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Autore: NonnaPapera    17/01/2012    5 recensioni
Zoro parla per l'ultima volta con la sua migliore amica
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il testamento di Kuina
Fandom: OnePiece
Rating: verde
Genere: Sovrannaturale
Tipologia: Flash-fic
Avvertimenti: //
Spoiler://
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e la storia non è stata scritta a fini di lucro
Credits://
Trama: Zoro ripensa all'ultimo incontro con Kuina
Note: Scritta usando il prompt Testamento




Kuina non aveva lasciato un testamento, e come avrebbe potuto se neppure immaginava che sarebbe morta così giovane?
Nessuno lo poteva immaginare.
Però di tutta quella storia una cosa era stata chiara fin da subito, la spada di Kuina sarebbe dovuta andare necessariamente a Zoro. Il suo più grande rivale, il suo più grande amico.
Ed ora lui si ritrovava lì, con quel ferro freddo stretto tra le mani e la sensazione dolorosa di aver perso un pezzo di cuore.
Non sapeva se si era addormentato ma ciò che accadde molto probabilmente lo aveva solo immaginato anche se sperava con tutto se stesso che fosse reale.
Ad un certo punto, sollevando lo sguardo nel buoi della notte, l’aveva vista.
Se ne stava lì come se non fosse morta e lo fissava sorridente e determinata come era sempre stata.
“Kuina…” lo aveva sussurrato pianissimo ma gli parve ugualmente che quelle parole facessero troppo rumore.
“Cosa stai facendo?” aveva chiesto lei con un tono di rimprovero.
Zoro si era limitato a fissarla, gli occhi lucidi e il viso piegato in una tacita domanda.
“Casa stai facendo?” aveva domandato nuovamente, questa volta il tono era più dolce.
“Io… Pensavo a te, ai nostri momenti insieme, Kuina mi manchi…” lo aveva detto semplicemente, lasciando che fosse il suo cuore di bambino a parlare.
“Così non mi onori. Lo avevi promesso! Saresti diventato forte per entrambi. Invece sono due giorni che non ti alleni”
“Tu sei morta” aveva replicato, il cuore stretto in una morsa, preoccupato che a quella rivelazione lei sparisse.
“Lo so… ma tu non lo sei!”
Zoro aveva scosso il capo, un pensiero che da due giorni gli trapassava prepotentemente la mente lo aveva assalito nuovamente.
“Sarei voluto morire anche io”
“E che ne sarebbe stato del nostro sogno?”
Poi Kuina si era avvicinata e con la mano incorporea aveva sfiorato l’elsa della katana.
“Io ora vivo qui… E’ per questo che hai tu la mia spada. Io e te saremo sempre insieme, ti aiuterò a realizzare il nostro sogno”
Poi così come era comparsa se ne era andata.
Zoro ricordava perfettamente che si era alzato e senza più versare una lacrima aveva preso ad allenarsi per tutta la notte.
L’ex cacciatore di taglie sfiorò con un dito la lama della Katana, da quella volta non aveva più pianto, era inutile tanto sapeva di non essere solo, e di non esserlo mai stato.


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