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Autore: Matt2291    13/01/2012    2 recensioni
Un ragazzo che porta con sè il dolore di una delusione.
Su una spiaggia a lui cara, egli cercherà in qualche modo di sfogare la sua afflizione.
Settima classificata al contest "si apre il sipario... trattenete il fiato!" indetto da MedusaNoir e Dark Aeris
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia ha partecipato al contest di MedusaNoir e Dark Aeris.
Consisteva di utilizzare una frase di un gruppo musicale, i Follow the Med.
La frase era la seguete: "l'ho vista sparire tra le onde e la schiuma"


Buona lettura ^^




Gangway Water





Un passo.
Un altro.
Cammino, lasciando tracce di me come argomento di conversazione.
Fredda, ma soffice e avvolgente.
Creo le forme che l’inconscio mi pone davanti, neppure mi rendo conto del perché lo faccia.
Una nuova scia di cui pago il prezzo, una piccola azione con risvolti fastidiosi e insinuanti
corrodono e rimangono lì finché non sono io stesso a estirparli; con la forza o l’astuzia.
Poco importa.
Momenti dell’esistenza e basta.
La vita percorre tante strade diverse ed è impossibile elencarle tutte, mostrando così un inutile spreco di energie.
A terra ci sono tutte le fantasie del mondo, tra le mani tengo insignificanti quanto utili accrescimenti della mente alla nostra uniformità e al nostro compiacimento.
Quanto è cambiato il mondo nei millenni? Poco e nulla.
Le esperienze passate non servono se non ad accrescere i conflitti sociali e internazionali,
tentare di trasformare tutto come meglio si credeva non ha fatto altro che dare vita ad una illusione
che nessuno puo’ cambiare né alterare. Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine del nostro sistema.
Come si possono scatenare le guerre per trovare la pace? Un paradosso senza precedenti, ma che in verità ne conta più di chiunque altri.
Un sospiro, coperto dal concerto di brezza e scroscio delle onde irrequiete.
Perché mai penso queste cose poi, anche se in un certo senso credo dipenda dalla quiete che ho qui,
tra queste sabbie, tra queste onde, tra questi ricordi di ciò che non c’è e mai più ci sarà.
Percosso da un’improvvisa calma interiore, sprofondo a piedi nudi in quelle acque rassicuranti.
Tiepida.
Ho un vuoto nella testa, non riesco neppure a pensare, focalizzare una qualche immagine o oggetto
intorno a me, vedo solo i miei piedi che scompaiono in quell’oscura pozza di dolore e morte senza lasciargli scampo.
Non ci sono più.
Un passo.
Ancora un altro.
Ora l’acqua ha fatto sparire metà delle mie gambe.
Non ne ho bisogno.
Però ancora mi sostengono, tenendomi fuori da quel mare oscuro e cattivo.
Inghiotte l’anima nei meandri più bui e deteriora l’aspetto di mortalità e sofferenza.
Liberi, ma persi.
Luminescenze indefinite che attraversano, con tanti piccoli luccichii, quella superficie inquieta
e sottile creando un pavimento solido di riflessi malfermi.
La luna.
Insormontabile, inavvicinabile e splendida.
Una first lady.
Sorrido, non è il momento di fare dello spirito, chissà poi come mi vengono.
Abbasso lo sguardo, e torno sulla passerella bianca, circondata da un pubblico imperscrutabile e attento.
Percepisce ogni singolo errore, e basta una distrazione perché ti inghiotta senza pietà.
Stupido.
Io non ho fatto nulla.
Non ho colpe come questa bianca passerella di diamanti, non può averne semplicemente perché esiste.
Se fosse così, allora molte persone non dovrebbero neppure avere il diritto di calpestare la madre terra, così come il cuore di altri.
Stupida.
L’ho pensato.
È già qualcosa, ma non abbastanza.
Un passo.
Mi ha sorriso.
Un altro.
Mi ha stretto la mano.
I pantaloni sono fradici.
Un bacio.
I piedi feriscono la sabbia, ma io non lo vedo.
Tanti a susseguirsi.
Le ginocchia cedono. Anzi no, resistono.
Uno sguardo sincero.
Le nocche bianche, le braccia al corpo.
Un calore cullante.
Lo scricchiolio della mascella, rigida, che sgretola immagini e richiama un fremito.
Un saluto dolce.
Palpebre grezze, che sforzano senza la paura di non tornare a vedere.
E poi…
Stop.
“STUPIDA!” Esplosione di rabbia, nausea, pentimento, rancore.
Un eco, che raggiunge zone lontane.
Ora lo sanno in molti.
Sorrido di nuovo, certo che sono stupido.
Rido, sommessamente.
Le spalle sobbalzano un poco, e un formicolio mi attraversa le guance.
Liberi, ma persi.
Sì, direi che è uno scambio equo.
“Io?”
Paralisi del cuore.
Sobbalzo dallo spavento e mi volto.
Un altro paio di piedi lasciano impronte sulla spiaggia.
Pantaloni e maglietta.
Alzo lo sguardo, incontrando una cascata di capelli rossi che incorniciano un viso semi-nascosto
in contro luce.
Chi?
“Come?” Sbatto le palpebre.
Sento un chiaro sospiro, quasi di impazienza. Ma che vuole?
“Ho detto: sono io la stupida?” Alla faccia dell’impazienza.
Ma esistono davvero persone del genere? Uno sta tanto tranquillo a urlare davanti il mare e compare dal nulla una sconosciuta che crede di essere parte del discorso.
Sospiro.
Io stavolta.
Esco lentamente dall’acqua, sotto uno sguardo che non vuole perdermi di vista.
Torno a calpestare la sabbia che ora si incolla ai piedi.
Fantastico.
Sento che potrei grondare sarcasmo da ogni dove.
Cerco lo sguardo, che ora dista un paio di metri da me.
La luce illumina per metà del suo viso ora.
Wow.
Occhi screziati.
Ho sempre trovato affascinanti gli occhi bicolori.
I suoi erano smeraldini, con screziature marroni intorno alla pupilla.
Brillano con la luce.
“Ti sei incantato?”
Sbatto le palpebre.
Ah già.
“Tu ti senti stupida?” Le chiedo tranquillamente.
Porta una mano sotto il mento e protende le labbra in alto.
Ma è una bambina che si deve mettere in quella posa ridicola?
Chiude gli occhi e rivolge il corpo all’oceano.
“Secondo me, tu lo sei” Dice con nonchalance.
Ok, è carina ma come si permette di darmi dello stupido?
“E perché?” Non nascondo un evidente fastidio.
Abbassa le braccia, e comincia a camminare verso l’acqua.
“Ehi, dove vai?”
“Sei stupido perché piangi.” Risponde atona.
Rimango un attimo interdetto, per poi toccarmi il viso con la mano.
Lo sfogo di prima.
“E allora?” Noto solo ora che è scomparsa.
Si è allontanata parecchio.
“Ehi! Dove sei?” Mi metto a chiamarla, ma nulla.
Comincio anche ad allarmarmi, potrebbe essere stata travolta da un’onda.
Osservo attentamente la superficie in cerca di qualcosa che però non c’è.
Un momento.
Mi blocco.
La bocca semi aperta e il respiro impercettibile, forse non respiro proprio.
Ma non per questo i miei occhi mi debbano dare allucinazioni del genere.
Perché è così, vero?
È solo un’allucinazione.
“Ho sentito che le lacrime sono l’epistassi del cuore, me lo confermi?” chiede perplessa.
Annuisco impercettibilmente, incapace di spiccicare parola.
“Allora non capisco, se fosse così dovresti soffrire, invece io ho visto solo rabbia”
Mi sorride, e d’improvviso dimentico cos’ho veramente davanti.
“Secondo me, a te manca solo qualcuno che si prenda cura di te, altrimenti, per quanto tu sia stato innamorato, non avresti provato sensazioni negative”
In effetti…
Mi prende una mano, la sua è bagnata ma così incredibilmente morbida e calda.
“Dove vivo io, le lacrime sono invisibili, ma notiamo ugualmente la sofferenza”
Mi sorprenderebbe il contrario.
Un altro sorriso, e un cenno di inchino.
“Grazie per avermi mostrato le lacrime.” Mi lascia la mano che d’improvviso mi sembra essere tornata gelata, e si allontana un poco.
Abbassa lo sguardo, che d’improvviso diventa una maschera timorosa.
“Sono riuscita ad aiutarti?” Un flebile sussurro.
Sento i miei lati della bocca sollevarsi in un sorriso.
“Si” stavolta sono convinto.
D’improvviso il suo viso si illumina e sento che mi ha chiuso le braccia al collo.
Adesso muoio.
Sento il cuore scoppiarmi da un momento all’altro.
“Grazie, grazie!” Mi stringe più forte, e anch’io mi permetto di poggiare le mani sulla sua schiena.
Nuda.
Si stacca un poco e torna a sorridermi come prima, sembra che al posto dei denti abbia trentadue perle lavorate con estrema precisione.
Continua a ringraziarmi, e solo ora mi chiedo: perché?
“Anch’io, come voi frequento la scuola, ma leggermente diversa dalla vostra”.
“Tu sei stato il mio ultimo esame: aiutare un essere umano.” Un urlo di gioia.
Ah.
“Sono… sono felice per te”
Vederla felice, non so, rende felice anche me.
“Ora potrò venire sulla terra tutte le volte che vorrò, ti va di rivederci?” Esclama con naturalezza.
Un momento! Ma che fine ha fatto il cliché?
“Ma certo, mi farebbe piacere”
Se è un sogno, non svegliatemi.
“Fantastico! Allora qui tra due sere, ok?” senza aspettare una risposta, si volta e tuffa in mare.
Immobile.
Basito.
Incredulo.
Cerco, invano di staccarmi la pelle dal braccio.
Inutile.
Non è un sogno.
Wow.
Tutto torna come prima.
Il vento che soffia senza pari.
Le onde che increspano la superficie.
La passerella bianca scintillante, ora meno definita.
Ma nel complesso della natura, tutto tace.
Non un suono sbagliato.
Posso sorridere ora.
Prima di voltarmi, prima di iniziare il conto alla rovescia e prima di terminarlo, do un’ultima occhiata a quello specchio d’acqua che, a dirla tutta, ora non fa più tanta paura.
Forse perché dentro contiene dei guardiani, che rispettano la parte cattiva del loro mondo.
E loro, che sono la buona, convivono pacificamente con ogni lato della buona e cattiva sorte.
Senza distinzioni.
Perché non conoscono l’influenza dell’oscuro, non temono le battaglie interiori, semplicemente perché non le comprendono a pieno, in un certo senso.
Beata ignoranza.
Davvero?
No.
Sorrido.
L’hanno soppressa.
Semplicemente sono esseri più evoluti di noi.
Già.
Un guizzo.
Aguzzo la vista, e vedo chiaramente una grande pinna.
Rossa.
Poi, in un momento, sospirando, l’ho vista sparire tra le onde e la schiuma.








7° POSTO: Gangway Water – Matt2291 44.725



GIUDIZIO DI MEDUSANOIR:

Grammatica e punteggiatura: 7.3/10
Forma e stile: 9/10
Originalità: 9.8/10
Caratterizzazione: 10/10
Gradimento personale: 9/10

Totale: 45.1/50

Mi dispiace veramente per gli errori di grammatica e punteggiatura, ti hanno penalizzato molto! Prima di tutto (non ho in questo caso contato errore per errore, ma tolto in totale 0.60) c’è l’assenza di punti fermi al termine dei dialoghi, seguita immediatamente da quella di altri punti fermi prima dell’inizio di una frase che segue un dialogo: è giusto non usarli in “dice”, ma non in “alla faccia dell’impazienza”, in quanto non specifica in che modo la frase precedente sia stata detta. Altri errori di grammatica sono la mancanza di due accenti (“ne alterare” e “Si”), una maiuscola di troppo (“Grazie, Grazie!”) e un’altra maiuscola di troppo che però ho interpretato come errore di distrazione, in quanto so che Word a volte mette le maiuscole in automatico dopo virgolette/trattini e quindi forse non te n’eri accorto (“Esclama”). Per quanto riguarda la punteggiatura, ci sono virgole sempre di troppo in “una piccola azione con risvolti… insinuanti, corrodono”, “come questa bianca… diamanti, non può averne”, “Anch’io, come voi frequento” e “Cerco, invano di staccarmi” (tutte virgole tra soggetto/verbo/complemento oggetto); altri errori di punteggiatura sono un punto interrogativo mancante in una frase che si apre con “Perché mai penso” e i troppi punti esclamativi in “STUPIDAAAAA!!!!!!” (se ne può utilizzare solo uno o, al massimo, “?!” per dare enfasi, ma in questo caso sarebbe andato bene solo un punto esclamativo). L’ultimo punto da sottolineare è la chiusura delle virgolette (più l’inserimento del punto fermo) in “diversa dalla vostra’. ‘Tu sei stato”, perché si tratta di una frase detta dalla stessa persona.
Devo farti i complimenti per lo stile, veramente evocativo: hai un lessico molto ricco, ho trovato alcune parole che spesso nelle fanfictions non si leggono, ma mi dispiace veramente averti tolto punti per il motivo per cui li ho tolti a gran parte dei partecipanti (due punti e punti e virgola sono rari o inesistenti, quando invece avrebbero potuto sostituire in alcuni casi punti fermi o virgole; inoltre ci sono troppi “a capo”, che se usati con il giusto equilibrio avrebbero conferito uno stile anche migliore e più evocativo alla storia, ma che usati, come qui, in grande quantità rendono fastidiosa la lettura). Ci sono delle ripetizioni (“d’improvviso/d’improvviso” e “vista/vedo”) e due frasi che non sono costruite nel modo giusto: in “Luminescenze… malfermi” prima di “che creano” non c’è una congiunzione e una virgola e “illumina per metà del suo viso” è sbagliata in quanto sarebbe dovuta essere “illumina metà del suo viso” o “illumina per metà il suo viso”.
Passando alla trama, non è originale il tema del ragazzo che soffre, incontra una persona sconosciuta e si sente meglio, quindi non ho potuto darti il punteggio massimo; tuttavia, mi sono piaciuti il modo in cui hai descritto la storia, la presenza dell’acqua, l’apparizione di un personaggio… fantasy! Sì, decisamente un’ottima idea, complimenti!
Riguardo alla caratterizzazione, quello che prova il ragazzo è reale, lo sono i suoi pensieri, le sue azioni; l’atteggiamento della ragazza, che nemmeno lo conosce, sarebbe potuto sembrare assurdo, ma poi lei spiega il motivo, parla dell’esame, e questo rende tutto più plausibile (inaspettatamente, visto che si tratta di una creatura non-umana!).
Per essere il tuo primo contest sei andato piuttosto bene, bravissimo! Ti consiglio solo di fare attenzione agli accenti (erano solo due, ma insieme ti hanno tolto 0.80 punti) e ad andare meno a capo, almeno dove potresti evitare il punto fermo con l’inserimento di una virgola o di altri segni di interpunzione.


GIUDIZIO DARKAERIS

Totale: 44.35

Grammatica e punteggiatura:7.55 /10


Una nuova scia di cui pago il prezzo, una piccola azione con risvolti fastidiosi e insinuanti, corrodono e rimangono lì finché non sono io stesso a estirparli;
La virgola non va mai messa tra soggetto e verbo. -0.20

quanto utili accrescimenti della mente
Non è propriamente una ripetizione, ma rende la frase pesante, ti consiglierei di cambiare con un sinonimo una delle due parole. -0.10

che nessuno può cambiare ne alterare.
Puo' né -0.30

Luminescenze indefinite che attraversano, con tanti piccoli luccichii, quella superficie inquieta e sottile che creano un pavimento solido di riflessi malfermi.
Il verbo si riferisce sempre alle luminiscenze, quindi, o aggiungi una virgola dopo “sottile”, oppure cambi il tempo, inserendo un gerundio: “e sottile, creando un pavimento...” -0.15

non può averne semplicemente
Puo' -0.15

“STUPIDAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!”
Assolutamente eccessivo l'utilizzo dei punti esclamativi, che stonano con il resto della narrazione. Io ne lascerei uno e toglierei anche tutte le a. -0.20

Si, direi che è uno scambio equo.
L'accento sulla i del “sì”. -0.15

esplosione di rabbia, nausea, pentimento,
Dopo il punto esclamativo, va sempre la maiuscola. -0.15

Sorrido di nuovo, certo che sono stupido.
Meglio sostituire la virgola con i due punti, anche per ampliare la scelta grammaticale all'interno dello scritto. -0.10

“Ho detto: sono io la stupida?” alla faccia dell’impazienza.
La maiuscola dopo il punto interrogativo. -0.10

“Sei stupido perché piangi”
Non lasciare mai il dialogo senza punteggiatura. Metti un punto, o lascia una virgola, che verrà collegata al “rispose / disse ecc.” Questo è un errore che hai commesso in più punti, quindi ti ho tolto nel totale -0.50

“Grazie, Grazie!
La seconda g va minuscola. -0.15

Sospiro, mentre, in un momento, l’ho vista sparire tra le onde e la schiuma.
Per quanto la seconda frase sia il testo della canzone, comunque il passaggio dal presente al passato prossimo è davvero brusco e soprattutto il “mentre” presuppone un'azione che si sta svolgendo e quindi il passato non è adatto a sostenerlo. Ti consiglierei di cambiare la composizione delle parole, magari mettendo qualcosa tipo: “Poi, in un momento, sospirando, l'ho vista sparire tra le onde e la schiuma”. Oppure, visto che la frase si poteva comunque ri-adattare, potevi cambiare direttamente il tempo vedere. -0.20

Forma e stile: 8.8/10

Il tuo lessico, curato, dotato di un ampio vocabolario ed evocativo, viene purtroppo immensamente sminuito dalla struttura del testo. Questo continuo frammentare le frasi, mandando a capo ad ogni punto, infastidisce il lettore, che perde quasi la totalità degli eventi. Se non fosse per questo particolare e per gli errori di grammatica, nonché per la difficile impostazione della punteggiatura, il tuo stile sarebbe davvero notevole, perché particolare e d'effetto. Sono rimasta molto piacevolmente colpita dall'utilizzo di vocaboli più ricercati, che rendono più preziosa la lettura.

Originalità: 9.5/10

La storia, inizialmente, non presenta elementi innovativi, soffermandosi unicamente sul dolore di un protagonista che soffre e si ritrova a perdersi nei suoi pensieri.
L'arrivo, però, di una creatura da te inventata, di un elemento fantasy, rende il tutto più interessante ed efficace, permettendo alla storia di essere maggiormente originale.
Bella l'idea di fare in modo che lei dovesse conseguire delle prove e che quella di aiutare un uomo fosse l'ultima.

Caratterizzazione: 9.8/10

Il protagonista è reso in maniera efficace, netta, reale e ben definita. Di lui si comprendono i fili di pensiero, le reazioni, gli umori. Quella che mi ha fatto togliere qualche punto è stata la creatura, che, per quanto fantasy e motivata da un interesse personale, mi ha lasciata un po' perplessa nel suo confidarsi così tranquillamente con un uomo del tutto sconosciuto. L'immagine evocativa è molto bella, ma a livello introspettivo lascia un po' sorpresi.

Gradimento personale: 8.7/10

La storia è, nella sua totalità, molto interessante e ben scritta, soprattutto per essere il primo approccio al mondo del contest. Penso che, seguendo i consigli che, sempre umilmente, i giudici possono darti, potresti trovarti presto nei podi di questo forum.
L'immagine più evocativa è stata quella finale, con quella pinna che scompare e il mare che non fa più paura. Complimenti per l'intensità del tuo pensiero.
  
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