- Capitolo 6 -
Hayley
tracciò con un dito una riga sul finestrino della macchina, rivolgendo
uno sguardo distratto al cartello che dava il benvenuto ai margini di Mystic
Falls. Sbuffò sonoramente, guadagnando l’attenzione di Damon, che
fino a quel momento era rimasto concentrato nella guida.
«Avanti,
parla. Non vedo l’ora di sentire la tua ennesima perla di
saggezza.» esordì Damon, staccando una mano dal volante per
regolare l’audio dello stereo, «Aspetta che prima abbasso la
musica, però… non vorrei coprisse i tuoi bellissimi
consigli.»
La vampira gli
lanciò un’occhiata inceneritrice,
«Cretino.» lo etichettò, ma Damon ovviamente rise,
stringendosi nelle spalle.
«Come se
fosse la prima volta che mi definisci così!»
«Se vuoi
ho altri nomignoli. Che ne dici di: brutto pezzo di str-»
«Hayley.»
la interruppe e voltò il viso verso il suo, per guardarla
eloquentemente, «Smettila di insultarmi e dimmi cosa vuoi.»
Sbuffò
ancora una volta, appoggiando le ginocchia contro il cruscotto della macchina e
soppesando le parole da usare, «Penso che Mystic Falls ti abbia
risucchiato di nuovo e che tu non abbia intenzione di fare niente per impedirlo.»
esordì, mandando al diavolo ogni tentativo di non sputare tutto in
un’affermazione indelicata. A che cosa sarebbe servito? Damon era
abituato a sentirla parlare così; in effetti, era l’unico modo che
conosceva per farlo ragionare e fargli aprire gli occhi sulla realtà.
Erano troppo simili per permettersi di girare intorno alle questioni
importanti.
Damon
sollevò un sopracciglio, imboccando la strada per raggiungere il
pensionato dei Salvatore, «Io penso che ti preoccupi troppo.»
«E io
penso che tu non vuoi darmi ascolto perché hai le fette di salame sugli
occhi!» esplose Hayley, «Odiavi Mystic Falls, quando ci siamo
incontrati. Odiavi tutto ciò che la riguardava, persino il pensiero di
tornarci ti dava fastidio.»
«E’
così, infatti.»
«Damon.»
sospirò pesantemente lei, «Smettila di mentirmi, sul serio. Tu
vuoi proteggere questa città,
ti senti a casa.» raccolse i capelli castani da una parte, infastidita da
come Damon cercasse ancora di mentirle nonostante l’evidenza fosse
chiara.
«Sai che
non ho radici, Hayley.»
«Non parlo
di radici.» mormorò la vampira, scotendo poi la testa, «Due
come noi non sono capaci di trovarne, purtroppo.»
Damon
roteò gli occhi, «E allora di cosa parli?»
«Parlo di
come vuoi rischiare tutto per proteggere qualcosa che prima detestavi con tutto
il cuore.» affermò con sicurezza Hayley, «Parlo di te e dei
tuoi modi di fare, di come tenti di nascondere i tuoi sentimenti…»
«Ti ho
già detto che non voglio parlarne, perché devi sempre
insistere?» sbottò lui, parcheggiando la macchina nel vialetto.
Scese sbattendosi con rabbia la portiera alle spalle, ma Hayley era già
davanti alla porta di casa ad aspettarlo, «Cosa vuoi, Hayley?»
domandò allora Damon, esausto, «Ti ho detto che sono cambiate
tante cose… e tu non mi hai dato retta!»
«Voglio
che tu la smetta di mettermi al secondo posto!» rispose Hayley, facendo
un passo avanti verso di lui, «Voglio che tu la smetta di comportarti
come se avessi passato gli ultimi cento anni da solo…
come se io non esistessi.»
«Non
l’ho fatto!» ribatté Damon allibito.
«Sì,
invece.» Hayley gli diede le spalle, non prima di avergli lanciato
un’occhiata eloquente, «L’hai fatto.» mormorò,
aprendo poi la porta di casa alzando il tono di voce, «Ve l’ho
riportato a casa, sano e salvo! Sano non lo è mai stato davvero…
ma salvo lo è di sicuro!»
• • •
Fece ruotare nel
bicchiere il vino rosso, osservandolo annoiata. Seduta a gambe incrociate sul
muretto che si affacciava oltre il vialetto, Hayley sorrise.
«Mai
arrivare alle spalle di un vampiro, Elena.» consigliò, voltandosi
verso la ragazza che si bloccò appena fuori dalla porta, «E’
pericoloso, non te l’hanno mai detto?»
«Ho perso
il conto di cosa può essere pericoloso da quando conosco Stefan e
Damon.» sospirò Elena, avvicinandosi cautamente alla vampira.
Quest’ultima le sorrise di più, facendole un cenno verso il
muretto per invitarla a sedersi, «Damon mi ha chiesto di avvertirti che
andava dallo sceriffo. Stefan è andato con lui.» le disse mentre
si sedeva accanto a lei.
Hayley
ridacchiò, svuotando poi d’un colpo il bicchiere di vino, «E
ti hanno lasciata da sola con me?» domandò con tono divertito.
«Pensano
che con te io sia al sicuro.» disse Elena, abbassando lo sguardo sulle
mani di Hayley, che stavano correndo a riempire il bicchiere una seconda volta.
Quest’ultima la guardò scettica, il tipo di sguardo che costrinse
Elena ad andare avanti a parlare, «Odi Katherine tanto quanto noi… se comparisse di certo io sarei l’ultimo
dei tuoi problemi.» specificò.
«Quindi
sono diventata un cane da guardia!» esordì con sarcasmo.
Prese un sorso
di vino, più lentamente di prima, studiando il profilo pensieroso di
Elena. Distese le gambe sul muretto, costringendola a spostarsi un po’
per farle spazio, e piegò la testa da un lato come a studiarla.
«Se devi
chiedermi qualcosa, fallo. Non pensarci troppo.» sorrise allegramente,
«Non mordo, sai? O almeno… non te.»
Elena si
inumidì le labbra, prima di sospirare, «Stefan non aveva mai
sentito parlare di te, prima di oggi. Eppure…
tu sembri molto importante per Damon.»
«Ti devo
ricordare, allora, che i due fratelli Salvatore non sono mai andati molto
d’accordo.» replicò Hayley tranquilla, «Damon non ha
mai voluto mettermi in mezzo ai suoi problemi familiari…
penso volesse separare il suo passato dal suo presente.» svuotò un
altro bicchiere, «La tua domanda è “sei stata per lui,
ciò che è stata Lexi per Stefan”, vero?»
Elena si
ritrovò ad annuire, «Sì, è così.»
«Lo sono
stata.» confermò Hayley porgendole il bicchiere, ma la ragazza
scosse la testa per farle capire che non voleva bere, «Come preferisci…» sospirò riempiendosi un
terzo bicchiere sotto il suo sguardo sorpreso, «Ho conosciuto Damon a
Londra… non ti dirò in quali condizioni perché potrebbe
staccarmi un braccio se lo facessi.» cominciò a raccontare,
«Aveva bisogno di qualcuno che non bloccasse la sua nuova natura, che gli
spiegasse come gestirla… e ha trovato me. O
forse, sono stata io a trovare lui.» scosse una mano, scacciando via i
ricordi incastrati nella sua testa, «Comunque sia, non ti preoccupare.
Lexi mi aveva fatto promettere che mi sarei presa cura di lui, e in un certo
senso l’ho fatto.»
«Conoscevi
Lexi?» sgranò gli occhi Elena.
«L’ho
vista qualche volta.» rispose Hayley, lo sguardo perso nel terzo
bicchiere di vino, «Se avessi saputo la fine che avrebbe fatto
l’avrei informata della cripta e delle intenzioni di Damon.»
Scosse la testa
energicamente, per allontanare il pensiero di Lexi. In fondo le dispiaceva sul
serio per lei, non meritava di morire una seconda volta, soprattutto se faceva
parte di un piano per riavere Katherine.
«Se posso
darti un consiglio, fai in modo di non diventare mai l’ossessione di qualcuno.» esordì facendola
accigliare, «O peggio… far diventare qualcuno la tua ossessione.»
«Tu hai
un’ossessione?»
Hayley sorrise
senza allegria, svuotando il bicchiere per l’ennesima volta. Strinse gli
occhi, avvertendo quel lungo sorso bruciare rispetto agli altri. O forse erano
i ricordi a bruciare. Quando li riaprì aveva ancora davanti Elena, che
la osservava con un cipiglio incuriosito in volto.
«Si chiama
Aaron.» incrociò di nuovo le gambe e appoggiò il bicchiere
davanti a sé, concedendosi una pausa. La sua abituale parlantina
peggiorava sempre con il vino, ma ormai avevano imboccato un discorso che non
si sentiva di bloccare di punto in bianco, «Lui… è un
vampiro. Anche se non lo era quando l’ho conosciuto.» si tolse
l’anello dal dito, porgendoglielo.
Elena la
fissò un attimo, esitando.
«Mi
innamorai perdutamente di lui… come una scema, non pensavo neanche
potesse esistere un amore del genere.» continuò a raccontare Hayley,
mentre Elena prendeva dalle sue dita l’anello, «Quest’anello
me lo regalò lui… c’è un incisione
all’interno.»
«Eternità di miseria?» lesse
confusa Elena.
«Aaron
sosteneva che avrebbe vissuto un’eternità di miseria,
un’eternità di sangue… pur di starmi accanto per
sempre.» sfiorò con le dita il bordo del bicchiere.
«Lo
trasformasti?»
Scosse
negativamente la testa, «No.» rispose, riprendendosi l’anello
che Elena le porgeva, «Non volevo per lui quella vita, non l’avevo
mai voluta neanche per me. Si fece trasformare da qualcun altro e quando lo
venni a sapere… beh, scoprii anche che mi odiava.»
Elena scosse la
testa, «Perché mi racconti queste cose?» le domandò
confusa.
«Me
l’hai chiesto tu.» sollevò un sopracciglio, «So che
non ero obbligata, però mi annoiavo. Chiamala “parlantina
cronica” se vuoi.»
Hayley
sospirò, rinfilandosi l’anello al dito e scendendo poi dal muretto
con un agile saltello. Riafferrò bicchiere e bottiglia, ma prima di dare
le spalle ad Elena per rientrare in casa le rivolse uno sguardo rassegnato.
«Katherine
l’ha devastato ancora una volta, vero?»
Elena
annuì debolmente, sapendo che Hayley aveva intuito il perché di
tutte quelle domande: si chiedeva se qualcuno l’avesse aiutato durante
tutti quegli anni a superare il dolore per la perdita di Katherine, se ci fosse
stato qualcuno sempre accanto a lui come Lexi era stata accanto Stefan. Se ci
sarebbe stato qualcuno ad aiutarlo ancora una volta.
«Sembra
l’abbia superata.»
«Non
l’ha fatto.» commentò Hayley, con tono noncurante, «Se
non l’amerà più, allora inizierà ad odiarla. Ma non
riuscirà mai ad ucciderla, è un circolo vizioso il nostro.»
spiegò, sicura di sé. Osservò gli occhi indecisi di Elena
e la sua postura rigida aspettandosi una terza domanda, che non arrivò
fino a quando non le diede nuovamente le spalle.
«Non
voglio diventare l’ossessione di qualcuno.»
Hayley sorrise,
girandosi per guardarla negli occhi, «Il problema è che potrai
essere uguale a Katherine solo nell’aspetto… ma la storia si sta
ripetendo.»
«Amo
Stefan.» sottolineò quelle due parole con tono convinto.
La replica della
vampira la spiazzò, «Anche Katherine.»
«Credi che
Katherine non abbia mai amato Damon?» chiese Elena, scendendo dal
muretto. Si sentiva a disagio a rimanere ferma mentre parlavano: lo sguardo di
Hayley continuava a studiarla, cogliendo tutte le parole che pensava, come se
le potesse leggere dentro semplicemente analizzando i suoi movimenti.
«Oh, no.
L’ha amato.» disse Hayley, scrollando le spalle,
«Semplicemente non è tornata per lui.» le diede le spalle ancora
una volta, rientrando in casa, «C’è qualcuno alla porta per
te.» affermò un secondo prima che il campanello di casa suonasse
facendo sobbalzare Elena.
• • •
«Sei
sicura che non vuoi che venga con te?»
Damon si
appoggiò allo stipite della porta, mentre Hayley si caricava la borsa
sulla spalla e salutava con un cenno della mano Stefan alle spalle
dell’amico, «Sicurissima. Aaron mi odia, odia te… odia
persino i canditi sul panettone. Me la caverò.» gli fece
l’occhiolino.
«Come
preferisci.» alzò gli occhi al cielo Damon.
«A
proposito… prima che quello schianto di Alaric arrivasse, ho parlato con
Elena.» lo informò Hayley, guadagnandosi un’occhiata
sospettosa.
«Perché?
Cosa le hai detto?»
Sorrise di
più, «Perché mi andava, è simpatica! Molto meglio di
Katherine, ma rimani comunque un’idiota per esserti preso una sbandata
per lei.» affermò tranquilla, sviando la seconda parte della
domanda. Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio,
«Mi faccio sentire io, cerca di non metterti troppo nei guai. E se ci
capiti chiamami, che voglio assistere allo spettacolo!»
raccomandò, facendolo ridere.
Damon non si
stupì neanche per un momento di come Hayley avesse sorvolato sulla
discussione che avevano avuto poco prima o su quello che poteva aver detto ad
Elena mentre non c’era. Era fatta così, l’annoiava spiegarsi
e fare pace. Le discussioni, secondo lei, non avevano bisogno di chiarimenti.
La
osservò darle le spalle e camminare velocemente lungo il vialetto, dove
aveva lasciato la macchina appena era arrivata. Hayley appoggiò le mani
sul volante e diede uno sguardo verso la porta che Damon si era appena richiuso
alle spalle, un sorriso a incresparle le labbra.
«Buon
compleanno, Damon.»
• •
•
Questo teoricamente è il
penultimo capitolo di “Sunday Morning”, poiché
metterò una specie di epilogo visto che Chloe ha già detto che
sta piangendo perché non vuole che la fan fiction finisca mi è venuta un’idea e la
vorrei sfruttare – soprattutto perché, insomma, cosa
succederà ad Hayley quando incontrerà Aaron? E quanto verranno
prese in considerazione le sue parole? *ride*
Non mi dilungo troppo, spero che il
capitolo vi sia piaciuto e di ricevere qualche recensione per sapere cosa ne
pensate :)
Fiery. ♥