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Autore: Misunderstood_    12/01/2012    1 recensioni
Mi dispiace, ma ultimamente mi vengono in mente solo storie brevi e ben poco dettagliate. Vabbò, spero che la troviate perlomeno un po' inquietante e confido nel vostro giudizio perchè non l'ho neanche riletta.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La testa folta di capelli biondo cenere è immobile sul cuscino, lì dove sembra un cumulo di paglia tondo. L’apice della nuca di Ilenia si vede bene lì da dove si trova Benedetto, accovacciato mezzo metro più in là dalla testiera del letto, dietro a un cumulo di panni sporchi.
La ragazza è andata a dormire presto, di nuovo. Domani ha un’interrogazione di Chimica. Ha studiato tutto il pomeriggio.
Il torace di Benedetto, premuto contro le ginocchia, si dilata accogliendo l’ossigeno. La schiena fa su è giù, in quel moto agitato che è il suo respiro.
Ha acceso l’abatjour, che stende una luce fioca e giallastra dentro alla stanza, ma fortunatamente non l’ha svegliata. Più che candida la camera di Ilenia sembra pallida. I muri, le lenzuola, la scrivania sono intonsi e insignificanti; non hanno personalità, ma non importa. Non importa, certo, perché Benedetto non è lì per la stanza: quella matassa scura e immobile lo affascina più di ogni altra cosa.
C’è qualcosa di sbagliato in questo e lui lo sa.
Non vuole essere scoperto, ha paura come può averla un bambino di esser sorpreso a saltare sul letto.
Non è niente di più, un passatempo stupido e sbagliato. C’è qualcosa di vagamente perverso: stare lì delle ore a fissare la testa della propria sorella. Che poi non è proprio sorella. Ma di certo Benedetto non ha bisogno di giustificarsi. Benedetto ha cinque anni. Ilenia è intrigante e affascinante agli occhi del fratellastro. Lei è il suo passatempo, il Suo.È già stato sgridato e lui ha reagito come la sua età gli consente. Si è arrabbiato e ha pestato i piedi, ma ciò che è diverso dalla norma sta dentro alla sua testolina. Si è arrabbiato perché Ilenia non può contestarlo, poiché di sua proprietà.
La adora e la teme.
La guarda di nascosto cercando di non disturbarla, come se interferire gli impedisse di ammirarla per davvero. Ilenia è insopportabile e neanche troppo bella, nessuno le è amico. Ma Benedetto la ama, o almeno crede. Trova una fortuna che sia una persona terribile, perché non la dovrà mai condividere con nessuno. Si alita sulle manine chiuse a pugno mentre la fissa di sottecchi: I momenti più belli sono quelli dove dorme, ma è meno bello quando parla o si agita nel sonno. Benedetto caccia il mignolo e l’anulare della mano destra in bocca. Le barcolla accanto e le stampa una bacio umido e appiccicoso da bambino sulla guancia, lei si sveglia, lo spinge via, gli urla di andarsene perché ha sonno.
Lui spegne la luce, si chiude la porta alle spalle. Non gli è piaciuto darle quel bacio: è così stupido. È bello osservare, invece, soprattutto quando non c’è niente da vedere.
È così insulsa quella ragazza, quando fa i compiti, quando passa l’aspirapolvere, quando infilza pigramente l’insalata con la forchetta molleggiante tra le dita.
Benedetto è ancora lì, in piedi dietro alla porta, con la bocca semiaperta e gli occhi persi. Si chiede se dall’altra parte, la sua Ilenia, stia ancora respirando. E si sarà riaddormentata? Quanto gli toccherà attendere per poter rientrare. Lei dice sempre che suo fratello è un’idiota, lo caccia via e lo ignora, ma arrogante com’è non ha mai capito veramente. E lui magari sta immobile per ore e lei non se ne accorge neanche. Si comporta esattamente come lui si aspetta e persino quando esegue ciò che lei gli ha detto di fare, sa fra sé e sé che la sta solo assecondando e che se non fosse suo preciso desiderio non si lascerebbe trattare così.
Dondola le braccia nel vuoto. Quando Ilenia inizia ad agitarsi nel sonno, a parlare, nell’altra stanza, attacca l’orecchio alla porta.
E se urla e chiede aiuto, che la lascino fare, i momenti vanno lasciati così come sono.
Ecco, si tratta di condividere l’intimità di qualcuno a sua insaputa. Anzi no, neanche.
Benedetto a tratti la disprezza, quella creatura pateticamente fallibile e sola. Sciocca presuntuosa! Assiste alla sua vita e la condiziona finché gli è possibile. Non vede l’ora di diventare grande perché una volta cresciuto potrà vedere com’è dall’alto e se rivorrà vederla dal basso gli basterà accucciarsi. Ma dall’alto sarà anche più distaccato. Niente più stupidi baci. Dall’alto deve somigliare a una di quelle stupide formiche che si lasciano bruciare dal riflesso delle lenti d’ingrandimento.
Crederà ancora per molto di appartenere a sé stessa e di avere il controllo su chi le è inferiore, cioè quasi tutti.
Ovviamente.
Buonanotte, Ilenia.
  
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