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Autore: happylight    26/01/2012    4 recensioni
John H. Watson è un medico.
E come tale conosce perfettamente i sintomi ed i segni di una crisi di astinenza.
Ma mai, mai e poi mai, avrebbe mai pensato di poterli provare su sé stesso.

SPOILER 2x03
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John H. Watson è un medico.

E come tale conosce perfettamente i sintomi ed i segni di una crisi di astinenza.

Ma mai, mai e poi mai, avrebbe mai pensato di poterli provare su sé stesso.

Eppure, eccolo lì.

In piedi, davanti al finestrone del salotto del 221B di Baker Street. Gli occhi fissano le luci delle auto che scorrono sulla via sotto sottostante, le orecchie ascoltano i rumori ovattati della strada, le voci delle vite che passano davanti al suo sguardo.

Ma non li vede davvero, non li sente davvero.

I suoi sensi, il suo intero corpo è focalizzato lì, nell’unico punto all’interno del suo petto, quella briciola da cui sembra partire una raggiera infinita di piccoli, minuscoli fili invisibili che si avvolgono attorno al suo cuore, circondano i polmoni e gli paralizzano il diaframma. Poi salgono su, attraversano la colonna vertebrale e si insinuano in tutto il cranio, lo riempiono.

Gli impediscono di respirare, non riesce a parlare, non riesce a muoversi.

Nulla sembra contare, niente avere valore a confronto con quel granello, quella minuscola sensazione che da lì parte e si spande come una corrente elettrica in tutto il suo corpo.

Come un’onda, una marea, monta e lo colpisce. Lì, vicino al cuore.

Si blocca.

Dolore.

Dolore ovunque. Immenso, fortissimo.

Un singulto gli sale alla gola, ma lo trattiene.

Non sarebbe abbastanza, non potrebbe descrivere a sufficienza il suo spasmo, la sua sofferenza. Allora lo soffoca, lì dietro la lingua, mentre un sapore amaro gli si spande in bocca.

Non gli dà tregua, quel male.

Lo tiene bloccato lì in quel limbo, davanti al vetro freddo della finestra, fermo e immobile.

Ma servirebbe a qualcosa muoversi? Avrebbe senso forse?

Si gira un attimo attorno.

A che pro tornare a vedere, a muoversi, a toccare, se tutto ciò che i suoi occhi incontrano è solo un appartamento vuoto?

A che serve sfiorare la carta spessa dello spartito e il legno scuro del violino, se le sue orecchie non sentono il suono che le mani bianche ne sanno trarre?

Perché sedersi accanto al camino, se non si può sentire lo sguardo di ghiaccio dalla poltrona di fronte attraversarti dentro fino a fissarti l’anima?

Perché andare in cucina, prepararsi la cena, se non si può essere interrotti da qualche strano esperimento, o da una voce lamentosa che chiede una tazza di tè?

Perché respirare, sentire il battito del cuore, il pulsare del sangue nelle vene, se Sherlock Holmes è morto?

John si sente vuoto, accartocciato su sé stesso.

Nulla, nulla gli sembra avere valore, tranne quel dolore sordo e continuo.

Fa male, ma ne è dipendente. Vuole continuare a provarlo, vuole continuare a sentire le piccole lame che gli trapassano senza sosta il cuore.

Perché è una conferma, una prova tangibile che è vero, che è successo davvero.

Che quei buchi sul muro sono stati fatti dalla pistola di Sherlock in un eccesso di noia. Che il cappello da caccia è lì sul tavolino dove lui lo aveva lanciato. Che il tabellone del Cluedo è attaccato accanto allo specchio, trafitto dalla mano di Sherlock armata di pugnale nell’attacco di rabbia dopo la sconfitta.

È vero, è tutto vero.

Ed è tutto quello che gli è rimasto.

Ha solo oggetti vuoti, a cui attaccare pezzetti di anima. Quelli sono la sua droga, il suo cerotto alla nicotina.

Quelli, ed una tomba scura e lucida su cui vedere riflesso il proprio volto.

Gli servono, ne sente il bisogno.

Come se sfiorare il marmo nero potesse fargli sentire tra le dita la carezza leggera dei capelli di Sherlock, o udire il suono della sua voce.

Non serve a niente, è inutile. Lo sa perfettamente.

Ma John non smette.

Ancora per un po’, non vuole guarire.


 

 

Note & Chiarimenti

Scusatemi per questa cosa angst da morire, ma in qualche modo ho dovuto esorcizzare l'ultimo episodio... Quindi eccola qui!

Grazie a chi ha letto, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione anche piccola piccola!

   
 
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