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Autore: snowfeather    10/01/2012    5 recensioni
La sua stanza era sempre stata il luogo che più rispecchiava la sua idea di calore, pace, sicurezza… intimità.
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La notte che si erano incontrati era il 31 Dicembre del suo secondo anno di università e aveva organizzato insieme ai suoi più cari compagni di corso il tradizionale cenone di capodanno...
[Merlin x Arthur]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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My home rooms

I personaggi presenti in questa storia non mi appartengono. Essa è stata creata esclusivamente per piacere personale e non a scopo di lucro.

Eccomi alle prese con la mia prima storia! Abbiate molta pietà di me, ce la sto mettendo tutta per non creare uno schifo assoluto... Spero che a qualcuno possa piacere leggerla, così come sta piacendo a me scriverla! Se avete voglia di dirmi che ne pensate, sono aperta a qualsiasi tipo di consiglio, anzi, mi fate un regalo se mi criticate...  Un abbraccio.
Snowfeather

My Home Rooms

Introduzione

La sua stanza era sempre stata il luogo che più rispecchiava la sua idea di calore, pace, sicurezza… intimità.

Il ritorno a casa dopo una convivenza all’estero con un ragazzo che pensava di amare, ma che si era rivelato l’ennesimo fallimento dei suoi (alquanto scarsi, a dire il vero…) esperimenti d’amore, aveva confermato ancora una volta l’affetto e l’attaccamento che Merlin provava per quelle quattro mura, per quel sottotetto in legno e mattoni.

 

La prima volta che aveva provato a fumare, istigato da due compagne di liceo a cui dava ripetizioni di matematica, desiderose solamente di prenderlo in giro per il suo candore imbarazzante, era vicinosolo prenderlo in giro, era vicini allre, istigato da due compagne di scuola a cui dava ripetizioni di matematica, che volevano alla sua finestra preferita: un vasistas posizionato esattamente all'altezza del suo sguardo di mare. Il fumo gli bruciava nella gola e negli occhi, rendendo sfuocati tutti i contorni delle cose e del meraviglioso paesaggio che si scorgeva dall'alto, ma Merlin sapeva quale spettacolo si sarebbe presentato a reclamare giustizia, una volta dissipata la boccata malsana di fumo...
E più ancora della certezza di ritrovare a fargli come sempre compagnia la piana della città infranta contro le pendici dei colli incontaminati, sapeva di poter ritrovare l'odore che più di tutti amava solamente appoggiando il naso e la bocca contro il legno del controtelaio: profumo di legno umido, di caminetto acceso in una giornata di Dicembre, di sottobosco muschiato e ricco di vita rigogliosa. Non ne aveva mai abbastanza, di quel profumo... 
A volte, specialmente nei momenti più acuti di malinconia, passava le ore a guardare la sua città e le sue colline da quella finestra, non stancandosi mai di inspirare l'odore che più lo faceva appartenere a quel luogo.

 

Quando aveva scoperto di essere stato ammesso alla facoltà di architettura, il sogno segreto di tutta una vita, era seduto con le gambe magre rannicchiate sulla poltroncina nera dell’Ikea comprata in saldo: aveva ringraziato educatamente la segretaria dell’ufficio immatricolazioni, riagganciato la conversazione, appoggiato il cordless sul tavolo in legno di ciliegio di fronte a sé, chiuso gli occhi e lasciato cadere una singola, umida lacrima carica di gioia. Come un memo silenzioso di tutta la fatica fatta per cercare di realizzare quell’aspirazione, quella singola goccia della sua anima riluceva sulla guancia infiammata di felicità e gli aveva fatto realizzare improvvisamente che ce l’aveva fatta.

 

Era lì che aveva gioito per i successi, pianto per le delusioni, sperato in un futuro più luminoso per la sua bella Camelot, nazione ormai sconquassata e ridotta a zimbello mondiale da una manica di politici corrotti e concentrati solamente sui propri interessi personali.

 

 

Ed era lì che aveva conosciuto Arthur.

 

Il suo Arthur…

 

 

Dio, quanto gli mancava Arthur.

Non avrebbe mai smesso di pensare il suo nome, tanto era dolce e amaro allo stesso tempo nei suoi pensieri… Arthur… Arthur…

 

Arthur

 

 

Da quasi 8 anni ormai non aveva notizie di lui. 

  
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