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Autore: sawadee    30/08/2006    4 recensioni
Mi sono ispirata ad un passo di Plutarco sulle lotte per il regno di macedonia. Storia d'amore.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Euridice, passione dolente…

 

Euridice, passione disperata…


Premessa.

Per chi non sia freschissimo di storia greca, mi sono permessa di scrivere una sorta di premessa in modo tale da dare un minimo di coordinate storiche al lettore.

Le fonti su questa vicenda sono Diodoro, Plutarco, Dione, Curzio Rufo e alcune iscrizione rinvenute nelle varie zone dell’impero di Alessandro Magno= .

 

323 = Muore Alessandro Magno. La guerra per la sua successione divampa come fiamma tra i suoi generali.


319 Cassandro si ribella alla patria potestà di Antipatro e dichiara guerra a suo fratello Poliperconte, preferitogli come reggente di Macedonia. Si allea con Tolomeo e Antigono, conquista la maggior parte degli stati greci e si allea con Euridice, moglie di Filippo III Arrideo, fratello idiota di Alessandro Magno. Ambiziosa, non bella ma intelligente, la regina prende in mano le redini del potere.<= /span>


317 Filippo ed Euridice vengono catturati da Olimpiade, madre di Alessandro ed alleata di Poliperconte. Filippo viene giustiziato ed Euridice segue il suo destino.
Anche il fratello di Cassandro, Nicanore, raggiunge le nere dimore dell’Ade.
Cassandro marcia su Olimpiade e la costringe alla resa a Pidna.<= /span>


316 Cassandro fa votare la morte di Olimpiade e la donna si suicida.

Cassandro morirà nel 297 nel suo letto, per un edema polmonare, dopo aver sconfitto i suoi nemici e ottenuto il trono di Macedonia nel 301. I suoi figli verranno uccisi e il suo trono verrà preso da Antigono, figlio di Demetrio Poliorcete.
Bellissimo, violento, ambizioso, forse il più colto tra gli uomini intorno ad Alessandro, fu famoso per le sue mille avventure sessuali (in pratica pare che sia stato l'amante di tutti coloro con cui venne a contatto) per la sua disinvoltura e il suo gusto squisito. Fondò Salonicco (Tessalonica, in onore di sua moglie, sorellastra di Alessandro), Cassandreia e restaurò Tebe.


Mi piace immaginare, sulla base ad un papiro ritrovato ad Ossirinco nel 1903 e parzialmente inedito, che avesse amato Euridice, la persona che più gli si avvicinò caratterialmente.
In base al suo stesso nome, ho pensato che Cassandro avesse poteri medianici e sensitivi (ogni riferimento a Cassandra è voluto), ma è ovvio che questo non è storia!
Questa è finzione, nient’altro che questo, nonostante ci siano riferimenti storici.
Questi sono i suoi pensieri dopo l'annuncio della sua morte.
Questo è il mio pensiero che si libra con ali dorate verso la mia Euridice, che per mia fortuna, pur lontano (ehm, abbiamo io un soprannome maschile, Cassandro, lei femminile, Euridice), non voglio o non posso perdere.
Perchè è l'unico capace di rendermi completa.
Per cui lo dedico a  lui.
Ti amo.

 

 ;        =

                Euridice, passione dolente.




E' finita.

Nicanore.

Mio fratello.
Il piccolo di famiglia.
E' stato giustiziato.

Sapevamo che era un rischio che correva, ma mai avrei immaginato che Olimpiade sarebbe arrivata ad una tale disumanità.

Mio fratello.
Schieratosi dalla mia parte.
Contro mio padre.

Filippo.
Il fratello di Alessandro.

L'ostacolo.
In un certo senso inesistente.
Io non sono nè geloso nè possessivo.

Ma, in un certo senso, un ostacolo da superare, il motivo per non pubblicizzare quello che è accaduto.

Ma ora, lei non c'è più.
Mi viene quasi da ridere.

Istericamente.

E' stato rimosso il nostro ostacolo, il povero idiota epilettico.
Lei, però, non potrà più gemere cavalcandomi lentamente e, poi, nell'intensificarsi della passione, correre rapida come una puledra.
Libera.
Come solo lei sapeva essere.
Lei.

Mi hanno raccontato.
Il messo mi ha detto tutto.
Non ho voluto risparmiarmi nessun dettaglio.
Il mio viso è rimasto impassibile.
Infondo, sapevo già tutto, per quanto mi illudessi di sbagliarmi, io che mai erro nelle mie percezioni.

Olimpiade le ha fatto scegliere come morire.

Tre opzioni.

Spada.
Corda.
Cicuta.

Ha composto il cadavere di suo marito, un vero scempio.
Non ha detto nulla.
E' rimasta sola.

Si è tolta la cinta e si è impiccata.
E' morta così.

Come muore una regina.

Lo sapevo quando il tuo cuore ha smesso di battere.
Ricordi?
Io mi chiamo Cassandro, come la figlia di Priamo.
Conosco il futuro e le anime degli uomini.

Il tuo viso.
I tuoi begli occhi color nocciola che mi leggevano dentro.
Bella non eri Euridice, ma la tua voce, il tuo modo di leggere con me le tragedie o i filosofi...

Euridice.
Come l'amata di Orfeo.

Verrei nell'Ade per riprenderti.
Amore mio.

Verrei, se conoscessi un modo.
Ma questi sacerdoti, le mie conoscenze di magia, tutto mi è inutile!
Ho pensato a tutto.
Nulla mi è sovvenuto, tranne il dolore.

Verrei da te per strapparti dagli inferi.
Mi inginocchierei davanti a Proserpina, la invocherei, Depina, Signora, Core, pietosa, tu che conosci l'amore!
E lei, forse, si impietosirebbe.
Ma so che ti perderei, non resisterei al desiderio di stringerti tra le braccia.
O forse mi farei forza e giungerei fino alla luce, per poi girarmi e finalmente giocare con i tuoi capelli biondi
La mia Euridice.
I tuoi capelli chiari poggiati sulla porpora, il tuo assopirsi accanto a me.
Il bere del vino, schietto, puro, in quella coppa d'argento che non voglio più vedere perchè me l'hai regalata, perchè è stata la nostra compagna di giochi d'amore.

Ricordi?
Una notte infinita.
Una delle nostre notti.
Mia ospite per decidere della nostra alleanza.
Sei venuta, luminoso sole che illumina la notte oscura, nella mia stanza.
Il baldacchino purpureo, rosa sbocciata nella notte e le arpe eoliche alla finestra, tra due architravi, appese alla syma.
Scosse dal vento.
Melodie arcane...
La tua anima è un'arpa eolica, solo chi tende davvero l'orecchio riesce a cogliere i tuoi pensieri.

Due corpi.
Nudi.
Illuminati dall'argento di Selene.

Io.

Tu.
Bella non sei, non eri, quanto mi costa dirlo, per Zeus!
Ma lì, il tuo candore illuminato dall'argento, il tuo brillare come una stella...
Eri più che bella Euridice!
E il tuo bere nella coppa, guardandomi con uno sguardo dolce che non rivolgi mai a nessuno, che non sai rivolgere ad altri.
Lì mi hai detto:- Cassandro, credo di amarti.-
Non ho risposto, Euridice.
Ho sorriso.

Ho ripreso i nostri giochi, nel mio godere del tuo corpo.
Ho goduto di un'infinità di corpi, uomini, belli, bellissimi, donne, splendide, meravigliose.
Ho amato re, ho amato il grande re, la cui statua mentre cacciava ho fatto scolpire a Lisippo, allo stesso che per la mia bellezza mi avrebbe ritratto gratuitamente, quella statua che ora è a Delfi...
Ma tu...

Non tu, non io.
Non esistiamo più divisi.
No, io e te.
Siamo stati alleati.
Amici.
Fratelli.
Forse di più.
Ma sei tu che vedo.
Sei tu che stringevo.

Passione divorante.
Libidine.

Sì, le ho conosciute in tutta la loro forza.

Ma il perdermi e il lasciarmi andare, il perdermi e il ritrovarmi, il fuggi= re dal mio corpo, l'essere solo un uomo e non altro, l'essere solo me stesso tra le tue braccia, Euridice, ecco, quello solo con te potevo provarlo.
Perchè ci sono sentimenti che provi solo una volta nella tua vita e tu lo sapevi maledetta.
Maledetta.
Perchè la tua ambizione, ciò che ci rendeva uguali e indispensabili uno all'altro, ti ha ucciso.

Maledetta.
TI maledico, e mentre sussurro il tuo nome, una goccia salata dai mie occhi stilla nella coppa di vino.
Questa coppa d'argento e cammeo che tu mi hai regalato, mia Euridice.

Cerco di distogliere lo sguardo, sono in consiglio di guerra.
Con i miei amici, alcuni amanti.
Stanotte il mio strazio verrà amplificato con uno di loro, per poter provare piacere e pensare che ho perso, per sempre, l'unica capace di farmi sentire completo.

Olimpiade.
Euridice ti ha maledetto.
Sarò io il suo alastor, il daimon che vendicherà la perdita del proprio amore.
Non ho più un cuore, tu l'hai ucciso.
Non sperare in pace o in vita.
Tu morirai.

Chi uccide l'amore non merita di vivere.

Ancora un istante.
Stanotte andrò alla finestra.
Ascolterò le arpe eoliche.
Sperando di sentire la sua anima.
E al vento sussurrerò l'unica cosa che vorrei dirti veramente, Euridice...

Ti amo...

 

   
 
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