro ingenuamente: “Oh, dov’è che vi siete fatti tutte quelle macchie d’erba?”.

#32 – Sembianze
Sotto le sembianze di un idiota ridanciano, Fay era l’essere più triste del mondo; sotto le sembianze del duro dal cuore di pietra, Kurogane era l’essere più premuroso del mondo.
 
#33 – Nettare
Fay rise quando gli venne in mente di paragonarsi ad una margherita e si immaginò Kurogane come un grosso bombo nero che si fosse messo a succhiare il suo nettare: l’idea, in effetti, era estremamente eccitante.

#34 – Rossore
Al castello di Shirasagi, di notte, nelle stanze non c’era nessuna luce: erano perfette per nascondere il rossore.

#35 – Possesso
Alla fine non possedevano più nulla, neanche se stessi, perché si erano dati l’uno all’altro.

#36 – Crepuscolo
Il crepuscolo segnava per uno la fine della fatica del giorno, per l’altro l’inizio degli incubi della notte.

#37 – Fautore
Kurogane non era un fautore dei festeggiamenti in generale, ma per Fay riusciva sempre a fare eccezione; avrebbe fatto qualsiasi cosa per non sentire più sulla pelle quella sua tristezza.

#38 – Sfrontatezza
La sua sfrontatezza era tutta apparenza, ci aveva visto giusto Kurogane e ne ebbe la conferma quando cercò di slacciargli la cintura per la prima volta.

#39 – Fato
Il fato era stato veramente crudele con loro, per questo non riuscivano a credere che si sarebbero salvati entrambi, ma si ostinavano lo stesso ad agire come se ci credessero.

#40 – Labbra
Aveva talmente voglia di assaggiare le sue labbra che non rimase a chiedersi in quanti li stessero guardando.

#41 – Pensiero
Il mago all’inizio aveva creduto che Kurogane fosse in grado di leggergli nel pensiero, anche se non avvertiva in lui nessuna magia, ma la realtà era molto più semplice: il ninja sapeva leggere negli occhi.

#42 – Ritorno
Fay non aveva mai contato di fare ritorno da quel viaggio, e quindi ora non sapeva bene cosa farsene della sua nuova vita; per fortuna c’era Kurogane a fare propositi anche per lui.

#43 – Ferita
La loro anima conservava ferite molto peggiori di quelle dei loro corpi mutilati.
 
#44 – Confine
Trovandosi sul confine tra la vita e la morte, la cosa più difficile era scegliere da che parte andare.

#45 – Furore
Tutti quei discorsi contorti avevano l’unica conseguenza di farlo infuriare, e un Kurogane infuriato era molto, molto pericoloso.

#46 – Volto
Il volto del mago già sprofondato nell’ombra della morte era una cosa che Kurogane non avrebbe mai, mai più voluto vedere.

#47 – Candore
C’era sempre una sorta di candore nei gesti di Kurogane, per questo Fay lo amava così tanto.

#48 – Vino
Il vino andava bene come qualsiasi altra cosa, pur di avere un momento per calare la maschera.

#49 – Incisione
Quello che avevano fatto viaggiando insieme era inciso a fuoco nelle loro anime e non se ne sarebbe mai più andato via.

#50 – Lanterna
Per quanto potessero addentrarsi nell’oscurità, sapevano che avrebbero sempre seguito la luce che, l’uno per l’altro, tenevano accesa. 
  
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