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Autore: Fiery    15/01/2012    4 recensioni
La porta si aprì in quel momento ed ebbero appena il tempo di udire un “non so chi sia” da parte di Elena, che la figura di Damon entrò velocemente nel salone, raggiungendo la ragazza in piedi di fronte ai liquori. I due si osservarono a lungo, mentre Elena e Stefan li fissavano in attesa di una reazione di Damon. Il vampiro, però, si aprì in un sorriso malizioso, mentre lei gli porgeva il bicchiere con un sorrisetto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Capitolo 6 -

 

Hayley tracciò con un dito una riga sul finestrino della macchina, rivolgendo uno sguardo distratto al cartello che dava il benvenuto ai margini di Mystic Falls. Sbuffò sonoramente, guadagnando l’attenzione di Damon, che fino a quel momento era rimasto concentrato nella guida.

«Avanti, parla. Non vedo l’ora di sentire la tua ennesima perla di saggezza.» esordì Damon, staccando una mano dal volante per regolare l’audio dello stereo, «Aspetta che prima abbasso la musica, però… non vorrei coprisse i tuoi bellissimi consigli.»

La vampira gli lanciò un’occhiata inceneritrice, «Cretino.» lo etichettò, ma Damon ovviamente rise, stringendosi nelle spalle.

«Come se fosse la prima volta che mi definisci così!»

«Se vuoi ho altri nomignoli. Che ne dici di: brutto pezzo di str-»

«Hayley.» la interruppe e voltò il viso verso il suo, per guardarla eloquentemente, «Smettila di insultarmi e dimmi cosa vuoi.»

Sbuffò ancora una volta, appoggiando le ginocchia contro il cruscotto della macchina e soppesando le parole da usare, «Penso che Mystic Falls ti abbia risucchiato di nuovo e che tu non abbia intenzione di fare niente per impedirlo.» esordì, mandando al diavolo ogni tentativo di non sputare tutto in un’affermazione indelicata. A che cosa sarebbe servito? Damon era abituato a sentirla parlare così; in effetti, era l’unico modo che conosceva per farlo ragionare e fargli aprire gli occhi sulla realtà. Erano troppo simili per permettersi di girare intorno alle questioni importanti.

Damon sollevò un sopracciglio, imboccando la strada per raggiungere il pensionato dei Salvatore, «Io penso che ti preoccupi troppo.»

«E io penso che tu non vuoi darmi ascolto perché hai le fette di salame sugli occhi!» esplose Hayley, «Odiavi Mystic Falls, quando ci siamo incontrati. Odiavi tutto ciò che la riguardava, persino il pensiero di tornarci ti dava fastidio.»

«E’ così, infatti.»

«Damon.» sospirò pesantemente lei, «Smettila di mentirmi, sul serio. Tu vuoi proteggere questa città, ti senti a casa.» raccolse i capelli castani da una parte, infastidita da come Damon cercasse ancora di mentirle nonostante l’evidenza fosse chiara.

«Sai che non ho radici, Hayley.»

«Non parlo di radici.» mormorò la vampira, scotendo poi la testa, «Due come noi non sono capaci di trovarne, purtroppo.»

Damon roteò gli occhi, «E allora di cosa parli?»

«Parlo di come vuoi rischiare tutto per proteggere qualcosa che prima detestavi con tutto il cuore.» affermò con sicurezza Hayley, «Parlo di te e dei tuoi modi di fare, di come tenti di nascondere i tuoi sentimenti…»

«Ti ho già detto che non voglio parlarne, perché devi sempre insistere?» sbottò lui, parcheggiando la macchina nel vialetto. Scese sbattendosi con rabbia la portiera alle spalle, ma Hayley era già davanti alla porta di casa ad aspettarlo, «Cosa vuoi, Hayley?» domandò allora Damon, esausto, «Ti ho detto che sono cambiate tante cose… e tu non mi hai dato retta!»

«Voglio che tu la smetta di mettermi al secondo posto!» rispose Hayley, facendo un passo avanti verso di lui, «Voglio che tu la smetta di comportarti come se avessi passato gli ultimi cento anni da solo… come se io non esistessi.»

«Non l’ho fatto!» ribatté Damon allibito.

«Sì, invece.» Hayley gli diede le spalle, non prima di avergli lanciato un’occhiata eloquente, «L’hai fatto.» mormorò, aprendo poi la porta di casa alzando il tono di voce, «Ve l’ho riportato a casa, sano e salvo! Sano non lo è mai stato davvero… ma salvo lo è di sicuro!»

 

 

Fece ruotare nel bicchiere il vino rosso, osservandolo annoiata. Seduta a gambe incrociate sul muretto che si affacciava oltre il vialetto, Hayley sorrise.

«Mai arrivare alle spalle di un vampiro, Elena.» consigliò, voltandosi verso la ragazza che si bloccò appena fuori dalla porta, «E’ pericoloso, non te l’hanno mai detto?»

«Ho perso il conto di cosa può essere pericoloso da quando conosco Stefan e Damon.» sospirò Elena, avvicinandosi cautamente alla vampira. Quest’ultima le sorrise di più, facendole un cenno verso il muretto per invitarla a sedersi, «Damon mi ha chiesto di avvertirti che andava dallo sceriffo. Stefan è andato con lui.» le disse mentre si sedeva accanto a lei.

Hayley ridacchiò, svuotando poi d’un colpo il bicchiere di vino, «E ti hanno lasciata da sola con me?» domandò con tono divertito.

«Pensano che con te io sia al sicuro.» disse Elena, abbassando lo sguardo sulle mani di Hayley, che stavano correndo a riempire il bicchiere una seconda volta. Quest’ultima la guardò scettica, il tipo di sguardo che costrinse Elena ad andare avanti a parlare, «Odi Katherine tanto quanto noi… se comparisse di certo io sarei l’ultimo dei tuoi problemi.» specificò.

«Quindi sono diventata un cane da guardia!» esordì con sarcasmo.

Prese un sorso di vino, più lentamente di prima, studiando il profilo pensieroso di Elena. Distese le gambe sul muretto, costringendola a spostarsi un po’ per farle spazio, e piegò la testa da un lato come a studiarla.

«Se devi chiedermi qualcosa, fallo. Non pensarci troppo.» sorrise allegramente, «Non mordo, sai? O almeno… non te.»

Elena si inumidì le labbra, prima di sospirare, «Stefan non aveva mai sentito parlare di te, prima di oggi. Eppure… tu sembri molto importante per Damon.»

«Ti devo ricordare, allora, che i due fratelli Salvatore non sono mai andati molto d’accordo.» replicò Hayley tranquilla, «Damon non ha mai voluto mettermi in mezzo ai suoi problemi familiari… penso volesse separare il suo passato dal suo presente.» svuotò un altro bicchiere, «La tua domanda è “sei stata per lui, ciò che è stata Lexi per Stefan”, vero?»

Elena si ritrovò ad annuire, «Sì, è così.»

«Lo sono stata.» confermò Hayley porgendole il bicchiere, ma la ragazza scosse la testa per farle capire che non voleva bere, «Come preferisci…» sospirò riempiendosi un terzo bicchiere sotto il suo sguardo sorpreso, «Ho conosciuto Damon a Londra… non ti dirò in quali condizioni perché potrebbe staccarmi un braccio se lo facessi.» cominciò a raccontare, «Aveva bisogno di qualcuno che non bloccasse la sua nuova natura, che gli spiegasse come gestirla… e ha trovato me. O forse, sono stata io a trovare lui.» scosse una mano, scacciando via i ricordi incastrati nella sua testa, «Comunque sia, non ti preoccupare. Lexi mi aveva fatto promettere che mi sarei presa cura di lui, e in un certo senso l’ho fatto.»

«Conoscevi Lexi?» sgranò gli occhi Elena.

«L’ho vista qualche volta.» rispose Hayley, lo sguardo perso nel terzo bicchiere di vino, «Se avessi saputo la fine che avrebbe fatto l’avrei informata della cripta e delle intenzioni di Damon.»

Scosse la testa energicamente, per allontanare il pensiero di Lexi. In fondo le dispiaceva sul serio per lei, non meritava di morire una seconda volta, soprattutto se faceva parte di un piano per riavere Katherine.

«Se posso darti un consiglio, fai in modo di non diventare mai l’ossessione di qualcuno.» esordì facendola accigliare, «O peggio… far diventare qualcuno la tua ossessione.»

«Tu hai un’ossessione?»

Hayley sorrise senza allegria, svuotando il bicchiere per l’ennesima volta. Strinse gli occhi, avvertendo quel lungo sorso bruciare rispetto agli altri. O forse erano i ricordi a bruciare. Quando li riaprì aveva ancora davanti Elena, che la osservava con un cipiglio incuriosito in volto.

«Si chiama Aaron.» incrociò di nuovo le gambe e appoggiò il bicchiere davanti a sé, concedendosi una pausa. La sua abituale parlantina peggiorava sempre con il vino, ma ormai avevano imboccato un discorso che non si sentiva di bloccare di punto in bianco, «Lui… è un vampiro. Anche se non lo era quando l’ho conosciuto.» si tolse l’anello dal dito, porgendoglielo.

Elena la fissò un attimo, esitando.

«Mi innamorai perdutamente di lui… come una scema, non pensavo neanche potesse esistere un amore del genere.» continuò a raccontare Hayley, mentre Elena prendeva dalle sue dita l’anello, «Quest’anello me lo regalò lui… c’è un incisione all’interno.»

«Eternità di miseria?» lesse confusa Elena.

«Aaron sosteneva che avrebbe vissuto un’eternità di miseria, un’eternità di sangue… pur di starmi accanto per sempre.» sfiorò con le dita il bordo del bicchiere.

«Lo trasformasti?»

Scosse negativamente la testa, «No.» rispose, riprendendosi l’anello che Elena le porgeva, «Non volevo per lui quella vita, non l’avevo mai voluta neanche per me. Si fece trasformare da qualcun altro e quando lo venni a sapere… beh, scoprii anche che mi odiava.»

Elena scosse la testa, «Perché mi racconti queste cose?» le domandò confusa.

«Me l’hai chiesto tu.» sollevò un sopracciglio, «So che non ero obbligata, però mi annoiavo. Chiamala “parlantina cronica” se vuoi.»

Hayley sospirò, rinfilandosi l’anello al dito e scendendo poi dal muretto con un agile saltello. Riafferrò bicchiere e bottiglia, ma prima di dare le spalle ad Elena per rientrare in casa le rivolse uno sguardo rassegnato.

«Katherine l’ha devastato ancora una volta, vero?»

Elena annuì debolmente, sapendo che Hayley aveva intuito il perché di tutte quelle domande: si chiedeva se qualcuno l’avesse aiutato durante tutti quegli anni a superare il dolore per la perdita di Katherine, se ci fosse stato qualcuno sempre accanto a lui come Lexi era stata accanto Stefan. Se ci sarebbe stato qualcuno ad aiutarlo ancora una volta.

«Sembra l’abbia superata.»

«Non l’ha fatto.» commentò Hayley, con tono noncurante, «Se non l’amerà più, allora inizierà ad odiarla. Ma non riuscirà mai ad ucciderla, è un circolo vizioso il nostro.» spiegò, sicura di sé. Osservò gli occhi indecisi di Elena e la sua postura rigida aspettandosi una terza domanda, che non arrivò fino a quando non le diede nuovamente le spalle.

«Non voglio diventare l’ossessione di qualcuno.»

Hayley sorrise, girandosi per guardarla negli occhi, «Il problema è che potrai essere uguale a Katherine solo nell’aspetto… ma la storia si sta ripetendo.»

«Amo Stefan.» sottolineò quelle due parole con tono convinto.

La replica della vampira la spiazzò, «Anche Katherine.»

«Credi che Katherine non abbia mai amato Damon?» chiese Elena, scendendo dal muretto. Si sentiva a disagio a rimanere ferma mentre parlavano: lo sguardo di Hayley continuava a studiarla, cogliendo tutte le parole che pensava, come se le potesse leggere dentro semplicemente analizzando i suoi movimenti.

«Oh, no. L’ha amato.» disse Hayley, scrollando le spalle, «Semplicemente non è tornata per lui.» le diede le spalle ancora una volta, rientrando in casa, «C’è qualcuno alla porta per te.» affermò un secondo prima che il campanello di casa suonasse facendo sobbalzare Elena.

 

 

«Sei sicura che non vuoi che venga con te?»

Damon si appoggiò allo stipite della porta, mentre Hayley si caricava la borsa sulla spalla e salutava con un cenno della mano Stefan alle spalle dell’amico, «Sicurissima. Aaron mi odia, odia te… odia persino i canditi sul panettone. Me la caverò.» gli fece l’occhiolino.

«Come preferisci.» alzò gli occhi al cielo Damon.

«A proposito… prima che quello schianto di Alaric arrivasse, ho parlato con Elena.» lo informò Hayley, guadagnandosi un’occhiata sospettosa.

«Perché? Cosa le hai detto?»

Sorrise di più, «Perché mi andava, è simpatica! Molto meglio di Katherine, ma rimani comunque un’idiota per esserti preso una sbandata per lei.» affermò tranquilla, sviando la seconda parte della domanda. Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, «Mi faccio sentire io, cerca di non metterti troppo nei guai. E se ci capiti chiamami, che voglio assistere allo spettacolo!» raccomandò, facendolo ridere.

Damon non si stupì neanche per un momento di come Hayley avesse sorvolato sulla discussione che avevano avuto poco prima o su quello che poteva aver detto ad Elena mentre non c’era. Era fatta così, l’annoiava spiegarsi e fare pace. Le discussioni, secondo lei, non avevano bisogno di chiarimenti.

La osservò darle le spalle e camminare velocemente lungo il vialetto, dove aveva lasciato la macchina appena era arrivata. Hayley appoggiò le mani sul volante e diede uno sguardo verso la porta che Damon si era appena richiuso alle spalle, un sorriso a incresparle le labbra.

«Buon compleanno, Damon.»

 

 

Questo teoricamente è il penultimo capitolo di “Sunday Morning”, poiché metterò una specie di epilogo visto che Chloe ha già detto che sta piangendo perché non vuole che la fan fiction finisca  mi è venuta un’idea e la vorrei sfruttare – soprattutto perché, insomma, cosa succederà ad Hayley quando incontrerà Aaron? E quanto verranno prese in considerazione le sue parole? *ride*

Non mi dilungo troppo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e di ricevere qualche recensione per sapere cosa ne pensate :)

Fiery.

  
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