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Autore: RachelWantsToGoToBroadway    16/01/2012    1 recensioni
Piccola St. Berry ambientata a Broadway, diversi anni dopo la fine del liceo. Rachel riceverà un forte schiaffo di realtà da parte di Jesse e sarà costretta a rendersi conto che, talvolta, un singolo applauso è più soddisfacente di una folla in delirio.
Hope you ejoy it.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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_ Jesse, ti prego, non lasciarmi di nuovo_, Rachel trattenne per la manica del maglione.
Rachel trattenne l'unico ragazzo di cui le fosse mai importato qualcosa con tutte le forze che aveva, aggrappandosi a lui come se fosse la sua ultima ancora di salvezza in nel gelido mare che era la sua vita.
_ Io non sono niente senza di te...non lasciarmi da sola_, le lacrime le offuscavano la vista, ma sapeva benissimo che Jesse la stava guardando, _ ho bisogno di te_, mormorò la morettina abbassando la testa.
_ Si parla sempre di te, Rachel, non è così? “io ho bisogno di te”, “io non sono niente senza di te”_, la imitò il ragazzo mentre tutti i pezzi della loro relazione iniziavano a perdere significato ed a rivelarsi in tutta la loro degradante instabilità, _ tutto ciò che fai, tutto ciò che dici e tutto ciò a cui pensi, in qualche modo, è sempre rivolto ad un tuo personale scopo di realizzazione o di appagamento, mai verso gli altri...mai verso me_.
Rachel alzò lo sguardo su di lui e nei suoi occhi così chiari vide solo rimorso e dolore, ma lei non poteva fare niente. Sapeva di avergli fatto del male e che tutto ciò che Jesse le aveva appena detto era la pura verità.
Il ragazzo le si avvicinò lentamente, annullando le distanze tra di loro come quando erano felici, ma stavolta era diverso.
Quel bacio era travagliato e malinconico come una melodia mai terminata, come delle parole mai dette, ma, sopratutto, sapeva di ultima volta.
Si separarono. Nessuno dei due aveva ancora riaperto gli occhi, ma entrambi sapevano che era finita. Era la cosa migliore da fare.
_ Anch'io ho bisogno di te, Rachel, sono assuefatto da te, ma so che un giorno non ho avrò più la forza per assecondarti _, sussurrò Jesse perdendosi per l'ultima volta negli occhi da cerbiatta che lo avevano ammaliato sin dal primo momento.
_ Ti amo_, singhiozzò Rachel, rendendosi conto di aver tenuto stretta la manica di Jesse per tutto il tempo.
_ Anch'io ti amo e ti amerò per sempre_.
Rachel lo lasciò andare. Lui si diresse verso la porta dell'auditorium, ma, prima di uscire, si voltò.
_ Non dimenticarti di noi...per favore_.
_ Non ti dimenticherò mai_, sospirò Rachel, ma dentro a quel teatro non c'era più nessuno ad ascoltarla.




Il direttore artistico, la sua manager ed i coprotagonisti le avevano ripetuto centinaia di volte che quella sera non sarebbe stata in grado di andare in scena, che quello era un pubblico esigente e che non potevano permettersi errori. Che c'era di mezzo il buon nome della compagnia.
Evidentemente, non la conoscevano bene.
Erano passate cinque ore dal litigio con Jesse, tempo nel quale Rachel si era abbandonata ad un lungo pianto liberatorio ed alla distruzione di ogni oggetto nel suo camerino, quindi non aveva provato nemmeno una volta prima dello spettacolo.
Ma era pronta.
Lo sentiva.
Lo sapeva.
“Show must go on”, lo spettacolo deve andare avanti, era l'unico principio in cui credeva. Era la frase che si era fatta tatuare in ebraico sulla schiena.
_ Fai come vuoi_, si arrese il direttore dello spettacolo, _ ma se stasera fai cilecca, giuro sul mio onore che non lavorerai mai più a Broadway, mi hai sentito? Mai più!_.
_ Si va in scena!_, lo sfidò Rachel con gli occhi cerchiati dalle occhiaie dovute al pianto, correndo a farsi rifare il trucco delle esperte make-up artist che lavoravano dietro le quinte di una delle più grandi produzioni di “Chicago” che Broadway avesse mai visto.
Rachel avrebbe interpretato Roxie, la protagonista.
Quello spettacolo era costato molti soldi, così tanti che la morettina non avrebbe saputo dire con esattezza di che cifra si trattasse.
E quella sera Rachel andò in scena, con il rischio di mandare tutto a monte, ma non ci fu un singolo momento in cui vacillò. Semplicemente perfetta, da Funny Honey, fino a  Nowadays.
A fine spettacolo, uno per volta, ogni membro del cast tornò sul palco a ricevere la propria personale standing ovation. Rachel fu l'ultima ad uscire ed appena mise piede sul palco, uno scroscio di applausi la investì e, addirittura, il pubblico si alzò in piedi.
Applaudono me, venerano me ed io sono quella al centro dell'attenzione.
Per una notte, finalmente brillo.
E' quello che  ho sempre desiderato.
_ E' quello che ho sempre desiderato?_, si chiese Rachel a bassa voce mentre il pubblico iniziava ad infilarsi i cappotti e dirigersi verso le uscite.
Allora perchè sono ancora triste?
Il sipario si chiuse.

E' tutto per oggi, miss Berry.




MadGirl's Little Corner:

Ok, ok, sono consapevole del fatto che non è esattamente un'endovena di zucchero, ma l'ho scritta in un momento deprimente (è novaaa -_-''!!!) in cui mi stavo annoiando parecchio, perciò ho deciso di indirizzare il mio malessere in qualcosa di costruttivo (...e qui ci sarebbe da ridirci XD).
Ad ogni modo, soliti ringraziamenti speciali alla mia adoratissima, bellissima, bravissima Beth (violanassi) <3 e, sì, sapere cosa ne pensate di questo sclero mi farebbe molto piacere^^ Grazie!

Mary.
   
 
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