Titolo:
Nuotando
nell'aria
Fandom:
Skins
Personaggi/Pairing(s):
Sidney
“Sid” Jenkins/Cassandra
“Cassie” Ainsworth
Genere:
Introspettivo,
Fluff (di quello che ti alza la glicemia a mille)
Avvertimenti:
het,
lime, pwp non descrittiva, oneshot, linguaggio colorito. Tra le righe troverete una piccola citazione da "Il piccolo Principe" ("L'essenziale è invisibile agli occhi")
Timeline:
ambientata verso la fine della season 1
Challenge/Prompt:
scritta
per il p0rn!fest
#5
col prompt Cassie/Sid
- pelle
Note:
Dedicata a Shellyng,
creaturina amorevole senza la quale non avrei mai cominciato a
guardare “Skins” (su queste cose meravigliose, io
ci arrivo
sempre tardi rispetto al resto dell'umanità, sì)
♥
"È
la tua pelle ciò che sento, nuotando nell'aria.
Odori
dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente”
(“Nuotando nell'aria” – Marlene Kuntz)
Sid
non capisce come mai, ma la pelle di Cassie se la immaginava fredda
come una scultura di cristallo - forse non così trasparente,
ma
fragile a sufficienza da potersi spezzare - e invece no.
Adesso,
dopo che le ha sfilato il vestito bianco che la faceva sembrare una
delle ninfe di quei quadri, Cassie è caldissima, un caldo
buono che
non brucia, ma culla e cura solamente.
Sid la tocca con una devozione che ha dell'insano, e respira già un po' troppo male per essere che non hanno fatto altro che quello – spogliarsi in silenzio e sfiorarsi con la punta delle dita, nessun bacio ancora.
La
pelle di lei è una distesa immacolata e sottile,
così tanto che Sid
può indovinare il rilievo di ogni osso quando la bacia,
tracciando
ogni sporgenza piano, delicatamente quasi avesse timore di romperla,
la sua Cassie.
Non
è più spaventosamente magra - come quando al
tavolo della mensa gli
aveva spiegato come si fa a fregare la gente facendo finta di
mangiare -, e un po' di grammi se li è presi da quando
stanno
insieme, ma ancora non è abbastanza e Sid ha paura.
Pensa che
vorrebbe tanto passargli lui della pelle con cui riempirsi, per
tenerla ancorata a terra, per proteggerla e difenderla - ché
è
forte Cass, ma un tiro di vento potrebbe portarsela via, l'inferno sa
dove, lontano da lui, che la ama disperatamente come il disperato
coglione che è.
"Cass...”
"Sì?” domanda Cassie, togliendogli il suo inseparabile berretto dalla testa con dolcezza.
Preso
alla sprovvista Sid si spiana i capelli sulla fronte come per
coprirsi di più.
Si sente nudo senza quel cappellino di lana e lo
sa, lo sa benissimo che è stupido da pensare dato che si
trova senza
mutande e tutto il resto, ora. Ma è un po' lo stesso
concetto della
coperta di Linus, una cosa che ti dà sicurezza, a cui vuoi
aggrapparti quando te la fai sotto – così crede
Sid.
Cosa
stava per dirle?
Non
lo ricorda bene.
È
la sua prima volta, la loro
prima volta, e non vorrebbe
rovinare tutto dicendo la cosa sbagliata – come al solito
– o
tirando fuori discorsi del cazzo su partenze e addii, o paranoie
assurde che possano sporcare quel momento, allora lascia perdere.
Certo,
se non gli tremassero così le mani, magari sarebbe
più
semplice.
Sid ha fatto stare male Cassie ancora, e ancora, e
adesso ha una paura fottuta di fargliene altro anche solo, tipo,
respirando.
"Scusa” mormora, chinandosi per avvolgerla in quello che è per metà un bacio timido e per metà un abbraccio convulso.
Preme
la guancia contro quella di Cassie, facendo scorrere le dita tra i
suoi capelli biondi, inalandone l'odore familiare che quando lei
è
lontana torna sempre a sfiorargli i pensieri.
È
assurdo. Lei è assurda.
"Oh
wow, Sid. Inizia a crescerti la barba” se ne esce Cassie
all'improvviso.
A
Sid piacciono da morire quei suoi 'wow'
– Cassie lo dice
così wow,
con gli occhi che si spalancano in due 'O'
gigantesche e il viso che splende dell'aria più trasognata
del
mondo, wow, e wow
lei lo usa di continuo, per tutto, ed è
assurdo come una roba simile possa piacergli tanto. Cioè,
come fai a
perdere la testa per un wow?
"Barba...
D-davvero?”
"Già”
Tipico
di Cassie notare subito ciò che è invisibile agli
occhi.
"Grazie”
dice Sid stupidamente, e lei lo attira a sé.
Ridacchiano
insieme perché si baciano con meno attenzione e innocenza di
prima,
e gli occhiali di Sid sono ancora sul suo naso, a dare fastidio.
"Non
ci vedo, senza” si scusa debolmente quando Cassie glieli
sfila.
"Allora
vieni più vicino”
Sid
obbedisce, prendendo un respiro profondissimo nel momento in cui la
sovrasta divaricandole con gentilezza le gambe bianco latte.
Chiude
le mani sui suoi polsi come per nasconderne le cicatrici che ricorda
esservi, anche se adesso non riesce a metterle a fuoco –
cercando
di non pensare se e quante se ne sia fatte per colpa sua – e
poi si
addossa a Cassie più che può, accennando una
piccola spinta che
lascia entrambi senza fiato.
"C-Cass...”
Entra
più a fondo e in un attimo il mondo galleggia nell'aria, la
gravità
smette di esistere.
Ci sono solo suoni umidi e ovattati, e Cassie
e il suo corpo che si schiude con naturalezza e grazia agli affondi
impacciati di Sid.
Ogni paura è scomparsa, lasciando spazio al
solo desiderio di mischiarsi a Cassie con tutto se stesso –
cuore,
sangue, ossa.
Pelle.
Altra pelle liscia su cui scivolare mentre i fianchi si uniscono in un ritmo affannoso, confuso ma perfetto. E a Sid sembra di dover imparare da capo come si faccia a respirare, quando cattura un frammento sfumato dell'espressione rapita di lei.
Se
i sogni felici avessero un volto, un colore e un profumo, sarebbero
quelli di Cassie in quel momento.
Trattenendo
quell'immagine tra le ciglia socchiuse, Sid prende a muoversi con
più
decisione ed urgenza, sentendo la ragazza assecondarlo e fare
altrettanto.
I brividi gli si aggrappano addosso graffiandogli i
muscoli, il piacere si bagna di colori violenti e infine esplode per
un secondo eterno, sciogliendosi insieme al gemito che sfugge quasi
come una risata dalle labbra di Cassie, quando anche lei viene.
"...Oh,
wow”
Un sussurro che si condensa sulla bocca di Sid, già piegata in un sorriso troppo grande per essere vero.