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Autore: Laila    31/08/2006    12 recensioni
"- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere.
Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.
E' il Morsmorde…
Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.
Un iniziazione…soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -
Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.
- Imperius! - "
Salve! questa storia è ispirata al mio paring preferito, la coppia Draco ed Hermione. Buona lettura! Laila
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il furto

Non riuscivo a capacitarmi della situazione assurda in cui ci trovavamo.
Lui stavolta mi fissa con fare severo.
- Coraggio Herm, sei con me oppure no? -
Li guardo di nuovo, poi mi scolo il fondo del bicchiere, aspettando il postumo del bruciore dell’ acquaviola corretta, eccolo è arrivato.
Deglutisco aspettando ancora un istante, prima di liberare le mie labbra in "sì" basso e profondo per poi lasciarmi trascinare dalla sua mano, nella notte gelida e fonda.


Quando questa storia è cominciata, è bene specificare che non sapevo cosa significasse tormentarsi d’amore, mi ero innamorata sì in diverse occasioni, ma ero sempre riuscita a rimanere razionale persino quando uscivo con quel geniaccio di Ron… non avevo conosciuto, come si dice? Ah sì, il grande amore, quello che tanto schernivo guardando i mielosi film babbani con mamma.
Allora non sapevo nemmeno cosa fosse l’istinto, perché io dovevo sempre avere un piano in mente, e almeno altri due di riserva pronti all’uso, ragion per cui non dovevo essere colta alla sprovvista da niente e nessuno, e mai e poi mai mi sarei permessa d’agire senza considerare tutte le conseguenze possibili e immaginabili, ma poi qualcosa dentro di me cambiò.


Tutto cominciò a metà del mese di maggio.
Le lezioni frequentate erano raddoppiate, allo scopo di aiutare gli studenti più inetti con corsi di riepilogo, io ci andavo per puro e semplice ripasso, quel venerdì diciassette ero appena uscita dall’aula di erbologia e seguivo Harry di trafilata.
Il corridoio era sovraffollato, le finestre pregne del caldo riflesso stagnato erano tutte ermeticamente chiuse, l’afa si era fatta davvero insostenibile.
Avevo perso di vista Harry, ma suppergiù doveva trovarsi un paio di teste avanti a me.
Un attimo dopo, non so per quale maledizione, urto bruscamente una spalla, finisco col sedere a terra soffocando a stento un gemito di dolore, se a questo aggiungete che nella caduta anche i miei appunti si erano sparsi dovunque sul pavimento, capirete in che stato pietoso gli studenti mi lanciavano occhiate.
Alzo lo sguardo per vedere chi ho urtato, ma decido subito tra me che non è il tipo da meritarsi le mie scuse… probabilmente l’ha fatto apposta!
Mentre lo scruto dal basso Draco Malfoy si massaggia all’altezza dell’ascella con una smorfia appena accennata del mento.
Raccolgo i miei appunti in silenzio ma all’improvviso me lo ritrovo ginocchioni di fianco, così, cercando di non pensarci faccio più in fretta che posso a raccogliere le mie cose.
- Guarda dove vai sangue sporco! - sillaba forte mentre afferra il suo quadernetto nero, caduto assieme ai miei.
Rimango allibita ad osservare il suo ghigno riprovevole e i suoi occhi di un grigio-azzurro neutro e spento.
- Lasciala in pace! -
E’ Harry, deve essere tornato a cercarmi.
Il serpeverde torna ora in piedi - Perché altrimenti tu che fai? — lo sbeffeggia.
Mi alzo di scatto impedendo come sempre la zuffa, me la cavo sussurrando due paroline all’orecchio di Harry.


Stavamo per allontanarci ma a quanto pareva Malfoy non aveva finito.
- Ti fai comandare da una mezzosangue, Potter? -
Harry si volta incrociando lo sguardo beffardo del coetaneo.
Metto prontamente una mano sulla spalla del mio amico, è tesa.
- Lascialo stare quel pazzo, non ne vale la pena! —
Mi sembra che persino Malfoy avverta le mie parole perché mi posa lo sguardo addosso per mezzo istante.
Stavolta però Harry non è intenzionato a lasciar cadere la faccenda.
- Sei bravo solo a parole Malfoy, SOLO A PAROLE! -
Comincia ad accalcarsi della gente, ora si che mi manca l’aria.
Le sopracciglia rettilinee del serpeverde si divincolano dallo stato di calma e assumono un taglio minaccioso.
L’ansia mi assale.
Entrambi infatti come seguendo il flusso dei miei peggiori ragionamenti sostano la mano destra sulla bacchetta.

 

- Che sta succedendo qui! — interviene ora la Mcgranitt, facendosi largo fra i ragazzi.
L’educatrice batte le mani per fare ordine e richiama ognuno nella sua aula di destinazione.
Fu con ritrovato sollievo che anch’io passai la seconda e la terza ora di difesa contro le arti oscure seduta in un angolo lontano dalla cattedra.
Quando però cerco nella tasca della gonna un fazzoletto, il sangue mi si gela nelle vene.
Non c’era! Il giratempo non c’era!
Faccio un paio di respiri profondi e cerco di rimettere a fuoco lo scorrere di quella pessima mattinata, non per niente era venerdì diciassette!
Dove l’avevo perso? A colazione era ancora lì, ad Erbologia pure, ma allora dove?
Un Flash, il corridoio, Malfoy…Malfoy, il corridoio, tutta la scena mi ruota veloce attorno come un vortice impazzito, l’epicentro è nella mia testa, lì c’è anche la risposta.
Ce l’ha lui! Raggiungo il luogo del mio "scontro" col serpeverde e lo passo al setaccio, ma sul pavimento trovo solo un pò di polvere.


Lascio passare la giornata, alle 21.30 mi dirigo con il libro che ho preso in prestito dalla biblioteca quel pomeriggio stesso e mi sistemo nel panchetto del sottoscala, completamente sola.
C’è una pagina bianca tra la centosei e la centootto, incuriosita pronuncio un incantesimo che avevo letto su un libro per maghi maggiorenni ed assennati… so che non dovevo, ma è stato più forte di me, e poi Silente si era allontanato dall’ufficio!

La pagina è proprio quella che fa al caso mio.
Bacchetta puntata sul collo, leggo le parole di un difficile incantesimo che è per risultato l’opposto dell’accio.
- Controrumund giratempo accio! -
In pratica invece che riprendere il mio prezioso giratempo con l’accio, che tra parentesi non avrei potuto richiamare senza vedere l’oggetto in questione, la bacchetta mi materializzerà nel luogo dove si trova il mio giratempo.
Questo incantesimo funziona solo perché devo ritrovare un oggetto smarrito.
Anche se non è possibile smaterializzarsi all’interno della scuola, con questa formula potevo aggirare l’ostacolo e riuscire a smaterializzarmi.


A conferma di ciò, nell' istante dopo appaio con mia infinita sorpresa in una stanza da bagno!
Lo scroscio dell’acqua e la vetrata separé appannata, sono chiari segni che non sono sola in quella stanza.
Cerco di sbirciare dovunque, dal lavandino al baule, mi muovo in punta di piedi attenta ad ogni singolo passo, esitante, mentre senza accorgermene avanzo piano verso l’uscita.
Lo scroscio dell’acqua si blocca con un inquietante cigolio acuto, la figura all’interno si è alzata in piedi. Sono tremendamente nei guai!
Mi sento mancare le gambe... Poso le spalle sul muro gelido e mi aggrappo al portasciugamani, non ho neppure il tempo per appurarmi che abbia le fattezza di due serpenti intrecciati come sospetto, perciò trattengo il respiro.
La sagome chiara è di spalle e mi sembra abbia le fattezze di un ragazzo.
Inoltre chiunque ci sia al di là della barriera annebbiata è sicuramente un serpeverde, uno vale l’altro, non starò certo qui a scoprirlo!
Mi accorgo che l'incauta presenza si sta tamponando con un asciugamano bianco, se l’è già annodato alla vita, potrebbe voler uscire… devo nascondermi o sarà la fine!


Ogni mobilio che osservo mi pare troppo esile o troppo basso per nascondermi decentemente e così rimango paralizzata dove sono, percorsa dai brividi. Poi un pensiero coerente. Ho la bacchetta in mano! Ho la bacchetta! Di sicuro lui non ce l’ha…

Mi sono concessa il lusso di gioire di questo mio vantaggio ma fra poco scoprirò che è già troppo tardi.
Il divisorio viene tirato via bruscamente. Ora vedo chiaramente chi c’è.
Lui mi pare un attimo accigliato.
- Granger? — sussurra con una nota d’ilarità nella voce roca, come se si fosse appena svegliato.
Luccido e gocciolante allo stesso tempo, scende come oro colato su quella pelle diafana, con l’eclatante esibizionismo di una medaglia immeritata.
- Accio giratempo! — urlo riprendendo ciò che è mio.
Malfoy non mi pare arrabbiato, sorride quasi divertito della mia impresa.
- Che ci fai qui sangue sporco? Vuoi che ti dia una lavata? -
- Attento a quello che dici Malfoy! — distendo il braccio con la bacchetta arrossendo.
Il serpeverde scarta l’ostacolo e in breve guadagna sulla nostra distanza, poi mi stringe il polso costringendomi a lasciare la mia unica arma di salvezza.
La bacchetta rotola a terra, diciamocelo, sul fronte fisico non ho speranze.
- Faresti meglio a stare attenta a ciò che faccio… - finge di rimproverarmi.
- Che ci fai qui nel mio dormitorio? Non lo sai che sono un prefetto, potrei anche punirti...- sta volta fa sul serio.
- Ah sì? Bel lavoro di guardia stai facendo!- sbuffo di rimando esibendo un sorrisino tirato.
L’altra mano affaticata sembra che lo lasci quasi fare mentre si riprende il medaglione che mi ha rubato e lo getta sul tappeto accanto alla bacchetta.
- Come hai fatto a intrufolarti? Non ti ho sentito arrivare...— domanda curioso senza mollare di un minimo la presa.
Cerco invano di liberare i polsi che lui tiene con una sola mano sopra le nostre teste mentre mi blocca il lato sinistro con un gomito puntatomi a pochi centimetri dall’orecchio.
Non dice più nulla, continua a guardarmi imperscrutabile, mentre una nube di vapore attraversa le nostre facce e aspetta.
Aspetta una risposta che non gli svelerò mai.

Non sento più le mani, abbasso lo sguardo, saranno passati pochi minuti da che sono lì ma somigliano di più all’eternità.
- Guarda che ti vedo tutto — confesso non accennando a muovere il mio sguardo lì dove ci dovrebbe essere il pube del serpeverde.
Malfoy mi libera quasi imbarazzato, ma prima che scopra che è un bluff mi riprendo giratempo e bacchetta.


- Controrumund letto accio! — sussurro prima che Malfoy mi afferri, ed eccomi di nuovo nella mia stanza da Grifondoro, col cuore a mille. Le mie amiche placidamente addormentate non si sono accorte di nulla.
Devo ammettere che ho imparato un incantesimo utilissimo.  
 

   
 
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