Chiedo scusa per l’infinita attesa.
^^”
Per questo ultimo capitolo si ringraziano, per gli spunti che ho rubato:
- Alessandro Manzoni (per la citazione finale)
- La Rowling (per la dritta sui pavoni, oltre che per i suoi personaggi, il suo
mondo etc. XD)
- La Sirenetta
- La bella addormentata nel bosco
Lely per la pazienza e i preziosi consigli.
RobyLupin, a cui la è dedicata la fanfiction,
per la prima lettura di questo capitolo e per tante altre cose. ^^
Bic per il lavoro che ha fatto.
FINE!?
Una volta eliminato l'impossibile, quel che resta, per quanto improbabile, dev'essere la verità.
Sherlock
Holmes.
Ore 8 del giorno antecedente
al ritorno ad Hogwarts.
Ramoso, che qui chiamerò
“Soggetto BA001KA, presenta vari sintomi di irrequietezza.
Questa mattina si è svegliato alle ore… proprio ora
mi rende partecipe del fatto che non si è mai addormentato: quelle due
antiestetiche borse sotto gli occhi ne sono la prova tangibile.
Vaga per la sua stanza cercando oggetti da mettere nel baule per la scuola
quando questi sono già lì dentro.
Mi guarda sovente in cagnesco (a me!) e ogni tanto ringhia. Riesce a distrarsi
solamente a colazione, dal momento che vuole dare una certa impressione di
normalità ai suoi genitori, ma non ci riesce perché anziché abbuffarsi beve
solo del succo di arancia.
Ore 16
Io e il soggetto BA001KA siamo
finalmente riusciti ad uscire di casa, le strade sono pessime per via
dell’abbondante nevicata degli ultimi giorni così decidiamo di fare una
passeggiata anziché prendere la moto. Ho deciso di farlo camminare per ore, a
scopo terapeutico, così forse si rilasserà un poco.
Probabilmente è a causa del maltempo se non abbiamo notizie del soggetto YXZ
(tre incognite, per una donna mi sembrano perfette).
Ore 20
Sono distrutto, ho i muscoli
completamente indolenziti e le gambe come gelatina: il soggetto BA001KA è
fresco come una rosa. Maledetto!
Non ha quasi toccato cibo e credo che questa notte avrà bisogno di un piccolo
aiuto per dormire. In compenso io, da quella notte, appena chiudo gli occhi
vedo un enorme orsetto di peluche rosa, pieno di pizzi e fronzoli, che mi
insegue nel tentativo di stritolarmi nel suo tenero ed immenso abbraccio.
Questo era
il rapporto scritto da Sirius per Remus
e Peter, tenuti in costante aggiornamento della situazione.
Mentre Lunastorta e Codaliscia
si aggiornavano su quanto successo il giorno prima, Ramoso fissava un punto non
ben definito a non si sa quale distanza davanti a sé, con lo sguardo da ebete e
un rivolo di bavetta ad un angolo della bocca.
Il gruppo delle fu ADP gli passò accanto; le ragazze fecero un sospiro
collettivo, quello sguardo non era per nessuna di loro, ormai lo avevano
capito.
“Sirius?”
“Che c’è Remus?”
“Come hai fatto a far addormentare James?”
A quella domanda il ragazzo iniziò lievemente ad agitarsi. “Beh, sai…” non sapendo come spiegarsi, mimò l’incantesimo.
“Dimmi che non hai veramente schiantato James per farlo dormire!”
Sirius non rispose.
“Ecco perché cammina barcollando e io che pensavo fosse qualcosa di grave.” Remus fece spallucce e si mise il rapporto di Sirius in tasca. Una volta recuperato l’amico intontito
salirono sul treno.
Durante tutto il tragitto del soggetto YXZ non si ebbero notizie; l’atmosfera
del viaggio era altamente banale, nessuna nuvoletta, niente cinguettii
romantici ma, soprattutto, niente inni sacri di ADP e CDS. Il mondo pareva
essersi fermato, come se, all’improvviso, i muscoli scolpiti dagli allenamenti
di Quidditch di James e il fascino ribelle da sciupa
femmine di Sirius non fossero poi così importanti.
Nel treno vigeva una calma innaturale, ovunque tranne che in uno
scompartimento.
“James, per
favore, calmati!”
“E se la incontro, vedo, incrocio, trovo che faccio? Magari non le è arrivato
il regalo? E se invece le è arrivato? E senonmivuolechefaccioio?”
Sirius sospirò poi si girò a guardare Remus e Peter e agì.
“Felpato!” Urlò Peter. “Lo sai che due schiantesimi
vicini possono provocare dei danni!”
“Ma ormai James è irrecuperabile di suo, uno schiantesimo
in più o in meno non farà alcuna differenza.” Replicò Sirius
e gli altri dovettero convenire che, in effetti, non aveva tutti i torti.
Il ”Bello schiantato sul treno” fu fatto rinvenire poco prima di arrivare ad Hogwarts.
Il come non è importante, usate la vostra immaginazione, sappiate solamente che
James e Lily si incontrarono quella sera, per caso, davanti al ritratto della
signora Grassa. Al nostro baldanzoso eroe girava leggermente la testa, anche se
non ne capiva il motivo.
I loro sguardi si incrociarono, i loro occhi si persero gli uni in quelli degli
altri e per un breve attimo nessuno vide più nulla, quindi fecero un passo
indietro. Una luce sopra di loro li illuminava, a sottolineare quel magico
momento in cui: due cuori e un’anima sola; due cuori e una capanna;
micio-micio, bau-bau. Cupido scese da non si sa dove, arco alla mano; un
uccellino posò con garbo un fiore tra i capelli di Lily; tutti gli occupanti
dei ritratti li stavano osservando con ansia; gli animali del lago cantavano
una canzoncina soave e sussurravano a James “Baciala!”.
Lui le andò incontro, lei pure.
Lei si avvicinò, lui anche.
Lui le prese le mani.
Lei disse “James, sì, io ti…”
Quando aprì
gli occhi, la prima persona che James vide, anche se in maniera sfocata, fu Remus. Realizzò che doveva trovarsi in infermeria.
“Cosa è successo?” Chiese.
“Sei svenuto.” Buttò lì Peter. Nessuno voleva entrare più a fondo nei dettagli,
ora tutti e tre sapevano cosa esattamente potessero provocare due schiantesimi a distanza di poco tempo.
Lily era seduta di fianco a lui con sguardo scuro, non aveva preso bene lo
svenimento di Potter durante la sua dichiarazione. I tre malandrini, nonostante
numerose suppliche da parte di James, uscirono dall’infermeria. Lui si sedette.
“Potter!” Iniziò lei. “Riguardo al tuo regalo di Natale…”
James iniziò a sudare, prese gli occhiali e se li infilò, poi cercò con lo
sguardo la sua bacchetta, ringraziando di essere già in infermeria, in caso la
sua bella meditasse vendetta, non si sa riguardo a cosa, ma James aveva una
coda di paglia infinita e i modi di Lily non erano certo quelli di una giovane
innamorata.
“Ho apprezzato il pensiero, ma sappi che mai e poi mai potrà piacermi uno sbruffone…” Una lieve brezza fece aprire leggermente la
casacca del pigiama di James, lasciando intravedere parte del suo petto da Quidditch. “… uno sbruffone, arrogante che crede di poter avere…” Ramoso si passò una mano sul collo, poi in mezzo ai
capelli. “Che crede di poter avere ogni donna ai suoi piedi, calpe-calpe…” La sicurezza della ragazza iniziava a
vacillare, James aveva preso la sua mano.
“Calpestando i sentimenti altru… oh!, Al diavolo!
Tanto si sapeva che saremmo finiti insieme fin dall’inizio!” Urlò, prima di
saltargli al collo.
Un bacio infinito, pastrugnamenti vari…
se volete anche una sveltina nella stanza delle necessità, o sotto agli occhi
di Madama Chips, fate voi. Il concetto è che alla
fine, come doveva andare, i nostri eroi hanno scoperto il loro amore, i
Malandrini hanno ritrovato la pace, le CDS consolano le ADP e Hogwarts si è trasformato da scuola a tunnel degli
innamorati, con al posto dei cigni la tenera piovra del lago. Purtroppo mancano
i pavoni bianchi, avrebbero fatto scena, ma sono stati rapiti dalla famiglia Malfoy anni addietro… questa,
però, è un’altra storia.
Questa
conclusione,
benché trovata da povera gente,
c'è parsa così giusta,
che abbiam pensato di metterla qui,
come il sugo di tutta la storia.
La quale,
se non v'è dispiaciuta affatto,
vogliatene bene a chi l'ha scritta,
e anche un pochino a chi l'ha
raccomodata.
Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi,
credete che non s'è fatto apposta.
Firmato “L’Autrice” che inserisce citazioni a caso perché non
trova un finale decente. *Sparge altro amore e se ne
va.*