10. Finalmente,
Veramente Felice
Grazie
mille a chi ha continuato a leggere e a Mayasun che segue molte mie
storie.
Un
favore, mettetemi piace?
http://www.facebook.com/pages/A-Differenza-Di-Te-Ho-Unanima/319583304753078
Ero finalmente arrivata in quel
paesino. Mi girai verso Chiara sorridendole. Mi accarezzai la pancia.
-Ti piace?- Domandai alla mia
pancia.
-Anche tu ci parli?- Annuii.
-Non vedo il motivo per la quale
non dovrei farlo. Non potrò pensare che sia tato un
incidente per sempre.-
Spiegai.
Il suo sorriso era comprensivo.
-Sei così
giovane…- Commentò.
Sospirai.
-Devo crescere più in
fretta.
-Per quanto tempo dovrai farlo?
Hai iniziato quando si è scoperto che tuo padre era uno
stronzo, poi diventi la
più giovane ragazza madre nei dintorni. Dimmi quando
comincerai a vivere
veramente?- Disse alzando il tono della voce.
-Non lo
so…credimi…non lo so. –
Ammisi. Strinsi le maniche della felpa nelle mie mani.
Nessuno avrebbe mai immaginato una
vita come questa.
Sei
mesi dopo
Scesi le scale aggrappandomi ad
Alice e Danielle.
-Grazie.- Dissi loro. Da quando la
mia pancia era cresciuta a dismisura riuscivo a muovermi a fatica.
Sentii la bimba muoversi dentro di
me. Era un po’ doloroso dato il mio corpo non adatto ad una
cosa del genere.
Mi accarezzai il grembo.
-Calma piccola.- Dissi. Uscii di
casa insieme alle due amiche.
Danielle mi aveva contattata
appena qualcuno era venuto a sapere della gravidanza. Le avevo chiesto
di non
parlarne con suo fratello.
La scuola ormai era finita ed io
ero stata promossa con voti discreti. Non mi piacevano gli istituti
scolastici
di quel paesino, ma dovevo arrangiarmi.
Cominciammo a camminare ed
arrivammo in piazza.
-Rebecca! Come stai?-
Domandò la
barista, Maria. Sorrisi pacificamente.
-Bene.
-Son felice per te. Buona
giornata!- Annuii.
Sentii un
dolore lancinante alla schiena. Era lei che si
muoveva di nuovo. Le due
ragazze si precipitarono a reggermi.
-Tranquille
-Loro si,
ma che puoi dire di me?- Sentii quella voce. Non risposi. Forse
perché pensavo
fosse frutto della mia immaginazione come mi era già
accaduto, o forse avevo
soltanto paura. Ci fu un lungo silenzio. Paesani vennero a guardare.
-E’ lui il
bastardo?- C’era gente che mormorava, bisbigliava,
sussurrava. Nessuno sapeva
veramente come fosse andata la storia. Non volevo pettegolezzi.
Capii che
era veramente lì. Respirai profondamente.
-Pensi sia
facile andare a dire al mio ragazzo di quattordici anni che sono
rimasta
incinta?- Domandai. Non lo feci rispondere. – Se dobbiamo
parlare
allontaniamoci.
-No, ora
tu mi parli qui!- Urlò. Mi fece paura.
-Sei
cambiato.
-Da quando
hai baciato il tuo “amico”?
-Mi ha
baciata lui!- Risposi. Era uno strillo. Mi girò la testa e
quasi non svenni.
-Allora
dimmi…di chi è il bimbo?- Domandò.
-Bimba…ed
è tua.- Risposi. Non disse nulla.
–Desireè
-Cosa?
-Si chiama
Desireè, o per lo meno s chiamerà.
-Mi
piace.- Commentò.
-Lo so. Ne
ho parlato con Danielle.
Lui si
avvicinò a me mettendo una mano sulla mia pancia.
Desireè si
mosse. Daniel sospirò.
Misi la
mano sulla sua.
-Mi
dispiace.
-Anche a
me.
Alzò lo
sguardo. Poggiò le labbra sulle mie e mi regalò
un dolce Bacio. La gente
applaudì. Tornai finalmente, veramente felice.
Fine