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Autore: ripper_wolf    23/01/2012    4 recensioni
Cosa pensava Severus Piton nei cinque minuti antecedenti la prima lezione di pozioni di Harry Potter?
Una cosuccia del genere per togliermi lo sfizio di raccontare un personaggio tormentato e complesso, tra i migliori di tutta la saga (probabilmente non gli renderò giustizia...)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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La mia primissima storia. Siate gentili e non datemi troppo addosso se fa schifo :)


Mani impastate di sangue fino ai gomiti.
Naturalmente era solo metaforico, non si era mai sporcato le mani di sangue, letteralmente, ma si sentiva decisamente sporco dentro. Era solo colpa sua se erano arrivati a quel punto: avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa, almeno due volte nella vita.
Un altro profondo respiro.
Si passò una mano tra i capelli sporchi, osservando il pavimento di pietra e sedendosi sulla scomoda sedia di legno del suo studio nei sotterranei. Quello spazio angusto e claustrofobico con l'aria viziata rispecchiava decisamente il suo animo, pensava mentre cercava di calmarsi.
Avrebbe sopportato il peso di quello sguardo? Sarebbe riuscito a non crollare, a non cadere in ginocchio e chiedere scusa, a piangere che era colpa sua?
Che domande. Certo che si.
Lui era il migliore nel celare le sue emozioni. Lo era sempre stato. Anche se forse, quel giorno, avrebbe fatto meglio a non esserlo: avrebbe dovuto ricacciare via il suo orgoglio, prendere il suo futuro per mano e gettarsi alle spalle tutte le conoscenze e tutte le limitazioni che essere un Serpeverde richiedeva. Ma non poteva cambiare il passato. Per quanto lo desiderasse, mai sarebbe tornato a quel giorno di primavera.
Alzò lo sguardo sul muro, dove una ragazzina lo salutava dolcemente, nella foto sbiadita che teneva appesa, visibile solo a lui grazie ad un incantesimo. Il suo sorriso dolce, i suoi capelli, le sue mani... non era bella. O meglio ce n'erano decine più belle di lei. Ma quella ragazzina aveva un'energia tutta sua, che la faceva risplendere come un faro in mezzo al marciume delle Serpeverde tipo. E poi aveva quegli occhi...
Si alzò. Ormai era ora.
Aprì la porta ed entrò in classe, dove il chiacchiericcio di quei dodicenni si arrestò immediatamente. Il professore vagò con i suoi occhi neri su tutta la classe, finché non incrociò lo sguardo con il piccolo e tremante Harry Potter, al suo primo giorno di scuola.
Aveva gli occhi di sua madre.
Un pensiero trapassò la mente dell'uomo, che si sentì morire:
Non avrei mai dovuto dare della Mezzosangue a Lily quel giorno; non avrei mai dovuto dire a Voldemort che tu eri una minaccia. Non le ho mai detto che l'amavo, che l'avrei amata per tutta la vita, che non è mai esistita nessuna donna se non lei, che i suoi occhi mi davano un motivo per usare i miei. Se servisse a riportarla in vita ucciderei tutte le persone del mondo. Ma lei è morta ed è colpa mia. Ma soprattutto tu saresti mio figlio, adesso.
Harry Severus Piton.

“Benvenuti al corso di Pozioni. Io sono il professor Severus Piton” disse la voce monocorde dell'uomo, il cui volto non faceva trasparire alcuna emozione.

  
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