26/01/2012
6 recensioniChapter 1
James era un ragazzo al secondo anno di università, studiava Giurisprudenza, ma l’idea di passare la sua vita in un’aula di tribunale o dietro una scrivania non lo allettava per niente, tuttavia i suoi genitori ci tenevano molto che lui avesse un lavoro rispettabile, e non gli andava di deluderli. La sua vita era scandita unicamente dallo studio e dalle nauseanti partite a scacchi con alcuni nerd dell’università. Non era proprio il ragazzo adatto alla città in cui viveva , infatti giudicava futili tutte le distrazioni che Los Angeles offriva, ma nel profondo sapeva perfettamente che avrebbe messo al rogo tutti i suoi amatissimi libri per passare una serata all’insegna del divertimento, una serata speciale, una serata diversa. Quando finalmente decise di andare in discoteca l’orologio al quarzo sul suo comodino segnava le 11.06 p.m. Prese la sua BMW rossa, regalo dei suoi genitori per il suo primo esame all’università (superato con il massimo dei voti, naturalmente) e partì alla ricerca di una discoteca e ne trovò una quasi subito, d’altronde non è molto difficile trovare un locale notturno in una città come Los Angeles. Il luogo nel quale entrò era quello più in di tutta la California, ma lui non lo sapeva. C’era un caos tremendo e un caldo infernale, l’aria era resa irrespirabile dal fumo che vi aleggiava. In quel momento James rimpianse il suo letto morbido e confortevole. Ma ormai era lì, ed aveva intenzione di spassarsela. Ordinò un mojito, poi un altro e un altro ancora. Dopo un po’ un gruppo di ragazzi gli si avvicinò e cominciò a parlare con loro. Finalmente parlava con qualcuno al di fuori dei suoi amici secchioni. Si presentarono: erano Nick, Demi, Scott, Liz, e infine la più bella di tutte, Miley. Era una ragazza sui vent’anni, non molto alta e con dei meravigliosi capelli castano chiaro. E poi aveva un corpo perfetto. ‘Fuori dalla mia portata’,pensò James. Il ragazzo indugiò soprattutto sul suo sguardo, sembrava così triste e vuoto. Era come se non appartenesse a quella città e a quel modo di vivere, un po’ come lui. James quella sera si divertì come mai aveva fatto nella sua patetica vita, aveva persino provato il gusto di provare la sua prima sigaretta, che però non era fatta esattamente di sola nicotina. Da quel momento cominciò in lui un cambiamento inaspettato: non seguiva più i corsi all’università e gli incontri con i suoi vecchi amici divennero sempre più sporadici. Ormai frequentava Nick, Demi, Scott, Liz e Miley che in fondo erano bravi ragazzi, venivano da famiglie ricche, come la sua, ma non andavano all’università e trascorrevano intere giornate a divertirsi. Amavano le discoteche, dove non si limitavano a bere alcolici. Sembravano tutti così spensierati, tranne lei, quella con lo sguardo triste e dannatamente bello. Miley e James cominciarono a parlare e ad isolarsi dal resto del gruppo . La ragazza gli raccontò un milione di cose: i suoi si erano separati quando lei aveva dodici anni e ora viveva con la madre, che, però, era molto assente nella vita della figlia, un po’per il lavoro, ma soprattutto perché preferiva trascorrere il tempo con i suoi numerosi spasimanti. Allora Miley per colmare questo vuoto cominciò a frequentare Nick e per un periodo erano stati insieme, ma poi si erano lasciati perché lei lo giudicava inutile, insicuro, e soprattutto perché amava un’altra. Nonostante le cattive amicizie, però, la ragazza non aveva provato nemmeno una striscia di cocaina, non voleva passare la sua vita come una drogata. Una volta confidò a James che il suo sogno più grande era quello di diventare una cantante. Solo allora il ragazzo comprese quanto erano simili, avevano persino la stessa aspirazione. Una settimana dopo Miley portò James a casa sua. Mentre correvano verso la camera di lei i suoi capelli svolazzavano qua e là, lui avrebbe voluto affondarci dentro. La camera da letto non poteva essere più diversa dal resto dell’immensa villa: pareti tappezzate di poster dei Nirvana e di altre rock band, tende scure e due chitarre elettriche e una acustica posate sul letto. Allora Miley prese una chitarra e disse che per lei le mani erano importantissime: la destra era la mano dell’arte, con la quale scriveva e suonava; la sinistra quella dell’affetto, con la quale stringeva le mani dei suoi amici e faceva le coccole al suo cucciolo Sofie. Dopo questa parentesi che sembrò a James buffa e al contempo molto dolce, Miley prese un foglio con uno spartito e delle parole scritte a margine e cominciò a suonare. La canzone parlava di una ragazza che sognava di fare la cantante, ma la vita l’aveva portata a fare altre scelte, finché non incontrò quello che definiva un angelo che gli fece capire ciò che lei desiderava veramente. James non impiegò molto tempo a capirne il significato e si commosse cantando con lei. Quattro minuti dopo la canzone terminò e i due si guardarono. Bastò un ‘Ti amo’ di Miley per scatenare un bacio appassionato, il più bel bacio che i due avessero mai dato. E si amarono lì, in quella stanza buia con i Nirvana che li fissavano.