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Autore: bastille    21/01/2012    3 recensioni
Ciaoo :3
Questa fic è dedicata a JibunNoHana98, la mia prima recensitrice. Sei sempre gentile e mi fai tanti, troppi, complimenti. Grazie. Dedicarti questa fic è il minimo che possa fare :)
E' una BurnxGazelle (femmina)
Lui, l’essenza del fuoco.
Lei, l’essenza del ghiaccio.
Lui, il caldo.
Lei, il freddo.
Giorno e notte, felicità e tristezza, gioia e dolore.
Erano nemici naturali. Non potevano coesistere nello stesso universo, o almeno, era quello che pensava Gazelle.
Nient'altro da dire. Ciaooo :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era seduta sotto un albero, leggendo il libro.

Non un libro qualunque, ma il libro preferito di lei.

Quel libro dalle pagine ingiallite e dalla copertina sgualcita era l’unico ricordo che le era rimasto della sua infanzia,  prima di trasferirsi al Sun Garden.

L’unico ricordo che aveva di lei.

Lei, la donna albina dagli occhi color ghiaccio.
Lei, la donna che, in quel giorno di inverno, aveva dato alla luce una bambina albina dalla pelle bianca come la neve.
Lei, la sua adorata madre che l’aveva abbandonata all’età di 5 anni, lasciandole solo quel libro.
Lei, l’unica persona a cui aveva voluto bene.
Lei, che l’aveva tradita.

Gazelle, la ragazza più intelligente e gelida della Alius Accademy, si trovava ora sotto quell’albero a ricordare tutta la sua miserabile e orribile vita.

 Nonostante tutto, lei amava quel libro.

Quel libro le aveva insegnato tutto della vita, o almeno è quello che pensava.

Pagina dopo pagina, aveva imparato cosa significasse voler bene a qualcuno e i rischi che ciò comportava.

Per questo motivo, aveva deciso di non voler più bene a nessuno.

Lei aveva già sofferto abbastanza, non voleva avere nulla a che fare con l’amore o l’amicizia.

Erano solo una perdita di tempo.

“ È inutile volere bene alle persone. Loro ci faranno soffrire, sempre. Magari anche involontariamente, ma soffriremo sempre a causa loro. Allora, perché ci affezioniamo a qualcuno, anche se questo ci fa del male? Cosa vuol dire amare qualcuno?”

Questo era il pensiero che tormentava Gazelle sin da bambina.

Strano che, una ragazza così intelligente, non riuscisse a trovare una risposta a questo quesito.

Leggeva e rileggeva, riga dopo riga, ancora e ancora. Ma niente. Nessuna risposta. Possibile che quel libro, che raccontava tutto della vita, non sapesse dare la risposta a quelle domande?

Aveva passato ore a leggere e a cercare qualche indizio per risolvere l’enigma. Ancora niente.

Quando leggeva quel libro, le ore sembravano minuti. Si isolava dal resto del mondo, non contava più nulla.

C’erano solo lei e il libro.

Purtroppo, Gazelle non aveva considerato quel odioso dettaglio.

Si, per lei, Burn era solo un dettaglio non calcolato nella sua vita. Era solo un tulipano che doveva essere potato, affinché si potesse ottenere un giardino perfetto.

Lui, l’essenza del fuoco.

Lei, l’essenza del ghiaccio.

Lui, il caldo.

Lei, il freddo.

Giorno e notte, felicità e tristezza, gioia e dolore.

Lui, esuberante, allegro, impaziente, insistente e rumoroso. Per lui, la vita era un gioco. Una partita da giocare e godersi, senza preoccuparsi di vincere o perdere. Bisognava vivere al meglio, era questa la chiave per vincere.

Lei, malinconica, fredda, calma, paziente e silenziosa. Prendeva la vita con serietà, fin troppa. Per lei, il risultato era la sola cosa che contava. Doveva vincere, non avrebbe mai accettato di perdere. Il divertimento e la felicità erano solo degli optional.

Erano nemici naturali. Non potevano coesistere nello stesso universo, o almeno, era quello che pensava Gazelle.
Disgraziatamente, Burn esisteva e lei doveva accettarlo.

“Ancora con quel libro? Perché non facciamo una passeggiata o una partita a calcio?” disse Burn, sorridendo.

Non si erano mai parlati. Mai. Perché dovevano farlo proprio ora?
Sicuramente, Burn provava pena per lei. Chi non si sentiva così nei confronti della ragazza?
Lei non aveva amici, era sola. Ma lo era per scelta.

“No, grazie. Sto bene così. Non ho alcun interesse nel passeggiare o giocare con te” disse glaciale Gazelle, senza alzare gli occhi dal libro.

Perché gli aveva risposto? Di solito, non rispondeva a nessuno e aspettava che questo se ne andasse.
Allora, perché? Non lo sapeva nemmeno lei. Quel ragazzo dagli occhi dorati e dai capelli rossi, aveva un effetto strano su di lei. Neanche la stessa Gazelle sapeva definirlo.

Il ragazzo assunse un’espressione seria e disse:” Dovresti smetterla di isolarti e di autocommiserarti. Non sei l’unica che ha sofferto!”

“Ma tu cosa ne puoi sapere?! Non sai niente di me. Non osare mai più dirmi ciò che devo o non devo fare!” rispose Gazelle, urlando.

“Guardati attorno, Gazelle…” 

Aveva detto il suono nome.  Non era neanche sicura che lui sapesse come si chiamava, almeno fino a quel momento.
Le piaceva che Burn dicesse il suo nome. Voleva sentirglielo pronunciare ancora.
Non sapeva perché, ma in quel momento, comparve un lieve rossore sulle sue guance.

Il ragazzo se ne accorse e sorrise dolcemente, sorpreso dalla reazione che aveva avuto la ragazza.

Continuò :” … guarda. Tutti noi abbiamo sofferto: alcuni sono orfani e altri sono stati abbandonati, proprio come te. Nonostante ciò, siamo andati avanti e abbiamo capito che non è mai tardi per imparare ad amare gli altri e ad apprezzare la vita, per ricominciare.”

Gazelle non sapeva cosa dire.

Burn, la guardava negli occhi, era sincero. Non stava mentendo. Per la prima volta qualcuno le aveva detto la verità e, quel qualcuno, era Burn.

Involontariamente, le lacrime iniziarono a riempirle gli occhi.
Impossibile. Erano passati anni dall’ultima volta che Gazelle aveva pianto.
Aveva pianto solo a causa di sua madre, per lei esistevano solo lacrime di tristezza.
Stavolta, era diverso. Erano lacrime di gioia. Finalmente, Gazelle aveva trovato qualcuno disposto ad amarla e a renderla felice. Niente bugie, non più.

Burn la strinse a sé, lasciando che le sue lacrime gli bagnassero la maglietta, e le accarezzava i capelli argentati.

In quell’instante, capii. Non c’è un perché, si ama e basta. Soffrire fa parte della vita, ma la vera sofferenza è non poter amare nessuno.

Gazelle alzò lo sguardo e, prima che potesse dire qualcosa, si trovò le labbra del ragazzo sulle sue.
Era un bacio leggero, ma che sprigionava un gran calore. Era una bella sensazione, dopotutto.
Gazelle si sarebbe abituata a tutto quel calore, o almeno ci avrebbe provato.

 




 
[ Mia cara Gazelle,
sappi che ti amo più di ogni altra cosa al mondo.
Ti auguro di essere felice, te lo meriti.
Un giorno ci incontreremo di nuovo, ne sono sicura.
Ti prego non odiarmi, piccola mia.
Ricorda, non tutto si impara dai libri. La maggior parte delle cose va vissuta.
Nessun libro può insegnarti ad amare una persona.
 Un bacio e un abbraccio enorme.
La tua mamma. ]


 

*Angolo dell'autricechehascrittounoschifou.u*

Ciaaooo :3
Si, lo so, non ne potete più di me, vero?
Questa fic è dedicata alla mia adorata Saki-chan! La mia prima recensitrice che mi ha dedicato una fic meravigliosa *w*
E io, le ho dedicato questo schifo u.u
Spero che ti piaccia Saki-chan! :)
All'inizio la coppia doveva essere HiroMido, ma poi mi sono immaginata Burn  e Gazelle che, in questo caso, è femmina.
Leggete e recensite, per favore!

Ah, l'ultima parte è una dedica che ha scritto la madre di Gazelle a sua figlia (per chi non l'avesse capito).




GRAZIE!






                                                                                 Simo____Chan<3

  
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