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Autore: Cassidy1307    26/01/2012    0 recensioni
Lei è il mio personaggio preferito, adoro ogni singolo momento in cui c'è lei, e ho pensato di fare una fanfiction con le mie pazzie .
Speri vi piaccia ^-^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Katherine/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fuoco scoppietta vivacemente nel camino, impregnando l’aria di quell’odore particolare, amato dalla donna. Le fa rivivere il passato, trascinandola nei ricordi vividi, forti, dolorosi e affascinanti allo stesso tempo.  Tira la coperta di lana fin sopra le spalle, scoperte dalla leggera canottiera grigia, che mette in risalto le sue forme.
Ma i suoi sensi non sono più al presente, in quella villa nella periferia di Mystic Falls, ma nella vecchia tenuta dei Salvatore.

Era una delle tante notti, rinchiusa nella camera del giovane, mentre accarezzava i suoi capelli ramati, gli addominali scolpiti, e bramava il suo corpo quanto il suo sangue, come solo un vampiro può fare. Aveva scelto la sua nuova Lingerie, per quella sera, ed aveva provato una maliziosa soddisfazione nel trovare negli occhi del ragazzo piacere, desiderio ed incredulità. Credeva che lei fosse sua. Come tutti d’altronde, lo credevano …  Ma iniziava a pensare lo stesso anche lei. Perché quello che prima era soltanto un gioco si stava trasformando in qualcosa di più, profondo e pericoloso.

Sussurrò nel suo orecchio, mentre le sue mani scivolavano piano sotto i pantaloni. Il suo respiro fresco, la gola fin troppo vicina erano troppo invitanti per resistere, ed il suo sguardo si trasforma, proprio mentre inverte le posizioni, sdraiandosi sopra di lui. Il solito sguardo allarmato fa capolino nel volto del giovane, al vedere le vene in rilievo sotto gli occhi e i denti, troppo lunghi ed aguzzi.

Gli sorride comprensiva un attimo prima di gettarsi sulla sua gola, prima di affondare i canini nella pelle, cercando di provocare il minimo dolore. Il sangue sulle sue labbra, che scende piano in gola appaga il forte desiderio, calmano la sua inquietudine, facendole provare la solita meravigliosa ed indescrivibile sensazione.  

I secondi trascorrono veloci, il silenzio interrotto soltanto dai gemiti di Stefan, finchè lei non si allontana, posando un bacio leggero sulla pelle bucata. Posa un dito sulle sue labbra, osservandone la perfezione, e gustandosi quei pochi momenti di sincerità, quindi fissa i suoi occhi in quelli del giovane, e lo soggioga a dimenticare l’accaduto.

Da troppo tempo andava avanti quel gioco pericoloso, se i due fratelli Salvatore avrebbero mantenuto il segreto, il resto della città non avrebbe fatto altrettanto, se l’avesse scoperta. Doveva andarsene. Quella considerazione, che era sempre stata nella sua mente ma mai accettata, le si rivela con la stessa brutalità da cui ci si sveglia da un sogno. Ed il dolore, inaspettato, colpisce la vampira del 1864 tanto quanto quella nel presente.

Scuote la testa, scacciando i ricordi, perché sapeva fin troppo bene il finale della storia. Allunga una mano verso il bicchiere di vino rosso appoggiato al tavolino accanto a lei, e sorseggia il liquido fissando gli occhi nella legna arsa, quando un lievissimo rumore, impercettibile ad orecchio umano, la distoglie da ciò che quella sera l’aveva catturata. Silenzio. Poi uno scricchiolio, più vicino.

Tende i suoi sensi al massimo, i muscoli rigidi, pronti allo scatto, i canini che dolgono piacevolmente, lo sguardo che saetta, ispezionando ogni centimetro della stanza. Si alza silenziosa, con un sorriso beffardo sul volto. Non aveva idea di chi fosse, ma sicuramente doveva avere coraggio ad entrare in casa sua di nascosto. Muove qualche passo verso l’entrata. La porta era perfettamente chiusa, le lampade illuminavano pallidamente l’oscurità del portico, lasciando intravedere gli scalini e parte del giardino, ben curato.

Un fruscio alle sue spalle. Vicino. Troppo vicino. Si volta con una velocità impressionante, notando subito un particolare diverso. Il calice di vino era sparito. Cammina ancora, questa volta verso le scale, quando una voce fin troppo conosciuta favella alle sue spalle parole provocatorie. << Vino rosso invecchiato anni e anni. Sempre di buon gusto.>>

A velocità vampiro raggiunge il suo interlocutore sbalordita, prendendolo alla gola e stringendo la presa ferrea delle sue dita sulla gola. Il bicchiere cade a terra, infrangendo il silenzio teso e denso. Il rumore dei cocci per terra scuote la vampira. Non poteva crederci.

Nulla nella sua mente riusciva a spiegare il motivo di quell’apparizione.
Non c’era più razionalità in ciò che provava, in ciò che sentiva.
Era lì, sotto la sua presa…
  
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