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Autore: Marziolin    16/01/2012    3 recensioni
"- Per il reato commesso... e che poi, che cos'è che hai combinato, Nick?- domandò Sirius curioso.
- Non ho l'obbligo morale di risponderle, signor Black. Non si interrompa e continui a recitare! - sbottò il fantasma, frustrato.
- Oh, d'accordo!- protestò Sirius, mentre Remus si avvicinava, scortato da Peter, al tronco su cui l'avrebbero giustiziato -Quindi... Per il reato commesso, la corte condanna Sir Nicholas de Mimsy-Porpington alla morte- concluse Sirius, piegando la pergamena tra le sue mani."
[Quarta classificata al contest "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni" di Tefnut.]
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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The show must go on!
 


Il sole si preparava a sorgere nel momento in cui una cornacchia gracchiò, facendo volgere la testa del condannato verso l'alto mentre si accingeva a raggiungeva con passo lento ed esitante, scortato da un uomo incappucciato, il patibolo.
- Signor Nick-Quasi-Senza-Testa...- iniziò uno dei tre uomini che osservavano il condannato, interrotto poi da un colpo di tosse proveniente dal fantasma alle sue spalle.
- Che c'è?- sussurrò, girando leggermente il capo verso destra.
- Qui non sono ancora morto -, sussurrò una voce di rimando -quindi non può chiamarmi così.
- Oh, sì, giusto- rispose l'altro, volgendosi nuovamente ad osservare con serietà la scena che gli si presentava davanti. Le mani stringevano un foglio aperto, tenendolo disteso davanti al volto.
- Ehm, sì, dunque- riprese, guardando i presenti uno ad uno e schiarendosi la voce -il qui presente Sir Nicholas de...com'era?- domandò poi, sussurrando al fantasma.
- ... Sir Nicholas de Mimsy-Porpington- intervenne il fantasma non senza un certo orgoglio. -Signor Black, a volte mi chiedo se lei abbia dei problemi di comprensione o sia solamente stupido - concluse pomposamente.
- Ehi, Nick!- protestò il ragazzo sbuffando.
- Sirius non ti lamentare, l'unico a poter protestare qui sono io; d'altronde, sto per perdere la testa, no? - parlò il condannato, alzando lo sguardo verso il ragazzo.
- Bhè, non del tutto - intervenne Sir Nicholas.
- Sta zitto Remus! - protestò il boia, togliendosi il cappuccio scuro, scoprendo un volto giovanile circondato da un paio di occhiali. - Qua sotto non si respira - disse il ragazzo, mettendosi una mano tra i capelli.
- James, non rompere nemmeno tu - intervenne Sirius, alterato.
- Oh, andiamo!- disse una quarta voce alla sinistra di Remus, togliendosi dalle spalle il mantello. -Sirius, se tu non continuassi a sbagliare tutte le battute, noi non ci lamenteremmo! - intervenne il giovane, sedendosi su una roccia poco distante.
- Peter dacci un taglio - rispose astioso Sirius -voi non dovete parlare quasi mai! Sono io quello che ha una pergamena intera di cose da dire! E nel linguaggio del cinquecento, per giunta!
- Non fare la vittima, Felpato! - rispose James, stiracchiandosi -sei stato tu a voler interpretare quel ruolo, quindi non rompere!
-Certo, ma...-
- Va bene, basta - intervenne il fantasma. - Ragazzi, secondo me è meglio che vi prendiate una pausa, possiamo continuare più tardi, o domani al massimo. In fin dei conti, abbiamo ancora quattro giorni prima dello spettacolo.
- Quattro? Scusami Nick, ma il tuo Complemorte non è il trentuno?- domandò Remus, liberandosi da quell'abito pomposo che lo avevano costretto ad indossare.
- Esatto - rispose Sir Nicholas.
- Nick... lo sai che oggi è il trenta ottobre, vero?- domandò allora James, ostentando un tono esitante.
- Impossibile!- ribatté frustrato - Non dite baggianate ragazzi, oggi non può essere il trenta!
- Lo è - rispose Sirius sicuro. - Ne sono più che certo! Oggi c'è stato il compito di Trasfigurazione, ed era fissato per il trenta quindi...
- Oh, santo Merlino! - esordì il fantasma terrorizzato. - Tutti gli altri fantasmi si aspettano di assistere ad una rappresentazione credibile della mia morte, non a una specie di farsa!
- Oh andiamo! Non eravamo così male, Sir Nicholas! - disse Peter alzandosi dal masso.
- Non eravate male? Eravate osceni! Su, ragazzi. Non c'è tempo da perdere. Revoco la vostra pausa.
- Ma Nick...
- Niente discussioni, Signor Potter, o potrei spifferare al professor Silente delle vostre uscite serali durante il plenilunio.
Remus guardò i compagni con aria spaurita, in cerca di aiuto.
- Oh, andiamo, sono un fantasma! Passo attraverso i muri! Io so tutto!
- Quindi...- iniziò Sirius agitato.
- Quindi niente, Signor Black. Sono un cavaliere, cerchi di non dimenticarlo. E per di più, sono un vero Grifondoro, non un pettegolo come il Frate Grasso! Ma badate bene, se combinate un guaio con lo spettacolo, sappiate che posso sempre cambiare idea. Quindi, a lavoro!


- Per il reato commesso... e che poi, che cos'è che hai combinato, Nick?- domandò Sirius curioso.
- Non ho l'obbligo morale di risponderle, signor Black. Non si interrompa e continui a recitare! - sbottò il fantasma, frustrato.
- Oh, d'accordo!- protestò Sirius, mentre Remus si avvicinava, scortato da Peter, al tronco su cui l'avrebbero giustiziato -Quindi... Per il reato commesso, la corte condanna Sir Nicholas de Mimsy-Porpington alla morte- concluse Sirius, piegando la pergamena tra le sue mani.
- Perfetto - disse il fantasma entusiasta - è a questo punto che, mentre io, cioè il Signor Lupin, si dirige al patibolo, che il sipario viene chiuso. Oh, sarà una rappresentazione perfetta!
- Non per niente, è con i Malandrini che sta parlando - disse Sirius sorridente.
- Allora, cari i miei Malandrini, proviamo un'ultima volta!
- Ma Nick, sono cinque ore che proviamo, siamo esausti! - protestò James, battendo i piedi a terra in un gesto tremendamente infantile.
- E che cosa vuole che siano cinque misere ore per un fantasma che sta per festeggiare il suo quattrocentoottantacinquesimo anniversario di morte? - rispose, fluttuando nell'aria.
- Ho una voglia matta di farlo fuori- sussurrò James in direzione di un Remus alquanto scocciato. -Ti giuro, se non fosse già morto e sepolto, potrei rischiare di finire ad Azkaban!
- Non fare il melodrammatico, James! Devo ricordarti forse che sei stato tu a dare la nostra disponibilità a Nick per interpretare la sua morte? Quindi - disse, - prendi il tuo cappuccio da boia, la tua finta ascia e sparisci. Dio, sei più insopportabile di Sirius quando ti ci metti!
- Io non sono affatto insopportabile!- rispose l'interpellato veemente.
- Certo, se non fosse per le tue manie da prima donna...-intervenne Peter, raggiungendoli.
- Manie da cosa? Ehi!
- Signori, non distraiamoci. Lo spettacolo deve andare avanti- disse il fantasma, mettendo fine alla discussione.


- Vi ringrazio infinitamente ragazzi, la festa è stata un successo e i miei compagni hanno gradito infinitamente lo spettacolo; loro non hanno mai avuto qualcuno che rappresentasse la loro morte, sono invidiosi da morire.
- Figurati Nick, è stato un gioco da ragazzi per noi!- disse James, accompagnato da Sirius, Remus e Peter - Anzi, se hai bisogno di qualche altro favore...- concluse, mentre una gomitata di Sirius gli finiva dritta tra le costole.
- Forse, per l'anno prossimo- convenne il fantasma, fluttuando poi verso i suoi amici.
- James, ti giuro, mettici di nuovo in una situazione del genere e la prossima volta il boia lo faccio io. Ma te la taglio davvero, la testa!
- Dio, quanto sei noioso Remus, è stato divertente!
- Divertente? Vedrai quanto sarà divertente riordinare la nostra stanza da solo- rispose Sirius, cingendo le spalle all'amico.
- Cosa?
- Sai- intervenne Peter, -noi siamo stati impegnati a recitare per colpa di qualche idiota, e non abbiamo avuto il tempo di farlo...
-Ho sempre la bacchetta- disse James, prendendola dalla tasca dei pantaloni e tenendola tra le dita.
- Oh no, Ramoso, questa non ti servirà! Farai tutto senza magia.- rispose Sirius, prendendo la bacchetta tra le sue mani.
- Ma io...
- Zitto, idiota! E la prossima volta, evita di coinvolgerci nelle tue missioni suicide, come mettere in scena la morte di un fantasma o, che so, fare il coro per i canti di Natale!
- Veramente io...- cominciò James, abbassando la testa.
- Tu cosa?- lo incalzò Remus, guardandolo con occhi assassini.
- Bhè, credevo che vi sarebbe piaciuto fare...
- Oh no, James, dimmi che non l'hai fatto davvero- rispose Sirius, passandosi una mano sul volto.
- Fatto cosa?- chiese Peter, guardando uno ad uno i suoi compagni di casa.
- Il cretino ci ha iscritti come cantanti per i cori di Natale- disse Remus, sconfortato. -Non è forse vero?
- Effettivamente...
- Oh, ti odio, Potter!

   
 
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