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Autore: Chloe88    04/09/2006    12 recensioni
Sesta serie, dopo “Doublemeat Palace”. Dietro suggerimento dell’assistente sociale, Hank Summers decide di trascorrere un weekend a Sunnydale. Ma per quale motivo Buffy decide di passare quei simpatici tre giorni fingendo che Spike sia il suo fidanzato? Lo scoprirete fra poco...
Spuffy. Vi prego leggete e recensite!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A. Ardespuffy®: “Non mi odiate, vero? *sguardo speranzoso* Ok, scusate se mi sono fatta attendere anche stavolta, ma tanto siamo arrivati all'ultimo cap, quindi non dovrete sopportare + i miei ritardi!!! Detto questo... tregua?? *sventola bandiera bianca*”

N.d.A. vera e propria: sono andata in vacanza… dimenticando di avvisarvi, scusate!! -.-'' Comunque… ecco il finale: è ambientato circa un mese e mezzo-due dopo il capitolo otto.

Capitolo 9- Il matrimonio del mio migliore amico

“Un sorriso dalla coppia felice!”. Okay, adesso: perché quest’uomo non si limita ad immortalare i due novelli sposi, ma continua a saltellare istericamente per la sala, scattando foto a destra e a manca? Ah, giusto. È stato pagato per farlo. Beh, per una volta in cui mi sarei appellata più che volentieri al senso dell’economia – più comunemente definibile come tirchieria, in effetti – di Anya, lei ha deciso di mandare a quel paese i suoi principi: infatti, se avesse voluto un po’ meno foto, avrebbe risparmiato notevolmente.
E tutto ciò spiega – almeno in parte – perché in questo momento sono avvinghiata a Spike in un modo che può sembrare una riuscitissima imitazione del nostro periodo ‘coppietta adorabile’. No, non è una cosa artistica come il periodo rosa di Picasso: mi riferisco semplicemente ai nostri tre giorni di finto – ma, oddio, non troppo – flirt durante la visita di mio padre. Che è un po’ la scusa che ha utilizzato la mia testolina ossigenata preferita – e non gioite, perché il ‘preferita’ arriva dal confronto con Harmony – per incollarsi a me in questo modo: e se il mio caro genitore, tornando a trovarci, volesse vedere le foto del ricevimento? Si insospettirebbe non vedendoci insieme. Sì, lo so che è la stessa cosa che ho detto io neanche molto tempo fa… ma non è questo il punto. Anche perché è l’unica scusa che ha funzionato con Xander: altrimenti come avrebbe potuto lasciare che un vampiro – questo in particolare – sedesse vicino a me? Ovviamente non è stato molto facile convincerlo: più che altro ha ceduto quando gli ho ricordato che, secondo la sua novella sposa, essendo Spike già invitato loro due avrebbero risparmiato gli ormai famosi centosettantacinque dollari. E tutti sappiamo come è fatta Anya: meno spende e più è felice. Questo per la gioia di Xander, soprattutto.
Ad un certo punto delle mie meditazioni, il fotografo zampetta via tutto contento, pronto a continuare la sua (tutto tranne che) nobile missione: portare all’esaurimento nervoso gli invitati a questo matrimonio. Io sbatto le palpebre per riprendermi dal flash, togliendomi dalla faccia il sorrisetto ebete che ho esibito per l’obiettivo e scostandomi dall’abbraccio di Spike.
“Sai una cosa, amore? Questa storia delle foto da piccioncini è molto interessante: non credi che dovremmo… interagire un po’ di più, caso mai il fotografo decida di scattarne alcune ‘a sorpresa’?”. Dal canto mio roteo gli occhi e, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, gli indico il bicchiere di champagne davanti a lui.
“Bevi, Spike; almeno così posso sperare che tu stia zitto per un paio di secondi o giù di lì”. È possibile capire che qualcuno stia sorridendo anche senza guardarlo? Evidentemente sì.
“Stai cercando di farmi ubriacare per sedurmi, Cacciatrice?”. Questa volta mi giro verso di lui, esibendo una classica combinazione di ‘broncio più espressione indignata’.
“Ma come ti permetti? Escludendo il piccolo, infinitesimale dettaglio che io non ho in mente… quello a cui tu stai pensando--”. Sorrisetto della serie ‘sì, come no?’, abbinato a sopracciglio sollevato: posso rovesciarglielo in testa, lo champagne? Ma solo per le foto; sono certa, infatti, che il look da pulcino inzuppato gli donerebbe molto. Non che io stia facendo un complimento a Spike, intendiamoci. “--ti assicuro che io non ho bisogno di ricorrere a simili trucchetti: sai benissimo che ho delle armi molto più efficaci… tesorino amorino tatino” replico, calcando l’ultima parte della frase – un caro ricordo della nostra fase cicci pucci – con un sorriso esageratamente zuccheroso.
“Non so se te ne sei resa conto, ma la tua frase poteva implicare il suggerimento di verificare queste armi” dice lui, avvicinandosi ulteriormente a me con uno sguardo che dice molto sul vero significato della frase.
“E io non se tu ti rendi conto che, andando avanti di questo passo, rischi l’incontro ravvicinato con armi decisamente meno metaforiche”. Dopotutto è lui che vede in ogni singola frase riferimenti a… beh, ad una certa cosa. E comunque, nella remota ipotesi che io cominci a parlare per strane allusioni sarebbe tutta colpa sua: mi dà il cattivo esempio!
“Guarda che non saremmo gli unici ad avere in mente alcuni programmi per dopo”. Appunto. “Tra i due adorabili sposini e le tue amiche streghe qui non si accorgerebbero di niente nemmeno se un’Apocalisse iniziasse davanti a loro. E poi guarda, tutti stanno ballando tranne noi”. Per quanto il monologo di Spike sia interessante, la mia attenzione è distratta da quello che sta succedendo in un angolo della sala.
“Noi e Dawn: ho l’impressione che sia troppo impegnata a flirtare con quel tizio” dico, indicandogli mia sorella – assolutamente distinguibile, a causa del colore poco vistoso dell’abito – e un ragazzo… con un paio di corna sulla fronte? Oh, beh: siamo a Sunnydale, dopotutto. E poi dev’essere una questione di DNA. In ogni caso, le parole ‘Dawn’, ‘flirtare’ e ‘ragazzo’ nella stessa frase hanno un effetto miracoloso su di lui: dimentica infatti tutti i suoi loschi – e torbidi – propositi per lanciare un’occhiata incendiaria ai due piccioncini.
“Cosa? Per prima cosa, quello è morto: adesso…” lo interrompo, appoggiando una mano al braccio. Spike si ferma, guardandomi quasi stupito e con la testa inclinata da un lato.
“Adesso ti calmi e stai qui seduto. Ti ricordo che Anya ha ripetuto un miliardo o due di volte che, nel giorno del suo matrimonio, non avrebbe voluto assistere a drammi: che io sappia, l’omicidio di un ospite finirebbe proprio sotto questa definizione”. Soprattutto perché, a quel punto, oltre alla furia della sposa si scatenerebbe anche quella della mia dolce sorellina: probabilmente non le è ancora passata quella di Halloween… “E poi dicono che io sono cattivo?” si lamenta, mettendo il broncio. “Tu non mi lasci mai divertire!”. Veramente, per quanto ho potuto notare, Spike sembra divertirsi molto con me… soprattutto in certe situazioni.
No, un attimo: non l’ho detto sul serio, no? Oddio! Beh, questa è la prova che lui ha davvero una pessima influenza su di me.
“A parte che, comunque, non avrei potuto nemmeno ucciderlo, il ragazzino: chip, ricordi? Al limite avrei potuto aizzargli contro qualcuno…” riprende Spike, sempre deciso nel nobile intento di difendere la virtù di Dawn. “Quindi cosa pensi di fare? Insomma, sappiamo entrambi come è finita l’ultima volta che Briciola si è data alla pazza gioia” brontola, mentre io comincio a riflettere tamburellando con le dita sul tavolo.
“Beh, sappiamo già che non posso permettermi di mandarla in un qualche collegio esclusivamente femminile. La cosa più simile sarebbe un convento – possibilmente di clausura – anche se non credo che qualcuno al mondo si meriti di stare a stretto contatto con mia sorella, ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette: sarebbe troppo per chiunque!”. Spike mi guarda male per un istante: evidentemente lui non ha mai avuto l’occasione di assistere ad una delle classiche scenate isteriche in grande stile di Dawn. Vorrà dire che mi assicurerò di provvedere il prima possibile: com’è potuto vivere sino ad ora, senza questa meravigliosa esperienza?
“Magari potresti regalarle una cintura di castità. Dannatamente efficaci, soprattutto dopo aver buttato via la chiave”. Io alzo lo sguardo, sorridendogli.
“Perfetto, così ho risolto per il compleanno”. Certo, magari potrei avere un po’ di problemi a trovarla: in un negozio in stile medievale? In uno di armature? La faccio costruire direttamente? Il problema è che, poi, non sono sicura che sarebbe un regalo molto apprezzato. Però non si può negare che sia utile. “Sai, non sei così stupido come sembri”, riprendo, rivolta nuovamente a Spike.
“Dannatamente divertente, Cacciatrice. Davvero, frequentare Harris fa bene al tuo senso dell’umorismo”. Aspettate un secondo: ma mi sta prendendo in giro?
“Veramente volevo, solo per una volta, seguire il tuo esempio… ed essere un po’ cattiva”. L’unica risposta che ottengo è uno sguardo incuriosito che, per qualche strana ragione che preferisco non sapere, si trasforma velocemente in un ghigno.
“In che senso ‘cattiva’? Perché sai, volendo la cosa potrebbe anche diventare interessante…”. Non voglio indagare sull’effettivo significato della frase, ma – tanto per cambiare – mi sembra di cogliere alcune strane allusioni.
“Spike, sei un maiale. Se non altro, cerca di contenere i tuoi istinti animali almeno in pubblico”. Il maiale in questione sorride, tutto allegro.
“Perché, invece in privato…?”. Al mio sguardo, decide di lasciar cadere la frase. Meglio per lui, in effetti. Okay, direi di cambiare argomento e tornare alla vita pseudo-sentimentale di Dawn.
“Almeno questo qui non è un vampiro: stiamo già facendo dei passi avanti rispetto all’ultima volta”. Infatti, magari il prossimo non avrà un bel paio di corna sulla fronte. Ma non lo dico per insultare quel povero, ingenuo (perché ancora non sa cosa può diventare la mia dolce sorellina quando… beh, quando ‘dolce’ non è più un aggettivo molto adatto) ragazzino: era solo a titolo di cronaca!
“Ehi!” mugugna il mio accompagnatore, attirando la mia attenzione. “Guarda che io sono molto meglio di lui! E poi devo difendere la mia categoria”. Ed ecco ricomparire il broncio: non sarà mica una tattica per distrarmi? Beh, in ogni caso ho appena avuto un’ottima idea per farlo tornare di buon umore.
Ehi, calma: cosa avete capito? Io intendevo dire che pensavo di proporgli un brindisi: tanto ho già compiuto ventun’anni! Dopotutto, se lo conosco bene, Spike non rifiuta mai da bere… soprattutto se è gratis, come in questo caso.
“Allora facciamo un brindisi: alla virtù di Dawn” dico, sollevando il bicchiere di champagne.
“Ma non alla tua: per quella, ormai, non ci sono più speranze di recupero” sussurra Spike sfoderando il suo solito sorrisetto. Io gli lancio un’occhiataccia, tanto per non cambiare le sane, vecchie abitudini.
“Ma pensi sempre ad una sola cosa?” brontolo, riappoggiando il flute al tavolo – senza neanche aver brindato o bevuto, in effetti.
“Sì: a te, amore”. Sorriso adorabile e testa inclinata da un lato: ma scusate, lo sta facendo apposta? Oppure ha una doppia personalità? In ogni caso – sinceramente preferisco non sapere la risposta – sopprimo l’impulso di rovesciargli il vino in testa per far tintinnare i due bicchieri tra loro, bere il contenuto del mio tutto d’un colpo… e cominciare a tossire. Spike sorride scuotendo la testa per un istante, per poi cominciare a darmi dei colpetti tra le scapole.
“Ma perché bevi, se sai che l’alcol ti fa quest’effetto?”. Veramente mi è solo andato di traverso… ma, comunque, come può pretendere che gli risponda in questo momento? Forse era una domanda retorica. Giusto per girare il dito nella piaga. “Va meglio, ora?” mi chiede, lasciando comunque la sua mano ad accarezzarmi leggermente la schiena e guardandomi incerto, come se si stesse chiedendo perché non l’ho ancora allontanato disgustata. Il che è un’ottima domanda: voglio dire, non è dopotutto quello avrei fatto in una situazione simile, almeno fino a un po’ di tempo fa? Ma forse è perché, nell’ultimo mese e mezzo, le cose sono leggermente cambiate tra di noi: i miei amici sapevano dall’inizio che oggi lui mi avrebbe accompagnata al matrimonio, e sembravano accettarlo. Beh, relativamente. Il mio atteggiamento con lui di fronte agli altri è diventato diverso… ma nemmeno io riesco a capirne il motivo: abitudine presa nel precedente week-end? Dubito seriamente che bastino tre soli giorni a provocare un cambiamento del genere. Allora le cose tra noi stanno davvero migliorando?
L’opzione più gettonata finora, comunque… è che sto già iniziando ad ubriacarmi. Eco, peccato che questo non spieghi il comportamento degli altri giorni. Uffa.
“Insomma, sei sicura di non aver bisogno di… qualcosa come una respirazione bocca a bocca, per caso?” riprende Spike, recuperando il suo solito sorrisetto.
“Al momento sto meglio, quindi… perché non la risparmi per dopo, quando saremo soli?”. Vi prego, ditemi che non l’ho detto davvero! Anche se, dal suo sguardo esaltato, sembra proprio che io l’abbia fatto. Oh, cavolo. Promemoria per me: basta alcol.
“Sul serio? Allora te ne prendo subito un altro bicchiere!”. Il cameriere, però, è sparito tra la folla di invitati che lasciano la pista da ballo, per la fine della canzone. Tra la confusione di umani e demoni (e, in questo caso, direi che i secondi sembrano molto più normali dei primi) cerco di individuare Dawn – non sarà mica partita per una fuga romantica con il cornut… ehm, il ragazzo con cui stava chiacchierando? – e, con mio grande orrore, la vedo intenta a confabulare con i componenti del gruppo musicale. Non so perché, ma la cosa mi preoccupa: sarà forse per il sorriso smagliante – e falsamente innocente – che mi rivolge una volta giratasi verso di noi? O, più probabilmente, è per le note iniziali della canzone appena iniziata che, dopo qualche istante, si rivela essere…
“Oh mio Dio!” esclamo, attirando nuovamente l’attenzione di Spike.
“Che c’è?” chiede. Come risposta io gli indico mia sorella che, sempre accanto al suo nuovo amichetto, cerca – fallendo miseramente – di nascondere le risatine dietro ad una mano. Continuando a fissarci spudoratamente nel frattempo, era sottinteso.
“Non senti che canzone ha fatto suonare?”. Al suo sguardo ancora più confuso, replico con un tono di voce al limite dell’isteria: “Wind beneath my wings! Senti, è ovvio che stia alludendo a… un certo fatto che non voglio nemmeno ricordare, al momento”. Spero che abbia capito, adesso. Insomma, non voglio stare a riesumare la storia del falso fidanzamento di due anni e mezzo fa: Spike è già fin troppo allegro, di questi tempi. Non ha certo bisogno di altri incentivi, soprattutto da parte mia. Comunque, appena sul suo volto sembra comparire un lampo di comprensione, il suo sorriso si allarga. Okay, cosa c’è ora?
“E quale sarebbe il problema, passerotto? Sei forse invidiosa perché pensi che ti abbiano rubato l’idea? Per me non c’è nessun problema: abbiamo ancora noi l’esclusiva… sai, come prima canzone al nostro matrimonio”. La sua mano scatta giusto in tempo, afferrandomi il polso e bloccando il mio pugno. In effetti, ora che ci penso, rompergli il naso – o, almeno, fargli un po’ di male – potrebbe rientrare tra i ‘drammi’ che la neo-signora Harris ha vietato per la giornata di oggi. A dire la verità nei giorni scorsi ha anche scritto – e distribuito tra gli ospiti – degli elenchi di possibili tragedie e di comportamenti da evitare (tra cui, per la cronaca, era compreso l’avviso per le signore di non indossare abiti più vistosi del suo: ma non si è accorta che quelli delle sue damigelle sono quasi fosforescenti?)… ma credo di aver perso il mio foglio. Un vero peccato, riflettendoci: avrei potuto conservarlo fino a quest’inverno, e usarlo per accendere il camino. Non che io non tenga in conto ciò che dice Anya. Semplicemente, questo matrimonio l’ha resa leggermente iperattiva. Più del solito, intendo dire.
“Non credi, comunque, che dovremmo almeno farci vedere in pista? Sai, la piccoletta è in un’età delicata… non vorrai sconvolgerla con una delusione del genere?”. Certo, perché ovviamente sono questi i veri traumi della vita. Spike, intanto, si alza in piedi e mi porge una mano. “Posso avere questo ballo, allora?” mi chiede sorridendo, mentre io seguo il suo esempio lanciando un’altra occhiataccia in direzione di una certa persona che, a questo punto, si sta praticamente piegando in due dal ridere.
“Se proprio insisti” rispondo, mentre arriviamo al centro della sala. Cominciamo a muoverci al ritmo lento della musica, anche se io cerco in tutti i modi di mantenere un po’ di distanza tra di noi. Ma non per una questione di disgusto verso di lui o che altro: il fatto è che gli ultimi mesi hanno dimostrato come io e Spike non dobbiamo avvicinarci troppo, se non vogliamo che le cose prendano una certa direzione. E, visto che al momento siamo in pubblico…
“Sapete cosa mi ricordate? Quella puntata di Dawson’s Creek in cui Pacey e Joey si iscrivono ad un corso di danza e, siccome ballano malissimo, la maestra dice che stanno per mettersi insieme” annuncia la voce di Dawn, ad un passo da noi. Io mi giro, per vederla ballare con il ragazzino di prima… che sembra non poco terrorizzato. Ma che cos’ha? Oh, ecco. Spike lo sta guardando decisamente male. Se proprio vogliamo essere precisi starebbe lanciando delle occhiatacce simili anche a mia sorella … che, però, non sembra farci molto caso: evidentemente, ormai, è abituata .
“Dawn, cosa stai dicendo?”. Dal canto suo, lei continua a sorridere.
“Che siete tanto teneri!”. Spike ed io ci scambiamo uno sguardo confuso: siamo teneri perché balliamo mantenendoci a due spanne di distanza? Naturale. Non so come ho fatto ad arrivarci prima. Con un sospirone – per la serie: cerchiamo fino alla fine di fingere che mi dia fastidio… no, in che senso fingere? Ovvio che mi da fastidio! Anche se, in effetti, non si può certo dire che a livello fisico tra me e Spike non ci siano… uhm, contatti. Direi che devo trovare un’altra scusa, se non fosse che questa non è una scusa! Ma era sottinteso. E io sto divagando. – mi avvicino a lui, lasciandomi accogliere dal suo abbraccio.
“Va meglio, adesso?” chiedo alla mia cara sorellina, che sembra più allegra che mai. Okay, cosa c’è adesso?
“Decisamente, visto che ora siete anche più carini di prima”. Ma allora è un circolo vizioso? Sì, beh, ammettiamolo pure: me la sono cercata… ma non mi sembra il caso di infierire in questo modo. “Sarà per i bei ricordi riguardo alla canzone? Devo dirtelo, anche dopo più di due anni quella sera è rimasta nel mio cuore: lo smalto rosso come ‘sangue degli innocenti’? Troppo divertente!”. Oh, per favore. Non avevo appena detto di non infierire? Decido di lanciarle un’occhiata del tipo scappa o il sangue versato qui sarà il tuo, altro che quello degli innocenti… che riesce ad allontanarla, trascinandosi dietro il suo ancora spaventatissimo ‘amico’.
“Ehi, un lato positivo in tutta la scenata di Briciola c’è, ripensandoci: è riuscita a farti finire fra le mie braccia, anche qui davanti a tutti”. Le parole di Spike mi risvegliano dal momentaneo stato di torpore in cui ero scivolata – merito, probabilmente, di questa musica e del fatto che siamo quasi fermi – facendomi sollevare la testa dal mio cuscino improvvisato. Che, tra parentesi, sarebbe la sua spalla: ero anche abbastanza comoda, se vogliamo dirla tutta.
“Che succede? Il Big Bad non è più così irresistibile, e per tenersi una donna deve farsi aiutare da una ragazzine con aspirazioni da agenzia matrimoniale?” chiedo, sorridendogli. La sua risposta mi sembra abbastanza chiara: mi attira ulteriormente a sé. Attento a dove metti quelle mani, tesoruccio!
“Io non ne sarei così sicura se fossi in te, passerotto”. Fa una pausa, togliendomi una mano dai fianchi e accarezzandomi il viso. “Ti ho già detto che oggi sei bellissima, amore?”
Eh?
Ah, ho capito. Sta sperimentando su di me le sue solite armi da seduttore.
“No, anche perché non funzionerebbe molto dato che, più che altro, io mi definirei radioattiva: non hai visto di che colore è il mio vestito? No, perché è talmente orribile che ho il forte sospetto sia un demone in incognito”. Lui sogghigna, scuotendo leggermente la testa.
“In tal caso, avrei un metodo infallibile per sconfiggerlo”. Io sbatto le palpebre, con il tipico sguardo da Damigella In Difficoltà.
“Oh, mio eroe! Cosa vorresti fare, dunque, per salvarmi?”. Spike mi sussurra la sua risposta all’orecchio, in modo che solo io possa sentirlo.
“Beh… un buon inizio sarebbe togliertelo di dosso”.

***

Posso mettermi a fare le fusa?
Uffa, non c’è bisogno di guardarmi così male. Il punto è che, per la prima volta dopo mesi, sono davvero tranquilla: Xander e Anya si sono finalmente sposati (ed è per questo che sono contenta: non perché così, almeno, non dovrò più sentir discutere di addobbi floreali, catering e abiti… o perché sono già partiti per il viaggio di nozze e, per le prossime due settimane, non dovrò ascoltare i farneticamenti di Anya. Okay, magari le mie orecchie un pochino sono felici. Ma solo loro, davvero!), Willow e Tara sono tornate insieme e Dawn sembra più calma del solito.
Per il momento, almeno.
Forse è solamente contenta perché il ragazzo del ricevimento (sì, sempre quello con le corna sulla fronte: quanti volevate che ce ne fossero?) le ha chiesto il numero di telefono. Non sono molto preoccupata, comunque: mi sono informata e, ha quanto ho capito, non ha canini ipersviluppati o cose del genere. Una cintura di castità dovrebbe bastare ad evitare ogni problema, quindi. Come, in effetti, aveva detto Spike.
A proposito del mio cosiddetto-pseudo-finto-fidanzato… non credo che dimenticherò mai la sua espressione, quando mi ha vista questa notte: ho osato uscire di casa con un paio di pantaloni e una maglietta! Oh, che scandalo. Beh, io ho cercato di spiegargli che l’abito da damigella non sarebbe stato molto pratico per la ronda… ma lui, ormai, si era messo in testa di strapparmelo di dosso. Ma, chissà, forse si consolerà trovandomi qui al suo risveglio: è infatti un po’ di tempo che, dopo… ehm, dopo, non scappo dalla cripta salutandolo con – come minimo – una bella dose di insulti. Non lo so. All’inizio pensavo che, più che altro, avevo avuto una ricaduta nell’immedesimarmi con la Buffy-fidanzatina-adorante mostrata a mio padre in quegli ormai famigerati tre giorni. Ma, in effetti… non è molto normale che una cosa del genere duri quasi due mesi.
Probabilmente le cose stanno davvero cambiando.
Probabilmente non corro qui ogni notte solo per sentirmi viva, ma semplicemente per lui.
Probabilmente una parte di me considera l’abbraccio di Spike come il luogo più confortevole del mondo. E sono quasi certa che sia la stessa parte che, poco più di un mese fa, gli ha chiesto una specie di appuntamento per oggi. O quella che, alla sua ammissione di non aver rivelato la vera identità di Dawn, non ha potuto fare a meno di sfiorare le sue labbra in un bacio dolcissimo. Oppure ancora, quella stessa parte che vede l’uomo dietro il demone, nei rari momenti di dolcezza tra di noi.
O probabilmente sono solo molto stanca, e il sonno mi fa vaneggiare. Sì, dev’essere così: per quale motivo, altrimenti, dovrei mettermi a fare questi ragionamenti? Chiudo gli occhi, rimanendo sempre girata su un fianco – rivolgendo quindi le spalle a Spike – ma rilassandomi ulteriormente tra le sue braccia, che mi cingono i fianchi.
Che c’è? L’ho appena detto: negli ultimi tempi sembra che io mi sia affezionata parecchio a questo letto. Per dormire, intendo. No, perché detto così suonava davvero molto, ma molto male.
Scivolo lentamente in uno stato a metà tra il dormiveglia e il sogno, lontanamente conscia di essere cullata da delle lievi carezze, mentre delle dita passano leggere tra i miei capelli e una voce mi sussurra qualcosa all’orecchio.
“Ti amo” mormora, apparentemente da molto lontano, la voce di Spike: non riesco a capire se sto sognando o se sono ancora sveglia. Probabilmente questo è un sogno, dato che prende il sopravvento la piccola parte di me di cui parlavo prima: quella che non può fare a meno di rispondere, nella mia testa…
“A-mhpf-io t-mmo”.
No, un attimo. I miei occhi si spalancano di colpo, al suono della mie parole soffocate dal cuscino. Non l’ho appena detto ad alta voce, vero? Ma se non l’ho detto… allora perché Spike si è messo a sedere con un balzo, esclamando: “Tu cosa?”.
Okay, forse l’ho detto… ma non perché lo intendessi sul serio. Insomma, ero mezza addormentata, stavo sognando, magari c’è una qualche contorta spiegazione freudiana per tutto questo!
Sì, come probabilmente ci sarà anche una spiegazione logica per la vocina che, nella mia testolina confusa, canticchia allegramente qualcosa come ‘sei in negazione, sei in negazione, sei in negazione’. Anzi, so già qual è la causa: è tutta colpa dello champagne. Naturale. Come ho fatto a non pensarci prima?
Adesso, però, ho un altro problema: cosa racconto a Spike?
“Ehm… ho detto: ahio, il timpano!” spiego, sedendomi e coprendomi con il lenzuolo. “Insomma, mi stavi parlando nell’orecchio: avresti potuto assordarmi”. Lui solleva un sopracciglio. Perché? A me sembrava una scusa credibile. Uffa.
“Hai presente l’udito da vampiro, passerotto?” Perché sorride, adesso? Non bastava il sopracciglio alzato: no, deve anche esibire quella specie di ghigno per la serie ‘non puoi nascondermi nulla’. “Bene, può essere abbastanza utile in molti casi… ad esempio, a capire perfettamente le parole ‘anch’io ti amo’”.
Okay, passiamo al Piano B. O, meglio: inventiamoci un Piano B. Perché non so se è chiaro… ma io non stavo mica parlando sul serio, prima: non posso fargli credere che sia vero quando invece non lo è! Lo illuderei. Davvero. Tutto qui. E, tanto per ribadire, il coretto di ‘sei in negazione, sei in negazione, sei in negazione’ non significa nulla.
“Spikey!”. Oddio, no: così sembro Harmony. “Xander fa il carpentiere, Anya ama i soldi e Willow è gay!”. Si notava che era un disperato tentativo di confondermi con il Buffybot? Dopotutto una volta ha funzionato: non vedo perché proprio oggi lui debba diventare così perspicace da notare la differenza.
“Cacciatrice, le tue doti di attrice sono davvero pessime”. Le ultime parole famose. Faccio un ultimo tentativo di impietosirlo – o di distrarlo? – incrociando le braccia e mettendo il broncio.
“Come fai a dirlo? L’hanno scorso mi hai creduto”. Spike continua a sorridere, avvicinandosi – pericolosamente – a me.
“Forse perché non hai dovuto recitare molto, per dirmi che ero coperto di ferite sexy”. Oh, sì: cosa c’è di più affascinante, in fondo, di un occhi nero? E qui vi pregherei di notare il mio tono leggermente ironico, grazie.
“Sempre molto modesto, vero? Tanto per la cronaca, era solo per entrare nel personaggio”. Solo una domanda: dite che, picchiando la testa contro il muro, riuscirei a far tacere l’ormai famoso ‘sei in negazione, sei in negazione, sei in negazione’? No, giusto a titolo informativo.
“Sì, solo che adesso non devi fingerti ottenebrata dall’amore: lo sei veramente”. Oh, per favore. Adesso come faccio ad uscire da questa discussione assurda? ‘Scappare’ mi sembra un’ottima idea… anche perché è l’unica che, al momento, mi viene in mente. No, un momento: forse ho trovato.
“L’unica cosa da cui sono ottenebrata è l’alcol… il che giustifica perfettamente quello che ho detto prima: stavo delirando, quindi non puoi incolparmi!”. Sorrido trionfante: non è meraviglioso avere l’ultima parola?
“Mi pare di capire che, quindi, non hai mai sentito dire In vino veritas?”. Ma cosa fa, cerca di confondermi farneticando in lingue misteriose?
“Beh, no: non parlo spagnolo, mi dispiace”. Lui scoppia a ridere, scuotendo la testa per poi accarezzarmi il viso.
“Sei adorabile, passerotto”. Grazie, questo lo sapevo già… anche se non vedo cosa c’entri con il resto. “È un proverbio latino: il vino ti fa dire la verità”. Avrebbe qualche risultato obiettare che io ho bevuto solo champagne, e non vino in genere? Temo proprio di no, in effetti. “Quindi, siccome hai praticamente detto che mi ami… perché non ti limiti ad ammetterlo?” chiede, prendendomi la mano che non sta reggendo il lenzuolo. ‘Perché non è vero’, cerco di dire. Ma, di fronte alla sua espressione – diventata improvvisamente insicura – e alle nostre dita intrecciate sul letto, le parole mi muoiono in gola e la mia mente si affolla di ricordi, come quel qualcosa provato mentre lo guardavo dormire, nelle ultime notti passate insieme. Oppure il momento in cui ho detto a Xander chi sarebbe stato il mio accompagnatore al matrimonio… e – distratta dal sorriso euforico di Spike – ho rischiato di non accorgermi che il mio amico stava rischiando il soffocamento a causa del pezzo di ciambella che gli era andata di traverso. O anche la notte in seguito alla nostra conversazione sui possibili mini-Buffy e mini-Spike, passata a rigirarmi nel letto chiedendomi cosa sarebbe potuto succedere se fossimo stati persone normali. Ripenso a quei momenti, mettendo da parte per una volta l’opinione della Cacciatrice in me per ascoltare il mio cuore… e incrociare lo sguardo speranzoso di Spike, preparandomi alla tragedia.
Perché tragedia? Dunque, provate ad immaginare come potrebbe diventare questo vampiro in seguito ad una notizia del genere: passerebbe almeno un terzo del tempo che trascorreremmo insieme a farneticare riguardo al suo fascino sinistro o chissà cosa, mentre la sua autostima – già tutto tranne che carente – aumenterebbe a livelli esponenziali.
Ma, a questo punto, credo che io non possa fare altro se non dire la verità. Se la merita, dopotutto… e so che, finalmente, lo vedrei felice.
“Se proprio vuoi metterla su questo piano, diciamo che una piccola parte di me… ehm, potrebbe essere sul punto di iniziare a ricambiarti. Solo un pochino, ovviamente”. Apparentemente tranquillissimo e tutto tranne che sconvolto dalla mia incredibile rivelazione, Spike si limita a sollevare un sopracciglio con aria ironica. Cosa c’è, ora? Oh, certo. “E va bene! Ti amo, stupido, arrogante, egocentrico vampiro che--”. Non riesco a continuare, però, dato che lo stupido, arrogante, egocentrico vampiro in questione cattura le mie labbra in un bacio… facendomi dimenticare completamente quello che stavo per dire. “--che non mi lascia nemmeno finire le frasi” improvviso, appoggiando la mia fronte alla sua e guardandolo sorridere. Raggiante, come avevo previsto.
“Tanto per ribadire… ti amo anch’io, Cacciatrice che-ovviamente-è-tutto-tranne-che-egocentrica-eccetera”. Ehi! Ho una mezza idea di chiedergli cosa intende con l’ultima parte della frase ma, da come avvicina nuovamente il suo viso al mio, sembra avere delle altre intenzioni. Almeno, così pare… finché non si allontana di qualche centimetro, guardandomi interrogativamente. “Quindi adesso sono autorizzato a chiedere la tua mano a tuo padre, vero? Perché, insomma, da quanto ho capito sembrava che la cosa gli avrebbe anche fatto piacere”. Dal canto mio scoppio a ridere, scuotendo la testa per poi attirarlo nuovamente a me.

Fine.

N.d.A.: fine? Ma davvero? Quasi non mi sembra vero: ho impiegato più di cinque mesi a scrivere questa storia!!^^ Allora, cosa ne pensate del finale? Siete deluse? Vi sembra troppo sdolcinato/idiota/OOC/insensato? Spero proprio di no: avevo una mezza idea di cambiarlo ma, dopotutto, era quello che avevo in mente già dall’inizio della storia!! Vorrei sapere cosa ne pensate, ma prima… grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per le recensioni a:

lisachan: avevi ragione su quella frase, l’ho corretta appena ho visto il tuo commento!! Grazie per avermelo fatto notare… promemoria per me: non scrivere (e postare) quando ho sonno. Per il resto, sono felice che Anya ti sia sembrata IC!!^^ Cosa ne pensi di questo capitolo? Spero proprio che ti sia piaciuto!!^^

Ardespuffy: cosa dice la spietata Doc. Arde del finale? Sta affilando i coltelli? Mi perdona per il ritardo, vista la lunghezza del capitolo? Dai, ho anche messo la tua N.d.A. all’inizio!! Hai detto che hai sognato la fine di questa fanfiction? o.O Wow, sinceramente mi sento onorata!! Ma, ti prego, dimmi come sarebbe finita secondo il tuo sogno: se per caso dovessi aver indovinato… avresti un futuro come veggente!!^^ Spero comunque che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative… e i tuoi sogni, lol!! Ah, grazie anche per la recensione a “Non stavo origliando!”: spero che la caratterizzazione sia stata migliore, in questa storia!!^^

Musicaddicted: ma certo che ho capito chi sei, non ti preoccupare!!^^ Riguardo al Club “Difendiamo Il Povero Spike Da quella Cattivona Di Buffy Che Vuole Spezzargli Il Cuoricino”… se lo trovo mi ci iscrivo!! Perché qualcosa mi dice che hai apprezzato il discorso sui mini-Buffy e mini-Spike? Come avrai visto Buffy l’ha ricordato, in questo capitolo: sei contenta? E riguardo al finale? Spero tanto che la pensi come per gli altri capitoli!!^^

Melanyholland: grazie mille per tutti quei complimenti *me arrossisce*!! Continuare la fanfiction? Magari non all’infinito, ma avrei anche una remotissima idea per un mini-seguito… ma spiego meglio alla fine della N.d.A., okay? Spero che questo capitolo (hai visto che c’era il lieto fine, però?) non ti abbia delusa: mi dispiacerebbe davvero, dopo tutte quelle lodi!!^^ (Grazie anche per la recensione al capitolo due di “The Wedding Planner”, a cui comincio a rispondere ora perché non so quando avrò il tempo di continuarla, ma spero comunque il prima possibile: ho finalmente deciso chi sarà il nuovo, misterioso fidanzato di Rory… ma comparirà solo tra un po’. In compenso, però, nel prossimo capitolo dovrebbe tornare qualcuno di cui io mi diverto troppo a scrivere… ma chi sarà mai? Eheheh)

Shavanna: mi avrai perdonata per lo spavento… ma per lo spaventoso ritardo?? Spero di sì!! Spero inoltre che ti sia piaciuto anche questo capitolo (dimmi cosa ne pensi, please!!^^), mentre riguardo al fatto di sentire la mancanza della fanfiction… leggi la fine della N.d.A.!!^^ Sono criptica? Lo so, grazie!!

xhio: ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! Ecco la fine! *me si ricompone* Che c’è? Tu me l’hai chiesto dodici volte, io ti ho risposto dodici volte!!^^ Okay, a parte il mio personalissimo delirio… cosa ne pensi di questo capitolo? Spero tanto che ti sia piaciuto quanto i precedenti!!^^

sery black: una nuova lettrice, che bello!!^^ Sono felice che i personaggi ti sembrino… beh, in personaggio! Grazie anche per la recensione a “Once upon a night”: non credo di averti ancora ringraziata e, se è davvero così, la mia mancanza di tempismo è una cosa spaventosa!!^^ Comunque, spero che pensi lo stesso anche del finale di questa storia!!

Topy: grazie mille per i complimenti… e per la recensione a “Home”: le lacrime della faccina erano in senso buono, vero? Ti ha fatto commuovere? Wow!!^^ Comunque, tornando a questa storia… teneri Buffy e Spike? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo capitolo (perché ho paura che, in certi punti, sia un po’ troppo sdolcinato)!!^^

Isabel: figurati, non scusarti!! Hai detto che eri in Sud Africa? Che bello, spero che tu ti sia divertita!!^^ Tornando al commento… il Club “vogliamo-Spike-e-Buffy-insieme-per-sempre-felici-e-contenti” è un collega del Club “Difendiamo Il Povero Spike Da quella Cattivona Di Buffy Che Vuole Spezzargli Il Cuoricino”? Entrambi molto interessanti… comunque, come avrai visto, il lieto fine c’è stato: spero proprio di non averti delusa!!^^

Buffy 91: far sposare Xander e Anya? Beh, come avrai visto… anche a me piacevano molto come coppia, ma un certo regista non ha il concetto del lieto fine… uffa!! *me insegue Joss Whedon decisa a fargli del male* Aggiornare presto, hai detto? Ehm…

BuffyAnne: ho appena letto (e recensito, non preoccuparti!!^^) l’ultima parte della tua storia, come mi avevi chiesto… contenta? Allora, cosa ne pensi del finale? Spero che ti sia piaciuto!!^^

spuffylove: beh, rispetto alla tua recensione tecnicamente ho aggiornato presto!! Certo, tutte le altre hanno ormai una mezza idea di uccidermi… .ma va beh, dettagli!!^^’’ Cosa ne pensi del finale?? Spero tanto che ti sia piaciuto, e che – please!! – tu mi faccia sapere cosa ne pensi!!^^




Allora… per prima cosa vorrei ringraziare chi ha letto questa storia: un bacione e un abbraccio forte forte a tutti!!^^
Poi volevo farvi una domanda: avrei una mezza idea di scrivere un mini-seguito (di, al limite, due o tre capitoli)… ma non ne sono molto sicura, vista anche la probabile mancanza di tempo materiale: ditemi voi, se ne vale la pena o no!! Certo, se non potete vivere senza di me (come no?) potereste leggere “The Wedding Planner”, nella sezione di Gilmore Girls/Una mamma per amica (anche se non ho idea di quando l’aggiornerò)… ma, intanto, faccio una richiesta a tutti (anche, ovviamente, a chi ha solo letto ma non ha mai commentato finora: meglio tardi che mai, no?): vi prego recensite!!

  
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