Titolo: Il testamento di Kuina
Fandom: OnePiece
Rating: verde
Genere: Sovrannaturale
Tipologia: Flash-fic
Avvertimenti: //
Spoiler://
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e la storia non
è stata scritta a fini di lucro
Credits://
Trama: Zoro ripensa all'ultimo incontro con Kuina
Note: Scritta usando il prompt Testamento
Kuina non aveva lasciato un testamento, e come avrebbe potuto se
neppure immaginava che sarebbe morta così giovane?
Nessuno lo poteva immaginare.
Però di tutta quella storia una cosa era stata chiara fin da
subito, la spada di Kuina sarebbe dovuta andare necessariamente a Zoro.
Il suo più grande rivale, il suo più grande amico.
Ed ora lui si ritrovava lì, con quel ferro freddo stretto
tra le mani e la sensazione dolorosa di aver perso un pezzo di cuore.
Non sapeva se si era addormentato ma ciò che accadde molto
probabilmente lo aveva solo immaginato anche se sperava con tutto se
stesso che fosse reale.
Ad un certo punto, sollevando lo sguardo nel buoi della notte,
l’aveva vista.
Se ne stava lì come se non fosse morta e lo fissava
sorridente e determinata come era sempre stata.
“Kuina…” lo aveva sussurrato pianissimo
ma gli parve ugualmente che quelle parole facessero troppo rumore.
“Cosa stai facendo?” aveva chiesto lei con un tono
di rimprovero.
Zoro si era limitato a fissarla, gli occhi lucidi e il viso piegato in
una tacita domanda.
“Casa stai facendo?” aveva domandato nuovamente,
questa volta il tono era più dolce.
“Io… Pensavo a te, ai nostri momenti insieme,
Kuina mi manchi…” lo aveva detto semplicemente,
lasciando che fosse il suo cuore di bambino a parlare.
“Così non mi onori. Lo avevi promesso! Saresti
diventato forte per entrambi. Invece sono due giorni che non ti
alleni”
“Tu sei morta” aveva replicato, il cuore stretto in
una morsa, preoccupato che a quella rivelazione lei sparisse.
“Lo so… ma tu non lo sei!”
Zoro aveva scosso il capo, un pensiero che da due giorni gli trapassava
prepotentemente la mente lo aveva assalito nuovamente.
“Sarei voluto morire anche io”
“E che ne sarebbe stato del nostro sogno?”
Poi Kuina si era avvicinata e con la mano incorporea aveva sfiorato
l’elsa della katana.
“Io ora vivo qui… E’ per questo che hai
tu la mia spada. Io e te saremo sempre insieme, ti aiuterò a
realizzare il nostro sogno”
Poi così come era comparsa se ne era andata.
Zoro ricordava perfettamente che si era alzato e senza più
versare una lacrima aveva preso ad allenarsi per tutta la notte.
L’ex cacciatore di taglie sfiorò con un dito la
lama della Katana, da quella volta non aveva più pianto, era
inutile tanto sapeva di non essere solo, e di non esserlo mai stato.