Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: marmelade    22/01/2012    5 recensioni
Scrollai le spalle, cercando di leggere per l’ennesima volta l’ennesima pagina, ma venni di nuovo interrotta.
"Scommetto che era tutto programmato".
[...]
Due occhi verdi mi stavano fissando e, se pur coperti da una cascata di riccioli castani, riuscivo a scorgere una luce allegra in essi. Inoltre, un sorriso bianchissimo, faceva da protagonista su quel volto dai lineamenti dolci, incorniciato da due adorabili fossette.

"Non avrei mai immaginato di innamorarmi di qualcuno che, inizialmente, avevo odiato.
Eppure quel qualcuno, era l’unico capace di farmi sentire felice semplicemente guardandomi negli occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ero comodamente seduta sugli scalini della grande rampa di scale che davano sul parco verde davanti a me. Mi ero momentaneamente rifugiata tra le pagine del mio libro preferito, che avevo letto almeno cinque volte. Un venticello leggero mi scompigliava i capelli, ma io non me ne curavo tanto.
Finalmente ero riuscita a scappare da casa mia dove le mie due migliori amiche, nonché coinquiline, avevano deciso di litigare.
Ogni giorno era la stessa storia. Litigavano in continuazione per delle stupidaggini del tipo “Perché hai usato il mio mascara?” e giù di lì. Così io, per non sorbirmi le loro scene madri per un misero mascara, mi rifugiavo nel mio parco.
Già, perché da un po’ di tempo a questa parte, quello era diventato il mio parco.
Un giorno, ritornando a casa dall’università, come al  solito immersa nei miei innumerevoli pensieri, mi colpì il fascino di questo verde intenso e dalla coperta di foglie autunnali che vi si posavano. E così, da quel giorno, decisi che quello sarebbe diventato il mio rifugio personale.
Anche se lo frequentavano milioni di persone poiché, vivendo a Londra centro, non solo io avrei potuto accorgermene.
E infatti, era sempre pieno di gente.
Bambini che giocavano a palla, coppiette innamorate e coppie di anziani che si godevano una romantica passeggiata mano nella mano alla luce del tramonto londinese.
Così, seduta sugli scalini e immersa nelle pagine del libro, non mi accorsi di una vocina sottile e infantile, che ormai mi stava chiamando da tanto tempo.
"Ehi, tu, signorina! Ma dico, mi senti o no?!?"
Alzai lo sguardo confuso e mi ritrovai davanti agli occhi, una figurina snella, dai capelli biondi e le guance colorate da un rossore primaverile. Era un bambino e poteva avere si o no nove anni.
"Cosa c’è?" risposi un po’ annoiata. Non amavo molto chi mi disturbasse mentre leggevo, ma si trattava di un bambino che poteva anche aver bisogno di aiuto.
Con uno sguardo furbesco, il bambino cacciò da dietro la sua schiena una rosa rossa. La guardai e non potetti fare a meno di sorridergli. "Grazie ma … non sei un po’ troppo piccolo per provarci con una ragazza più grande di te?".
A quelle parole il bambino, spalancò gli occhi blu e fece una strana smorfia. "Ma cosa hai capito? Non è da parte mia, è da parte sua! E comunque, non sei il mio tipo, anche se sei molto carina" mi rispose, indicando un punto dietro di se.
Guardai verso il punto indicato oltre la sua schiena e vidi che un ragazzo dal colore di capelli un po’ più scuro del bambino, ci guardava con un mezzo sorriso e, all’improvviso, fece un gesto di saluto con la mano. Lo fissai per un minuto, poi decisi di sorridergli anche io. In fondo, era proprio un bel ragazzo.
"E’ mio cugino, se può interessarti. Mi ha chiesto di mandarti questa rosa, se l’accetterai allora lui si siederà qui e scambierà due chiacchiere con te. Se non l’accetterai … beh, allora non sai che ti perdi!" .
Scoppiai a ridere e guardai il bambino negli occhi "Come ti chiami?" gli chiesi.
"Mark".
"Io mi chiamo Mary, piacere" dissi, tendendogli la mano. Lui la strinse e io ne approfittai per prendergli la rosa di mano. A quel gesto, sul volto di Mark si dipinse un’espressione di gioia.
"Vado a chiamare mio cugino, vedrai che non te ne pentirai!" disse correndo verso la figura del ragazzo.
Feci un mezzo sorriso, chiusi il libro e aggiustai il basco che portavo.
Era tanto che non mi accadeva qualcosa del genere. O forse, era la prima volta che mi succedeva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 





"Allora, ci sentiamo in questi giorni" disse.
"Certo, mi farebbe piacere"
"Va bene, allora, ciao Mary. E’ stato un piacere parlare con te"
"Anche per me Robert" gli risposi, con un sorriso. "Ciao piccolo! E vedi di non fare danni!" dissi a Mark con una smorfia, che aveva tentato il suicidio almeno una decina di volte con il suo skate. "Certo che li farò! Ma tu promettimi che non farai strage di cuori adesso che ce ne andiamo!" mi rispose anche lui con una smorfia.
Li guardai andare via e ritornai al mio libro, ma non ero del tutto concentrata. Stavo ripensando a quando Robert si era avvicinato e mi aveva rivolto la parola. Era così bello. E simpatico.
Sorrisi. Da quanto non mi capitava di incontrare una persona così?!?
Robert aveva vent’anni, solo uno in più a me e studiava biologia. Gli piaceva stare all’aperto e, come me, amava quel parco meraviglioso e la lettura. E poi era dolce.
Il modo in cui si rivolgeva a suo cugino Mark e quanto si preoccupasse di lui, l’avrebbero fatto diventare un genitore perfetto.
Ed era perfetto per me.
Ripensando a Robert, ebbi un tuffo al cuore, cosa che non mi succedeva da tempo.
Mio Dio, l’avevo appena conosciuto! Cosa potevo saperne di cosa sarebbe successo dopo?!?
Io e i miei stupidi film mentali.
Scrollai le spalle, cercando di leggere per l’ennesima volta l’ennesima pagina, ma venni di nuovo interrotta.
"Scommetto che era tutto programmato".
Una voce maschile alle mie spalle mi fece sobbalzare. Non era la voce di Robert e non mi sembrava familiare.
Mi girai sbuffando. "Cos’altro c’è?!".
Due occhi verdi mi stavano fissando e, se pur coperti da una cascata di riccioli castani, riuscivo a scorgere una luce allegra in essi. Inoltre, un sorriso bianchissimo, faceva da protagonista su quel volto dai lineamenti dolci, incorniciato da due adorabili fossette.
"Ci conosciamo?" risposi guardandolo e alzando un sopracciglio. Poi ritornai al mio libro, un po’ infastidita.
Sentii il ragazzo sorridere e sedersi accanto a me. Mi sorrise e poi mi levò il libro dalle mani.
"Ehi!" mi girai immediatamente verso di lui, che sfoderava ancora il suo sorriso.
"Sai che è da maleducati non guardare in faccia una persona mentre si fa conversazione?!?"
"E a te chi ti ha detto che io voglia parlare con te?" gli risposi, cercando di riprendermi il libro, ma lui alzò le braccia, facendomi una smorfia.
"Allora devo dedurre che sei molto maleducata. Ma va bene, non importa. Mi piacciono le ragazze sfacciate!" disse, ammicando.
Lo guardai e iniziai a ridergli in faccia. "E da quando sei così convinto?!?"
"Da sempre. So di essere irresistibile al sesso opposto e, diciamocelo, lo sono anche allo stesso sesso!"
"Seh, certo. Cortesemente, mi ridaresti il mio libro, adesso?!?" dissi infastidita, enfatizzando l’ultima parola. Quel ragazzo mi irritava.
Alzò di nuovo le braccia "Quanta fretta bambina! Io volevo soltanto parlare. E comunque, no. Magari quando sarai meno maleducata nei miei confronti, cosa che, credo sia un po’ impossibile vista la tua acidità. Quindi, sii più smielata piccola! Così ti ridarò il tuo amato libro, l’unico che sembra sopportarti" e mi fece un’altra smorfia, mostrando le fossette.
Sbuffai. Incredibile,non ero mai riuscita ad odiare qualcuno in due minuti fino a quel momento. Era davvero insopportabile.
"E comunque, per me, era tutto programmato" disse, lanciando in aria il libro.
"Cosa?" chiesi, curiosa ma infastidita allo stesso tempo.
"Il tuo incontro con quell’adone di prima. Quella sottospecie di biondastro con il bambino fra i piedi. E’ un po’ di giorni che ti fissa, l’avevo già notato. E mi sa che hanno provato tutta la notte la scena, lui e il mostriciattolo con lo skate".
Mi voltai immediatamente verso di lui. Aveva origliato me e Robert?!? Quando si dice la privacy …
"Ma a te che t’importa, scusa?!? Non ci conosciamo nemmeno, ti metti a origliare le mie conversazioni con altre persone e poi, vuoi anche esprimere il tuo giudizio?!? Certo che sei strano forte!" sbottai. Mi stavo veramente arrabbiando.
"Hai ragione, scusa" rimase a guardarmi, con lo sguardo un po’ mortificato. Sembrò improvvisamente serio.
Poi, ruppe il silenzio che si era creato fra di noi con la sua voce irritabile "sono stato maleducato. Non ci conosciamo nemmeno, hai ragione. Non mi sono presentato. Mi chiamo Harry."  mi guardò con il suo sorriso, tendendomi la mano. Aveva ancora voglia di scherzare?!? Che ragazzino.
"Sei un cretino" gli risposi, alzandomi dagli scalini e incamminandomi per tornare a casa.
"E dai! Scherzavo!" fece, raggiungendomi in un batter d’occhio. "Adesso siamo pari, siamo stati tutti e due maleducati! Però io ti ho chiesto scusa!" mettendo le mani sui fianchi.
"Si, ma non mi hai chiesto scusa per quello che intendevo io! E adesso sparisci, ragazzino! Torna da mamma a farti dare il latte!" gli risposi inacidita.
"Ragazzino? Scusa, ma quanti anni pensi che abbia?!?" disse, stranito.
"Mah, per le cretinate che fai … sedici, non di più".
Rise. "Sedici?! Wow! Grazie, ma sono leggermente più vecchio. Ne ho fatti diciannove a febbraio!"
Non era possibile. Quell’idiota aveva la mia stessa età?!
"Perché tu, Miss Intelligenza, quanti anni avresti?" mi chiese, notando la mia espressione stralunata.
"Ne ho fatti diciannove a marzo, se può interessarti, ma di certo non faccio le cretinate che fai tu!"
"Mmh, per come ti comporti, ne dimostri almeno quaranta! Perché non ti diverti un po’?"
"Io mi diverto eccome, ma non credo che il mio e il tuo divertimento possano essere simili" gli dissi, continuando a camminare.
"Certo che non lo sono! Io non mi diverto a fare la calze di lana con mia nonna in una casa che puzza di muffa!" e sorrise di nuovo rimanendo, finalmente, un po’ in silenzio. Ma la mia pace sarebbe durata poco, poiché riprese a rompere. "E comunque, non mi hai ancora detto come ti chiami! Guarda che potrei chiamarti nonna a vita!"
Sbuffai e non gli risposi. Ero finalmente fuori casa mia. Miracolo! Ero riuscita a sopravvivere a quella sanguisuga rompipalle!
"Sono arrivata a casa, Harry. Ora vedi di volatilizzarti il prima possibile e non farti vedere mai più!" gli dissi.
"Oh, ma allora vedo che l’acidità non passa! Peccato! Questo vuol dire che questo libro non tornerà mai nelle mani della proprietaria" fece, allontanandosi con un sorriso beffardo.
Lo guardai scandalizzata "sei davvero cattivo, Harry".
Rise, poi si avvicinò nuovamente "non ho mai ricevuto un insulto più grave di questo".
Mi guardò negli occhi e prese a giocare con una ciocca dei miei capelli.
"Hai degli splendidi occhi castani, peccato che tu sia così acida, avrei potuto fare un pensierino su di te". Mi allontanai da lui. Che faccia da schiaffi che aveva!
"Torna a casa, Casanova. Non vorrai far attendere la tua scalpitante folla di ammiratrici!" gli dissi, sospirando.
"Hai ragione. Mi staranno aspettando" mi rispose sorridendo. "Ci si vede, nonna!" e mi lanciò il libro. Lo presi prima che cadesse a terra e rivolsi un ultimo sguardo ai suoi ricci castani.
"Mary! Mi chiamo Mary! E non chiamarmi di nuovo nonna, se non vuoi che ti rovini quel nasino alla francese che ti ritrovi!"  gli urlai dietro, prima di rientrare a casa.
 


Poggiando la borsa sulla poltroncina all’ingresso, notai che il libro si era un po’ rovinato. Bene! Il mio libro preferito rovinato da un perfetto sconosciuto! “Se lo incontro di nuovo mi sente”, pensai.
“Se mai dovessimo rincontrarci”.
Poi, mi bloccai improvvisamente.
"Oh no" sussurrai.
 
 

Con Harry fra i piedi, avevo dimenticato la rosa di Robert al parco. 

















Writer's Corner! :)

Ehilà! :D
Ciao a tutte/i!
E' la mia prima FanFiction in assoluto, quindi, prima di tutto, ci terrei a ringraziare chi ha appena sprecato il suo tempo a leggerla! *Graaaaaaziemille! :D*
Secondo, vorrei ringraziare anticipatamente chi recensirà (sempre che qualcuno recensisca! u.u) :)
Terzo e ultimo (ma non per importanza, uhuahuahuah :D) vorrei ringraziare la mia migliore amica Agnese che mi supporta e si emoziona più di me quando scrivo!
E' il mio entusiasmo e, se non fosse stato per lei, non avrei mai continuato questa storia! :')  *okkei,momentodolcezzafinito*

Anyway, un altro grazie anticipato non fa male a nessuno so...Thank you! Hope you like it! :D 
                                         ...WithLove,
                                                                  Mary :)

 

 

  
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: marmelade