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Autore: SereILU    08/01/2012    2 recensioni
Questa raccolta partecipa alla Kushiel Challenge.
Storie d'amore e desiderio, e quale prompt. Nulla più.
La bellezza di Terra d'Ange fa da sfondo a questa raccolta di Drabble/Flash/Shot.
I - Libre de choisir sa vie [Ysandre/Drustan - Candela a Eisheth]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo Raccolta: Histoires d’amour et de désir
Titolo Storia: Libre de choisir sa vie
Personaggi: Ysandre de la Courcel, Drustan mab Necthana
Genere: Romantico, Introspettivo
Livello/Casa: Livello I – Casa Alisso
Prompt: 013. Candela a Eisheth
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moment, Flash
NB: Questa raccolta partecipa alla Kushiel Challenge.
 
 

Libre de choisir sa vie

 
“Sei proprio sicura di volerlo fare oggi?” mormorò Drustan mab Necthana all’orecchio della sua sposa.

Ysandre ridacchiò quando il suo respiro caldo le solleticò la tenera pelle dietro l’orecchio, poi annuì, decisa.

“Sì” rispose. “Voglio farlo... e poi... è meglio sfruttare al massimo questo periodo di pace...”

Drustan la prese delicatamente per le spalle e la fece voltare, così da poterla guardare negli occhi, quegli incredibili occhi viola.

“Possiamo ancora aspettare” disse. “E anche i pari del regno possono – devono – aspettare.”

Ysandre sospirò.

“Lo so” sussurrò poi. “Ma cosa cambia?”

“Cambia che mi sembra di ricordare che il vostro Beato Elua non abbia mai parlato di ‘doveri’ in amore. O sbaglio?”

Lei abbassò lo sguardo ma non rispose.

Drustan le posò un dito sotto il mento e la costrinse a guardarlo.

“Ama a tuo piacimento...” disse.

Ysandre sorrise e annuì.

“Ed è quello che faccio” rispose.

Si alzò sulle punte e posò un leggero bacio sulle labbra del suo sposo, poi si voltò di nuovo e fece un cenno di assenso verso le due accolite che la stavano aspettando. Drustan indietreggiò con un sospiro.

Ysandre venne introdotta nella parte più interna del tempo di Eisheth, dove una sacerdotessa più anziana la attendeva con una candela bianca in mano. Portava una maschera d’argento che riprendeva le fattezze della Dea, e la sua veste azzurra si tendeva sul suo ventre ingrossato.*

La regina sentì una leggera fitta di invidia percorrerle la spina dorsale e inconsciamente si passò una mano là dove si sarebbe – almeno sperava – posato il seme della vita. Poi, così com’era venuto, quel sentimento svanì, troppo oscuro per riuscire a prendere possesso del corpo di Ysandre de la Courcel.

La sacerdotessa si inchinò e fece un sorriso comprensivo.

“Vostra maestà” disse. “Siete qui per chiedere alla Signora del Mare di aprire le porte del vostro ventre. Sapete che una volta terminato il rito, vi sarà impossibile tornare sui vostri passi.”

Ysandre annuì.

“Ne sono consapevole” sussurrò.

La donna fece un altro inchino e le porse la candela. La regina la prese con mani tremanti e si voltò verso la statua di Eisheth, che dall’alto sembrava abbracciare con lo sguardo tutta la sala. Ysandre de la Courcel fece qualche passo in avanti e si inginocchiò sul freddo marmo. Davanti a lei, il fuoco di Eisheth, un cero che non si spegneva mai.

Mormorò una preghiera alla dea, chiedendole la grazia. Alle sue spalle, i sussurri delle orazioni delle sacerdotesse sembravano una specie di sogno, le parole che si sovrapponevano creando una melodia strana e meravigliosa.

La regina avvicinò la candela al grande cero, e aspettò che lo stoppino si accendesse con il fiato sospeso, poi la fiammella guizzò e, solo per un istante, le sembrò quasi di udire la voce della stessa Eisheth darle la sua benedizione. Impossibile da fermare, un sorriso si formò sul suo viso.

Tornò in piedi e consegnò la candela accesa alle mani di una accolita dai lunghi capelli neri che si inchinò e la portò ai piedi di un altare, insieme alle preghiere delle altre donne della Città di Elua.

“Vostra maestà” disse la sacerdotessa, comparendo al suo fianco. “Che la dolce Eisheth possa guarire il vostro spirito e aiutarvi nella vostra via, che, lo sappiamo, sarà sempre impervia e oscura.”

E con questo augurio si allontanò.


Ysandre de la Courcel uscì dal tempio, la luce del sole che per un attimo la rese quasi cieca.

Avvertì una mano stringersi intorno alla sua e sorrise, voltandosi a incrociare gli occhi scuri di Drustan.

“Tutto bene?” le sussurrò, mentre si incamminavano verso la carrozza reale.

Lei annuì e lo baciò di nuovo, dimentica del tempio, del sole, del mondo.
 

Eisheth era una dea buona e gentile, esperta nel curare le anime quanto i corpi.
Forse, accendendo quella candela, la regina di Terra d’Ange aveva permesso alle sue mani non solo di aprire i cancelli del suo ventre, ma anche si dare pace al suo cuore.

 

 
 
*Non so perché, ma ho immaginato che le sacerdotesse di Eisheth non siano votate alla castità come tutte le altre, sarò pazza? XD
Un’altra cosa, in teoria il rituale si tiene durante il matrimonio, ma, essendo Ysandre la regina, ho voluto che accadesse qualche giorno dopo.

 


Writer’s Corner:
Poco da dire, è la prima volta che mi cimento in questo fandom, perciò... in bocca al lupo a me XD
Ogni opinione, critica o positiva, è ben accetta!

SereILU
   
 
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