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Autore: Appleeatyou    25/01/2012    0 recensioni
Threeshot. (L e Ryuk; MisaxBeyond Birthday; Naomi Misora)
I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike). Ma sarà davvero un bene?
Terza classificata (su ventitrè!) al contest "Era un sogno" indetto da Fabi_fabi sul forum di efp.
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Beyond Birthday, L, Misa Amane, Naomi Misora, Ryuuk
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GRAZIE A CHI HA RECENSITO!
Ultima storia, che tra parentesi ha vinto il premio Titolo (che figata, ne?). Parla di Naomi Misora e quel che le è successo dopo il primo gennaio, ed è molto corta.
Spero vi piaccia - e sì, sono tornata dopo mesi di assenza, e vabbè :D

Autore:
Erena
Fandom scelto: Death Note
Personaggi principali: L, Ryuk per la prima storia. Misa e B per la seconda. Naomi Misora per la terza.
Genere: Generale, direi. Vagamente introspettivo, tendente al drammatico? Con una vena triste xD
Rating: Giallo.
Avvertimenti: L’ultima storia tratta la tematica del suicidio. Poi… beh, niente di che. AU le prime due storie, mentre l’ultima è ambientata dopo il capitolo 14, volume due.
Introduzione: I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike). Ma sarà davvero un bene?
Note dell'autore: (non obbligatoria) nell’altro documento. Per cui, leggere prima quello delle storie (o dopo, come preferisci. Ma le note son tutte lì, comprese le informazioni su B.)
Prompt scelti:
Transfert pericoloso: Terrore - Iena

Come lettere senza francobollo: Litania - Respinto

Crr Crrr, disse la busta: Nascondere – Respiro

Per tutte e tre, vale la citazione:  I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike)


Buona lettura.


Crr Crr, disse la busta.


January, 1st
Not to bother anyone else
Suicide in a secret place that only she knows of.
Body will be difficult to find
Will think to suicide henceforth
Death within 48 hours




Era un sogno.

Poteva essere solo un sogno, dato che i contorni degli oggetti erano smussati e i suoi intorno a lei ovattati; quel casolare in costruzione, un misero scheletro di muri portanti e pavimentazione ancora da completare era parte integrante di quel sogno: grigio e tetro, reso inquietante dalla rossastra luce del tramonto, agli occhi di Naomi Misora sembrava invitante… ma la donna non si soffermò a pensare al casolare; in verità non pensava e basta.

La sua mente era incentrata solo su di un unico, ossessivo mantra, e l’unico suono in quel luogo solitario era il suo stesso respiro che si rarefaceva nel freddo di Gennaio e il rumore della busta che veniva stropicciata nelle sue mani.

Crrr, crrr. Le sue dita si serravano ritmicamente sulla plastica, contraendosi e rilassandosi come a voler imitare la sistole e la diastole del suo cuore straordinariamente calmo.
Lontano, il rumore di gocce d’acqua che cadevano sul pavimento in costruzione, una tubatura guasta forse – ma Naomi Misora non se ne curò.

Pensava solo ad una cosa.

Crrr crrr, una contrazione di dita, come se confermassero la veridicità dell’affermazione.

Naomi Misora camminò lentamente lungo la pavimentazione che doveva essere stata costruita da poco, gli occhi scuri vitrei come specchi  e le labbra comicamente serrate, l’espressione lievemente corrucciata e il respiro affrettato. C’era un minuscolo tarlo, laggiù nella sua mente, come se lei desiderasse in realtà svegliarsi dal suo sonno – aveva sperimentato una cosa simile qualche anno prima, quando una mattina non era riuscita in alcun modo ad aprire gli occhi e a svegliarsi, ed era piombata in un dormiveglia nel quale si erano fusi insieme il sonno e la realtà, terrorizzandola per l’incapacità di svegliarsi ma senza esserne pienamente cosciente; quella strana mattina c’era stato un piccolo segnale di allarme nella sua mente, che era riaffiorato come il cadavere di un annegato negli sprazzi di coscienza. Quello sentiva in quel momento: un piccolo fastidioso mormorio di protesta, laggiù dove conservava la sua razionalità, ma Naomi Misora sapeva che tutto quello non era che un sogno e non c’era nulla di cui preoccuparsi; no, in realtà non lo sapeva. Non sapeva nulla, pensava solo ad una cosa.

Crrr Crrr, disse la busta.

Naomi Misora giunse davanti alla voragine che si apriva nel punto nel quale il pavimento si interrompeva, mostrando le fondamenta in cemento. Quella era la sua meta, le sue gambe l’avevano portata lì.

Un luogo nascosto. Nascondere. Un luogo difficile da trovare. Un posto che solo lei sa – la casa che aveva pensato di comprare con Raye.

Raye è morto.

Crrr crrr, confermò la busta.

Ma questo è un sogno. Nel sogno non ci sono morti. Ci sono solo… solo… luoghi in cui nascondersi.

Dove un corpo non potrà essere trovato.

Naomi Misora saltò il breve dislivello che sarebbe stato riempito di cemento la mattina dopo. C’era un piccolo anfratto, prima della fine del pavimento, un punto molto piccolo nel quale lei aveva sentito le piastrelle sollevarsi un poco al di sotto dei suoi piedi. C’era un angolino oscuro là sotto, piccolo abbastanza da poterla contenere stesa a malapena.

Però era un angolo davvero molto ben nascosto.

Un posto dove nessuno avrebbe mai potuto pensare di trovare un cadavere.

Un luogo simile alla tana del coniglio di Alice nel Paese delle Meraviglie – e Alice stessa non aveva forse sognato quel magico paese? Forse, se Naomi fosse entrata là sotto, anche lei avrebbe sognato qualcosa di ancora migliore, un sogno immerso nella gloriosa luce dell’alba nel quale Raye non era morto e lei non dove nascondere un corpo – il proprio corpo.

Ma Naomi Misora poteva pensare solo ad una cosa. A nascondere.

Crr crr.

Strisciò al di sotto del piccolo dislivello, entrandoci e lasciando perfino un margine di spazio al bordo. Nessuno avrebbe visto, nessuno avrebbe mai guardato al di sotto della pavimentazione. Ci avrebbero buttato dentro un po’ di cemento e basta.

Si distese guardando quello che ora era il soffitto, e strinse un’ultima volta la busta tra le dita.

L’ultimo Crr crr, un suono da sogno, l’ultimo saluto della busta.

Poi la calò lentamente sul suo volto, legando poi i bordi al di sotto del suo collo.

Naomi Misora guardò il mondo attraverso la plastica, che rendeva tutto evanescente come nel migliore dei sogni. Il respiro divenne un’opzione fastidiosa, caldo sul bordo di plastica e bagnato sulle sue guance. La busta si appannava e di schiariva al ritmo dei suoi respiri, eppure… perfino il grigio diveniva quasi un colore perlaceo al di sotto della busta.

Faceva caldo – il suo respiro divenne pesante. Sembrava quasi che quel sogno la stesse uccidendo, ma i sogni non riflettevano la realtà, vero? Erano… solo sogni.

Tossì leggermente, sentendosi soffocare: il suo respiro si spezzò in una serie di singulti strozzati, mentre la confusione che le regnava in testa da due giorni si mescolava alla poca ossigenazione del cervello. Il caldo divenne insopportabile, il suo respiro affannoso, e una mano tremolò fino a premersi vicino alla busta, un ultimo e disperato tentativo di salvarsi… ma ricadde pochi secondi dopo.

Il Death Note aveva vinto. Kira aveva vinto.

Intorno a lei il gelido pavimento, e il gelido ed impietoso Gennaio. La sua mente si spense, mentre il suo respiro si spegneva con lei.
Per la prima volta da quando aveva incontrato l’uomo che aveva decretato la sua morte, Naomi Misora ebbe un solo, fugace pensiero razionale.

I sogni si avverano. Se così non fosse, la natura non ci spingerebbe a sognare.

Il respiro si era fermato. C’era un silenzio tombale nella testa di Misora e nel casolare abbandonato, e in quel momento sentì la voce di Raye, lo vide calmo e sorridente su di una poltrona d‘albergo a parlare di sport, e Naomi desiderò avvicinarsi a lui, di avverare quel sogno d’amore che Kira aveva distrutto.

C’era un solo modo per farlo: continuare a sognare.

Chiuse gli occhi – e non si accorse neppure di morire.




Fine
 


Note di stesura dell'autrice (che rileggendo la storia dopo MESI ha il magone...)
Ora, la terza storia… è molto corta. Racconta della morte di Naomi Misora.

Beh, cosa posso dire? Che comunque non si sa che fine abbia fatto Naomi Misora, cioè dove sia il suo cadavere… io ho dato questa versione dei fatti, anche se mi sono presa delle libertà poetiche (non ho la più pallida idea sul come si compongano i pavimenti…).

Di nuovo, il sogno è… parziale. Naomi Misora pensa di agire in un sogno, ma solo perché il Death Note le ha imposto la sua volontà – infatti quello che Light scrisse si trova all’inizio della storia {traduzione: 1 Gennaio: senza avvertire nessuno, si suicida in un posto segreto che solo lei conosce. Il corpo sarà difficile da trovare, e penserà unicamente al suicidio. La morte avverrà entro 48 ore.)… e in quest’ultima shot la citazione è pienamente scritta.



Che altro dire?
Beh, la citazione è presente in tutti e tre i testi, che vanno considerati indipendenti ma legati proprio da essa. O, per meglio dire, ho cercato di interpretare la citazione: ovvero, nella prima shot un incubo di L diventa realtà, e la citazione è sott’intesa; Nella seconda, i sogni di Misa potrebbero realizzarsi, e la citazione è espressa solo in parte; nell’ultima, quello che Naomi Misora credeva un sogno diventa realtà.
Sono giusto giusto quindici pagine in tutto XD

Non ho altro da dire XD
Spero solo che le shot siano accettabili^^




Come promesso, ecco il giudizio della giudice :)


Grammatica e sintassi: 9.2/10
Stile: 10/10
Originalità: 15/15
 

Caratterizzazione dei personaggi: 15/15  
Sviluppo della trama: 10/10
Gradimento personale: 10/10 
Utilizzo dei prompt: 10/10 


Totale 79.2


Una cosa che ho notato sia nella tua storia che in un’altra è il doppio uso delle virgolette per indicare i dialoghi: -". Non ho capito il motivo sinceramente, perché?

Riguardo alla storia invece, ho trovato una frase tra parentesi, non ho capito perché sinceramente, forse avevi pensato di toglierla? È questa: (-“ E’ impressionante l’amore che Light-kun prova per me,”- aveva ribattuto L in risposta, ed era stato allora che Light, dopo un sospiro esagerato, aveva afferrato il telefono per mettersi d’accordo con il terapista.)

La caratterizzazione è ottima, nella prima one shot mi è piaciuto il paragone tra Ryuk e la iena, forse per chi conosce bene il fandom la cosa è nota, ma per me è stata un’illuminazione. Hai uno stile molto fluido, le descrizioni fisiche, degli ambienti  e degli stati d’animo sono ottime.

Dal punto di vista grammaticale la storia è davvero buona, c’è comunque qualche errore, te li elenco:  ‘Misa sapeva dove abitava, e lui mandava regolarmente gli assegni per il mantenimento fino a quando non aveva compiuto diciotto anni’, l’azione si è conclusa, avresti dovuto scrivere ‘aveva mandato’; c’è un punto ‘.’ All’inizio di una frase; ‘c’era sempre una mamma ed un papà pronti ad esaudire ‘, c’erano sempre una mamma e un papà’ o ‘c’era sempre una mamma o un papà’; la frase ‘quello sentiva in quel momento’ non suona bene, avrei sostituito qualche parola al posto tuo.

La tua Misa mi è piaciuta molto, è stato interessante vederla in quel momento particolare, trovo che tu l’abbia caratterizzata molto bene.La storia che mi è piaciuta di più però è l’ultima, quella su Naomi. Mi ero sempre chiesta dove fosse andata una volta a casa, mi ha colpito e sicuramente è una storia che mi resterà nel cuore per molto tempo.

L’inserimento del sogno, della citazione e dei prompt è ottimo. Complimenti.








Grazie a TUTTI :)
E.




  
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