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Autore: Risu    22/01/2012    4 recensioni
Ma tra tutti gli studenti che c'erano prorprio lui doveva capitarmi?
Proprio il compagno di classe per il quale avevo sempre avuto una cotta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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●•.Don't leave me.


 

Mi svegliai alle prime luci dell'alba.
Una luce dorata invase la stanza e illuminò il mio viso ancora stanco.
Sbattei le palpebre un paio di volte prima di spostare lo sguardo sullo spiazzo del materasso accanto a me, completamente vuoto.
-Mhmm.. Mello?..- lo chiamai con la voce leggermente impastata dal sonno.
Non udii nessuna risposta, quindi decisi di alzarmi e cercarlo.
Dopotutto dove poteva essere andato? Eravamo in un istituto!
Mi sollevai a sedere sul materasso e guardai la sveglia digitale che segnava le 5.47 del mattino.
-Ma come è possibile che a quest'ora non sia a letto come la gente normale?- sussurrai stropicciandomi gli occhi.
Lentamente mi diressi verso il salotto, sbadigliando ad ogni passo sempre più rumorosamente.
-Mellooo..- chiamai a voce un po' più alta, ma ancora niente.
Inspiegabilmente avvertii una fitta al petto.
“Ma dove si è andato a cacciare quello scemo?” pensai, riflettendo su tutti i luoghi dove un pazzo cioccolatomane sarebbe potuto essere alle 6 del mattino.
Ancora in pigiama uscii nel corridoio, dove non vi era anima viva.
Camminai in direzione mensa per vedere se fosse sceso a fare colazione.
Durante il tragitto pestai qualcosa, dunque spostai il piede scalzo e lo raccolsi.
-Cioccolato?- Avevo pestato un pezzetto di cioccolato. “Che sia di Mello?.. Aspetta.. Che razza di domanda! È ovvio che è suo!”
Avanzai sempre dritto e rimasi assai sorpresa nel trovare una moltitudine di altre briciole di cacao.
Le seguii come un sentiero e le raccolsi una ad una, fino ad arrivare davanti alla porta dell'immenso terrazzo esterno del terzo piano.
Incerta la aprii e venni investita da una folata d'aria gelida.
Rabbrividii, ma mi ristabilii subito, non appena vidi qualcosa di meraviglioso davanti ai miei occhi.
Il sole all'orizzonte stava nascendo e inondava tutto l'ambiente di raggi color arancio e rosa, creando dei riflessi luminosi e rilassanti.
E come se non bastasse, Mello se ne stava seduto sulla ringhiera, con le gambe a penzoloni nel vuoto e la testa inclinata, appoggiata al muro, a guardare quel panorama mozzafiato.
Li contemplai entrambi per qualche momento, finché decisi di annunciarmi.
-Mello?- lo chiamai a voce bassa per paura di rompere l'atmosfera di calma e pace che ci stava avvolgendo.
Lui si girò verso di me, guardandomi con uno di quei suoi sorrisi da mandarti il cervello in fumo.
Sorrisi a mia volta e mi avvicinai raggelandomi le piante dei piedi, ma senza farci troppo caso.
Lo raggiunsi e mi appoggiai con i gomiti al terrazzo, senza smettere di fissare l'alba nascente.
-Allora l'hai trovata la mia scia di cioccolato..- disse all'improvviso.
-Beh, poteva essere solo tua- risposi per poi porgergli la mia mano stretta a pugno.
La dischiusi e gli mostrai tutte le briciole che avevo raccolto -Immagino che tu queste non le voglia più- detto questo le lanciai al vento, lasciando che esso le trasportasse chissà dove.
Squadrai il biondo per un po', notando piuttosto in ritardo che era in bilico sulla ringhiera e che se non stava attento rischiava di fare un volo di minimo 6-7 metri.
-Mello scendi! Così mi fai paura!- esclamai, cercando di non pensare alle mie vertigini.
-Eh? Perchè?-
-Se non fai attenzione potresti cadere, scendi per favore..-
-Ti preoccupi per me? Ma che carina- esplicò sogghignante.
-Ma che cavolo dici?! È solo che soffro di vertigini e vederti così mi fa impressione.. Tutto qui..- provai a giustificarmi arrossendo a dismisura.
Senza preavviso mi afferrò per le spalle e mi tirò su, vicino a lui. Sgranai gli occhi e l'agitazione mi prese.
-Mello cosa fai?? Lasciami! Ho paura!- alzai la voce e mi dimenai per scendere.
-No che non ti lascio. Voglio che tu stia qui vicino a me- replicò stringendomi a sé con più forza.
Respirai a fondo, mi calmai e chiusi gli occhi, decisa a non guardare giù. Sentivo il vuoto totale sotto di me e mi faceva una paura immensa.
-Tutto ok?-
Senza fiato per rispondere appoggiai il capo sulla sua spalla e lo abbracciai più forte che potevo.
Lui mi prese il mento fra il pollice e l'indice e lo sollevò per poi baciarmi a fior di labbra.
Ci staccammo e mi guardò con un espressione estremamente dolce, che non avrei mai pensato potesse avere.
Ogni residuo di ansia svanì di colpo e mi sentii in pace.
-Passata la paura?-
-Passata-
Era un momento di assoluta perfezione, era l'istante più bello della mia vita, era una sensazione così perfetta..
Ed ecco che a rovinare tutto arrivò un rutto di dimensioni bibliche direttamente dal mio stomaco.
Imbarazzata mi battei una mano sulla fronte.
Evviva la mia finezza!
“Ma porca di quella *biiiiiiip* e *biiiiip* *biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip*!”
Credevo che a questo punto il biondo mi avrebbe buttato giù dal balcone senza la minima esitazione, invece si mise stranamente a ridere.
-Scusami.. credo di non aver digerito bene ieri..- mormorai, ormai più rossa di un peperone.
Lui parve non sentirmi e non smise di ridere neanche per respirare.
-Uffa, ho capito che non sono miss eleganza! Adesso puoi smetterla di prendermi in giro!-
Con calma si ricompose e mi circondò le spalle con un braccio.
-È proprio perchè sei l'antitesi dell'eleganza che mi piaci..-
***
-Waaaaaaaaaaaaaaa!! Orrore, orrore, che orrore!-
-Aaaaaaaah! Che succede??- esclamò Matt sobbalzando dallo spavento.
-Vestitevi subito, schifosi che non siete altro!- urlai scandalizzata.
-Opss..- sussurrò Hester, constatando la situazione.
Tornando dalla stanza di Mello, li avevo trovati stesi nel mio letto, tutti attorcigliati fra le coperte, senza maglia, pantaloni, mutande o qualsiasi altra cosa che avrebbero dovuto indossare in mia presenza.
-Non voglio sapere come vi siete “riappacificati”, ma vi do cinque minuti per sloggiare, chiaro!?-
Senza aggiungere altro presi i primi indumenti trovati a caso nell'armadio e uscii frettolosamente.
Turbata tornai a bussare alla stanza di Mello, sperando di non scocciarlo troppo.
“Ma come si permettono? Nel mio letto poi! Se me l'hanno insozzato anche solo un po' giuro che gli riempio di ghiaccio le mutande! Tsè, se almeno ce le avessero avute le mutande..”
-Ah Ely, vuoi entrare?- chiese il biondo, leggermente sorpreso di vedermi tornare così presto.
-Grazie. Scusa se ti disturbo di nuovo, ma ho trovato Matt e Hester nel mio letto che.. capito no?-
-Oh.. Non ti preoccupare, vieni- rispose un po' sconcertato dalla mia spiegazione.
Chissà perchè la sua voce mi suonava strana.
Lui, già vestito, si sedette sul divano e si infilò degli stivaletti a punta di pelle, non senza sforzo.
La stanza mi sembrava più vuota del solito e notai anche una grande valigia nera sotto al letto.
-E quella?- domandai indicandola.
-Ah, niente. Quella è vuota-
-Mhmm.. ok. Va bene se vado a cambiarmi in bagno?- chiesi,
dirigendomi verso il corridoio.
-Ok, io intanto scendo a fare colazione-
-Allora dopo ti raggiungooo!- gli urlai mentre chiudevo la porta della toilette.
Appoggiai le mie cose sul lavandino e mi resi conto che avevo preso i vestiti dalla parte di armadio di Matt.
Infatti mi ritrovavo con una maglia a righe nere e rosse, dei jeans scoloriti e strappati, una cintura borchiata e degli anfibi neri.
-Ci mancava solo questa!-
Rassegnata iniziai a vestirmi e quando venne il momento di infilarmi il maglione, sollevandolo vi caddero dall'interno un paio di guanti da meccanica lunghi fino al gomito.
-Ok, allora non c'è alternativa. Oggi sarò Matt!- esclamai con tono fatalista.
Finii di vestirmi, mi guardai allo specchio e potei constatare che ero Matt al femminile.
Mi osservai con più attenzione. -Beh, devo dire che questi vestiti mi donano parecchio..-
Mi rimirai per qualche minuto, poi decisi finalmente andare, meravigliandomi di non aver mai notato quanto fossero belli gli indumenti di del rosso.
Velocemente raggiunsi la mensa, mentre tutti gli studenti nei corridoi mi guardavano scombussolati per come ero vestita.
Ridacchiai e incurante di quelle attenzioni saltellai verso la sala da pranzo.
Mi fermai sull'uscio e vidi Matt in fila col vassoio, quindi mi avvicinai a lui da dietro e gli punzecchiai i fianchi prendendolo di sorpresa.
-Hahahaha, no smettila, smettila.. Hahaha- gridò con tono isterico, mentre rideva come un pazzo per il solletico.
Mi fermai e lui tirò un respiro di sollievo -Ely! Uno di 'sti giorni mi verrà un infarto, ne sono sicuro!-
-Esagerato! Piuttosto..- cominciai, prendendo un vassoio -..siete tu ed Hester che mi avete quasi fatto venire un attacco di cuore stamattina!- puntualizzai.
-È che ieri alla fine abbiamo fatto pace, siamo finiti in camera e..-
-Ok Ok, non lo voglio sapere! Comunque, Hester non fa colazione con noi?-
-No, è tornata nella sua stanza per farsi una doccia e.. Ma, aspetta. Quelli sono i miei vestiti!?-
-Ahem.. Sì-
-Perchè indossi la mia roba??-
-Per colpa di “qualcuno”, nella fretta ho preso su le tue cose invece delle mie!-
-Mhmm.. Ma lo sai che ti stanno niente male?-
-Beh, l'avevo notato anch'io..-
-Allora il rosso si tolse i goggles dalla fronte e me li posizionò sugli occhi.
-Ecco, adesso sei perfetta!- esclamò sfoggiando un grosso sorriso.
Facemmo la nostra colazione scherzando e ridendo, come ai vecchi tempi, quando eravamo solo noi due.
Poi mi ricordai -Ma dov'è Mello?-
-Uhm?-
-Aveva detto che andava in mensa, ma non c'è..-
-Che strano. Vedrai che avrà finito prima di noi e sarà andato a prendere una boccata d'aria-
Rammentai la valigia sotto al suo letto e il suo strano tono di voce.
Senza dire niente mi alzai di scatto e corsi via, fino alla sua camera.
-Ely, dove vai??- mi chiamò Matt, ma io andai avanti.
Col fiatone mi arrestai davanti alla stanza 32.
Bussai col batticuore e ad aprirmi venne Near che aveva ancora i baffi di indelebile sul viso.
Ignorai lui e questo particolare, lo spintonai da un lato ed irruppi nel locale, correndo fino alla stanza del biondo.
I miei occhi puntarono automaticamente il letto di Mello e vidi che la valigia non c'era più.
-Non è possibile..!-
Mi voltai e dietro di me l'albino mi fissava immobile ed inespressivo.
In preda al panico lo afferrai per il colletto della camicia candida e lo sollevai alla mia altezza.
-Dov'è Mello??- chiesi con tono quasi supplicante.
Near esitò qualche secondo, poi senza scomporsi minimamente si decise a rispondermi impassibile.
-Mello se n'è andato-






Continua... .•●

  
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