Di nuovo,il pensiero della morte torna a farmi visita,puntuale nella sua irregolare frequentazione.Torno ad essere fragile,vittima di me stesso.Non posso fare nulla ho perso ancora il controllo della mia mente ed ora essa mi sembra quasi un entità a me aliena che sedutami comodamente a fianco,mi interroga beffeggiandosi della mia ignoranza e continua ad accarezzarmi con la piuma gelida dell'inquietudine,ho freddo, non riesco a trattenere questi brividi,sono cosi debole che ho paura che una farfalla possa succhiare via il mio animo e che uno specchio basti a rivelare tutti i miei segreti.Fuori la morte del giorno favorisce l'esasperazione dentro di me,cosi,nascosto dall'oscurità e rinfrescato da un quasi impercettibile vento dò il vio all'horror peggiore che esista,il mio.Dove il protagonista non se la cava con una semplice morte agonizzante ma muore dentro,lentamente tutte le sue certezze crollano,precarie come la gioia di un bambino,si trova strisciante a terra mentre il suo killer gli è due passi dietro e la ricerca inutile di un qualcosa per proteggersi non fa che rendere solo più amare le lacrime pesanti che scendono lente sul suo viso.Non esiste difesa contro questo assassino perchè questo assassino sono io e non posso difendermi da me stesso,cosi non mi resta scelta che aiutarlo per abbreviare la mia inutile sofferenza.Mi abbandono a me stesso,per un breve tempo mi sento sollevato poi la mia vista si offusca sono lontano dal me stesso steso per terra,ora sono solo uno spettatore e incredulo guardo ciò che è avvenuto davanti ai miei occhi.La mia inquietudine ha preso forma,un enorme nube mostruosa si erge sul me esanime,io sono morto.