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Autore: EllieMarsRose    17/01/2012    3 recensioni
One-shot pensata per celebrare il trentunesimo compleanno della mia band preferita. Nikki e Tommy fanno un bilancio delle loro esperienze con la consapevolezza di due uomini vissuti
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nikki Sixx, Tommy Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31 Years Of...

«Tommy, ti dispiace tirare giù il tuo cazzo di piede dal cruscotto?» Nikki si sistemò la bandana mentre la macchina riprendeva a muoversi lentamente in quel biscione di traffico congestionato; Tommy lo guardò scuotendo il capo: «E' proprio vero che più si invecchia e più si diventa delle piaghe»

«Non sto facendo la piaga» il bassista battè uno dei suoi anelli contro la leva del cambio «semplicemente ho appena pulito la mia bestiola e mi girano i coglioni che tu mi insudici il cruscotto con le tue Converse». Tommy fece orecchie da mercante e continuò a fissare la massa di stop accesi davanti al parabrezza mentre una volante della polizia cercava di farsi strada nell'intoppo; proprio in quel momento un ricordo, finito chissà in quale angolo remoto del suo cervello, riaffiorò dal nulla. Una risata, dapprima sommessa, poi sempre più forte e divertita iniziò a riempire l'abitacolo della Mustang. Nikki pigiò sul freno delicatamente fermando il mezzo e si voltò a guardare l'amico: «Che hai da ridere?»

«Bro...» una lacrima gli scivolò sullo zigomo mentre la mano destra correva a massaggiarsi gli addominali «ma...» proprio non ce la faceva a smettere

«Stai bene?» il bassista pensò in un frangente che la macchina che li precedeva emettesse gas esilarante dal tubo di scappamento

«Cazzo ma...» Tommy inspirò profondamente cercando di ricomporsi «Ma ti ricordi quel pomeriggio di luglio? Sarà stato l'82... o l'81. Insomma agli inizi. Faceva un caldo terribile e noi che avevamo comprato quella brocca di limonata da quello sfigatello che ce l'aveva lasciata a due dollari... DAI TI RICORDI?» il batterista scoppiò nuovamente a ridere. Nikki stette un attimo in silenzio mettendo la macchina in folle; poi, d'un tratto, si rammentò anche lui: «Ma sì che me lo ricordo! Cazzo, che pomeriggio... doveva essere l'82. Ma ti ricordi come eravamo in giro? Io con quei pantaloni in pvc rossi e tu con quelli con una gamba bianca e una nera»

«Sì! Che quel nanetto ci era rimasto malissimo quando ci aveva visti» Tommy mimò l'espressione facciale del bambino del chiosco delle limonate facendo scoppiare a ridere l'amico

«Un litro di limonata a testa ci eravamo sparati» Nikki battè la mano sul volante «Ma... ti ricordi che cazzo abbiamo combinato poi?»


«Mi sa che abbiamo esagerato... non sono più abituato a ubriacarmi con la limonata» Tommy si grattò vistosamente il suo amico in mezzo alle gambe. Di tutta risposta, Nikki grugnì: «E dove cazzo la facciamo? Suoniamo alla prima vecchia e le chiediamo se ci fa usare il suo cesso?»

«A te di sicuro non ti apre»i T-Bone lo spintonò giù dal marciapiede

«Perchè? Cos'ho che non va?» il bassista lo guardò da dietro il frangione spesso con occhi quasi stupiti

«Ma ti sei visto? Con quei cazzo di pantaloni mi sembri una battona di Hollywood Boulevard» il dito del batterista puntava dritto sull'indumento preferito dall'amico

«Perchè tu invece?» Nikki, permaloso, gli tirò un pizzicotto sul culo «Sembri pronto per un party di Halloween! Mi sembri quella maschera italiana... come si chiama? Pulci-coso...»

«Pulcinetto?» Tommy si mordicchiò il labbro dubbioso

«Tipo... se la vecchia ti apre, invece di farti andare in bagno ti dà le caramelle» il bassista si mise a ridere e spinse l'amico lungo il marciapiede, facendolo quasi cadere di faccia. Camminarono ancora per qualche isolato prendendosi in giro a vicenda e ridendo come cretini, quando, stremato dagli spasmi degli addominali, Nikki si accasciò sull'asfalto: «Basta, piantala! Se vai avanti così va a finire che me la faccio sotto!»

«Oh merda!» Tommy lo seguì a ruota «Ma ti immagini la chiazza gialla sui pantaloni? SUI MIEI? Che schifo» risate sempre più forti

«E io invece? Che se me la faccio addosso mi scende fin negli stivali perchè sti pantaloni sono impermeabili!» Nikki aveva il viso paonazzo; rideva così forte che rischiava l'apnea. Quelle risate quasi isteriche erano l'unico suono che si udiva in quel quartiere residenziale di West Hollywood. Poi, improvvisamente, Nikki smise di ridere; Tommy, preoccupato, lo guardò con gli occhi che gli lacrimavano tossendo. Gli toccò la spalla per avere spiegazioni, ma l'amico non si voltò; continuava a fissare qualcosa dall'altra parte della strada. Forse una ragazza, una di quelle che potevano essere definite “Yankee Roses”; invece gli occhi di Nikki erano fissi su un'auto. L'auto della polizia, con le portiere aperte, posteggiata dall'altra parte della strada. In un secondo, gli occhi verdi del bassista ispezionarono la via: deserto e silenzio; poi si voltò verso l'amico, che lo fissava stupito. Bastò un cenno del capo verso la vettura per accendere il loro neurone in comune: «T-Bone, stai pensando anche tu quello che penso io?». Non ci fu una risposta. Entrambi schizzarono in piedi e corsero verso la volante, l'uno dalla parte del guidatore, l'altro dalla parte del passeggero: «Sicuro che non ci veda nessuno?» Tommy sembrava quasi preoccupato

«Zitto e piscia» rispose Nikki guardandosi attentamente intorno.

L'adrenalina scorreva a fiotti nelle vene dei ragazzi: le gambe tremavano, il respiro era corto e risatine acidule uscivano dalle loro bocche; il tutto durò solo venti secondi. In tempo record i ragazzi si tirarono su le zip dei pantaloni e corsero più veloce che poterono, con indosso i loro stivaloni con il tacco a spillo, al limite della distorsione delle caviglie.


«Che imbecilli che siamo stati» Nikki scosse il capo avanzando lentamente nel traffico

«Siamo stati fortunati che non ci ha visti nessuno... altrimenti ci avrebbero portato in centrale e ci avrebbero tagliato il pisello». Tommy si girò verso l'amico, cercando di studiarne gli occhi nascosti dietro gli occhiali scuri; non erano cambiati di molto nel corso degli anni. Certo, c'era stato quel periodo buio in cui erano paurosamente spenti, ma poi lui si era ripreso. Era risorto. Una specie di Gesù Cristo rock. «Mi hai fatto prendere una paura fottuta quella sera»

«Di che cazzo parli?» Nikki frenò di nuovo; si girò verso l'amico con sguardo interrogativo

«Quando sei morto» il batterista fece spallucce.

Nikki sorrise e si abbassò gli occhiali sul naso: «Non dirlo a me...» si fermò a fissare gli occhi nocciola dell'amico; avevano sempre quella sfumatura così energica, a tratti vulcanica. Non erano mai stati vacui come i suoi, avevano sempre avuto quella scintilla esplosiva che caratterizzava T-Bone: «Credo che la morte non mi abbia voluto perchè ero ancora troppo scemo per morire»

«Non iniziare coi tuoi discorsi filosofici» Tommy sbuffò ma Nikki lo bloccò:

«No, no... volevo solo dire che è una fortuna che non sia morto quella sera. Perchè... perchè mi sarei perso un sacco di cose. Perchè non avrei fatto in tempo a capire cos'è l'amore. Perchè non avrei fatto in tempo a scrivere la musica migliore. Perchè non avrei fatto in tempo ad apprezzarti come amico vero. Perchè non avrei mai visto i Mötley Crüe crescere, trionfare, cadere nel fango e poi risalire».

Tommy sorrise; sempre quel sorriso da trentun'anni: «Hai ragione bro... ti saresti perso il meglio. Anche io ho fatto i miei errori in queste decadi ma... credo che i Crüe siano stati la miglior miniera di esperienze che abbia potuto trovare». Un altro sorriso; poi una stretta di mano ed un abbraccio caloroso.

Di acqua sotto i ponti ne era passata parecchia, così come fiumi e fiumi di vodka avevano inondato la gola di Mick Mars fra l'85 e l'88; un sacco di macchine distrutte e chili e chili di droga consumata. Incidenti. Morte. Galera.

Ma Nikki e Tommy sapevano che se avessero riavvolto il nastro non avrebbero cambiato nulla; o quasi. Correggere solo gli errori più madornali. Perchè quello stile di vita chiamato Mötley Crüe va vissuto fino in fondo; con tutti i suoi pro e contro.


Eccomi qui :) fra un capitolo della tesi e l'altro, ho scritto nel giro di un paio d'ore questa one-shot dato che oggi ricorre il trentunesimo anniversario della fondazione della band che più di ogni altra mi ha cambiato la vita. Forse è un po' troppo romantica sul finale... però mi piace così.

Se avete commenti, sia positivi che negativi, scrivetemeli ;) sono sempre pronta a cercare di migliorare le mie storie. Grazie a tutti voi che leggerete (e anche recensirete)

Ellie


iSo che non è grammaticamente corretto, ma è mio intento simulare la lingua parlata in questo caso.

   
 
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