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Autore: Memel    18/01/2012    5 recensioni
Piccole • oneshot • drabble • flashfic • che raccontano ciò che non ci viene mostrato.
(Missing Moments prevalentemente RanXShin)
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[ estratto dal capitolo 5 ]
Ovviamente fu Sonoko a beccarli il mattino seguente, insospettita dal ritardo di una Ran solitamente mattiniera e dai continui sbadigli di un Kudo piuttosto distratto e assente, addirittura più del solito!
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Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Episodio 207 - Vol. 26


Era quasi il tramonto quando Sonoko arrivò all’agenzia investigativa Mori.

Ad aprirle venne un Kogoro piuttosto fuori di sé che, borbottando frasi sconnesse, l’accolse con un’occhiata furente.

Ran le venne incontro, sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, sorriso che sembrò sul punto di scemare quando intercettò lo sguardo gelido del padre.

 «Sonoko forse è meglio se mi segui in camera mia» esclamò, lanciandole un’occhiata allusiva e trascinandola nell’appartamento sopra l’ufficio.

Chiuse la porta a chiave, attirandosi gli sguardi interrogativi dell’amica:

«Non dirmi che è ancora arrabbiato?»

«Già! E da dopo la recita che non mi rivolge la parola; e quando prima gli ho detto di stasera è esploso! Ha detto che se lui osa solo sfiorarmi gli fa rimpiangere di essere tornato!» concluse arrossendo

«Povero Kudo! E pensare che è stato davvero coraggioso da parte sua osare tanto! Non me lo sarei davvero aspettato da lui!»

«Sonoko! Non dovresti prenderlo in giro! E poi non sarà niente di formale, anche se non capisco ancora il perché di questo invito … »

«Certo che a volte sei proprio scema! Ma questa volta non ti dirò nulla: ho promesso di aiutarti e lo farò ma il resto lo lascio a te!» concluse ammiccandole maliziosa

E detto questo, dopo averla caricata di qualche dozzina di vestiti e buste, afferrò il necessario che si era portata dietro e la trascinò in bagno.

«E ora lascia fare alla grande Sonoko! Ti prometto che quando uscirai di qui Kudo cadrà ai tuoi piedi!» esclamò, ridacchiando divertita tra le proteste imbarazzate della diretta interessata.

Dopo aver inutilmente tentato di farle indossare uno dei suoi abiti più succinti, optò per un vestito turchese che accontentò entrambe: semplice ed elegante al punto giusto.

Le lasciò i capelli sciolti lungo la schiena, e procedette con il trucco, chiacchierando per ingannare l’attesa.

Ran chiuse gli occhi tentando di rilassarsi anche se non poté fare a meno di pensare al fatto che quella sera avrebbe rivisto quello sciocco detective che aspettava da tanto, e che in quel momento si trovava nella sua stessa situazione.

O quasi.

•••

 

Lo squillo del telefono di casa Kudo riecheggiò a lungo tra le stanze della grande villa, fino a quando l’unico suo abitante non si decise a rispondere, dirigendosi controvoglia verso lo spazioso soggiorno.

«Pronto?»

«Shin-chan!!» esclamò una raggiante Yukiko facendo sobbalzare il ragazzo

«Mamma! Mi spieghi cos’hai da urlare tanto! » esclamò lui infastidito

«Ma come caro, stasera finalmente passerai una serata super romantica con Ran e non dici niente alla tua mammina?»

Shinichi allontanò la cornetta lanciando un’occhiata assassina in direzione della casa del suo vicino, il Professor Agasa, tentando al contempo di reprimere l’istinto di andare lì e strozzarlo.

«Tesoro ci sei ancora? Scusa se ti chiamo solo adesso ma quell’idiota di tuo padre ha detto di non ricordarsi più il nome del ristorante, così è toccato a me chiamare e organizzare tutto quanto!»

«Allora è stato papà a dirtelo! Ma aspetta un attimo … vuoi dirmi che hai già prenotato?» esclamò dopo aver riacquistato lucidità e un colorito più normale.

«Certo che sì sciocchino! Ero così felice quando ho letto la mail che hai inviato a Yusaku! Ahhh ma certo che sei davvero un romanticone! Ran è davvero fortunata! Però dichiarati come si deve, non fare come quell’idiota di tuo padre che mi ha spiattellato il tutto in una manciata di secondi! Non sai che faccia ho fatto! E poi-»

«Senti mamma adesso devo proprio scappare, ci sentiamo un’altra volta, ok?» esclamò il giovane detective spazientito

«Ah aspetta! Ricordati che il completo che cercavi è nell’armadio di Yusaku: in alto a destra! Usa pure la nostra carta di credito! E divertitevi! Baciii» concluse maliziosa

Shinichi era ormai più che abituato ai modi e al carattere di sua madre, ma quando cominciava a intromettersi nel suo rapporto con Ran ogni tentativo di portar pazienza svaniva di fronte all’urgenza di farla smettere.

Sbuffò sonoramente, dirigendosi controvoglia verso la camera da letto dei suoi genitori;

Si vestì velocemente e dopo aver gettato un’occhiata impaziente sospirò rendendosi conto solo allora di essere in anticipo di più di un’ora.

Sconfortato, cominciò a vagare senza metà per la villa deserta, tentando di evitare di prestare ascolto a quella domanda che da ore, o meglio, da anni lo assillava:

Che cosa le dirò?

E mentre pensava a questo quasi non si era accorto di essere capitato nella sua amata biblioteca, proprio di fronte a quei volumi che da sempre lo avevano affascinato.

Ma questa volta Holmes non poteva proprio aiutarlo.

 

•••

 

Si guardò un ultima volta allo specchio, presa dall’ennesimo ripensamento;

«Oh insomma Ran! Stai calma! Stai benissimo e se non ti muovi rischiamo di restare a piedi!» concluse eloquente Sonoko indicandole l’orologio con un gesto sbrigativo

«Arrivo! Tu scendi pure: sarà meglio che avverta mio padre prima … »

E detto questo scese quei pochi scalini che la separavano dall’ufficio e aperta con cautela la porta, entrò circospetta;

Kogoro era stravaccato sul divano, l’immancabile lattina di birra in mano e lo sguardo incollato alla televisione; gettò un rapido sguardo alla figlia prima di tornare a fissare la sua idol preferita.

«Bè, che cosa vuoi?» proruppe fissandola imbronciato

«Volevo solo dirti che mi accompagna Sonoko al ristorante e che ti ho prenotato la cena da Poirot … » disse lei a disagio fissandosi i sandali nuovi che già le davano fastidio

«C’è altro?» borbottò il detective, tentando di mantenere un tono neutro e distaccato

«Al ritorno potresti venire a prendermi tu? Sempre se ti va … »

«Uhm»

«Bè allora io vado! A dopo papà!» concluse, voltandogli le spalle

«Ran!!» strillò l’uomo non riuscendo più a trattenersi «Promettimi che se quel detective da quattro soldi osa fare qualcosa di sconveniente lo atterrerai con una mossa di karate!»

«M-ma certo» rispose lei imbarazzata, tentando di rassicurarlo

Quando sentì la porta richiudersi alla sue spalle Kogoro scoppiò in un pianto dirotto biascicando parole come “la mia bambina”,”farabutto pervertito” e “giuro che lo ammazzo”, ma l’inizio del programma della sua cara Yoko lo distrasse, tranquillizzandolo del tutto.

 

 

                •••

 

Si sistemò la cravatta per l’ennesima volta, osservando il suo viso preoccupato, nel riflesso di una vetrina.

Era riuscito, forse per la prima volta nella sua vita, ad arrivare puntuale ad un appuntamento ed ora stava pagando la sua premura a caro prezzo , dato che la sua testa era sul punto di scoppiare dal nervosismo.

Stava per controllare di nuovo che ore fossero, quando udì distintamente il suo nome, pronunciato da una ragazza che lui conosceva piuttosto bene:

«Ran!»

«Scusa il ritardo, ma c’era un traffico pazzesco e Sonoko si è pure messa a flirtare con il tassista e … »

Shinichi annuì distrattamente, mentre un sorriso sempre più grande si allargava sul suo viso, ormai privo di qualsiasi traccia di preoccupazione o ansia.

Anche quelle domande che poche ore prima lo avevano tormentato erano svanite insieme ad ogni dubbio.

Non importava che cosa le avrebbe detto, in fondo aveva aspettato talmente tempo per poterle stare accanto che quello che si sarebbero detti non aveva importanza.

Aveva ripetuto quelle parole dentro di sé talmente tante volte che qualsiasi cosa sarebbe successo non avrebbe permesso più a niente, o a nessuno di ostacolarlo.

Erano destinati a stare assieme e un giorno o l’altro quel futuro che avevano troppe volte rimandato si sarebbe finalmente concretizzato.

Non ci si può opporre al destino.

E questo lo avrebbero scoperto entrambi quella stessa sera.

•P.S• Eccomi qua con una nuova raccolta incentrata sulla mia coppia preferita in assoluto, e ne arriveranno presto altre!
Questa la dedico al mio caro Dany il mio prof di latino e greco che mi ha ispirato questa oneshot mentre spiegava Callimaco!
E soprattutto ringrazio Sara Kudo del DC Forum per avermi ispirato da una sua immagine la storia che vedete!
Un bacione!
   
 
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