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Autore: Werewolf1991    13/01/2012    2 recensioni
Una semplice espressione adolescenziale può portare ad inaspettate conseguenze...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shalla
 

 

-Grazie mille, DemiDevimon!-

- Shalla, padrone!-

Detto questo, il pipistrello si allontana, con aria soddisfatta, non rendendosi conto di quello che succede, proprio dietro di lui. Difatti, quell’espressione adolescenziale, da lui pronunciata con un’aria assolutamente spontanea, provoca una reazione incredibile. L’espressione del suo padrone è impagabile. Quelle pupille color ghiaccio, solitamente così piene di odio, ora hanno un luccichio di confusione. La sua bocca, di solito contorta in una smorfia di malignità, o tuttalpiù di superiorità, ora è semiaperta. I canini, aguzzi e luccicanti, sporgono dalle sue labbra, ma è come se non ci fossero. Il suo corpo è irrigidito, tutta la sua postura comunica una grande incredulità. È così dolce. Perché per un solo attimo, Myotismon, il grande e potente Myotismon, ha perso tutta la sua proverbiale freddezza e compostezza. Lui, il cui solo pronunciarne il nome provoca sconforto e terrore, per un solo, brevissimo istante, è sembrato quasi umano.

Non faccio in tempo a finire di stupirmi di questo spettacolo, unico e irripetibile, che tutto svanisce, così com’è accaduto. Difatti, così com’è apparsa, l’espressione di incredulità scompare dal volto del vampiro. E ritorna di nuovo la sua aura fredda e crudele. I suoi occhi perdono quel luccichio, ritornando freddi come due cristalli di ghiaccio. E di nuovo, quelle labbra si schiudono in un ghigno minaccioso. E quei canini, ora ritornano a reclamare la loro letale essenza.

È di nuovo lui. Io vorrei scappare, ma non riesco. Lui si gira verso di me, e mi vede. I suoi occhi si fissano sui miei, anche se lui non può vederli, ed io non mi posso muovere. Li guardo. Sembrano due cancelli aperti verso l’inferno. Una sola parola, sfugge alle sue labbra. Il mio nome. Poi il buio.
 
Quando mi sveglio, non sono più nella foresta. Mi sento tirare le mani. Mi giro e costato con amarezza che sono in catene. Avrei dovuto stare più attenta, mi dico. Ora non so cosa succederà. Sono completamente sola. Ma cosa mi è saltato in mente di allontanarmi senza dire nulla? Ora sono veramente in guai molto seri. E non so come potrò uscirne.

 Lui è davanti a me. –Ti sei svegliata, finalmente!- Commenta, con tono cordiale intriso di freddezza. Io mi limito a fissarlo, senza rispondere. – Ho bisogno di sapere una cosa…- Mi chiede poi. Io resto in attesa , un misto di paura e curiosità che si scontrano in me. –Cosa vuol dire “Shalla”?- A quella domanda, sgrano gli occhi. Lui alza un sopracciglio, confuso. Io cerco di darmi un contegno. – Beh…- Biascico, insicura di quale sarà la sua reazione. Una vocina mi sussurra che sarà meglio rispondergli, se non voglio finire frustata. – Significa “Tranquillo, nessun problema”.- Rispondo, trattenendo il respiro. Lo so perché mi è stato detto dalla mia partner. Ma per quale motivo me lo avrà chiesto?

Ha di nuovo cambiato espressione. Ora sembra stia meditando qualcosa. Ha un dito poggiato sul mento, lo sguardo fisso nel vuoto, le sopracciglia arcuate e sembra molto concentrato. Sembra di nuovo un altro.
Resta così per qualche secondo, poi si volta –DemiDevimon!- Chiama, con un tono pacato, che non gli avevo mai sentito usare. Il pipistrello entra svolazzando dalla porta. Appena mi vede, un ghigno divertito attraversa per un attimo la sua faccia, poi si ricompone e sul suo volto si dipinge l’adorazione. –Mi hai chiamato, padrone?- Chiede servile. –Si, DemiDevimon.- inizia lui, continuando ad usare quel tono. – Sai, ho appena scoperto cosa vuol dire quella curiosa espressione che hai usato con me poco fa, e devo dire che è piuttosto colloquiale, quasi intima.- A quelle parole DemiDevimon impallidisce. –Si, in effetti lo è, padrone ma...- Comincia nervosamente. – S-se ti da fastidio che la usi, non lo farò più, lo prometto!- Conclude chinandosi, spaventato.
 
Myotismon lo fissa con espressione indecifrabile. Poi, incredibilmente, gli poggia una mano sulla testa, e lo accarezza, dolcemente. –No, non intendevo questo.- Replica, e il piccoletto solleva la testa, stupito. –Quello che sto cercando di dirti è…- Comincia lui, e qualunque cosa abbia da dire sembra lo stia mettendo in difficoltà. –  Non mi da fastidio se la usi.- Prosegue, ma prima che l’altro possa dire qualcosa aggiunge: – Io e te siamo insieme da davvero tanto tempo, vero?- L’altro annuisce, preso dal discorso, cercando di capire dove vuole arrivare il suo padrone. Anch’io sono molto curiosa di saperlo. – E tu mi sei sempre rimasto accanto fedelmente, sia nei momenti migliori che nei peggiori, dico bene?- DemiDevimon annuisce di nuovo, vigorosamente, come a voler riaffermare la sua assoluta devozione nei confronti del fascinoso vampiro. – E quell’ espressione che hai utilizzato la useresti con un tuo amico, vero?- Questa domanda lascia perplesso l’altro, mentre io sono sempre più sorpresa e incuriosita. DemiDevimon annuisce nuovamente. – Quindi, il fatto che tu l’abbia usata con me, significa che mi consideri più che semplicemente il tuo padrone, giusto?-  -Si, padrone!- Risponde prontamente DemiDevimon, per poi coprirsi la bocca con le ali, per paura.

Myotismon allora esclama: - Molto bene. Ascolta, DemiDevimon…- A questo punto sia lui che io tratteniamo il respiro. Sono sicura che il cuore di quella piccola canaglia starà battendo all’impazzata. – Voglio che tu sappia, che, nonostante tutti i tuoi continui fallimenti, e quel tuo essere maledettamente irritante di tanto in tanto, io sono lieto che tu sia rimasto con me. E sappi che apprezzo molto quello che fai per me!- A questo punto la mia bocca è spalancata. Sono lieta che lui sia girato di spalle. Chissà come riderebbe, se mi vedesse ridotta così! Anche DemiDevimon sembra scioccato, ma nei suoi occhi c’è anche una punta di gioia e commozione oltre che un’enorme stupore, per altro da me condiviso.

L’espressione di Myotismon adesso è davvero indescrivibile. I suoi occhi brillano intensamente, di gioia. E le sue labbra sono dischiuse in un sorriso. Un vero sorriso. Non mi sarei mai aspettata di vederlo così. Faccio fatica a distogliere lo sguardo. Questa vista mi toglie il fiato. Mi stupisco di me stessa, ma non posso farci nulla. È bellissimo.

  • Tu mi consideri come un amico. Per me è lo stesso!- Questa confessione così spontanea mi lascia di stucco. Anche DemiDevimon non sa come reagire. -Ragion per cui, ritengo non sia più necessario che tu debba chiamarmi padrone!- A questo punto sono più che sconvolta. Ma le sue ultime parole sono il colpo di grazia. – Da adesso in poi, puoi chiamarmi Myo!- Pronuncia con fare gioviale. Mi sembra così assurdo! Sarà davvero lui, il mostro che mi ha perseguitata per così tanto tempo? Adesso sembra così diverso…

DemiDevimon è al colmo dell’euforia. Gira su se stesso ed esulta come un bambino. Adesso deve sentirsi il Digimon più fortunato di Digiworld. – Grazie! Grazie Padro- volevo dire Myo!- Si corregge, svolazzandogli intorno allegro come non ricordo di averlo mai visto. – Beh, ora sei congedato. Ho da fare due chiacchiere con la nostra…ospite.- Mormora Myotismon, voltandosi verso di me. L’altro mi fissa con aria arrogante, poi se ne va. Io non me la prendo. In fondo è felice per quello che è appena successo. Io sto ancora cercando di darmi una spiegazione riguardo tutto questo.

Ora siamo rimasti soli. Non so cosa aspettarmi. La strana atmosfera che si è creata sembra pervadermi. Lui mi guarda, ma nei suoi occhi c’è qualcosa di diverso. Non più odio o rancore. Solo…gioia. Come può essere? – Suppongo che dovrò occuparmi di te, adesso…- Afferma, meditabondo. Poi schiocca le dita. Le catene svaniscono. Mi ha liberata. Ancora troppo stupita per dire qualcosa, lo guardo, chiedendogli silenziosamente perché.
Lui si avvicina e fa la cosa più assurda che mi sia mai capitato d’immaginare. Si china leggermente verso di me, mi prende una mano e la bacia, galantemente. Io mi sento arrossire e m’irrigidisco. Le sue labbra sono ancora posate sul dorso della mia mano, i canini a pochi millimetri dalla mia pelle, e il suo sguardo su di me.

-Sei libera!- Sussurra, con voce dolce. Io sgrano gli occhi. Non so che fare. Non avrei mai osato immaginare di sentirlo pronunciare quelle parole. Soprattutto, mai mi sarei aspettata che fossero sincere. Mai.
 
 
-G-Grazie.- Balbetto, la mia voce ridotta a un filo, a causa dello schock.
- Shalla!- Risponde semplicemente lui, facendomi l’occhiolino, dopo essersi rimesso in piedi. Poi aggiunge: – Ci rivedremo!- un attimo dopo scompare. Ed io sono di nuovo nella foresta.
 
- Angewomon!- Katrina.  Mi volto e la vedo arrivare di corsa, insieme a Chiara, Lady e gli altri. Sembrano tutti preoccupati. Chissà da quanto tempo sono sparita. Decido di non rivelare quanto accaduto. Sarebbe imbarazzante. E poi mi sembra ancora incredibile. Quasi un sogno.
 

    Scusa se ti ho fatta preoccupare!- Comincio a dire alla mia partner, che ora mi ha preso le braccia e mi fissa con’ aria preoccupata. -Che ti è successo?- Mi domanda lei, apprensivamente.
    -Niente. Credo di essermi addormentata!- le rispondo, sperando di suonare convincente. Lei sembra crederci. Anche Chiara e gli altri.
     
    – D’accordo, forza, andiamo adesso!- Afferma Chiara e gli altri la seguono. Solo Lady rimane indietro. Leggo nel suo sguardo che lei ha capito qualcosa. – Addormentata, eh?- è il suo commento, un luccichio divertito nel suo sguardo e sulle labbra dipinta una smorfia di scherno.
     

    Non vorrai…?- Chiedo timorosa. Lei scuote la testa – Nah. Non ci crederebbero. E poi non sono affari miei.- Sbotta, ostentando menefreghismo, e girandosi, quasi a voler sottolineare questo suo modo di pensare. So che fa così, perché non le piace essere sentimentale.

 
-Grazie!- Mormoro, sinceramente grata all’altra, per il suo silenzio.
-Shalla, Angy.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa fic mi è venuta in un attimo di vaneggiamento. Mi è venuto in mente la scena di Myo che ringrazia quel rompiscatole di Demidevimon,  e dalla sua bocca è uscita quella parola. Ho dovuto scriverla. Davvero, mi ha colpito troppo. Spero che possa piacervi. Da parte mia mi sono divertita un mondo a scriverla. Se mi lascerete un commentino ve ne sarà molto grata.

 

  
 

  
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