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Autore: Avion946    22/01/2012    1 recensioni
Un anziano giornalista viene inviato a bordo del piroscafo Titanic per svolgere una importante delicatissima missione, a proposito della quale, alcune inforamzioni gli sono state volutamente taciute. Dovrà riuscire il protagonista a trovare una soluzione, muovendosi a bordo della nave e vivendo tutte le vicende collegate con il viaggio, dalla partenza al drammatico naufragio. Solo alla fine verrà fuori la soluzione attraverso un imprevisto, incredibile epilogo a sorpresa.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ritorno al Titanic Cap 1

NELLE SPIRALI DEL TEMPO

RITORNO AL TITANIC

 Capitolo 1^

 15 marzo 2108 – Tempo 'normale'

 Seduto in una delle comodissime poltrone della sala d' aspetto dell' ufficio del 'capo', Alan Russel, anziano giornalista del Morning Star di Londra, attendeva da quasi un'ora. Prossimo alla pensione, era ormai convinto che l' ultimo periodo di lavoro si sarebbe svolto tranquillamente, come nella tradizione, all' interno degli uffici, ma questa convocazione sembrava invece presagire un nuovo incarico. Nei suoi lunghi anni di attivita' Alan aveva viaggiato per conto del suo giornale in lungo e in largo, praticamente per tutto il mondo. Il suo fisico asciutto e muscoloso, il suo aspetto distinto, la sua pronta intelligenza ed una discreta dose di coraggio lo avevano reso adatto per incarichi di qualsiasi genere, spesso pericolosi, in luoghi dove fare buoni servizi, comportava frequentemente  un notevole rischio. Quando poi dieci anni prima, nel 2098, il progresso scientifico rese possibili i viaggi nel tempo, accettò immediatamente e con grande entusiasmo di entrare a far parte di quel ristretto gruppo  i cui componenti venivano inviati  in varie epoche del passato, per ricerche su eventi  in merito ai quali erano emersi alcuni  interrogativi o che risultavano insufficientemente documentati. Finalmente la segretaria del capo, la favolosa signorina Milly, gli comunicò che si poteva accomodare. Entrò deciso nel salone che fungeva da ufficio. Non aveva alcuna soggezione di Charles Backer, il suo direttore. Per prima cosa, nella sua vita aveva affrontato eventi che lo avevano reso piuttosto coriaceo alle emozioni e poi aveva visto il suo direttore letteralmente crescere, in tanti anni che era al giornale. Lo mise invece in ansia la figura di un uomo molto anziano, magro, con folti e lunghi capelli bianchi che gli scendevano fino alle spalle. Dall' abito, aveva subito riconosciuto l' uomo come un Archivista del Tempo. Questi uomini erano delle figure create per preservare il tempo, dopo la possibilità di viaggi nel passato, da possibili inquinamenti, da iniziative incoscienti o volutamente scellerate che avrebbero potuto creare pericolosi paradossi in grado di innescare chissà quali mutamenti nel presente. Allo scopo di avere un controllo sulla situazione, erano stati scelti degli uomini con particolari caratteristiche di equità, saggezza e onestà ai quali era stato affidato il controllo di tutte le iniziative collegate con i viaggi in questione e gli erano stati attribuiti particolari ed importanti poteri. Ora, solo in pochi erano autorizzati ad effettuare i viaggi. Studiosi, scienziati, studenti, giornalisti opportunamente accreditati, storici. E tutti sotto la discreta guida di un archivista del tempo che attentamente verificava che nulla interferisse con la normale successione degli eventi. Questi era in piedi al lato del 'capo', il quale era seduto alla sua magnifica ed enorme scrivania in noce chiaro, che era lì dai tempi di suo nonno, il fondatore del giornale. Sul piano lucidissimo, oggetti da scrittoio di finissima fattura, un vaso di cristallo con una gradevole e artistica composizione floreale, un modernissimo apparecchio di comunicazione in grado di collegarsi con ogni parte del mondo, al quale faceva riscontro, sul lato sinistro della scrivania un magnifico orologio antico, che sotto una campana di vetro, segnava precisamente il tempo da almeno due secoli.  Appena vide il giornalista, il 'capo' gli fece cordialmente segno di entrare e di sedersi. Questi tranquillamente, eseguì dopo aver educatamente salutato. Seguì il solito scambio di battute, chiacchiere, osservazioni, al quale l'anziano restò estraneo. Dopo una decina di minuti, visto che il suo capo non veniva al punto, Russel decise di prendere il toro per le corna. “Signor Backer, ormai la conosco da un bel po'. Piu' tira in lungo i convenevoli e più ingrato e' l' incarico che mi vuole affidare. Lei si ricorda che ormai sono prossimo alla pensione e quindi praticamente in disarmo?” Il tono bonario del capo sparì all' istante sostituito da un atteggiamento che Alan non  riuscì a classificare, cosa che lo preoccupò non poco.”Hai ragione Alan. Ma qui si tratta di una cosa della massima importanza. Due giorni fa sono stato contattato  dall' organizzazione di questo signore che vedi a fianco a me e che, a proposito, ti presento, - e indicandolo con la mano – si tratta dell' Archivista Marcus – l' uomo si limitò ad un minimo cenno con il capo, subito imitato dal giornalista. Gli archivisti parlavano di rado ed altrettanto di rado uscivano dalla loro sede di lavoro. - “La loro richiesta riguarda l' invio di un nostro giornalista sul luogo di un famoso evento per registrare e verificare  specifici fatti. Anzi avrebbero richiesto proprio te, in particolare, perchè sanno che hai già svolto compiti simili e conoscono ed apprezzano te ed il tuo modo di lavorare. Alan, un ultimo lavoro, che ti consenta di concludere davvero in bellezza e con un compenso che tenterebbe chiunque.”. Non che la cosa non lo stimolasse, visto che non aveva fra l' altro fatto alcun progetto per il suo futuro, ma lo trattenevano dall' accettare due fatti in particolare. L' atteggiamento indefinibile del suo capo, (imbarazzo ? senso di colpa? mancanza di sincerità?) e la presenza dell' Archivista già in una fase meno che preliminare, che denotava la particolare serietà della missione. “Qualcosa mi dice che il lavoro e' particolarmente pericoloso ed io non posso decidere senza sapere qualcosa di piu' e un po' di tempo per pensarci. Posso intanto sapere quale sarebbe il luogo dove dovrei recarmi?” Dopo aver scambiato un rapido sguardo con l' anziano a fianco a lui, Backer, con voce quasi soffocata disse “A bordo del Titanic!”. “Il Titanic? - Pensava Alan, - ma non ci sono piu' misteri. Tutto e' stato ormai scoperto, risaputo, sviscerato! Che ci andrei a  fare a bordo di quello sfortunato piroscafo?” Espresse anche a voce alta i suoi dubbi. E qui, finalmente, intervenne l'Archivista che dopo un malcelato sguardo di rimprovero verso Backer, disse con voce particolarmente calda e gentile: “Signor Russel, a bordo di quel piroscafo e' accaduto qualcosa che e' sfuggito a tutti, qualcosa che rischia di influire pesantemente sul nostro destino e che solo un occhio esercitato di un abile giornalista, quale voi siete, può cogliere al volo documentandolo e operando in modo da consentirci di intervenire efficacemente. Ecco perchè noi contiamo che lei sia disposto ad accettare l' incarico.” “Ma non posso saperne di più?” - azzardò il giornalista. “Spiacenti ma la delicatezza dell' incarico e' tale che i dettagli potranno essere comunicati a colui che accetterà e solo all' ultimo momento, nella nostra sede, durante la fase di preparazione, prima della partenza.” Il colloquio era evidentemente terminato. Alan si alzò e comunicò che avrebbe dato la sua risposta il giorno seguente. Appena uscito, Backer si rivolse all' anziano. “Accetterà, che dite, sarà disposto a fare il lavoro?” . "Sei uno stupido Charles,” - ribattè questi con voce tagliente -” Per poco con il tuo atteggiamento non mandi tutto all'aria. Accetterà, stai tranquillo, lo sai che non ha scelta”. “E' che ho un senso di colpa che non riesco a cancellare.”. “Bene, cancellalo, invece! Il lavoro va fatto e ci serve proprio lui, lo sai. Quanto ai rischi, stanne certo, non ce ne sono, andrà tutto come  previsto!”

 
Russel non dormì affatto quella notte. Poteva essere la sua ultima occasione per essere di nuovo sul campo. Assaporare quel senso del rischio che era l' unica cosa di cui avrebbe sentito la mancanza negli anni che lo aspettavano. Chiudere in bellezza, e a bordo di una nave celebre, il Titanic, conoscere persone importanti, vivere in quell'ambiente lussuoso toccando con mano gli oggetti di quella mitica e favolosa nave, forse perfino assistere alla tragica conclusione del viaggio. Non c' entrava il compenso, avrebbe accettato anche gratis. Ma era l' atteggiamento di Backer che non capiva e che lo metteva in allarme. Alla fine decise. Avrebbe accettato ma solo a condizione di sapere punto per punto in cosa sarebbe consistita la sua missione. Avrebbe chiesto la garanzia dell' Archivista. Sapeva che queste figure per dovere e tradizione non potevano mentire. Essi erano legati ad un severissimo codice di comportamento che gli imponeva, ad esempio, di rispettare la sequenza degli eventi interferendo il meno possibile con essi. Ricordo' anzi, a proposito proprio del Titanic, che un suo collega, che aveva assunto il nome Morgan Robertson, spedito nel passato per un particolare incarico, esattamente nel 1898, quattordici anni prima della tragedia, cerco' di “barare” scrivendo un romanzo dal titolo “Futility, or the Wreck of the Titanor”. In questo romanzo l' autore scrisse la storia di un transatlantico, il Titan, considerato inaffondabile, che finisce in rotta di collisione con un iceberg nel Nord Atlantico ed affonda in poche ore, nottetempo, nel mese di aprile. Il suo intento era quello di avvertire in qualche modo del pericolo a cui andavano incontro i costruttori del celebre transatlantico. Purtroppo, la sua iniziativa non servì a nulla.

 Il mattino seguente, appena si presento' alla signorina Milly, questa, senza farlo minimamente attendere, lo introdusse nell' ufficio di Backer. Con somma sorpresa alla scrivania trovo' seduto Marcus, ma dopotutto era proprio con lui che voleva parlare. Dopo i consueti convenevoli, l' uomo anziano, quasi avesse letto nella mente dell' altro, inizio' : “Signor Russel, nel corso del viaggio del Titanic, accaddero vari eventi importanti. Il calibro dei personaggi imbarcati fece sì che particolari accordi, contatti e iniziative, portassero a delle conseguenze che ancora oggi influiscono sul periodo attuale. Le ricordo che molti sopravvissero al disastro e in modo particolare proprio coloro che per la loro importanza e il loro peso politico e finanziario, furono in grado di condizionare gli eventi successivi. Ora noi vogliamo che lei, nel caso accettasse, segua la vita di bordo di tutti i giorni, ascolti discretamente e documenti con particolari dispositivi che noi le forniremo, tutto ciò che reputerà interessante, degno di nota, raccogliendo più materiale possibile.  Durante il viaggio, in un momento imprecisato, accadra' qualcosa in grado di mutare profondamente il destino dell' umanita' e lei dovra' essere lì per documentarlo. Purtroppo non posso essere più preciso, poichè rischierei di condizionare le sue azioni e le sue scelte. E' evidente che per un incarico del genere ci serve qualcuno che conosce il mestiere , che si sappia muovere in ambienti eleganti e che alla bisogna non si faccia intimidire dall'importanza delle persone che si troverà davanti. Ci serve soprattutto la sua particolare abilità, dimostrata in più occasioni, di essere nel posto giusto nel momento giusto”. Russel dopo aver attentamente ascoltato si decise a fare la domanda che veramente gli interessava e che avrebbe naturalmente condizionato la sua risposta. “Archivista Marcus, so che dite sempre la verita', per cui le chiedo: questa missione comporterà dei pericoli per me, correrò il rischio di morire anche io?”. La risposta fu immediata e pronunciata con voce decisa e serena: “Signor Russel, quello che la rende particolarmente adatto per questa missione e' non solo la sua notevole abilità professionale, ma anche la sua indubbia prestanza fisica, la sua volontà e la sua comprovata resistenza. Molto importante risulterà la sua conoscenza delle lingue in quanto sul Titanic, specie nelle classi inferiori lei troverà persone, fra cui moltissimi emigranti di diverse nazionalità con i quali si troverà a scambiare qualche parola. Contiamo molto anche sulla sua capacità di giudizio, sulla sua maturità e umanità, doti queste che si sviluppano nell' arco di una vita intera e intensa come la sua. Ciò su cui lei dovrà lavorare e' un qualcosa che maturerà nel corso del viaggio ma che troverà la sua conclusione negli ultimi istanti di vita della nave. E già, “ - disse notando l'espressione del giornalista - “ questo significa che lei dovrà restare a bordo fino alla fine. E' questo che impensieriva tanto il signor Backer. ma io personalmente le garantisco che se lei seguirà alla lettera le nostre istruzioni, tornerà a casa sano, salvo e notevolmente più ricco. Inoltre porterà con sè il ricordo di persone eccezionali, persone che in buona parte hanno fatto la storia di quel periodo. Per tutto quello che le ho detto, serve controllo, freddezza d' animo e tanto, tanto mestiere”.   “La sua assicurazione mi basta. Accetto. Ora ditemi cosa devo fare.”

  
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