Libri > Twilight
Ricorda la storia  |       
Autore: pallina90    12/01/2012    15 recensioni
“Lasciami immediatamente” sibila a denti stretti. La accontento e lei riprende a camminare
“Fermati. Dove hai intenzione di andare?”
“Non ti riguarda” esclama
“Cazzo Bella,non posso lasciarti andare via da sola” le urlo mentre lei continua imperterrita a camminare. Sentendo le mie parole si blocca,si volta verso di me ed urla,con il viso rigato dalle lacrime, “E perché? Non sono mica tua sorella” e corre verso la strada. E’ un attimo,succede tutto in un secondo:io che urlo il suo nome e un motorino la travolge,investendola in pieno e lasciandola a terra sull’asfalto.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ok, eccomi qui con una nuova storia... Per chi non mi conoscesse sono Paola, ho già all'attivo alcune storie qui si efp, e finalmente mi sono decisa a postare questa storia che sta nel mio pc da un bel pò.
Tra gli avvertimenti ne ho volutamente omesso uno per un motivo che scoprirete più in là ;)
Presto farò un banner, non ho avuto tanto tempo ^^
Niente, spero che il capitolo vi piaccia e fatemi sapere qualcosa... buona lettura.



UNA NUOVA FAMIGLIA

 

Ed eccomi qui, seduta nel mio nuovo letto, ad osservare la mia nuova stanza.

Dovrei sistemare la mia roba negli armadi e invece non riesco a fare nulla, se non stare qui sul letto a fissare il soffitto e a ripensare agli ultimi avvenimenti che hanno stravolto la mia vita.

Esattamente una settimana fa mio padre Charlie mi ha comunicato che finalmente era stata decisa la data del nostro trasferimento a casa della sua nuova compagna, perché dopo due anni di relazione avevano deciso di innalzarla ad un livello più alto.

Quindi eccomi qui nella immensa casa Cullen.

Certo che non posso lamentarmi, Esme mi ha riservato una stanza bellissima e almeno il doppio rispetto a quella della mia vecchia casa e, cosa importantissima, ho un bagno personale in camera; nella mia vecchia casa lo condividevo con papà e ogni tanto era complicato organizzarsi dovendo uscire entrambi presto la mattina, io per la scuola e lui per lavoro.

Ad un tratto sento bussare alla porta.

“ Avanti. ” Dico ma non vedo nessuno entrare e sorrido vedendo la maniglia che si muove in maniera strana; mi alzo dal letto e vado ad aprire alla mia nuova sorellina.

 “ Bella, potto entlale? ” Mi chiede un pulcino di quattro anni. Sorrido prendendola in braccio e sedendomi sul letto la faccio accomodare sulle mie gambe.

“ Piccolina cosa sei venuta a fare qui? ”

“ Mamma vuole sapele cosa vuoi mangiare a cena. ” Mi dice tutta allegra.

“ La mamma sta preparando la cena? ” Le chiedo e lei annuisce.

“ Allora andiamo a darle una mano. ” E così dicendo me la carico a mo di sacco di patate sulle spalle scatenando le sue risate che risuonano per tutte le scale. Arrivate in cucina l’adagio sul tavolo, stando attenta a tenerla ferma per non farla cadere.

“ Esme hai bisogno d’aiuto? ” chiedo gentilmente alla donna che, nonostante sia la nuova compagna di mio padre, non posso far altro che adorare: è gentilissima e sempre attenta ai miei bisogni.

Quando mio padre e lei hanno deciso di andare a vivere insieme, è venuta personalmente a parlarmi, spiegandomi che lei non avrebbe mai provato a prendere il posto di mia madre, e se la cosa mi avesse turbato loro avrebbero continuato a vedersi come stavano già facendo, senza complicazioni per nessuno. Ho apprezzato molto il suo gesto e da quel momento le ho voluto bene ancora di più: è la donna giusta per mio padre.

“ No cara, stai tranquilla. Fai già tanto tenendo a bada quella piccola peste. ” E dicendo ciò rivolge un sorriso dolcissimo ad Alice, e lei le manda un bacino con la sua manina paffutella. Ad un tratto mi viene in mente un gioco che facevo con mia madre da piccola, era il suo trucchetto per farmi apparecchiare la tavola e decido di farlo con Alice.

“ Signorina ti va di fare un gioco? ”

“ Sì, sì, sì. ” Comincia a trillare battendo furiosamente le sue manine.

La faccio scendere dal tavolo e inginocchiandomi per arrivare alla sua altezza la guardo attentamente negli occhi per farmi ascoltare

“ Alice abbiamo una missione da svolgere. Io ti darò degli indizi e tu dovrai trovare gli oggetti che io cerco, e poi venirmi a dire dove si trovano. Hai capito tutto? ” Lei mi guarda attentamente, con la fronte leggermente increspata per la concentrazione e poi annuisce.

“ Cominciamo. Mi serve una cosa di stoffa che si mette sulla tavola quando si mangia. ” Alice subito si dirige verso un mobile e urla “ Qui, qui c’è la tovaglia.”

Vado lì e le arruffo un po’ i capelli per complimentarmi con lei e poi prendo la tovaglia e la metto sulla tavola.

“ Adesso ho bisogno di una cosa dove ci si mette l’acqua. ”

“ Bicchiele. ” E corre verso lo sportello della credenza, tentando disperatamente di aprirlo nonostante sia molto più alto rispetto a lei. Ridendo vado a prendere i sei bicchieri che occorrono per cenare.  Esme che guardava divertita quel gioco si intristisce un po’ nel dirmi che stasera saremmo stati in cinque a mangiare visto che uno dei suoi figli non ci sarebbe stato.

“ Per caso Emmett è impegnato con Rosalie? ” chiedo sorridendo, ma lei scuote la testa.

“ No lui ci sarà, non voleva mancare alla prima cena di famiglia tutti insieme. Mancherà Edward, dice che aveva un impegno. ” E ritorna a mescolare il sugo che sta preparando. Io continuo il mio gioco con Alice, che richiama impaziente la mia attenzione, ma non più con la stessa verve di prima.

Edward è il secondogenito di casa Cullen,e non ho mai, in due anni di frequentazioni, avuto l’occasione di  parlare con lui, se non dei saluti da persone educate. Non so per quale arcano motivo ma non può soffrire la mia presenza. Con Emmett invece siamo andati da subito d’accordo; a prima vista sembra un colosso di muscoli e incute un certo timore, ma mi è bastato vedere come gioca con Alice o come guarda con occhi da pesce lesso la sua fidanzata Rosalie per capire che can che abbaia non morde. Si è dimostrato una persona sulla quale poter fare affidamento nei momenti di bisogno, ma forse a causa della mia timidezza non mi sono mai lasciata andare troppo con lui, e poi andando all’università è spesso fuori città.

Alice è ancora piccola, ma anche con lei è stato amore a prima vista; è stata la prima persona che ho conosciuto insieme ad Esme, e senza neanche conoscermi, quando mi ha visto è corsa ad abbracciarmi e a stamparmi un bacio sulla guancia: è davvero una bambina dolcissima, anche se tanto pestifera.  

Dopo un po’ sento la porta di casa aprirsi e in cucina appaiono mio padre Charlie ed Emmett: il primo va subito incontro ad Esme e le da un casto bacio sulle labbra, il secondo intrappola Alice tra le sue braccia per farle il solletico, mentre a me scompiglia i capelli in un gesto affettuoso. Ceniamo tutti insieme allegramente, chiacchierando di quello che ci è successo durante il giorno, e nonostante il fatto che Edward non ci sia a causa mia mi fa sentire un po’ in colpa, sorrido vedendo finalmente mio padre più sereno, con una luce negli occhi che non vedevo da tanto, troppo tempo.

Dopo cena aiuto Esme con i piatti e le faccio una domanda che sento girarmi in testa da tutta la sera.

“ Perché Edward non è venuto? ” Lei si irrigidisce un attimo ma poi si volta verso di me e sorridendomi mi risponde: “ Vedi cara, lui non ha preso bene la separazione tra me e Carlisle, pensava che dopo un periodo di lontananza saremmo tornati insieme. Ma ciò non è successo e il fatto che io e tuo padre nel frattempo ci siamo conosciuti e abbiamo cominciato una relazione seria, che ha portato all’unione di due famiglie, non lo ha certo aiutato. Vedrai che con il passare del tempo capirà. ”

“ Mi dispiace solo che la causa di ciò siamo noi. Se stasera fosse venuto magari avrebbe cambiato la sua opinione; anch’io all’inizio non ho preso la notizia benissimo, ma vedendo come è felice mio padre con te e come ci avete accolti non ho più avuto dubbi sul fatto che questa fosse la scelta giusta. ” Le sorrido per poi stringerla in un caloroso abbraccio. Lei rimane un attimo interdetta dal mio gesto, ma poi ricambia l’abbraccio affettuosamente, e mentre lo sciogliamo mi prende il viso tra le mani e guardandomi intensamente negli occhi mi dice “ So che non potrò mai sostituire la tua mamma, ma vorrei sapessi che io ci sono. Di qualunque cosa tu abbia bisogno.” E mi bacia teneramente la fronte.

“ Grazie. ” Sussurro solamente e poi riprendiamo a fare i piatti.

Quando è ora di andare a letto Alice comincia a fare i capricci dicendo che vuole che io le racconti una fiaba altrimenti non riuscirà a dormire. Ridendo la prendo in braccio e dopo aver augurato la buonanotte agli altri saliamo le scale e andiamo in camera sua.

Con un po’ di fatica le riesco a mettere il pigiama, anche se devo rincorrerla per tutta la camera, mentre lei continua a scappare urlando “ Tanto non mi plendi. ”

Portata a termine l’operazione pigiama, la faccio infilare sotto le coperte e io mi distendo accanto a lei; subito Alice si accoccola sul mio petto, cingendomi la vita con un suo braccino: è davvero tenera questa bimba.

“ Allora quale fiaba vuoi che ti racconti? ”. Lei arriccia le piccole labbra in un espressione così concentrata da fare invidia ad un giocatore di scacchi e dopo un po’ esclama “ Cererentola! ”

“ E Cenerentola sia! Però tu adesso devi chiudere gli occhietti, altrimenti come fai a dormire?! ” Subito fa come le ho detto e io inizio il mio racconto.

“ C’era una volta una ragazza bella, con dei lunghi capelli biondi che viveva in un castello con la matrigna e le sue due sorellastre, le quali erano invidiose della sua bellezza e per questo l’avevano costretta a fare la cameriera e a vivere in cucina, dormendo vicino al camino. Per questo l’avevano soprannominata Cenerentola. ”

“ Bella ma io non shono cattiva come le sorellastre, vero? ” mi chiede ad un tratto Alice, con la voce spaventata.

Io l’abbraccio forte e le rispondo: “ Amore mio non dirlo neanche per scherzo! Sei la bambina più buona e dolce che io conosca, quindi adesso dormi tranquilla che io continuo la storia. ” Aspetto che si risistemi nuovamente e poi continuo. “ Cenerentola aveva tanti animaletti come amici,fra cui il suo cagno-” ma mi interrompo quando qualcuno bussa alla porta.

“ Avanti. ” urla Alice, che ancora non ne vuole sapere di dormire. La porta si apre e trattengo il fiato quando vedo chi si affaccia e soprattutto come mi guarda: se potesse mi truciderebbe con lo sguardo

“ E tu cosa ci fai qui? ” Esclama con una voce gelida e tagliente.

 


Prima di tutto sappiate che se la storia potrebbe sembrarvi simile a L'amore sorprende tutti, se non l'avete ancora letta fatelo ;) ,sappiate che non lo è assolutamente e poi ho già parlato con l'autrice e per lei non c'è nessun problema.
Al momento non ho altro da aggiungere, spero solo che la storia vi entusiasmi. Il prossimo capitolo arriverà tra quindici giorni,dopo che posterò l'epilogo di un'altra storia. A presto, Paola.
   
 
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: pallina90