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Autore: Daenerys_Snow    26/01/2012    8 recensioni
Lei. Una ragazzina di 14 anni. Liceo classico. Un solo sogno.
Lui. Un uomo di 20 anni. Scuole superiori belle che finite. Un solo sogno.
Cosa unisce questi due, secondo voi? …
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Smile & Juy'
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Six Years Is Too Much For A Friendship?

 
Lei. Una ragazzina di 14 anni. Liceo classico. Un solo sogno.
Lui. Un uomo di 20 anni. Scuole superiori belle che finite. Un solo sogno.
Cosa unisce questi due, secondo voi? …
Io direi il fatto di quel maledetto sogno. Però c’è una cosa da dire prima: non hanno lo stesso sogno… i loro sogni sono così diversi, che penserete: cos’hanno questi due in comune, da condividere in qualche modo? … niente.
È questo il punto: sono così diversi,  che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati che sarebbe successo quel che è successo.
Una settimana prima… 20-01-12
-      Mamma, io esco… - urla dalla sua camera una ragazza dai capelli lunghi e castani.
-      E dove andresti a quest’ora? – le chiede la donna sulla quarantina.
-      Ad una festa: non ricordi, te l’ho detto ieri! – risponde l’ adolescente ancora intenta a truccare i suoi occhi verdi.
-      Ok. L’hai detto a tuo padre? – urla ancora la signora.
-      Sì… - poi la ragazzina si avvia verso la porta di casa senza salutare neanche i genitori o il fratello – Ci vediamo dopo… venite a prendermi verso mezzanotte!!! – e nessuno fa in tempo a risponderle che lei già ha sbattuto la porta.
Dopo circa 15 minuti, incontra i suoi amici nel luogo dell’appuntamento, per poi dirigersi alla loro agognata meta.
-      Buonasera, ragazzi… - dice la 14enne sorridente vedendo i suoi amici che l’hanno aspettata, anche se aveva fatto tardi.
-      Ciao, Beatrix… - le dice Destiny avvicinandosi e abbracciandola forte tanto da farla rimanere senza fiato.
Dopo essersi staccata, Bea saluta i suoi amici con i due baci sulla guancia: Clarissa, Elinor, Rebecca, Bellatrix, Samuel e Markus.
-      Sei davvero… bellissima. – le dice Samuel mettendole gli occhi addosso.
-      Non mi interessa che ne pensi di come sono stasera, ok? Quindi, ognuno per la sua strada. – e dicendo questo, Beatrix si gira prendendo per mano Bellatrix e Destiny e camminando per prendere i taxi che hanno prenotato.
Tutti rimangono stupiti per quelle frasi pronunciate da quella che è sempre stata la ragazza meno “offensiva” del gruppo. Samuel più di tutti, rimanendoci piuttosto male. Così, salirono sui taxi: Destiny, Bellatrix, Samuel e Beatrix nel primo e Clarissa, Elinor, Markus e Rebecca nel secondo. Il viaggio dura mezz’ora bella e buona.
-      Destiny ti vuoi mettere su di me? – le chiede Samuel con sguardo furbo.
La ragazza in questione rivolge uno sguardo interrogatorio al ragazzo: quei due non hanno mai avuto questo rapporto così intimo. Destiny poi guarda la sua amica, Beatrix, quasi per chiederle il permesso. Sa bene che quei due in passato hanno avuto qualcosa…
Ma Beatrix non si fa troppi problemi ed annuisce verso l’amica. Così Destiny accetta l’invito di Samuel. La tensione è troppa, però, nel mezzo: Simon guarda storto la ragazza dagli occhi verdi. “Perché non salta addosso a Destiny, se le piaccio?”.
Ma lui non sa la verità: Bea si è dimenticata di lui. A lei non importa più nulla di ciò che fa… o di chi guarda…
Il viaggio in taxi va avanti così finché il l’autoveicolo non si ferma e fa scendere i ragazzi. Corrono verso la grande villa bianca della loro amica: Martha è una ragazza molto ricca proprietaria di diverse ville in tutta la città. Ovviamente ha sempre vestiti all’ultima moda a accessori fashion. Ma è sempre stata una ragazza d’oro.
-      Benvenuti, amici miei! – urla la proprietaria dell’abitazione allargando le braccia non appena vede Beatrix. Quelle due si conoscono dall’asilo.
-      Grazie ancora per averci invitato, Martha… è stato molto gentile da parte tua…
Entrano tutti e otto. Tutta la casa è avvolta dall’ombra che sembra quasi regnare. Ci sono decorazioni qua e là, con un lunghissimo tavolo con sopra qualsiasi tipo di pietanza…
-      È… bellissimo – dice Destiny con occhi spalancati vedendo il cibo che traboccava dal tavolo. Si precipita verso la sua meta in un batter d’occhio, tant’è che Bellatrix e Bea non si sono accorte di questo suo repentino movimento, almeno non inizialmente.
Poi Bea si guarda un po’ intorno: vede Bellatrix e Rebecca parlare insieme e commentare ogni ragazzo che passa lì vicino; Clarissa è lì vicino alla finestra con un ragazzo di cui Bea non sa niente, come tutti gli altri in fondo; Samuel, Markus e Elinor sono vicino allo stereo a parlottare.
La ragazza dagli occhi verdi nota perfettamente Sam che la guarda insistentemente e perciò decide di guardare altrove per non dargli spago. Eli e Mark sembrano molto vicini, uniti tant’è che tutti pensano che stiano insieme. In realtà non è così: quei due si definiscono migliori amici, ma nessuno gli crede. Però… lo sguardo di Elinor è perso: Bea osserva bene che lo sguardo della sua coetanea è rivolto a qualcuno di particolare. Qualcuno di sua conoscenza…
Dopo un po’, Beatrix si avvia verso l’uscita per prendere una boccata d’aria e si accorge che per arrivare alla porta deve passare accanto ad un altro tavolo con sopra moltissimi regali. Tutti sanno che è il compleanno di Martha, dopotutto. E nota un portachiavi che splendeva sotto le luci da discoteca: un quadrifoglio con migliaia di diamantini e una scritta sul retro, “Non abbandonare mai i tuoi sogni… sono davvero troppo importanti”. Che belle frasi.
La ragazza rimane a guardarlo senza rendersi conto di prenderlo in mano e farlo roteare in essa.
-      Ti piace? – le chiede una voce alle spalle. Solo in quell’istante Beatrix si rende conto di aver preso in mano quell’oggetto sbrilluccicante e perciò, per paura, lo rimette a posto sul tavolo.
-      I-io… sì, è molto b-bello… - risponde senza girarsi. Le trema la voce per il timore di guardare dietro e vedere chi le ha posto quella domanda tanto banale.
-      L’ho regalato io a Martha – dice ancora quella voce che suona troppo bene. Solo allora, la voglia di vedere a chi appartenga quel suono meraviglioso porta Bea a girarsi all’indietro…
-      È un bel regalo. – dice semplicemente guardando chi le sta dietro. Un uomo alto, capelli castani con occhi grigi-viola e un fisico da far invidia a qualsiasi atleta del mondo, le è dietro tutto sorridente.
-      Grazie… - risponde quello dagli occhi unici. Sì, perché non se ne vedono di occhi così tutti i giorni. Beatrix gli rivolge un mesto sorriso e si allontana con le gambe ancora tremanti. Samuel la guarda da lontano e la segue senza farsi notare da Elinor o da Destiny.
Intanto la ragazza dai lunghi capelli castani si affretta ad arrivare alla porta per poi prendere il giaccone. È pur sempre Febbraio e l’aria fredda della sera si fa sentire volentieri. A lei piace quella stagione che tanti odiano.
Apre la porta e sente un folata di vento scompigliarle i capelli. Non si fa troppi scrupoli, ed esce seguita da Sam che non si fa notare. La ragazza arriva alle altalene che ci sono nell’immenso giardino di quella sontuosa villa. Si siede su una di esse, ed incomincia a dondolarsi lentamente avanti e indietro, proprio come faceva da bambina, sempre nella stesso giardino. La luna si fa spazio dopo qualche minuto, e le stelle brillano così tanto che sembrano voler attirare tutta l’attenzione su di loro. Beatrix rimane per un tempo indefinito così, a guardare quel manto stellato che la sovrasta.
Le mani nelle tasche dei jeans, scaldano le gambe. Sente freddo ma non le importa: le verrà il solito raffreddore per due giorni o forse meno, ma a chi importa? Preferisce tre volte godersi quello spettacolo a avere l’influenza che restare dentro a litigare con Samuel.
Ma poco dopo qualcosa si muove dal fondo del vasto prato dietro a lei. Però cerca di non farci caso… continua ad ammirare le stelle e la luna, quel satellite che affascina tanto l’uomo.
-      Ciao. – dice qualcuno alle sue spalle facendola alzare di colpo in piedi. Beatrix si gira lentamente. La paura ora è davvero tanta. Ma la curiosità non scherza.
-      Sei tu… - dice l’adolescente che si è spaventata per nulla: è l’uomo di prima che la fissa come divertito. Bea non si rende conto nemmeno che gli ha dato del tu.
-      Che fai qui, sola soletta? – le chiede avvicinandosi lentamente, quasi per farla abituare alla sua presenza. L’altra lo guarda inizialmente con timore: in fondo è un completo sconosciuto…
-      Niente… guardavo le stelle… - e dicendo questo si adagia a terra mettendosi seduta sull’erba fresca. Lui la segue e le si mette accanto senza mai attirare la sua attenzione tanto da farla girare.
-      Sono davvero belle, non credi? – chiede lui osservando quel cielo luminoso.
-      Già… sai mi ricordano il regalo che ho visto prima, quello che tu hai fatto a Martha. – la ragazza sorride.
-      Perché, scusa? – chiede ora molto curioso.
-      Perché quel portachiavi brillava proprio come le stelle.
-      Sì, hai ragione – ridacchia un po’ lui come divertito. Solo in quell’istante Beatrix si accorge di avercelo a neanche 30 centimetri di distanza. – Che hai? – chiede il 20enne vedendo l’altra come spaventata.
-      Niente. - dice lei riportando l’attenzione al cielo. Poi comincia a pensare: perché quell’uomo è lì con lei? Vuole farle del male? Però bisogna ammettere che non è tanto male.
-      Comunque, piacere: mi chiamo Matthew. – porge la mano lui sorridente.
-      Ehm… ciao, io sono Beatrix. – risponde lei stringendogliela. Poi lo guarda ancora: è un bel ragazzo, ma può fidarsi di qualcuno che non conosce? – Scusa la domanda: perché sei qui, se non hai la stessa età di Martha, almeno così credo?
-      Facile: è la sorella di una mia amica, Giuly, ce l’hai presente?
-      Ah, giusto. Me n’ero completamente dimenticata! – riprende aria – Quanti anni hai?
-      Venti, e tu? – e adesso che fare? Si passano 6 anni, e non sono troppo pochi.
-      Io? Ehm… sai che non si dice l’età di una donna, vero? – cerca di cambiare discorso.
-      Ok, ok. Indovinerò: ne hai 17?
-      No, magari…
-      Allora 14. – dice infine più che sorridente.
-      Come hai fatto ad arrivare a quel numero? – chiede lei incredula.
-      Facile: nessuno direbbe che hai la mia stessa età, quindi non sei maggiorenne. Così ho pensato che magari ne avevi 17, visto il tuo modo di parlare serio. Ma poi tu mi hai detto di no, quindi ci sono arrivato per logica: da come parli si vede bene che hai molti sogni e speranze. – dice il tutto sorridendo.
-      Wow! complimenti, Matthew. Hai indovinato! – solo dopo si rende conto di avergli rivelato ormai la sua vera età. Magari si può fidare… non sembra tanto male.
-      Lo sapevo.
I discorsi si susseguono senza sosta, finché l’uomo comincia a parlare di un argomento che tocca nel profondo la ragazzina.
-      Oggi non è una bellissima giornata…
-      E perché, se posso saperlo? – chiede ormai lei che si fida più o meno.
-      Certo che lo puoi sapere… - comincia sorridendole – Ho litigato con una mia amica, una mi cara amica…
-      La tua ragazza? – chiede lei interrompendo il discorso. La curiosità la spingeva a fare cose di cui le non voleva essere colpevole.
-      No, una mia amica. – risponde tranquillo – Abbiamo litigato perché…
-      Non vuoi che io lo sappia, non è così? – chiede un po’ triste la ragazza.
-      No, non è per te, ma…
-      Lo so che intendi. Anche per me è lo stesso. Ma posso dirti una cosa? – Bea aspetta l’annuire di Matt – Ti ammiro molto: fin ora hai parlato dei tuoi amici con me senza farti troppi scrupoli, e questo non è da tutti: infondo io e te non ci  conosciamo, ma tu ti sei fidato… - poi prende aria – Io non so se ti avrei parlato così bene dei miei amici, specie se sei uno sconosciuto. Sei davvero molto gentile: ti sei fidato in qualche modo di me, un’ estranea.
-      Per così poco.
-      No, non è poco, Matt. Tu sei molto buono: parli molto bene dei tuoi amici, e scommetto che loro fanno lo stesso con te. Perché? Semplice: perché ti vogliono bene. Non è da tutti avere un amico come te. E scommetto che quella discussione che hai avuto oggi con quella ragazza lei se l’è dimenticata. Vedrai che tutto tornerà come prima. – dice tutto d’un fiato, forse per paura che lui la possa interrompere per andarsene.
-      Grazie…
-      E di che? – chiede sorpresa Beatrix per quell’affermazione.
-      Per avermi confortato. - ormai quei due si guardando negli occhi. E la ragazzina si ci può perdere dentro: un mix di grigio e viola piuttosto particolare.
-      Capirai, per così poco…
-      Bhè, sai su un punto forse hai ragione: sono molto buono e gentile con tutti, anche con gli sconosciuti. È proprio nella mia natura comportarmi così. – poi nota lo sguardo sorpreso della ragazza seduta ormai vicinissima a lui – E sai un’altra cosa? Sono proprio fortunato ad avere amici come loro perché…
Capirete da soli che il discorso di quel 20enne dure molto, e mano a mano annoia Beatrix, che comincia davvero a stufarsi. Poi un grido.
-      La pianti per favore?! – urla Bea senza accorgersi di ciò che ha fatto: lui ormai era passato al discorso sulle ragazze che gli corrono dietro. E a lei dà fastidio. Ma perché?
-      Cos’hai? – chiede l’altro con occhi sbarrati.
-      Parli sempre di ragazze che ti corrono dietro… datti una regolata. – non si spiega il motivo per cui parlava così, non è da lei.
-      E che c’è di male? – poi con uno sguardo fugace guarda la ragazzina – Sei gelosa?
-      Io?? – la 14enne ci pensa per poi rispondergli – Ma come fa a piacermi uno che conosco da poche ore, se non di meno?! – la rabbia si fa sentire. E poi è vero che si conoscono solo da pochissime ore.
-      Scusa, chiedevo solamente, è.
-      Non fa niente, è solo che… - lo sguardo le va all’erba. E lì si accorge per la seconda volta che ormai sono uno attaccato all’altra. – Non mi piace quando si parla di altre ragazze, chiunque lo faccia… - poi riguarda gli occhi grigi-viola – Mi sento come esclusa…
-      Davvero? – chiede lui con sguardo malizioso. Uno sguardo inquietante.
-      Che fai? Pensi davvero che facendo quegli occhi io mi sciolga davanti a te, è? – chiede Beatrix perdendosi nel suo sguardo.
-      Sei sicura che non cadrai ai miei piedi? – chiede lui sempre con quel sorrisetto avvicinandosi sempre più.
-      Ehm… io… - panico.
-      I tuoi occhi sono davvero di un bel verde, sai? – afferma più che altro lui mettendole una mano sulla guancia destra, la quale si imporpora pian piano.
-      G-grazie… - terrore. Gli occhi della ragazza sono spalancati ormai. Che fare?
-      Sai… - ormai è a 5 centimetri di distanza ed anche l’altra mano è appoggiata al viso di lei. – Da qui non si torna indietro… - le sussurra sulle labbra rosa.
-      Non sapresti continuare… - finalmente la 14enne dice qualcosa di senso compiuto. Sono così vicini che uno sente il respiro dell’altro sul volto.
Poi qualcosa cambia improvvisamente: lui si fa triste.
-      No, hai ragione… - si allontana velocemente fissando un altro punto indeterminato. – Non posso… magari se fosse stato ieri, l’avrei anche fatto…
-      Perché? – alla ragazza in parte dispiace, in parte no.
-      La discussione che ho avuto con quella mia amica era proprio per questo: ho conosciuto una ragazza qualche tempo fa, e dopo due giorni l’ho baciata così, come se fosse la mia fidanzata da una vita, e la mia amica s’è arrabbiata. È estremamente gelosa.
-      Hai mai pensato che le piaci, almeno un po’? – chiede sorpresa del fatto che Matt non avesse mai pensato a questa possibile eventualità.
-      No, è impossibile: ci passiamo 6 anni e poi la conosco da un po’, non molto. Non ci crederei neanche se si dichiarasse… - ma l’uomo si accorge subito che qualcosa non va: l’altra lo guarda quasi con odio… - Ehi, tutt’apposto?
-      Sì, sì, ma io non pensavo che… lasciamo stare. – Il suo sguardo si dirige vero le altalene poco distanti.
-      Cosa? Mi nascondi qualcosa, forse?
-      Niente… - ma il suo sguardo è sempre quello.
-      Non ti fidi di me?
Sono delle parole forti, pesanti, quasi dette apposta per far sentire in colpa quella “bambina”.
-      Certo che mi fido di te, nonostante il fatto che ci conosciamo da poco…
-      Sicura? A me non pare. – dice lui sicuro.
-      Sei tu che non ti fidi di me… - dice lei con il broncio.
-      Io non mi fido? Ma stai scherzando? – lo sguardo di Matt è più che sorpreso.
-      Sì, perché pensi che avendo sei anni meno di te, e quindi sono una bambina, vada a dire a questo mondo e quell’altro che mi hai baciata. Che un uomo di 20 anni mi ha baciata… ma ti rendi conto? – la rabbia e l’ira crescono sempre più.
-      Non ti capisco…
-      Tu non fidi di me, non è vero, forse? – per un attimo la calma e la pazienza regnano.
-      Certo che mi fido di te. È degli altri che non mi fido…
-      Tu pensi che io lo vada a dire a tutti? Tu pensi sul serio che vada a urlare ai 4 venti che un 20enne mi ha baciata?
-      Io non ti ho baciata. – dice lui come offeso.
-      Ok, hai ragione: non mi hai baciata, ma quasi… ma rimaniamo sempre al punto di partenza. Tu non ti fidi di me. Io sì, ma tu no.
-      Io mi fido di te, capito? – dice lui alzando leggermente la voce.
-      Davvero? – la voce della ragazza assume un tono diverso, come dolce.
-      Certo, me l’hai detto tu, no? – sul volto dell’altro si allarga un sorriso.
-      Grazie… - poi una risatina prende il sopravvento su Bea che scoppia a ridere.
-      Perché ridi?
-      Perché ho capito che devo fare una cosa importante…
-      Cosa? – chiede lui curioso.
-      Non te la dico.
-      E perché no? Non hai detto che ti fidi di me?
-      Sì, ma se te la dico… non c’è gusto… - continua lei sempre ridendo.
-      Mi nascondi troppe cose, ragazzina, sai?
-      Ok, ok… è giunta l’ora di svelartene uno. – poi si fa seria. Lo guarda intensamente finché non si accorge che lui si è perso nei suoi occhi verdi. Perfetto. Sorride. Si avvicina e gli mette le mani attorno al collo intrecciandole. Si sente solo un cuore battere. Per l’ansia, per l’emozione o per la rabbia? Nessuno mai lo scoprirà…
Poi si avvicina ancor di più. Un sorriso si fa largo sul volto di entrambi. I nasi si sfiorano pian piano. Lei socchiude leggermente gli occhi, seguita da lui. La distanza è minima…
Un bacio sulla guancia. Uno di quelli normali semplici… senza troppi giri di parole…
-      Grazie Matt… - gli sussurra all’orecchio abbracciandolo.
-      Anch’io… - la tira a sé, tant’è che ormai lei è seduta su di lui. – Ma non m’incanti, piccola imbrogliona… questo non è un segreto. – la stringe forte.
-      Lo so che sono ciò che hai detto, sai? – si stacca piano e gli sorride. Uno di fronte all’altro, e poi… e poi il buio, perché entrambi chiudono gli occhi nel momento in cui lei si avvicina troppo al viso di lui. Un bacio. Semplice, casto, veloce… secondi? Sì, forse è durato per 2 secondi, abbastanza per far provare a lei delle sensazioni strane: baciare uno che ha 6 anni più di te non è una cosa di tutti i giorni.
-      Perché…? – chiede lui dopo qualche secondo di silenzio, non appena si staccano.
-      Perché avevo voglia di farlo, tutto qui… problemi?
-      No, no… ma non avevi detto che non provavi nulla per me? – chiede lui con un sorrisetto compiaciuto.
-      Sì, e non mi sbagliavo: tu non mi piaci. Non bisogna amare una persona per darle un bacio, non credi? – chiede più che sorridente e forse anche un po’ divertita dalla buffa espressione del nuovo amico.
-      Sì, hai ragione…
Parlano tanto. Ma non si rendono conto che qualcuno è lì, proprio dietro loro. Quel qualcuno corre via dentro.
-      Bea!!! Dai, dobbiamo tornare a casa! – le urla Destiny, ma appena si accorge della situazione si sta zitta terrorizzata.
-      Arrivo!!! – urla di rimando Beatrix. Un po’ scocciata, ma infondo doveva pur sempre tornare a casa, e sono già le 23:35.
-      Te ne vai già? – chiede l’uomo.
-      Sì, devo scappare senno che racconto a mio padre? Mica sono libera come te, grande uomo… - dice scherzando e alzandosi in piedi pulendosi i pantaloni.
-      Ok, capisco. Ma… ci rivedremo, vero? – la ragazzina se lo guarda per qualche secondo un po’ pensierosa: veramente vuole tenersi a contatto con lei? Wow.
-      Certo, perché no… - poi si rigira e vede Destiny che la continua a guardare curiosa – Allora… ci sentiamo, Matthew. Buona notte.
-      Notte, anche a te. – dicendo ciò le dà un bacio sulla fronte, per poi lasciarla andar via con la sua amica. – “Ciao piccola peste…” – pensa lui quando ormai non la vede più difronte a sé.
Le due 14enni rientrano nella grande villa e notano una scena alquanto strana: Elinor e Samuel che si baciano. Non è possibile!
-      Oh mamma… - dice Beatrix assieme ad una Destiny sbalordita.
-      Mi sa che vi siete perse qualcosa… - dice Rebecca sorridente e avvicinandosi alle due con la bocca aperta.
-      Eh già… - dicono Bellatrix e Clarissa.
-      Non me lo sarei mai aspettato… non da lei! – dice Destiny un po’ confusa…
-      A te non dà fastidio? – chiede Rebecca a Bea. Gli sguardi delle amiche cambiano radicalmente.
-      No… certo che no. Sono liberi di fare ciò che vogliono… io ormai ho altro a cui pensare… - dice come pensierosa.
-      Parli del fichetto lì in giardino, forse? – azzarda Destiny a cui viene subito coperta la bocca da Beatrix…
Il viaggio di ritorno è più corto e in un lampo tornano a casa.
È mezzanotte precisa... e a Bea arriva un sms sul cellulare.
-      Buonanotte piccola e fastidiosa peste… da Matt
-      Anche a te, grande uomo… da Bea
Fine flashback… torniamo al presente… 27-01-2012
E così quei due si sono conosciuti ad una festa. Eh già… un incontro casuale ha fatto in modo che scattasse una scintilla d’amicizia tra i due ragazzi, tra quella bambina e quell’uomo. Così differenti o forse un po’ uguali?
Quali sono i loro sogni?
Semplice.
Lui vuole scrivere romanzi. E lei vuole leggerli per sempre…
Perché non si stancherebbe mai di leggere le poesie del suo nuovo amico, del suo Matt.
Perché non si stancherebbe mai di farsi chiamare da lui Smile.

 
 

Spazio della Scema **

Ciao, e buonasera a tutti! Allora, non mi assalite di domande nelle recensioni che giuro di rispondervi qui, ora, perché già immagino che domande mi possiate fare.
Questa OneShot è dedicata ad una persona davvero speciale ** e si tratta del mio nuovo amico. È qualcuno di estremamente importante perché… c’è sempre per me… c’è sempre a consolarmi…
Ovviamente vi dico subito che ciò che ho scritto non è accaduto veramente ^^” figuriamoci… =)
Spero tanto che lui legga ciò perché ne sarei davvero onorata se un poeta come lui legga la mia umile OneShot dedicatagli.
Io non so bene perché l’ho scritta… non è una cosa normale perché lo conosco da solo una settimana, ma so che gli voglio già molto bene. ^^
È speciale e basta, e vi prego ci non chiedermene il motivo.
I personaggi? A volte, come avrete ben visto, ho abbreviato i nomi, senno addio cuore.
Bea= Beatrix ; Sam= Samuel ; Matt= Matthew.
Ma si era capito, no??
Ok, ora non so più che scrivere… ^^”   ehm… spero tanto che ci sia piaciuta, ovviamente perché è da 3 giorni che la scrivo… -.-“ sono proprio scema.
E credo che non faccia tanto schifo quanto l’ultima che ho scritto, visto che non faccio la lista della spesa, non ripeto sempre le stesse cose e sono introspettiva. Quindi stavolta mi ci sono davvero impegnata… a voi il voto!
Tanti bacioni,
B_E_K
P.s. se questa persona leggesse questa OneShot la prego di scrivere una brevissima recensione… o di mandarmi un messaggio di conferma (se gli piace o no).
  
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