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Autore: Yami no Yoake    16/01/2012    4 recensioni
Ciao a tutte. Questa è la mia prima pubblicazione, alcune song-fic sui pensieri di Bulma dopo l'abbandono di Vegeta. Spero vi piacciano. Ringrazio in anticipo chiunque leggerà o commenterà.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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UN FATTO OVVIO

 

Perché, perché mi hai lasciata, Principe dei Sayan? Perché dopo quello che mi hai fatto credere di aver costruito insieme a te sei sparito senza neppure salutarmi? O mi ero solo illusa di vivere una favola che non è mai esistita?

Non so perché, ma mi viene in mente una canzone che ho sentito un po’ di tempo fa…

 

È inutile che ormai,

ti ostini adire no,

negando un fatto ovvio.

Tu necessiti di me,

nello stesso modo che anch’io di te.

 

Te l’avevo fatta ascoltare perché mi ricordava un po’ te, ma tu ti sei messo a ridere e a hai detto che non era possibile, perché tu non necessiti di niente e nessuno e non neghi mai l’evidenza. A quel punto mi sono messa a ridere io: me n’ero già accorta che ti allenavi di meno, e che il tempo libero in più lo dedicavi solo a me. O anche allora mi sbagliavo?

In preda a chissà quale impulso masochista mi alzo, per la prima volta da giorni, e rimetto il cd dove c’era la canzone e subito le note si alzano lievi dal lettore cd:

 

È inutile che ormai,

ti ostini adire no,

negando un fatto ovvio.

Tu necessiti di me,

nello stesso modo che anch’io di te.

Tu lascia che ora sia così,

prendi il sogno che ora e qui

e inizia a crederci

e non andare mai via,

perché, fino a che rimani,

sarai tu il migliore dei miei mali, tu sarai.

 

Incredibile, sembra fatta apposta per noi. Anche tu avresti dovuto cogliere l’attimo e credere nel sogno che stavamo tessendo intorno a noi, senza andare via. Tu eri il guai più bello che mi sia capitato, per stare con te sono andata contro tutti i miei amici, ho lasciato Yamcha, ma non me ne sono mai pentita e non lo faccio neppure ora, perché sento che una parte di te e ancora qui con me. E la canzone continua:

 

In questi anni amari,

l’oro nelle mani tu sarai,

lo sarò anch’io per te,

e basterebbe ammettere, 

che comunque quel che ce è la prova più evidente

che un passato sterile,

non concede repliche,

né al futuro né al presente.

 

Avrei voluto essere per te la cosa più preziosa come lo eri tu per me, farti dimenticare il passato, farti ammettere di aver trovato un motivo per cui vivere diverso da morte e vendetta… A interrompere i miei pensieri è il pianto, come sempre in questi giorni, ma anche un conato di vomito, questo no che non era mai successo. Corro in bagno, ma sento ancora la canzone:

 

Così, ormai, non tornare indietro mai,

non sacrificare noi, lo sai

fino a che rimani sarai tu il migliore

dei miei mali, dei miei mali

tu sarai,

di questi anni avari

l’oro nelle mani tu sarai

e sarò lo stesso anch’io.

 

Il vomito è finito, io sono seduta sulla vasca da bagno, sudata, con gli occhi sbarrati e il cuore a mille. Tra le mani ho una scatoletta, che determinerà il mio futuro: una lineetta, tutto normale, due lineette, un bambino. Un bambino, mio, tuo, NOSTRO. Il simbolo del nostro amore che cresce in me, la parte di te che mi hai lasciato, quella che mi crescerà dentro e accanto a me. Apro la scatola, prendo il test e lo faccio, poi lo giro. Vorrei tanto vederlo con te, ma a farmi compagnia c’è solo una canzone, che però mi ricorda un momento felice con te e una tua rara risata. Faccio un respiro e giro.

 

Dei miei giorni insani,

la cura nelle mani

tu sarai

lo sarò anch’io per te.

E inutile che ormai,

ti ostini a dire no,

negando un fatto ovvio.

 

Non mi sono sbagliata, qui tra le mani ho la cura alla mia depressione: due, due linee, un sayan in arrivo.

Sapevo che tu non te n’eri davvero andato, che qualcosa di te era rimasto. Quindi è inutile, mio Principe, che ti ostini a dire che per te non sono niente. Mi hai lasciato un regalo che non avresti mai concesso a una per cui non provi niente. Mi hai lasciato il regalo più bello di tutti: un bambino, un piccolo principe che crescerò con orgoglio finché non tornerai, perché ora sono certa che lo farai. Tornerai da me e da lui.

E io ti aspetterò.

 

 

Angolo dell’autrice

Ciao a tutte. Per prima cosa ringrazio chi ha letto e soprattutto chi ha recensito.

Questo per il momento è l’ultimo capitolo, ma se scoprirò una nuova canzone da usare riaprirò la fic. Naturalmente se qualcuna ha consigli, domande o richieste da fare o nota delle imperfezioni in questa o nelle altre storie non esiti a contattarmi.

Dopo questa raccolta spero di tornare prestissimo con una long, dove inserirò nuovi personaggi e nuove avventure. Spero leggerete e commenterete in tante.

Ciao e di nuovo grazie.

 

 

  
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