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Autore: Brika    11/01/2012    3 recensioni
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A parlare era stato un ragazzo dai lineamente tipicamente americani, i capelli castano scuro, corti e ben pettinati in una piccola cresta, gli occhi grandi e di un penetrante marrone scuro, il tutto corredato di una smagliante sorriso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erika si svegliò con un forte mal di testa. Non sapeva dov’era e non si ricordava cosa fosse successo.
Nell’oscurità della stanza riuscì ad intravedere solo la sagoma di un ragazzo – “sembra carino” pensò – che stava parlando con un’infermiera. Poi tutto si fece buio e si riaddormentò.
Quando si svegliò, la mattina dopo, non aprì neanche gli occhi, che subito inizio a parlare: “Arianna non puoi immaginare cosa ho sognato stanotte: ero in un letto d’ospedale, forse, era tutto buio, quindi non ho visto bene, ma ne sono abbastanza certa perché c’era un ragazzo, tra l’altro molto carino, che parlava con un’infermiera; quindi o quella era una festa in maschera e io ero ubriaca, o ero proprio in ospedale. Sta di fatto che il ragazzo era molto carino”.
Qualcuno nella stanza soffocò una risata, che però, si accorse Erika, non era quella di Arianna, ma assomigliava molto al bisbiglio che aveva sentito nel sogno, quindi, presumibilmente, la voce era di…
“Finalmente ti sei svegliata. Ero preoccupato; avresti dovuto svegliarti due giorni fa” a parlare era stato un ragazzo dai lineamenti tipicamente americani, i capelli castano scuro, corti e ben pettinati in una piccola cresta, gli occhi grandi e di un penetrante marrone scuro, il tutto corredato di uno smagliante sorriso.
“Dove… Tu chi sei?!”
“Io sono Logan e … grazie per il complimento”
“Oh… scusa” Erika cercò di abbassare lo sguardo e sembrare dispiaciuta, ma non ci riuscì, perché il sorriso, che sembrava quasi timido, come se avesse paura di fare capolino sulle labbra di quel ragazzo, l’aveva stregata e i suoi penetranti occhi marroni avevano rapito i suoi.
“Non ti preoccupare, mi ha fatto piacere”
“Comunque ciao Logan, io sono Erika… credo…”
“Piacere di conoscerti Erika… credo…” disse ridendo e la sua risata, questa volta non più soffocata, riempì la stanza, tanto che anche Erika cominciò a ridere.
“Mi fa piacere che io ti faccia ridere, ma sapresti dirmi dove sono?”
“Scusa, non volevo prenderti in giro. Comunque sei in ospedale perché hai avuto un brutto incidente…”
“Che tipo di incidente?”
“Sei stata investita. Hai attraversato la strada hai perso le cuffiette dell’mp3. Quando te ne sei accorta sei tornata indietro, ma non hai visto che stava arrivando una macchina; purtroppo sei stata troppo lenta e quindi…”
“Ovviamente quello stupido è scappato e mi ha lasciato lì agonizzante, vero?!”
“In verità quello stupido e i suoi amici hanno chiamato l’ambulanza, ti hanno accompagnato all’ospedale e ti hanno tenuto compagnia per tutta la settimana in cui sei stata qui” disse ridendo, anche se si sentiva una punta di risentimento.
“O mio dio, è qui?! Dimmi chi è! Voglio picchiarlo!”
Un’altra risata riecheggiò nella stanza assolata e Logan le porse, quasi divertito, un braccio, dicendole tranquillamente: “Fammi tutto il male che vuoi, ma ti conviene aspettare di recuperare le energie e dovresti sapere che hai anche un’altra cosa da recuperare… la memoria”
“Cosa?! Sei stato tu?! Ecco perché sei qui… E io che pensavo che fossi qui perché sei il mio ragazzo… Va bè sarà per un’altra volta… Però mi sembra di ricordare abbastanza bene la mia vita… So come mi chiamo, so dove abito, quanti anni ho… Mi pare di non aver dimenticato niente, giusto?!”
“Che giorno è oggi?” chiese Logan a bruciapelo.
“Hai detto che sono stata incosciente per una settimana, quindi dovrebbe essere… Il 16 settembre.”
Logan guardò incuriosito la ragazza: “Ne sei sicura? Perché oggi è il 9 novembre” così dicendo le mostrò il cellulare che, in effetti, mostrava la data del suddetto giorno.
“Oh, ecco cosa intendevi con perdita di memoria… Comunque io e te ci conosciamo, perché mi pare di averti già visto”
“No, non ci conosciamo, ma mi fa piacere averti conosciuto; magari in altre circostanze sarebbe stato più piacevole, ma io non mi lamento”
“Tu… Comunque ero sicura di averti già visto”
“No, no. Non ci conosciamo”
Erika tacque, ma sapeva che quel ragazzo lo aveva già visto da qualche parte.
Ad un certo punto Logan ruppe il silenzio e riprese a parlare: “Comunque sono molto dispiaciuto. Sono stato molto in pensiero per te e, se non lo avessi ancora capito mi dispiace davvero tanto. Senti io avrei bisogno di qualcosa da bere, tu vuoi qualcosa?”
“Sì, grazie. Prendo un cappuccino con doppio caramello”
Lui sgranò gli occhi e la guardò con una aria di ammirazione mista a incredulità: “Cappuccino con doppio caramello? Sei proprio sicura?”
“Lo so può sembrare strano, ma è abbastanza buono. Dovresti provarlo, sai?”
“Non è che può sembrare strano, è strano! È lo stesso tipo che bevo anch’io”
“Wow, sei la prima persona che conosco che lo beve! A tutte le mie amiche non piace…”
“Davvero?! Neanche ai miei amici! Vado subito a prenderli!”
Il ragazzo uscì di corsa dalla stanza, che subito sembrò triste agli occhi di Erika, come se il sole fosse meno luminoso senza il ragazzo.
   
 
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