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Autore: Lady_Crow    17/01/2012    6 recensioni
Il Signore del Tempo era sbalordito.
“Tu...” disse indicando Gregory con un dito “Tu mi piaci!”.
“Tu no”.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il Dottore guardò Rose alzando le sopracciglia.
“America, Millequattrocentonovantadue; giusto in tempo per vedere Colombo sbarcare”.
La ragazza sorrise, poi per un attimo si accigliò.
“Non è meglio che mi cambi?”.
“Nah” rispose lui “Agli Europei sembreranno assurdi gli Indiani, agli Indiani sembreranno assurdi gli Europei; nessuno farà troppe storie per qualche stranezza in più”.
Rose parve rassicurata; effettivamente il ragionamento non faceva una piega.
“Pensa...” disse il Signore del Tempo, avvicinandosi all'ingresso del TARDIS “I falò, gli sciamani, i totem” guardando Rose diede una spinta alla porta “i rituali, i racconti...”.
Rose lanciò un'occhiata preoccupata oltre l'ingresso, prese fiato, cercò di dire qualcosa, ma lui continuò con crescente eccitazione.
“I calumet, le danze, le percussioni, e poi le loro pitture... Sarei veramente curioso di sapere come risulterebbe il TARDIS in una delle loro scene di caccia. A proposito, quello che fanno prima della caccia è davvero caratteristico...”
Finalmente la ragazza riuscì a interromperlo.
“E le luci al neon?”.
Il Dottore si bloccò di colpo. Sbatté le palpebre, si voltò verso l'ingresso, trovandosi davanti il corridoio di un edificio che – con tutta probabilità – non era stato costruito prima degli anni settanta. Tornò a guardare Rose.
“Ah”.
Ci fu un attimo di silenzio.
“Eh”.
Ancora silenzio.
“Possiamo continuare con le vocali, oppure uscire e scoprire dove e quando siamo finiti!” disse il Dottore con rinnovato entusiasmo.
Senza attendere risposta prese per mano Rose e la condusse fuori dal TARDIS.
“Beh” disse la ragazza guardandosi intorno “direi che siamo sulla Terra, in un'epoca per me contemporanea. È già qualcosa”.
“E se invece fossimo andati indietro di duemila anni, su un pianeta con una tecnologia molto più avanzata della vostra?”.
Lei lo guardò con aria spazientita.
“O se fossimo duemila anni nel futuro, su un pianeta con una tecnologia assai arretrata?”.
“Dottore?” lo richiamò la ragazza.
Lui sbuffò “E va bene! Siamo sulla Terra e siamo nella tua epoca!”.
“Non prendertela” disse lei in tono consolatorio “c'è di buono che non abbiamo nessuna idea di dove siamo”.
Da una delle porte che si affacciavano sul corridoio, uscì un uomo con indosso un camice bianco e degli occhiali squadrati. Rimase evidentemente perplesso nel vederli, ma Rose e il Dottore proseguirono noncuranti.
“Posso esservi utile?” domandò il medico non appena si furono avvicinati.
Il Dottore sorrise pensando a come quel “Posso esservi utile?” significasse in realtà “E voi chi diavolo siete?”.
“La ringrazio ma non ha di che preoccuparsi” mostrò la carta psichica “Siamo qui per una piccola ispezione sanitaria”.
L'uomo parve persuaso, salutò rapidamente e tornò al proprio lavoro.
“Ci cascano proprio tutti?” domandò Rose qualche istante dopo, quando fu certa che nessuno, eccetto il Dottore, potesse sentirla.
“Non proprio tutti, ma quasi” rispose lui “Una volta ho fatto credere a una domestica impicciona di essere una specie di papa della chiesa di Scientology”.
“Davvero si può ricavare qualche vantaggio da una cosa del genere?”.
“Sì, quando ti trovi su una delle loro navi”.
“Davvero un Signore del Tempo può avere interesse a fare un giro su una delle loro navi?” domandò Rose sempre più perplessa.
“Sì, quando gli Xenu si stancano di essere ingiustamente incolpati e minacciano di attaccare sul serio la Terra. Comunque, siamo in un ospedale”.
Passarono davanti ad un ufficio. Rose si sporse verso l'interno; cercò con lo sguardo un calendario.
“Ed è il Duemilasei”.
Ripresero a camminare; scorsero una serie di sale piuttosto disadorne e dalle pareti trasparenti.
“Bene” commentò il Dottore “Adesso sappiamo quando e dove. Ci resta da scoprire il perché”.
Proprio in quell'istante, da una delle stanze dei pazienti, si diffuse un immenso bagliore.
Il Dottore chiuse gli occhi, Rose si coprì il viso con un braccio.
Poi tutto sembrò tornare alla normalità.
“Pare che ci siamo!” esclamò il Dottore correndo verso la stanza.
“Aspetta!” urlò Rose.
Scosse la testa vedendo che il Signore del Tempo non aveva alcuna intenzione di darle retta, poi si affrettò a seguirlo.
Il Dottore stava sulla soglia della porta con gli occhi sgranati.
“Fantastico” disse a voce bassa, non riuscendo a distogliere lo sguardo da una delle finestre.
“Mi sono persa qualcosa?”.
“Direi proprio di sì. Una specie che fino ad ora non avevo mai incontrato. Credo che si trattasse di uno di quelli che comunemente gli Umani chiamano Grigi”spiegò quasi come se faticasse a credere alle proprie parole.
“E dove è finito?”.
“Sembrava essere interessato a lui” disse accennando al bambino che giaceva addormentato nel letto “ma appena mi ha visto, in qualche modo, è riuscito a fuggire dalla finestra”.
Un rumore ritmico alle loro spalle li fece voltare contemporaneamente.
Un uomo avanzava aiutandosi con un bastone.
Il Dottore si lasciò sfuggire un mezzo sorriso.
Gli occhi del nuovo arrivato si ridussero a due fessure.
“Non è un po' tardi per le visite?” domandò in tono polemico.
Il Dottore, con aria soddisfatta, ancora una volta mostrò la carta psichica.
House corrugò la fronte.
“Adesso tutto ha perfettamente senso: siete due intrusi in un ospedale, con un grazioso foglietto bianco”.
Il Signore del Tempo era sbalordito.
“Tu...” disse indicando Gregory con un dito “Tu mi piaci!”.
“Tu no”.
   
 
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