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Autore: AmaleenLavellan    25/01/2012    3 recensioni
Una raccolta di Song-Fic, una canzone per ogni "Home Assignment" che Will assegna al nostro Glee Club preferito.
[1. I'll Cover You - Klaine]
Dal capitolo 2, "I Believe I Can Fly":
«Questo è il problema alla base di tutto, ragazzi? Credere in qualcosa?» domandò, con uno sguardo preoccupato, in direzione dei suoi studenti.
«Quando si parla di adolescenti, professore, è sempre questo il problema.» cominciò a dire Artie, aggiustandosi gli occhiali sul naso. «Non sappiamo mai in chi o cosa credere. Cerchiamo la nostra indipendenza, e al contempo abbiamo bisogno di aggrapparci disperatamente a qualcosa. È così dalla notte dei tempi, nessuno ci può fare niente.» concluse.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una luuuuunga assenza, eccomi tornata! <3
Ho in mente questa fic da un secolo, e l'ho scritta da un secolo, dovevo solo trovare il tempo di copiarla.. xD
Allora... Questa fic è nata da questa canzone, I'll Cover You, del mio amatissimo Rent <3 
Quel musical è NATO per i Klaine. Giuro.
Cioè, almeno Angel e Collins lo sono. 
E questa canzone.. la ritengo semplicemente perfetta per loro.
Ascoltatela, vi prego. Guardate anche il video se ci siete, è un concetrato di fluff e semplice amore vero.
Credo di aver detto tutto! :D
Buona lettura <3

I'll Cover You

«Buongiorno a tutti, ragazzi!»
Il signor Shue interruppe il brusio che regnava sovrano all’interno dell’aula di canto, appoggiando la ventiquattrore su una sedia con un sorriso ancora più smagliante del solito.
«A cosa si deve tutto quest’entusiasmo, Mr. Shue?» domandò Mercedes, incrociando le braccia.
Il viso dell’uomo sembrò illuminarsi, sotto gli sguardi perplessi dei suoi studenti. «Aspettavo che me lo chiedessi, Mercedes!» esclamò. Poi, senza un’altra parola, aprì la borsa e tirò fuori alcuni foglietti di carta.
Sulla stanza calò un profondo silenzio. Il professore osservò trionfante i suoi ragazzi, in particolar modo Rachel, che boccheggiava incapace di dire qualsiasi cosa, e Kurt, che lo fissava ad occhi spalancati, tanto sconcertato che non se ne rese nemmeno conto, quando il suo ragazzo con un sorriso smagliante gli poggiò le mani sulle spalle, entusiasta.
«Oh mia Barbara quelli sono biglietti per Wicked oddio!» era stato l'urlo di Rachel, che aveva parlato quasi senza fare pause tra una parola e l'altra.
«Esatto, Rachel. Biglietti per Wicked, a New York, in prima fila!»
Kurt non poteva credere alle proprie orecchie, come non poteva credere ai propri occhi.
Biglietti per Wicked.
A New York.
Non era possibile. Stava sognando, tutto ciò non era possibilmente reale.
«Come ha fatto a permettersi quei biglietti, Mr Shue? Costeranno un occhio della testa, inoltre devono essere introvabili.», obiettò Tina, piuttosto colpita.
«Vi ricordate di April Rodhes?», domandò il professore, con un sorrisetto eloquente.
«La bambola bionda che si ubriacava di continuo?», fu il commento di Puck, che ricevette un paio di occhiate leggermente schifate da Quinn.
Brittany alzò una mano. «Quella per la quale lei aveva una cotta, Mr. Shue?»
Shuester tossicchiò, leggermente imbarazzato. «Ehm, sì, lei. Beh, si dà il caso che quella April Rodhes abbia ottenuto il ruolo di Glinda nello spettacolo! E sono lieto di dire che ha pensato subito a noi, appena ha saputo che avrebbe ricevuto la parte, offrendoci dei biglietti gratis per la prima, che si terrà il mese prossimo.»
Subito nell'aula si levarono esclamazioni di approvazione, per il successo di quella che era stata un'amica per tutti i ragazzi. Rachel lanciava gridolini affondando il viso nell'abbraccio di Finn, che la stringeva senza ben sapere come reagire, e Tina chiacchierava eccitata con Artie e Mike. Blaine si abbassò verso Kurt, che fissava dritto davanti a sé.
«Kurt, i biglietti per il tuo musical preferito! È meraviglioso!», esclamò, raggiante.
«Noi andremo a vedere Wicked.»
«Esatto, Wicked.»
«A New York.»
«A New York.»
Improvvisamente Kurt sembrò risvegliarsi, girandosi del tutto verso il suo ragazzo mentre i suoi occhi si illuminavano di una nuova e brillantissima luce. «Mio Dio non posso crederci! Sarà meraviglioso! Saremo in prima fila, vedremo gli artisti da vicino, e saremo a New York! La città in cui vivremo, capisci? Dove non dovremo nasconderci e-
Blaine lo interruppe, guardandolo impassibile. «In cui vivremo?»
Kurt si bloccò di scatto, spalancando gli occhi, rendendosi improvvisamente conto di ciò che aveva detto.
«Io... Sì, insomma, pensavo-
«Kurt.» lo chiamò l'altro ragazzo, con un sorriso tenero ad increspargli le labbra.  Gli prese una mano e la strinse tra le sue, teneramente. Il Glee Club era sparito, il mondo era sparito. Esistevano solo loro due, la pelle chiara e leggermente fredda di Kurt contro la sua, i suoi occhi che lo guardavano senza capire, forse leggermente spaventati, le sue labbra socchiuse che sembravano gridargli "baciami". «Kurt, sono solo colpito dal sentirtelo dire. Io-
«E questo ci porta al compito di questa settimana, ragazzi!» richiamò l'attenzione il professore, di cui tutti sembravano improvvisamente essersi dimenticati. Kurt tornò di nuovo a girarsi verso di lui, lanciandogli uno sguardo frustrato per aver interrotto il suo ragazzo mentre chiaramente stava per dirgli qualcosa di meraviglioso. «Questa settimana», continuò l'uomo, avvicinandosi alla lavagnetta bianca e cominciando a scrivere con gesti rapidi, «il tema sono i musical! E c'è di più: alla fine di ogni esibizione, ognuno di voi darà un voto che può andare dall'uno al dieci, e se qualcuno riuscirà a raggiungere un punteggio di cento, potrà cantare quella canzone alle regionali.»
«Una competizione!», esclamò Sam.
«Esattamente. Sì, Brittany?», sospirò il professore, vedendo che la bionda aveva di nuovo alzato la mano.
«Posso segnare il mio voto disegnando unicorni?», domandò, con voce atona.
Il signor Shue fece una piccola pausa, non ancora abituato alle stranezze della ragazza nonostante la conoscesse ormai da tre anni. «Come preferisci, Brittany.» affermò infine, con un piccolo cenno del capo.
 
 
 
 
 
 
 
 
«Hai già pensato a qualcuno con cui cantare per il compito del Glee?», domandò Blaine, quel pomeriggio, seduto sul tappeto della camera del suo ragazzo che, steso sul letto, stava leggendo l'ultimo numero di Vogue. Kurt alzò lo sguardo per osservarlo, come aveva fatto, non visto, ormai almeno dieci volte negli ultimi cinque minuti.
«A dir la verità, pensavo di cantare da solo. Sai com'è, se sei speciale...», affermò, con finta noncuranza, riabbassando la testa e girando una pagina.
«Mmh.», fu l'unico commento dell'altro. Blaine incrociò le braccia, senza togliere gli occhi dalla figura del suo ragazzo e osservandolo con aria di sfida.
«Però...» commentò Kurt, dopo qualche istante di pausa, «In caso tu avessi qualche idea su un possibile partner per un duetto, sono aperto a proposte.»
Il più giovane si aprì in un sorrisetto divertito, mentre si alzava dal terreno. «Beh...», cominciò, «ci sarebbe un ragazzo...»
Kurt sorrise. «Ah, sì?»
«Mmh-mmh. È...attraente», affermò, avvicinandosi lentamente al letto, «carismatico...divertente...» vi si adagiò con lentezza, e cominciò a gattonare verso Kurt, che non osava alzare lo sguardo, «e soprattutto... ti ama alla follia.»
Kurt alzò la testa di scatto, sorpreso, ed il suo cuore perse un battito nel trovare, a pochissimi centimetri dal proprio viso, quello di Blaine. Per un istante sembrò perdersi in quell'oceano cangiante; affondava nei riflessi dorati di quegli occhi meravigliosi, si lasciava abbracciare e cullare da quello sguardo così caloroso e dolce e innamorato, e improvvisamente si sentì a casa.
Le labbra di Blaine si piegarono in un sorrisetto divertito, che riscosse il ragazzo che gli stava di fronte.
«Hai detto che è attraente, o sbaglio?», domandò Kurt, con un sorrisetto eloquente.
L'ex Warbler chiuse gli occhi, annuendo lentamente con il capo. «Oh, sì, decisamente. Molto attraente.»
Kurt fece scorrere lo sguardo sul corpo dell'altro, e si morse il labbro. «Oh, su questo sono d'accordo.»
Poi, Blaine decise che non poteva sopportare oltre.
Si lanciò sulle labbra dell'altro ragazzo con irruenza, portando le mani tra i suoi capelli, sulla nuca, per avvicinarlo ancora più a sé. Dio, non ce la faceva, quel ragazzo era troppo, troppo... troppo tutto. Riusciva a farlo impazzire con un solo sguardo.
D'altro canto, Kurt sentiva che un piccolo pezzo del suo cuore stava morendo, come ogni volta che affogava in uno dei baci passionali con cui l'altro ragazzo lo colpiva, improvvisamente. Socchiuse le labbra per lasciar entrare la lingua di Blaine, che accarezzò la sua, lanciando a entrambi un brivido lungo la schiena.
Incredibile.
Era l'unico aggettivo con cui poter descrivere il suo Blaine.
Incredibile.
 
Il giovane Hummel si lasciò sfuggire un sospiro dalle labbra che l'altro ragazzo aveva cominciato a succhiare e mordere, e Blaine allontanò la mano dalla nuca di Kurt, facendola scorrere lungo la sua schiena, per arrivare al bordo della camicia. Lasciò che le sue dita si insinuassero sotto la stoffa leggera, cominciando ad accarezzare la pelle del suo ragazzo, che all'improvviso era diventata bollente.
 
«Ehi, Kurt, ti ho riportato il- WOOH!»
 
Con la stessa rapidità con cui era entrato, Finn uscì dalla stanza di corsa, chiudendo la porta di scatto.
 
«Finn, per la miseria, quante volte ti devo ripetere che si bussa prima di entrare nelle stanze altrui?!» gridò Kurt, completamente furioso, con la voce che gli saliva di qualche ottava.
«Scusa! Tilascioicompitidiletteraturadavantiallaporta!» esclamò il ragazzo, quasi strozzandosi con la propria saliva mentre parlava, lanciandosi poi di corsa nella propria camera, cercando di dimenticare la scena appena vista.
Kurt sospirò, nel colmo della frustrazione, lasciandosi cadere steso sul letto e passandosi una mano sul viso, mentre Blaine lo guardava leggermente deluso, ma soprattutto divertito.
«Scommetto che adesso sta già chiamando Rachel per raccontarle tutto...o peggio, Puck.», sospirò, chiudendo gli occhi.
«Dai, non pensarci.», cercò di confortarlo il suo ragazzo, stendendosi accanto a lui, «piuttosto, di che stavamo parlando?»
Kurt sbatté le palpebre, girando il viso verso di lui, poi si tirò di nuovo a sedere.
«Qualcosa di questo genere.» affermò, prima di tuffarsi di nuovo sulle labbra di Blaine.
 
 
 
 
 
 
«Allora, che cosa hai voglia di cantare, per il compito?» domandò Blaine, mentre Kurt lo accompagnava alla macchina. Era scesa ormai la sera su Lima, e l’aria cominciava ad essere fredda, mentre accarezzava la stoffa leggera dei vestiti dei due ragazzi. «Prima ci siamo, come dire…» continuò subito dopo, lanciandogli un’occhiatina maliziosa, «distratti, ecco.»
Kurt girò di scatto il viso dall’altra parte, mentre il suo viso si infiammava. Ovvio che si erano distratti. Non era certo colpa sua se il suo ragazzo era così meraviglioso e affascinante e bellissimo e-insomma, non poteva avvicinarsi così tanto e pensare che fosse ancora in grado di fare una qualsiasi cosa che non fosse… saltargli addosso.
«Ecco…» cominciò, alzando la testa come a cercare la risposta nelle stelle, «a qualcosa avevo pensato…»
Blaine gli circondò le spalle con un braccio, avvicinandolo a sé. «Mmh?»
«Che ne dici di Rent?» domandò, alzando la voce, cominciando a torturarsi le mani.
«Davvero? Pensavo scegliessi qualcosa di più classico. Come mai?» chiese l’altro, arrestandosi: erano ormai arrivati davanti alla macchina e presto si sarebbero dovuti salutare.
Kurt alzò lo sguardo verso il proprio ragazzo. «È che… è stato il primo musical che abbiamo visto insieme. Il nostro primo appuntamento, in un certo senso.» borbottò, rabbrividendo.
Blaine sorrise, e gli rivolse quello sguardo che ogni volta gli toglieva il fiato; quello sguardo innamorato, che sembrava sussurrargli “You are perfect to me”.
Gli prese le mani e se le portò alle labbra, soffiando per riscaldargliele. «La trovo un’idea meravigliosa.» sussurrò, chiudendo gli occhi e lasciandogli un piccolo bacio sulle dita. «E immagino che tu sappia già cosa cantare.»
Kurt sorrise dal profondo del cuore, senza alcun imbarazzo. Sorrise, perché non poteva fare altro. Sorrise, perché per quanto le cose che Blaine faceva potessero essere sorprendenti e magnifiche e terribilmente romantiche, erano semplicemente… giuste. E lo facevano stare bene.
Lui lo faceva stare bene.
 
«Live in my house, I’ll be your shelter…»cominciò a cantare, più lentamente di quanto prevedesse il ritmo della canzone, facendo incontrare i propri occhi con quelli di Blaine, «Just pay me back with one thousand kisses… Be my lover, I’ll cover you…»
Blaine intrecciò le loro dita, desiderando come non mai affogare nell’oceano azzurro che erano gli occhi del suo ragazzo e cominciando a cantare, riprendendo il ritmo originale.
 
Blaine:
Open your door,
I'll be your tenant
Don't got much baggage to lay at your feet
But sweet kisses I've got to spare
I'll be there and I'll cover you
 
Kurt lasciò le mani di Blaine per allacciargli le braccia intorno al collo, avvicinandosi ancora di più, mentre l’altro gli stringeva i fianchi. E in quell’abbraccio capirono che non c’era altro posto al mondo in cui avrebbero voluto essere. Capirono che non importavano gli insulti, le prese in giro, perfino le granitate; non importava ciò che la gente avrebbe potuto pensare.
Perché non c’era nulla di più dolce, non c’era nulla di più perfetto, non c’era nulla di più giusto del loro amore.
 
I think they meant it when they said you can't buy love
Now I know you can rent it
A new lease you are my love, on life
Be my life
 
Kurt si girò nell’abbraccio del suo ragazzo, facendo aderire la propria schiena al suo petto, e cominciò a ondeggiare, a tempo di quella musica che stavano immaginando, le mani sopra quelle di Blaine che ancora lo stringevano. L’altro sorrise con divertita tenerezza, seguendo i movimenti dell’angelo che teneva tra le braccia.
 
Just slip me on,
I'll be your blanket
Wherever,whatever, I'll be your coat
 
Blaine appoggiò le braccia contro il collo di Kurt, inspirandone il profumo delicato mentre lo ascoltava cantare la frase successiva.
Decise che avrebbe voluto passare il resto della vita così.
Sulle dita quella pelle, nella mente quella voce, nell’aria quel profumo.
 
Kurt:
You'll be my King, and I'll be your castle
 
D’un tratto Blaine girà Kurt di scatto, prendendolo di sorpresa, stringendolo con tutta la forza di cui era capace. Cantò guardandolo dritto negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso, con uno sguardo seducente e al contempo divertito, ma soprattutto innamorato.
 
Blaine:
No, you'll be my King, and I'll be your moat
 
Kurt si divincolò dalla sua presa giocosamente, allontanandosi e guardandolo con aria di sfida. E Blaine stette al gioco, prima rimanendo immobile e poi cominciando a inseguirlo, permettendogli di scappare poco prima che riuscisse ad afferrarlo ancora. Cominciarono a volteggiare, lì, in mezzo alla strada buia; incuranti del mondo, incuranti della calma della sera, incuranti di tutto. Cantavano, e le loro voci riempivano l’aria; e non c’era bisogno di un pubblico, non c’era bisogno di riflettori, non c’era nemmeno bisogno di musica: Kurt aveva Blaine e Blaine aveva Kurt. Il resto non serviva.
Cantavano, ed in un moto di sciocco romanticismo Blaine pensò di essere nato solo per poter fondere la propria voce con quella di Kurt.
Perché insieme erano perfette, insieme erano giuste, insieme erano una sola.
Esattamente come loro due.
 
I've longed to discover
Something as true as this is
 
E fu prima di cantare l’ultima strofa, che Blaine agguantò Kurt, attirandolo a sé e stringendolo con tutta la forza, tutta la passione, tutto l’amore che gli era possibile.
E Kurt sentì che era vero. Che la canzone non mentiva.
Che uno sarebbe stato il rifugio dell’altro, che il loro amore li avrebbe protetti.
 
Oh, lover,
I'll cover you,
Yeah,
Oh, lover,
I'll cover you...
 
Kurt guardò il suo ragazzo, il suo cuore, la sua vita.
E fece l’unica cosa che sembrava giusta fare.
Unì le labbra alle sue in un dolce, profondo bacio.
 
 
 

 
 
 
Uno scroscio di applausi distrusse il silenzio solenne e ammirato che regnava nella stanza.
«Magnifici ragazzi, bravi.» si complimentò il signor Shue, ricompensandoli con pacche sulla schiena.
Le dita di Blaine corsero a intrecciarsi con quelle di Kurt, mentre si esibivano in un profondo e leggermente imbarazzato inchino. 



***Angolino di MoonBlossom***
Ed eccoci qui alla fine di questa one shot!
Devo essere sincera, ho avuto questa faccia *W* per TUTTO IL TEMPO in cui ho scritto la parte in cui cantavano.
Lo giuro.
Rinchiudetemi da qualche parte, sono pazza X°D

Il riferimento a Kristin Chenoweth che spero TUTTI abbiate capito è dovuto al fatto che lei, insieme alla grandissima Idina Menzel alias Shelby, ha recitato come protagonista in Wicked v.v

Allora, giungiamo alle informazioni di servizio (?) XD
Questa in realtà dovrebbe essere una raccolta di "Home Assignments", ovvero una serie di One-Shot derivate da un compito che dà Mr.Shue ai ragazzi, tutte chiaramente song-fic e dedicate a un personaggio o a un pairing. Solo, non so se postarle come raccolta o come serie, quindi ci devo riflettere, quindi si vedrà xD
In ogni caso, sicuramente la prossima vedrà come protagonisti Finn, Blaine e Kurt :3 Niente Threesome, tranquilli xD 

Altro da dire? 
A parte QUANTOSONOADORABILIMIODDIOBGHAJNVDSBSKDNJBDVSKJBDVMBVSKC!

Uhm... ringrazio come al solito la mia adorata Black_Hole_ , senza la quale non saprei cosa fare <3 You are perfect to me, girl! 
Ringraziatela anche voi, perché se riuscirò a guardare la 3x11 mercoledì, sarà solo grazie a lei. Santa donna. 

Ok, ho finito con le cazzate xD
Alla prossima, tanti baci <3
MoonBlossom 
   
 
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