Il
sorriso delicato e la testa inclinata da un lato, gli occhi magnetici e qualche
ricciolo ribelle che le cadeva sulla fronte incorniciando la sua bellezza
enigmatica e ingannevole.
-
Non
la aspettavo, dottor Watson – disse sorridendo Irene Adler, sedendosi sulla
poltrona di Sherlock Holmes e portandosi le mani sul
grembo.
-
Cosa
ci fa qui? Come ha fatto ad entrare?-
Watson
aveva quasi gridato, ma poi aveva modulato la voce rendendosi conto che Mrs
Hudosn poteva preoccuparsi a sentirlo gridare. D’altronde, lei non sapeva che
Irene era in casa.
Miss
Adler rise di gusto.
-
Come
ho fatto ad entrare, dice? Non è difficile!-
Watson
aveva le guance arrossate e gli occhi fiammeggianti. Se c’era una persona al
mondo che non sopportava, quella era Irene Adler, la sua scaltrezza, la sua
capacità di mettere Holmes nel sacco.
-
Cosa
è venuta a fare, Miss Adler?- domandò, avanzando tra il disordine della stanza
dell’amico.
Irene
alzò le spalle con un sorrisetto.
-
Lei
non crede nelle visite di cortesia, dottore?-
-
Io
non le credo a prescindere, miss Adler -
-
Lei
è davvero un gentiluomo-
Il
tono di Irene era ironico, Watson se ne accorse
immediatamente.
-
Lei
è davvero adorabile, Miss Adler -
-
E
lei inaspettatamente delicato-
Irene
si alzò con uno scatto felino dalla poltrona, affinando lo
sguardo.
-
E
lei è decisamente…-
-
…si,
come dire, completamente...-
Irene
e John si fissavano negli occhi trasudando rabbia ed antipatia, per poi sbottare
insieme:
-
INSOPPORTABILE!-
Si
guardarono negli occhi per meno di un istante prima di accorgersi che la porta
si era aperta e che Sherlock Holmes li guardava spiazzato, prima di sorridere
ironico, com’era suo solito.
-
Oh!
E io direi che avete entrambi un ottimo tempismo! Semantico oltre che temporale.
Irene, quando decidi di fare irruzione in casa di qualcuno entrando dalla
finestra dall’altro lato della casa, potresti evitare di lasciare quell’aroma di
gelsomino che tanto ti caratterizza?, - Holmes fece qualche passo verso i due,
che lo guardavano rapiti, - e lei Watson! Quante volte le avrò detto di trattare
meglio Miss Adler?-
Watson
scrollò le spalle.
-
Trattarla
meglio? È entrata dalla finestra, senza chiedere il permesso e senza essere
stata invitata!-
-
E
lei è stato invitato, dottore?- ironizzò Irene, portandosi le mani sui fianchi.
-
Uno
a zero per Adler!- esclamò a sua volta Holmes, sedendosi in poltrona e divertito
dinanzi a quell’assurdo teatrino.
-
Holmes!
Sta ascoltando? Mi sta dando dell’intruso! -
Sherlock
scoppiò a ridere, Watson gli lanciò un’occhiata infuocata. Irene si avvicinò a
Holmes e tirò fuoco dall’abito un biglietto piegato in quattro,
porgendoglielo.
-
Fammi
sapere cosa ne pensi, Sherlock, - Holmes afferrò il biglietto, Irene si voltò
verso Watson con una risatina, - per la sua gioia interrompo il nostro scambio
d’opinioni dottor Watson, devo andare! –
Watson
increspò le labbra.
-
A
mai più rivederci, Miss Adler!-
Irene
aveva la mano poggiata sulla maniglia della porta e sorrideva
beata.
-
Lei
mi sorprende ogni volta dottore! Addio!-
Irene
lanciò un ultimo sguardo a Sherlock che la salutò con un distratto cenno del
capo e poi la sentirono scendere per le scale, aprire la porta di casa e
perdersi tra la folla di Baker Street.
Watson
si avvicinò a Holmes con gli occhi iniettati di sangue.
-
Mi
spiega per quale assurdo motivo permette a quella donna di entrare in questa
casa e fare quello che vuole?-
Holmes
lo guardava sorridendo, si era acceso una pipa e la fumava in tutta
tranquillità.
-
Miss
Adler è innocua-
-
Innocua?
È demoniaca! È una donna demoniaca, e lei la fa entrare ed uscire da questa casa
come se niente fosse, ma si rende conto di cosa significhi vivere con Irene Adler? È un inferno!
Vivere con una donna è un inferno!-
Holmes
rise sotto i baffi, Watson si accorse d’aver divagato un po’
troppo.
-
Le
donne lo rendono nervoso. Glie l’avevo detto di non sposarsi, Watson!
–
Note:
Mi saltava in mente già da un po' di creare una one-shoot nella quale mettevo insieme due personaggi che hanno poco e niente a che vedere l'uno con l'altro: Watson e Irene Adler. Spero di avervi fatto sorridere :)
A presto,
Lara