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Autore: gnrkrystle    08/01/2012    4 recensioni
Durante il VI anno Hermione viene scelta da Silente per una missione della massima importanza. La ragazza dovrà essere il Contatto di Draco Malfoy con l'Ordine della Fenice, dato il suo ruolo di Spia.
TRADUZONE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo III
Titolo Originale : I Spy
Sito : Fanfiction.net
Autrice : gnrkrystle

La Spia

Conversazioni




Harry aveva voluto assumersi l'onere di spiegare a Ron l'intera faccenda di Nott, compreso il piano di protezione ideato da Draco ed Hermione. Aveva immaginato quale poteva essere la reazione del rosso ed era proprio per quello che aveva offerto la sua assistenza.

Ovviamente non gli aveva detto proprio tutta la verità, sarebbe stato da stupidi, dato il caratteraccio dell'amico, ma le cose essenziali doveva saperle.

Come previsto Ron non aveva preso bene le nuove notizie, ma aveva comunque accettato d aiutare, forse perché stanco di essere sul libro nero di Hermione. Aveva solo grugnito e borbottato qualcosa su quanto fosse disgustoso Nott e su come "il furetto" ne approfittasse.

Era una cosa buona che Harry avesse informato Ron anche dell'imminente cambio d'atteggiamento di Malfoy verso Hermione, perché il giorno dopo non erano nemmeno arrivati al tavolo Grifondoro per la colazione, che se lo erano ritrovato davanti, munito di ghigno raccapricciante stampato in faccia.

«Cosa vuoi, furetto?» scattò subito Harry. Non era così difficile restare nel personaggio quando Malfoy recitava la sua parte così bene.

«Niente che ti riguardi, Potter» rispose Draco, sputando con disgusto il suo nome. Ignorò tutti gli altri grifoni e concentrò tutta la sua attenzione su Hermione, che fino a quel momento era stata zitta, lo sguardo fissato su un punto in lontananza.

«Granger...» richiamò la sua attenzione Draco, con tono più basso del solito.

«Cosa vuoi, Malfoy?» sbottò lei, guardandolo fisso negli occhi, e proprio quegli occhi le diedero la conferma che stava solo recitando, quando il resto del suo atteggiamento diceva tutt'altro.

«Mhh... stiamo molto bene oggi, vedo...» la complimentò lui, con una smorfia malvagia a deformare il suo altrimenti perfetto viso.

Hermione si irrigidì alle sue parole mentre Ron scoppiò «Lasciala stare, Malfoy!» gli intimò, stringendo forte i pugni per controllare la rabbia. Poteva essere solo una recita ma, ma lo sguardo che Malfoy aveva rivolto a Hermione gli aveva fatto vedere rosso.

«Non ti scaldare, Donnola» rise senza gusto Draco, incominciando già ad allontanarsi da loro, ma a metà strada si girò di nuovo verso il gruppo «Chi lo dice che le sanguesporco sono inutili?» commentò, languido.

Harry e Ron a quello scattarono, ma Hermione li fermò prima che l'attaccassero «Smettetela» ordinò loro «Non ne vale la pena» continuò, abbastanza forte, in modo che tutti sentissero. Draco si era assicurato che il suo commento venisse sentito da tutti i Grifoni, e lei aveva voluto fare lo stesso. Diede un ultimo sguardo a Malfoy prima di andare a sedersi, solo per vederlo impegnato in una discussione con Pansy, che gli stava urlando contro.

...


Gli ci era voluta tutta la forza che aveva per procedere con il suo piano e reclamare pubblicamente Hermione. L'unica casata di cui doveva preoccuparsi era quella dei Serpeverde, visto che gli altri studenti non avrebbero mai pensato ad assalire al ragazza. Tuttavia affinché il suo teatrino risultasse credibile, tutta la scuola doveva sapere che lui aveva qualche malato interesse per la Grifona.

Arrivò al tavolo delle serpi per trovare Nott con il viso rosso e imbronciato, i pungi stretti appoggiati sul tavolo, e se ne compiacque. Gli stava bene. In tutta la sua vita, anche quando era ancora un bastardo viziato stupido e irresponsabile non aveva mai capito come uomini come suo padre e il padre di Nott potessero trarre piacere dal violentare una donna. Se lei non provava piacere, qual'era il punto?

Tutto il suo buon umore nel vedere Nott così incazzato sparì in fretta però quando Pansy si sedette accanto a lui, sospirando «Che diavolo era quella scenata, Draco?» domandò, gli occhi brillanti di rabbia.

«Non so a cosa tu ti riferisca Pansy» strascicò lui.

«Oh, ma davvero? Ci hai appena provato con quella sporca mezzosangue!» urlò Pansy, abbastanza forte che tutti le Serpi al loro tavolo sentissero.

«E il tuo problema è...?» replicò lui «E' un gioco Pansy. Lei non vale nulla, ma starebbe bene legata al mio letto» disse, e cenni d'approvazione si levarono tutto intorno a lui, facendolo incazzare ancora di più, ma cercò di frenarsi.

«Visto cosa intendo, Pansy? Lei è sexy. Potrà non valere un cazzo, e non essere nemmeno all'altezza di pulirmi le scarpe con la lingua... ma ho altri piani per quella sua lingua, se capisci cosa intendo...» le disse, alzando le sopracciglia in modo suggestivo. In quel momento si stava odiando per aver parlato così di Hermione, ma era necessario. Era per la sua sicurezza, e andava fatto.

«Ma avevi detto che non avevi tempo per una relazione quest'anno» gli ricordò Pansy, piagnucolando, citando la scusa che Draco aveva usato con lei qualche mese prima. A quel tempo era vero, ma a quanto pareva, per la ragazza giusta il tempo riusciva a trovarlo eccome.

«E infatti non ce l'ho» spiegò il biondo «Me la voglio scopare, Pansy, mica sposare» continuò, guardandola come se fosse matta.

Pansy sbuffò frustrata e Draco sapeva che era gelosa perciò ne approfittò «Senti Pansy. Sai come funziona. Questo fa parte del mio compito di Malfoy» sapeva che lei avrebbe letto fra le righe. Era suo compito come Mangiamorte, ma visto che non poteva parlarne apertamente, dovette usare le parole con attenzione.

«Bene» borbottò lei «Scopati quella sanguesporco capelluta. Non me ne frega un cazzo» sbottò, prima di alzarsi e uscire dalla Sala Comune.

«E per quanto riguarda voi» disse Draco, spostando la sua attenzione sui maschi del tavolo «La Granger è mia. Qualunque cosa stiate pensando di fare, ricordate che l'ho reclamata» Non si dilungò in spiegazioni, visto che la maggior parte di loro proveniva da una lunga discendenza di purosangue, e sapevano esattamente cosa intendeva. I Malfoy erano una delle più antiche e potenti famiglie in circolazione. Se Draco Malfoy diceva che una cosa era sua, era sua, e non c'erano prendere alla leggera le conseguenze di un'eventuale insubordinazione.


...


«Presumo che tu abbia qualcosa da dirmi» disse Piton, da dietro la sua cattedra, quella sera. Draco non aveva più disturbato Hermione tutto il giorno, e ora era finalmente arrivata l'ora delle lezioni di Occlumanzia.

«Di cosa stai parlando?» domandò Draco, realmente confuso.

«Come direttore della casa dei Serpeverde so tutto quello che succede lì sotto» rispose Piton «E ho sentito delle notizie molto disturbanti»

«Oh» sospirò sollevato Draco. Era preoccupato che fosse qualcosa di molto più importante, come problemi con la sua copertura «Posso spiegare»

«Per il tuo bene, lo spero proprio. La signorina Granger può essere fastidiosa, ma è una donna, e deve essere trattata con rispetto» lo ammonì il professore.

«Non potrei essere più d'accordo» annuì subito Draco «Il problema è che Theo Nott ha minacciato di farle del male; vuole... lo sa...» cercò di spiegare.

«Sono consapevole del tipo di pericolo in cui Nott vorrebbe mettere la Signorina Granger» lo interruppe Piton, «Capisco. Così tu hai deciso di usare la tua posizione di superiorità per, mettiamola così, proteggerla» disse, alzando una mano per fermarlo dal parlare.

«Si Signore» rispose Draco, sollevato che Piton avesse capito»

«E presumo che tu mi voglia rendere partecipe di un'altra notizia sulla natura della sua relazione con la Signorina Granger» continuò Severus.

«Come diavolo facevi a saperlo?» chiese Draco, perplesso.

Piton ghignò leggermente «Scoprirai che dopo vent'anni a leggere le persone, non sono molte le cose che mi sfuggono» gli fece notare lui.

«Bhe, immagino che questa è solo un'altra cosa che devo imparare a nascondere al Signore Oscuro» disse il biondo con un sospiro stanco.

«Stai andando discretamente bene» commentò il professore «ma devo chiedertelo: Sei sicuro di voler procedere con questa cosa?»

«Cosa intendi?» domandò Draco.

«Voglio dire che tu ed Hermione siete già in grande pericolo. Quel pericolo crescerà ancora se aggiungete intenzioni romantiche alla miscela. Vale la pena rischiarlo?»

Draco cominciava ad arrabbiarsi. Non erano affari di Piton quello che sceglieva di fare nella sua vita personale. Cosa, doveva dimenticarsi dei suoi sentimenti colo perché rendeva le cose un po' più difficili? Lo aveva fatto per tutta la sua vita e si era pentito «Non mi importa quanto difficile sarà» rispose «Lei è molto importante per me, e non ho nessuna intenzione di invecchiare ignorando questi sentimenti solo perché renderebbe le cose più semplici» sbottò.

Severus lo guardò aspramente «E' la tua vita, e puoi fare quello che vuoi, Draco. Sei quasi un adulto ora. Io ti sto solo offrendo dei consigli che derivano dalla mia esperienza. Considerala una lezione»

«Grazie per i consigli, ma non ho intenzione di cambiare idea, non su Hermione» rispose Draco, più calmo ora, prima di sistemarsi più comodamente nella poltrona «Ho solo bisogno che tu mi aiuti a tenerla fuori dalla mia mente quando sarò davanti al Signore Oscuro»

«Bene. Cominceremo stasera» concesse Piton, con un sospiro. Il ragazzo avrebbe imparato la lezione da solo. Si ricordava come ci si sentiva alla sua età. A quei tempo la sua intera esistenza girava intorno a Lily Evans. Lei gli aveva spezzato il cuore, lasciandolo solo e vulnerabile. Sperava solo che Draco non fosse destinato a subire la stessa sorte.

«Severus» parlò Draco, guardandolo negli occhi «Potresti solo provare a non comportarti come se questa fosse la fine del mondo» lo pregò.

«Sono il tuo insegnante. E' mio compito....» iniziò Piton, ma Draco lo fermò.

«Ma sei anche il mio padrino. E sei anche l'unica persona al mondo che capisce veramente quello che sto passando. Vorrei solo che tu...» si fermò un attimo, cercando le parole giuste «Non posso smettere di provare questi sentimenti per lei. Sono troppo forti, okay? Fingere che non è niente potrebbe compromettere la missione più di quanto ammettere che mi piace non faccia» cercò di essere ragionevole.

Piton considerò per un momento il ragionamento del figlioccio «Forse hai ragione tu» concesse «ma devi anche considerare che se in qualche modo il tuo affetto per lei venisse svelato, Hermione potrebbe trovarsi in pericolo, e tu potresti non essere in grado di salvarla.

Draco rabbrividì al solo pensiero. Com'era possibile che una persona che meno di un mese prima non significava niente per lui, ora fosse il punto focale della sua esistenza?

«Lo capisco. Perciò ti chiedo di aiutarmi a tenerlo nascosto»

Piton annuì e iniziò la lezione.


...


Magari era solo paranoica, ma Hermione si sentiva come se qualcuno la stesse seguendo. Ma non seguendo seguendo; più seguendo con lo sguardo, ecco. Era la spiegazione più vicina a quello che stava provando. Ogni volta che si girava per controllare però non vedeva nessuno che la stava fissando.

Qualche volta aveva sorpreso Draco a guardarla, ma non era quello. I suoi sguardi erano familiari, ed erano da aspettarsi. Se doveva essere sincera, in qualche modo malato, il comportamento che il ragazzo doveva tenere nei suoi confronti davanti agli altri studenti la eccitavano.

Hermione non era una puritana illibata, ma tutto l'ambito della sessualità fino ad allora non l'aveva mai interessata più di tanto. Certo aveva fatto un paio di sogni non molto pudici, di solito su uomini senza un volto. Molte volte c'era Krum, e qualche volta aveva anche sognato Ron baciarla, ma quello era tutto. Era così impegnata con lo studio, con Harry e Ron, la guerra e un altro milione di cose che non aveva molto tempo da dedicare alla contemplazione del sesso in nessun senso.

Tuttavia ora si ritrovava a sentire una stretta allo stomaco ogni volta che Draco le era vicino. Forse era perché loro due avevano una relazione. Non ne aveva mai avuta una, non così seria se non altro. O magari era perché era una cosa proibita. Non si era mai vista come il tipo di ragazza a cui piaceva quel tipo di adrenalina. Oppure era solo il normale progredire dei suoi sentimenti per Draco. Qualunque cosa fosse, quella sensazione di calore che provava in sua presenza era decisamente la benvenuta.

Ma tornando alla realtà... Perché si sentiva come se qualcuno la stesse seguendo? Si girò ancora verso il tavolo dei Serpeverde, e prima che il suo sguardo si posasse su Draco, lo vide. Nott girò velocemente la testa, ma non abbastanza veloce perché lei non lo notasse e si rendesse conto che erano i suoi occhi che le avevano penetrato la schiena tutto quel tempo. Il suo cuore cominciò a battere forte, ma lei cercò di calmarsi. Draco non avrebbe mai permesso che le succedesse qualcosa. Inoltre Harry ormai era la sua ombra. Probabilmente Nott era solo irritato che il suo potenziale giocattolino gli era stato portato via.

«Harry, Ron, siete pronti ad andare?» domandò ai suoi amici. Doveva uscire da quella stanza, e doveva finire i compiti prima del suo incontro con Draco di quella sera.

Sorrise tra se e se a quel pensiero. Tutto ciò di cui aveva bisogno per stare meglio era un po' di tempo da sola con Draco, lontana da tutto e tutti. Anche prima che ammettessero i loro sentimenti la sua sola presenza le migliorava la giornata.

«Certo, andiamo» rispose Harry.

«Avete visto Nott fissare?» domandò Ron, quando uscirono dalla stanza.

«Si» sospirò Hermione «Va tutto bene. Non è più una minaccia»

«Può darsi» concesse Harry «Ma tu stai comunque attenta. Sempre vigile al cento percento, ok?» la pregò.

Hermione annuì.


...


Draco si sentì subito meglio quando vide Hermione entrare nella Stanza delle Necessità. Le era mancata. Dopo aver speso così tanto tempo insieme durante le vacanze era quasi doloroso starle lontano.

In più c'era il problema del modo in cui era costretto a comportarsi con lei fuori da quella stanza. Lo sapeva che lei sapeva che tutto quello che diceva e faceva era una recita, ma questo non gli impediva di preoccuparsi. Magari qualche volta esagerava e inconsapevolmente la feriva veramente.

«Hey» lo salutò lei con un sorriso, una volta chiusa la porta «Perché sei così preoccupato? E' successo qualcosa?»

Draco sorrise di rimando e scosse la testa «No. E' solo che... non sapevo se saresti stata arrabbiata con me per l'altro giorno a colazione» ammise.

«Ma certo che no, Draco» disse lei, lasciandosi cadere sul divano accanto a lui. Vedendo quanto era nervoso, gli prese una mano tra le sue «Sapevo che sarebbe successo» gli fece notare lei «E poi, vedere l'espressione di tutti quando sei venuto verso di me, è stato esilarante»

«Mi fa piacere che almeno tu ti sia divertita» mise il broncio lui.

«No, non è quello che intendevo» disse lei con un sospiro «E' che... e' stato davvero scioccante per le persone vedere te che mostravi... un tipo di interesse sessuale verso di me» spiegò lei, faticando un po' a trovare le parole giuste «Per sei anni non hai fatto altro che parlare di quanto io fossi poco attraente. Erano confusi» continuò, posando lo sguardo sulle loro mani unite. Anche lei era confusa. Come faceva a essere brutta un minuto e il minuto dopo essere l'oggetto delle sue attenzioni?

Draco la guardò negli occhi, riuscendo quasi a vedere le rotelle giare nella sua testa «Hermione, tu credi che io pensi ancora a te in quel modo?» le domandò finalmente, dopo un lungo momento di silenzio.

«No» ammise lei, senza guardarlo «Ma uno si domanda come mai ora sei così attratto da me, quando solo pochi mesi prima avresti preferito mangiarti un piede piuttosto che pensare a un rapporto sessuale con me»

«Il mio odio non andava così lontano» disse lui ridacchiando, cercando di alleggerire l'atmosfera. Anche Hermione sorrise leggermente «Se devo essere sincero, non ho mai pensato veramente che tu non fossi attraente» ammise, cercando le parole adatte «Non pensavo mai a te in quel modo, è solo che conoscevo abbastanza le ragazze da sapere che se avessi commentato il tuo aspetto esteriore ti avrei fatta soffrire. E poi, non potevo mica prendermela con la tua intelligenza, visto che mi facevi il culo in tutte le materie» spiegò, ed Hermione scoppiò a ridere.

«E' tutto okay» sospirò lei «Ci credo che ora sei attratto da me, se non perché ti saresti dato tutto quel da fare per farmi ammettere i miei sentimenti? Non sei più l'idiota vendicativo che eri una volta, so che per te non è un gioco. E' solo strano il passare dal non pensare a me in un certo modo, a intraprendere una relazione tutt'altro che semplice con me» gli disse lei.

«Tu pensi troppo, lo sai?» sorrise lui, facendo scivolare una mano attorno alla sua vita «E poi, non è che tu pensavi che io fossi attraente prima di tutto questo» gli fece notare lui, ma quando notò le guance della ragazza arrossire rimase scioccato «Lo pensavi?» quasi urlò, la sua voce carica di infantile eccitazione.

«Oh, ma stai zitto» arrossì ancora di più Hermione, girandosi dall'altra parte «Certo che pensavo che tu fossi attraente. Comprati un dannato specchio» borbottò «Ma eri un bastardo, e le ragazze sono in grado di controllare gli ormoni molto meglio di voi maschietti»

Per un momento Draco fu troppo scioccato per parlare. Stava setacciando tutti i suoi ricordi degli anni precedenti ad Hogwarts, ma mai, mai Hermione aveva mostrato anche solo un pizzico di attrazione per lui prima che iniziassero a lavorare insieme alla missione «Wow...» riuscì solo a dire. L'idea aveva un nonsocchè di intrigante.

«Oh, perfetto» si lamentò Hermione, allontanandosi ancora di più da lui «Ora che ho alimentato il tuo già enorme ego, possiamo tornare a lavorare?» Gli chiese borbottando. Che incredibile narcisista.

«Oh andiamo, Hermione» disse Draco, avvicinandola a lui «Sono solo sorpreso, tutto qui. L'hai nascosto bene»

«Si, ma non è che ti morissi dietro!» disse lei indignata «Se occasionalmente mi capitava di guardare nella tua direzione, e se in quel momento non ti comportavi da insopportabile idiota come tuo solito, e se la luce ti colpiva nel modo giusto, era possibile che io apprezzassi l'indiscutibile attrattività dei tuoi lineamenti. Ma non vuol mica dire che sognavo che tu mi prendessi da un momento all'altro»

Draco sapeva che era imbarazzata per l'ammissione e incazzata con lui per aver gongolato anche solo per un po' «Hermione, vieni qui» le chiese dolcemente, attirandola verso di se. Le posò un delicato bacio sulla guancia, e quando lei non si tirò indietro, lui l'avvicinò ancora di più a lui «La verità è che non ho mai pensato a te in quel modo non perché non eri attraente. Anzi, sei indubbiamente bellissima, per lo standard di qualsiasi uomo» le disse. Hermione non potè non sorridere a quello e lui continuò «Sono stato educato ad odiarti. Per molto tempo ho pensato che tu valessi meno di me, e quando ho finalmente smesso, non sono riuscito a vedere oltre la tua immagine» confessò.

«Che immagine?» domandò Hermione, posando finalmente il suo sguardo su di lui.

«L'apparenza da dura, e da persona moralmente superiore a tutti» Hermione aprì la bocca per protestare, ma lui le posò un dito sulle labbra per fermarla «Lasciami finire. Lo so che non sei così. Sono finalmente riuscito a capire e conoscere la vera te qui dentro» disse, indicando la stanza tutto intorno a loro «Pensavo che fossi una principessina so tutto io troppo ansiosa e seria per potersi concedere un po' di divertimento. Avresti potuto essere la donna più bella del mondo, e io non l'avrei notato»

«E cosa è cambiato?» domandò lei, accoccolandosi contro di lui.

«Tu» rispose Draco «E immagino che anche io» ammise «Ti sei aperta e lasciata andare con me. Sono finalmente riuscito a vedere quello che i tuoi amici avevano sempre saputo. Aggiungici il fatto che ho deciso di abbandonarmi alla tua misericordia» scherzò, ghignando «E non avevo speranze contro i tuoi voleri»

Hermione scoppiò a ridere «I miei voleri?» disse ridacchiando «Draco, difficilmente sono una tentatrice»

«Non ne hai idea» le rispose il biondo, la voce bassa e rauca. I suoi occhi erano intensi e seri, ed Hermione trovò impossibile distogliere lo sguardo da lui.

Le labbra di Draco toccarono le sue un momento più tardi, in una bacio carico di passione e lei non riuscì a frenare un gemito di piacere.

Le sue mani erano dappertutto. Le accarezzavano i fianchi attraverso lo spesso tessuto dei vestiti, e lei sentiva la testa diventare sempre più leggera, mentre il bacio le prendeva tutta l'aria dai polmoni.

«Draco» sussurrò lei, mentre lo attirava a se per approfondire il bacio. Non si era mai sentita così in vita sua. Ogni bacio con Draco era un'esperienza unica ed intensa.

Draco non sapeva cosa gli era preso, ma l'innocente rossore delle sue guance quando le aveva detto che era irresistibile era stato troppo. Era innocente, ma non troppo da sembrare una puritana.

«Hermione» gemette anche lui, con voce roca, allontanandosi dalle sue labbra solo per riempire d'aria i polmoni.

«Per quanto io ami fare questo» iniziò Hermione, parlando a pochi centimetri dal suo viso e solleticandolo con il suo fiato caldo e irregolare «Abbiamo del lavoro da fare, e va fatto questa sera»

Draco borbottò qualcosa di incomprensibile, molto simile a un bambino capriccioso a cui viene tolto il suo giocattolo preferito, ma si allontanò da lei - di qualche millimetro. Hermione era segretamente compiaciuta di questa sua reazione. A quale ragazza non piace sapere di avere quell'effetto sul proprio ragazzo? Merlino, non riusciva ancora a credere che Draco Malfoy era il suo ragazzo. Era una cosa così strana.

«Bene» disse finalmente Draco «Ma sei in debito con me» la ammonì prima di staccarsi da lei.

Hermione ghignò «Mh, e cosa ti devo esattamente?» chi chiese.

«Non ho ancora deciso. Ma ti farò sapere non appena l'avrò fatto» rispose lui fintamente serio.

«Okay Okay» disse lei, tagliando corto, ma comunque sorridendo «Ora, attaccami, e vedi di farlo bene, perché non ho tutta la notte» Il suo tono autoritario gli fece pulsare dolorosamente il membro già duro. Com'era successo? Come era possibile che quelle stesse parole che mesi prima lo facevano così incazzare ora lo facessero eccitare a tal punto da non voler altro che sbattere quella piccola Grifondoro al muro e farla sua ancora e ancora, fino a quando non sarebbe più stata in grado a camminare dritta?


...


I tentativi di Draco di "corteggiare" Hermione fuori dalla Stanza delle Necessità continuavano. Per dir la verità entrambi si stavano divertendo un po' troppo nel recitare i loro ruoli. Hermione più di Draco, visto che lui sentiva ancora un po' di colpa ogni qual volta la trattava come un oggetto, quando in realtà la Grifona stava velocemente diventando la cosa più importante del suo intero mondo.

Il loro teatrino poi sembrava avere l'effetto desiderato su Nott. Il ragazzo passava la maggior parte del suo tempo nella Sala Comune dei Serpeverde, ed era sempre incazzato e sulla soglia di un esaurimento nervoso. Fortunatamente non aveva ancora tentato nulla, e da quello che Draco aveva estorto a Tiger e Goyle, non aveva nessun piano per il futuro.

Draco però era abbastanza sveglio da sapere che non ci si può mai fidare di una Serpe. Prima o poi avrebbe fatto qualcosa, e sperava solo che Hermione fosse pronta e vigile, o che almeno Potter fosse con lei quando sarebbe successo. Potter aveva i suoi difetti, ma avrebbe senza dubbio protetto Hermione con la sua vita.

«Nott» salutò Draco, sedendosi accanto al ragazzo sul divano. Fortunatamente a parte loro due la stanza era vuota. Pansy aveva deciso di parlargli di nuovo, e ciò voleva dire che lo seguiva dappertutto come un cucciolo in cerca d'attenzione. Stava diventando decisamente disturbante.

«Malfoy» salutò Nott, quasi sputando il suo nome.

«Oh, andiamo» ridacchiò Draco «Tieni ancora il muso per la faccenda della Mezzosangue?»

«Perché hai dovuto farlo?» domandò Nott.

«Qual'è il tuo problema con la Granger?» chiese invee Draco, evitando di rispondere alla sua domanda, e rendendo la sua voce più curiosa che poteva.

«La volevo» rispose Nott. Stava cominciando a scaldarsi. Era una caratteristica molto rara per una Serpe, mostrare così liberamente le proprie emozioni, anche se lui era l'ultimo a dover parlare, visto il modo in cui aveva parlato con Hermione ultimamente.

«Ci sono altre mezzosangue» gli fece notare Draco, scrollando le spalle.

«Esatto» puntualizzò il bruno «Lei per te non significa niente. Sarebbe solo un altro nome insignificante sulla lista»

«E quindi? Non dirmi che tu sei innamorato di lei» chiese Draco, pregando di non aver centrato il bersaglio.

«Certo che no» rispose Nott, non molto convincente «E' una lurida sanguesporco. Ma l'ho desiderata per anni, da quella notte al ballo del Ceppo. Sapevo che l'avrei avuta un giorno» spiegò. Draco sapeva che stava cercando di impietosirlo per fargli cambiare idea. Sfortunatamente per lui, il biondo non era stupido.

«Quindi, ti sei voluto scopare la Granger per anni» sentenziò Draco, del tutto calmo e per niente toccato. Ma quello solo all'esterno, perché dentro di se stava bollendo di rabbia al pensiero che Nott aveva e aveva avuto per anni fantasie per niente pure sulla sua ragazza. Lo voleva uccidere.

«E' solo che, non capisco perché non posso averla!» urlò Nott, alzandosi dal divano e facendo per uscire «Tu potesti averne una qualsiasi, ma io voglio solo lei!»

Gli occhi di Draco diventarono di ghiaccio, e si alzò anche lui dal divano, avvicinandosi al bruno. Si fissarono per un lungo momento prima che Nott distogliesse lo sguardo «Ascoltami bene Nott. Granger è mia, e non ho nessuna intenzione di rinunciarci. E devi sapere, che non mi piace quando gli altri toccano le mie cose, quindi...» lasciò la frase in sospeso.

Nott deglutì rumorosamente, ma non se ne andò «Rilassati Nott. La Granger non è così importante» gli disse «Trovatene un'altra»

Nott borbottò qualcosa di incomprensibile prima di tonare nel suo dormitorio. Draco sospirò e scosse la testa. Non vedeva l'ora che il problema di Nott si risolvesse. Il suo istinto però gli diceva che non avrebbero visto la fine di quella faccenda molto presto. Il fatto che il ragazzo fosse ossessionato con Hermione da anni era preoccupante.

Sospirò ancora e tirò fuori il Galeone dalla tasca dei pantaloni. Toccandolo con la bacchetta mandò un messaggio a Hermione. Negli ultimi giorni era diventata un'abitudine avere delle piccole conversazioni con quel metodo.

Ho parlato con Nott. Non so cosa gli passa per la testa

Pochi secondi più tardi lei gli rispose.

Sono sicura che non è niente.

Draco scosse la testa. La ragazza non prendeva mai i suoi avvertimenti seriamente.

Stai attenta, ok?

Lo sono sempre.

Draco sorrise. Era una completa bugia, anche se non intenzionale. Hermione non era mai attenta. Il coraggio e l'orgoglio Grifondoro nel suo caso erano solo parole in codice per avventatezza e impulsività.

Sei a letto? Chiese poi, cambiando argomento.

Si.

Cosa sta indossando?

DRACO!

Va bene. Fai bei sogni, Hermione.

Buonanotte Draco.

Il biondo rimise la moneta al suo posto e andò nella sua camera, salendo le scale, facendo due gradini alla volta. SI sentiva sempre meglio dopo aver parlato con lei. Si sentiva come se potessero affrontare qualsiasi ostacolo, se solo fossero rimasti insieme.

Si sentiva in cima al mondo, invincibile, e tutto grazie a lei.

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Note dell'autore, o meglio dire del traduttore =P

Prima di tutto volevo ringraziare tutti i lettori per il sostegno. Anche se la storia non è mia le vostre review mi fanno comunque moltissimo piacere, e per questo ho fatto un extra sforzo e ho tradotto anche questo capitolo. Consideratelo il mio modo di scusarmi per la lunga assenza. 

Questo è il decimo capitolo... un terzo del lavoro è fatto. I prossimi quattro o cinque capitoli parleranno ancora della preparazione di Draco e Hermione ad affontare la missione, dopodichè iniziernno l'azione e i colpi di scena. Sinceramente non vedo l'ora, visto che sono proprio quelli i capitoli che mi hanno spinta a tradurre la storia. 

Grazie ancora a tutti quanti, e buon 2012!

Lux Malfoy


  
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