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Autore: Quintessence    20/01/2012    9 recensioni
Lunghe sono state, le notti dei giorni miei che ti gravitavano intorno. Le notti in cui contavo i passi cercando di non fare rumore, in cui pregavo che il pavimento non crollasse di nuovo. Lunghe sono state, le notti in cui ho trattenuto il respiro al buio guardando le luci della città, senza sapere che ore fossero. Le notti in cui ogni rumore mi faceva voltare la testa catturata dal terrore che potessi esserti alzato. Le notti in cui la paura che andassi via da me mi faceva tremare, fare la guardia. Lunghe sono state, le notti dei giorni in cui ho gettato la testa all'indietro, gli occhi chiusi contro il cielo, e ho unito le mani chiedendo in silenzio alle stelle di farti restare. Senza capire che non c'era pericolo che fuggissi, eri già lontano abbastanza.
...Avrei dovuto saperlo. [Petz//Sapphire]
Questa storia ha ottenuto il PRIMO POSTO al Bloody contest indetto da Saki85, CriCri e Dudy
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Volevo dare a questa storia l'impronta di una ballata e credo di esserci riuscita, con la nenia e la ripetitività di alcune domande e di alcune frasi che probabilmente vi entreranno nel cervello. Era un lavoro che avevo fatto anche con "Il Giorno più Bello" ma in modo differente, qui è più curato e penso sia per questo che è meno fine e meno spontaneo. Dovrebbe funzionare come una specie di corsa... Io l'ho immaginata come se Petz la stesse gridando fino a non avere più voce.

Questa storia ha ottenuto il primo posto al contest "BLOODY" che trovate QUI. Vorrei ringraziare personalmente tutte le giudici non solo per il piazzamento, ma perché in questa storia comunque mi sono impegnata come non facevo da un po' e mi ha fatto piacere trovare un po' di ispirazione o di semplice riflessione sul senso di qualcosa, visto che mancava. GRAZIE! Ho messo le valutazioni in fondo alla storia per non fare dello spoiler. LoveLove!

LA RAGAZZA CON IL VESTITO VERDE
 

Lunghe sono state, le notti dei giorni miei che ti gravitavano intorno. Le notti in cui contavo i passi cercando di non fare rumore, in cui pregavo che il pavimento non crollasse di nuovo. Lunghe sono state, le notti in cui ho trattenuto il respiro al buio guardando le luci della città, senza sapere che ore fossero. Le notti in cui ogni rumore mi faceva voltare la testa catturata dal terrore che potessi esserti alzato. Le notti in cui la paura che andassi via da me mi faceva tremare, fare la guardia. Lunghe sono state, le notti dei giorni in cui ho gettato la testa all'indietro, gli occhi chiusi contro il cielo, e ho unito le mani chiedendo in silenzio alle stelle di farti restare. Senza capire che non c'era pericolo che fuggissi, eri già lontano abbastanza.

Avrei dovuto saperlo.

Le mie sorelle mi hanno accusata spesso di aver completamente perso la testa, anche se ho giurato su ogni fondamenta di questa casa vuota di stare bene. E tu che per me hai dipinto cieli sconfinati di azzurro, nuvole candide e venti tiepidi di primavera, li hai mutati in temporali estivi troppo presto. E tu che mi hai scaraventata di colpo e senza permesso in un gioco di finzioni, hai cambiato le regole in un momento, troppo presto.

E adesso dimmi, quale delle tue facce dovrei aspettarmi di vedere davanti agli occhi? Quella comprensiva, carica di compassione? Quella dolce? Oppure quella arrabbiata? Quale viso di te devo ricordare, fra i tanti che hai modellato sul mio? Devo ricordare gli occhi infiammati di passione, quelli tristi e che pensano a tuo fratello fissando il tramonto, oppure quelli che gridano amore? Qual è la versione dei tuoi lineamenti che dovrei imprimere sull'anima? Stanotte decido di dimenticarle tutte. Stanotte non è lunga come le notti per te. Stanotte voglio dire addio.

Forse vedo tutto adesso che sei andato via per la prima volta, Sapphire. Non pensi forse che io fossi troppo giovane per essere violata in quel modo? Non conosci la mia disperazione, per essere andato via? Non credi di essere stato troppo spavaldo, troppo bello o troppo gentile? Non pensi di avermi ingannata? Non sai che ancora cedo solo pensandoti? Non sai quanta rabbia mi hai lasciato in mano? Non sai che vorrei che mi avessi detto non tornerò, così forse sarei stata preparata? Non sai che la vita non ti prepara, e forse dovevi farlo tu? Non sai che ogni giorno cerco un fiore del colore dei tuoi occhi? Non sai che la ragazza con il vestito verde, sulla strada di casa, piange ancora ogni tuo passo?

Avrei dovuto saperlo.

Forse è stata colpa mia, del mio sguardo cieco, del mio ottimismo cieco, forse sono io quella da biasimare. O forse sei stato tu, tu e il tuo -il vostro, voi della Black Moon l'avete tutti- malato bisogno di dare e prendere amore e poi portartelo via. Se pensavo che fossi diverso, non è stato così. Aggiungi pure il mio nome alla lunga lista di quei traditori che non hanno capito, che non hanno imparato, che non sanno come stanno le cose. Aggiungi il mio nome alla lista degli emarginati, a quella degli stupidi, a quella dei buoni. Se guardo indietro non posso che rimpiangere quando le mie sorelle mi hanno gridato scappa via da lui, più veloce che puoi.

E adesso dimmi, quale dei tuoi toni dovrei aspettarmi di sentire? Quale voce devo ascoltare rimbombare nei terrori notturni? Quella tenera? Quella spaventata? L'ultimo tuo grido di dolore? Quale delle tue parole devo fissare come spine nelle orecchie, quali devo dimenticare? Quale delle tue promesse? Quale delle tue bugie? Quella di tornare, o quella di recuperare la tua giacca? Qual è il suono di te che devo inchiodare al cuore per smettere di sentire quest'assordante rumore? Stanotte decido di metterle tutte a tacere. Stanotte non è lunga come le notti per te. Stanotte voglio dire addio.

Forse vedo tutto adesso che sei andato via per la prima volta, Sapphire. Non pensi forse che io fossi troppo fragile per essere calpestata in quel modo? Non conosci la mia scrosciante furia per non averti fermato? Non credi di essere stato troppo sicuro di te, troppo intenso, troppo frettoloso o troppo avventato? Non pensi di avermi ingannata? Non sai che ancora grido il tuo nome alla notte, quando solo la luna mi sente? Non sai quanto disprezzo c'è nella mia voce? Non sai che vorrei che mi avessi detto addio, così avrei potuto baciarti? Non sai che ho immaginato quel bacio per ore, prima di accorgermi che non sarebbe venuto? Non sai che spesso mi sveglio con le labbra sul cuscino, e poi lo prendo a pugni immaginando che sia tu? Non sai che la ragazza con il vestito verde, sulla strada di casa, piange ancora ogni tuo passo?

Avrei dovuto saperlo.

Mi avevano detto la verità, ma non ho voluto sentirla. Mi avevano mostrato la realtà, ma non ho voluto vederla. Eri più forte di me su ogni fronte, perfino quando premevo sulle bende delle tue ferite sentivo che facilmente mi saresti sfuggito. Che facilmente mi avresti spostata. Vorrei davvero essere stata più forte ogni secondo, vorrei davvero averti dato uno schiaffo, vorrei davvero averti costretto a restare. Tutto il tempo che ho perduto sperando che smettessi di essere arrabbiato con il mondo, tutto il tempo che ho perduto cercando di convincerti che fosse rabbia inutile, te lo sei preso e mi hai rasa al suolo.

E adesso dimmi, quale delle tue mani dovrei aspettarmi di percepire sulla pelle? Quelle gentili che si addicono alle tue parole? Quelle morbide? Oppure quelle abituate a impugnare una spada, a brandire uno scudo, a far terra bruciata di questo pianeta? Devo ricordare le mani che mi hanno sfiorata, oppure quelle che mi hanno dato una giacca vuota e fredda? Quali sono le mani che dovrei stringere fra le mie, se ci fossi adesso? Quali sono le mani che devo fingere di avvolgere nel calore delle mie? Quali le dita che devo immaginare sulla mia guancia, quelle ruvide e lisce dei campi di fiori o quelle appuntite che mi hanno spinto via? Stanotte decido di dimenticarle tutte. Stanotte non è lunga come le notti per te. Stanotte voglio dire addio.

Forse vedo tutto adesso che sei andato via per la prima volta, Sapphire. Non pensi forse che io fossi troppo giovane per essere toccata in quel modo? Non conosci il modo in cui rabbrividisco, sbirciando da quel balcone? Non credi di essere stato troppo delicato, troppo violento o troppo forte? Non pensi di avermi ingannata? Non sai che spesso devo strofinarmi le braccia per non sentire la patina di ghiaccio della morte? Non sai che non ho mai nemmeno visto il tuo corpo? Non sai che vorrei che mi avessi detto morirò, così ti avrei rincorso, anche non per fermarti, almeno per cantare per te, o per accarezzarti mentre andavi via? Non sai che ho visto svanire la tua giacca, e ho stretto quella, perché non potevo stringere la tua mano? Non sai che la ragazza con il vestito verde, sulla strada di casa, piange ancora ogni tuo passo?

Avrei dovuto saperlo.

Sembravi davvero innocente, se adesso non sapessi la verità probabilmente ti crederei di nuovo. Probabilmente ti direi di nuovo che ti amerei tutta la vita... Probabilmente l'avrei fatto, se non mi avessi lasciata sola al freddo, per le strade di questa città. Chissà quanti segreti hai portato con te, nel posto dove sei adesso. Sono stanca di essere sempre l'ultima a sapere la verità, e se adesso mi chiedessi di ascoltare perché ha sempre funzionato ti direi di non provarci. Non ascolterei. È stata l'ultima goccia, e forse mi diresti che ti dispiace... Ma io so che non è così.

E adesso dimmi, a quale dei tuoi profumi dovrei aspettarmi di intuire? Quello che sa di bruciato, quando per la prima volta ti ho raccolto dalla strada? Quello acre? Oppure quello naturale, quello che ancora non si stacca, incollato al mio vestito verde? Devo ricordare l'odore dei capelli che ho accarezzato, oppure quello della giacca che svaniva? Quali sono i profumi in cui dovrei immergermi per cercare di riportarti accanto a me? Quali sono gli aromi di cui devo impregnarmi l'essere per non provare troppa mancanza, troppa assenza, troppa aria senza di te? Qual è il profumo che devo diffondere per casa, così che diventi casa nostra? Stanotte decido di dimenticarli tutti. Stanotte non è lunga come le notti per te. Stanotte voglio dire addio.

Forse vedo tutto adesso che sei andato via per la prima volta, Sapphire. Non pensi forse che io fossi troppo giovane per essere lasciata in quel modo? Non conosci la tristezza di chi sopravvive? Non credi di essere stato troppo bugiardo, troppo sincero o troppo debole? Non pensi di avermi ingannata? Non sai che quando vado a letto mi stringo le ginocchia al petto e tremo? Non sai che ho cercato una ragione ovunque, e non l'ho mai trovata? Non sai che vorrei che mi avessi detto ti amo, così ne sarei almeno stata sicura, così non avrei un dubbio affamato, divorante nello stomaco? Non sai che avrei voluto dirti lo stesso, e invece ho ingoiato cocci di vetro in silenzio? Non sai che la ragazza con il vestito verde, sulla strada di casa, piange ancora ogni tuo passo?

Avrei dovuto saperlo.

Tu sei l'esperto delle scuse, delle linee sfocate, mai impressionato e mai felice, mai davvero te stesso. Chissà come sono, gli occhi delle altre ragazze che hai ingannato. Chissà se ne hai ingannate altre. Chissà quante. Chissà se hanno occhi come i miei. Chissà se sono vuoti, secchi, senza vita

come erano i miei quando ti ho visto andare via. Quando ti ho visto diventare sempre più piccolo, finché non ho avuto paura di dimenticare tutto di te. Quanta paura sprecata, oggi non potrei cancellarti nemmeno volendo. Nemmeno volendo, potrei smettere di pensare alla tua figura che sparisce nell'aria. Nemmeno volendo, potrei non provare nostalgia.

Ma forse ho capito, poco prima che il fuoco mi bruciasse del tutto. Forse ho capito appena in tempo per non lasciarmi prendere. Forse adesso posso brillare di nuovo. Forse posso esplodere ancora, posso essere i fuochi d'artificio su questa triste e grigia e vuota città.
O, forse, avrei solo dovuto saperlo.

Forse vedo tutto adesso che sei andato via per la prima volta, Sapphire. Non pensi forse che io fossi troppo sincera, per avermi mentito in quel modo? Non pensi di avermi davvero ingannata? Non sai che ancora cedo, se solo il tuo pensiero mi sfiora? Non sai quanti tipi di furia mi hai lasciato nello stomaco? Non sai che ancora cerco di capire qual è rabbia e quale odio? Non sai che vorrei che mi avessi detto Petz, così avrei inchiodato il mio nome alle tue labbra? Non sai che la ragazza con il vestito verde, sulla strada di casa, piange ancora ogni tuo passo? Non lo sai, che la ragazza con il vestito verde scrive ancora lettere ogni notte, con il tuo nome? Non sai che la ragazza con il vestito verde fra la rabbia e l'odio trova sempre amore? Non sai che il cuore è debole, e non è forte? Non sai che un diamante perde valore, se passa mesi nell'acido? Non sai quanto miele devo mettere nel latte ogni mattina per addolcirlo? Non sai che non ci riesco mai comunque? Non sai che pagherei tutta la vita per un attimo solo ancora di serenità? Non sai che i sogni a volte non coincidono con la felicità? Non sai che io pensavo che fossi disposto a pagare qualcosa, per realizzare la nostra? Non sai che prima o poi se si corre troppo veloce manca il fiato? Non sai quanto sei diverso da me? Non sai quanto sei uguale? Non sai quanto ci vuole, a rattoppare un cuore strappato per chi non sa cucire? Non sai che l'ammenda per le bugie è troppo alta per riuscire a pagarla? Non sai che non hai mai vinto? Non sai che tuo fratello è morto comunque? Non sai che non serve essere perfetti se non c'è l'amore? Non sai quanto poco vale un sacrificio per chi rimane? Non sai quanto è morta una donna senza un cuore? Non sai quanto coraggio serve a restare vivi? Non sai quanta debolezza serve, a voltarsi e non guardare? Non sai quanta forza serve a non distogliere lo sguardo? Non sai quanto dura davvero, un rimorso? Non sai quanto invece dura un rimpianto? Non sai quante cose mi uccidono piano, ogni giorno? Non sai quante volte vedo il mio orologio fermo, e non mi accorgo che l'ora è giusta? Non sai quanto bisogna aspettare, perché un fiore sbocci? Non sai che se lo calpesti, muore? Non sai quanto dovrò aspettare prima che appassisca? Non sai quanto ci penso? Non sai quanti colori del cielo ho visto, nella mia vita? Non sai che avrei voluto che mi chiedessi il mio preferito? Non sai che è veloce il mondo, troppo più di me che resto ferma?

Non lo sai, che la ragazza con il vestito verde ancora ti aspetta?

Forse avresti dovuto saperlo. 


Valutazioni;

Parametri di giudizio: 

Sintassi e grammatica: 10/10 

Originalità: 10/10 

Gusto personale: 10/10 

 

Voto complessivo: 30/30 

Recensione da parte di Cri cri: 

La tua shot è a dir poco perfetta. Il punteggio parla da solo e mi sono veramente emozionata nel leggere il dolore di Petz per la scomparsa del suo grande amore. Un amore destinato a non nascere, a non vedere futuro. Anche il titolo l'ho trovato davvero originale e la fluidità con cui scrivi, le parole che usi, le emozioni che riesci a dare, ti hanno portato a ricevere il punteggio massimo. Sei riuscita a far trasparire sentimenti forti che nel cartone non sono riuscita a percepire. Penso che non ci sia altro da aggiungere, solo che perfetta è l'aggettivo migliore per la valutazione complessiva della shot, per niente pesante da leggere. Complimenti :). 

 

Dudi: 

Parametri di giudizio: 

Sintassi e grammatica: 10/10 

Originalità: 10/10 

Gusto personale: 10/10 

Tot. 30/30 

Ti ho dato il massimo in grammatica perché di sviste non ne ho notate … Perché ti ho dato il massimo anche in originalità e gusto personale? Per il gusto personale, posso soltanto dirti che la shot mi ha presa particolarmente. Petz ha sofferto, ha perso una delle persone più importanti della sua vita. Quando leggo una fanfic spero sempre che l’autore mi faccia percepire le emozioni e le sensazioni dei personaggi, come se fossero reali e non come se stesse descrivendo solo Guerriere o nemici, oppure mostri, ecc. In questa storia ti sei soffermata, soprattutto, sull’ “essere umano”, raccontandoci le sue debolezze, paure, angosce. Petz non era una delle Sorelle Persecutrici: era una donna, una semplicissima ragazza che, perdendo l’amore, aveva perso tutto. Mi hai emozionato moltissimo, quindi non avrei potuto non darti il massimo punteggio. Per l’originalità ho apprezzato il tuo modo di impostare la storia e di raccontarla. La protagonista della shot, non è una delle cattive che hanno maggior rilevanza nell’anime; ancor meno nel manga. Quindi di lei si conosce poco e, quasi nulla, della sua storia e del sentimento che prova nei confronti di Sapphire. Hai saputo attirare la mia attenzione, descrivendo a fondo il personaggio, tramite ripetizioni e domande esistenziali che lei stessa si poneva, aggiungendone, ad ogni ricordo di lui, sempre di nuove. 

 

Saki85: 

Parametri di giudizio: 

Sintassi e grammatica: 10/10 

Originalità: 10/10 

Gusto personale: 10/10 

Tot. 30/30 

Perfetta! Inizio così il mio giudizio. Non ho riscontrato nessun errore, lo stile è impeccabile e fluido. Adoro il modo in cui scrivi e usi le parole per dar vita alle tue storie. La storia bellissima e mi ha tenuta incollata allo schermo fino alla fine, accendendo sempre più la voglia di conoscere e immedesimarmi nei sentimenti di Petz; Di questa ragazza innamorata e che alla fine ha dovuto tenere chiuso dentro di se l’amore per Sapphir. Una ragazza che voleva semplicemente essere amata, che voleva semplicemente sentirsi dire Ti Amo e magari ricambiarlo… Una Ragazza che si pone tante domande a cui non avrà mai risposta… Una ragazza con il vestito verde che forse ancora aspetta il ritorno del suo amato. Che altro aggiungere è perfetta l’adoro e meriti davvero il punteggio massimo.

 

   
 
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