Anime & Manga > Ranma
Ricorda la storia  |      
Autore: Amy Dickinson    26/01/2012    1 recensioni
Allora... questa storia è un bel po' vecchiotta ma ho pensato comunque di pubblicarla, spero che possa piacervi^^
Kasumi e Tofu sono una coppia che la Takahashi ha un po' lasciato da parte e che, invece, secondo me avrebbe meritato più spazio ed una bella conclusione.
Qui troviamo la maggiore delle sorelle Tendo alle prese con le faccende di casa quando l'improvviso discorso del padre le farà finalmente aprire prima gli occhi e poi il cuore...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kasumi Tendo, Tofu Ono
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A volte basta poco per essere felici


Kasumi

"Oh che bella giornata!"
Quella frase mi uscì spontanea.
Come ogni mattina mi alzai presto per preparare la colazione alla mia famiglia e per sbrigare le faccende di casa.
Portai il cibo in tavola mentre gli altri prendevano posto. Mio padre, Soun Tendo, fu il primo ad accomodarsi, seguito dall’anziano maestro Happosai che rientrava da una notte di scorribande per la città in cerca di biancheria intima femminile - della quale era pieno il fagotto che gli vidi precedentemente riporre in camera sua.
Poco dopo arrivarono anche le mie sorelle minori: Nabiki, la secondogenita, con in mano un mazzo di fotografie che ritraevano una ragazza col codino a seno nudo - e ne sembra molto entusiasta, sapendo che con ogni certezza le avrebbe vendute tutte ed avrebbe guadagnato un sacco di soldi…- e poi la più piccola, Akane, una ragazza molto graziosa ma forse un po’ mascolina nel modo di fare, che tutto sommato è la cucciola di casa.
“La colazione è pronta!” gridò mio padre rivolto ai nostri ospiti di sempre. Genma Saotome, vecchio compagno di allenamenti di mio padre, e suo figlio Ranma, un ragazzo forte e coraggioso - entrambi praticanti le arti marziali.
Una volta richiamati si dissero pronti ad entrare per far colazione, ma stavano ancora lottando fra loro e caddero entrambi nel laghetto del nostro giardino. Chiunque si impressionerebbe se al posto di un uomo ed un ragazzo vedesse uscire dall’acqua un panda ed una ragazza. Ma noi siamo ormai abituati alle loro trasformazioni. 
La colazione trascorse presto fra litigi e colpi, come ogni giorno da quando il signor Saotome e Ranma sono qui. Infondo è bello averli con noi perché, benché mi diano molto lavoro da fare, rendono la nostra vita movimentata e questo è positivo perché dalla morte della mamma non avevamo mai trovato una stabilità forte come questa e ciò non può rendermi che felice.
Soprattutto sono molto contenta di vedere che mio padre ha ritrovato il suo amico di gioventù e mia sorella Akane un ragazzo che in futuro sarà suo marito. Vederli litigare ogni giorno mi fa pensare che per loro ci sarà un futuro bellissimo, pieno di amore e belle sorprese, o almeno è ciò che mi auguro per loro. Quanto a Nabiki, beh, credo che l’uomo che un dì sceglierà di sposare sarà un ricco rampollo che potrà soddisfare la sua richiesta di avere tanti soldi. Io sono un po’ la mamma della casa, mi occupo di tutto, non solo perché sono la più grande ed è mio dovere, ma anche perché mi piace rendermi utile.

Dopo colazione i ragazzi andarono a scuola, il maestro Happosai uscì ed in casa rimasero mio padre ed il signor Genma che, come loro solito, stavano giocando.
Avevo appena terminato di lavare i piatti e mettere in ordine la cucina quando mio padre mi chiamò dal giardino chiedendomi di preparare il tè con i sakuramochi.
Quando glieli portai mi chiese di sedersi accanto a lui per un po’, io avevo ancora molto da fare ma decisi che avrei terminato le faccende in seguito.
“Kasumi, dimmi figlia mia, tu sei felice?”
“Ma certo papà, perché me lo chiedi?”
“Perché temo non sia davvero così… ”
Mi aveva preso del tutto alla sprovvista.
“Papà, io sto benissimo. Non devi preoccuparti per me, davvero, non ce n’è alcun bisogno”
“Tesoro, sarò sincero con te…Ormai hai ventidue anni, sei ancora giovane, fino ad ora ti sei sempre occupata di tutto, ma non ti sei mai goduta la vita… Ti sei mai innamorata in tutto questo tempo, Kasumi?”
Temevo che un giorno me lo avrebbe chiesto.
“Beh sì…” mi limitai a rispondere.
“Davvero?” gli occhi di mio padre si illuminarono.
Io annuii timidamente con il capo.
“E chi è il fortunato? Lo conosco?”
“Papà…Non devi preoccuparti per me… Io sto bene qui con voi…”
“Sì Kasumi, ma io vorrei tanto vederti sposata…”
“Ma papà, lo hai detto anche tu che sono giovane…”
“Certo, ma io sto invecchiando figlia mia…Akane è ancora piccola e non sembra intenzionata a sposare Ranma, almeno per ora… E su Nabiki sai come la penso…Ti prego Kasumi, se sei innamorata, apri il tuo cuore, non sacrificarti per noi”
“Papà, ma ne sei sicuro?”
“Sì” rispose risoluto.
“Beh non so se mi sposerò…insomma non è una cosa che posso decidere io da sola. Ma stai tranquillo papà, non sto facendo nulla che non voglia fare, per me è un vero piacere stare con la mia famiglia”
“Oh cara, sei un angelo in Terra…” gli occhi, pieni di ammirazione, divennero lucidi di lacrime.
“Però se ti fa stare meglio, prometto che penserò al mio futuro, va bene?”
“Ne sono felice”  
Si commosse senza freni. Ci abbracciammo affettuosamente, poi portai via il vassoio e tornai a sbrigare il mio lavoro.
Era mattina inoltrata ed uscii di casa per andare a fare la spesa e sbrigare alcune commissioni. Durante il giro ripensai a quello che mi aveva detto papà e avevo davvero preso in considerazione il fatto di pensare al mio futuro. Forse aveva ragione lui, non dovevo trascurare il fatto che ero innamorata di una persona - questo accadeva da molti anni, ed era una cosa che avevo all’incirca ignorato perché avevo pensato prima al bene della mia famiglia che al mio. Forse avrei fatto bene a dichiararmi, ma non era detto che lui provasse lo stesso per me.
Ma a cosa serviva fuggire e correre lontano dai propri sentimenti se quelli rispuntavano puntualmente dal nulla? Per due anni Ranma ed Akane avevano fatto come cane e gatto, ma il risultato era sempre lo stesso: si ritrovavano rispettivamente al punto di partenza e finché uno di loro non si sarebbe aperto all’altro nulla sarebbe cambiato.
Io non volevo che la situazione rimanesse statica a lungo, forse sarebbe stato peggio continuare ad aspettare una sua mossa e, ancora di più, lo sarebbe stato rimandarne una mia.
Mi feci coraggio e decisi che era arrivato il momento di prender posizione, non potevo essere per sempre la buona e sola Kasumi Tendo.


Tofu
Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo, me lo ricordo bene…
Il mio ambulatorio era praticamente vuoto se non fosse stato per una vecchietta venuta per il controllo mensile. Stavo bevendo una tazza di caffè quando sentii una voce a me familiare.
“E’ permesso? Dottore, posso entrare?”
Oh, no. Era Kasumi.
Ecco che l’agitazione cominciò a salire alle stelle.
“Ma-ma-ma-ma certo…”
Allora la vidi entrare. Era bellissima, come sempre.
I suoi lunghi capelli erano raccolti in una coda e gli ricadevano morbidamente su una spalla. Un abitino a fiori avvolgeva il suo corpo ed un sorriso dolcissimo illuminava il suo viso. Il suo profumo mi investì in pieno.
“Buongiorno dottore” salutò.
“Buo-buong-giorno Kasumi..” balbettai come un idiota rivolto a lei ma girato verso lo scheletro che tenevo in ambulatorio.
“Ha un attimo per me, dottor Tofu?”
“Sì Ka-Kasumi…dammi del tu però…sono un medico ma ci conosciamo da mo-mo-mo-mo-molti anni…”
“Sì, è vero…Vorrei parlarti, se non disturbo…”
“Ma no…non disturbi af-f-fatto…vuoi un po’ di caffè?” mentre lo dissi versai la bevanda bollente sui miei piedi senza rendermene conto e lanciai un gridolino per il dolore provocato dalla bruciatura.
“Va tutto bene?” Kasumi mi si avvicinò e io mi agitai ulteriormente.
“Sì sì… sto benissimo”
“Allora, ecco… devo dirti una cosa molto importante” il suo volto era teso e serio - avrei voluto poter dire lo stesso del mio.
“Ahahahah… dimmi tutto…”
“Tofu io e te ci conosciamo dai tempi delle scuole medie. Tra noi non c’è mai stato nulla ma… io ti ho sempre ammirato perché dai il massimo in tutto quel che fai e nella vita ti sei realizzato, facendo il mestiere che hai sempre sognato”
Non so come ma qualcosa in me mutò: smisi di fare lo sciocco e divenni serio, pronto ad ascoltarla.
“Tofu io… non sono una ragazza di molte parole ma…”
Ma?
“Io ti amo”
Cosa?
“Da sempre”
Oh, Kasumi… la donna perfetta, irraggiungibile, la donna che pensavo di aver amato invano, aveva sempre condiviso quel segreto con me.
Non riuscii a muovermi tanta era l’incredulità.
“Non volevo turbarti ma ho ritenuto giusto tu lo sapessi, non volevo aspettare altro tempo perché ho già atteso e rimandare avrebbe peggiorato solo la situazione. Mi dispiace, non volevo metterti in imbarazzo. Ora è meglio che vada…”
Kasumi era turbata, ma anche in quello stato era bellissima, più luminosa di un raggio di sole.
Ma che diavolo stavo facendo? Non potevo lasciarla andare!
“Kasumi!” riuscii a dire, quasi gridando.
La afferrai per le braccia con forza ma senza farle del male.
“Tofu?”
Era smarrita, non sapeva cosa stesse accadendo. A dire la verità nemmeno io, era come se il mio corpo stesse facendo tutto da sé.
“Kasumi, mi hai reso così felice! Kasumi…Kasumi…anch’io ti amo! Lo so, sono un uomo di modeste possibilità e non ho nulla da offrirti ma….sono onesto e sincero, ti darei tutto il mio amore, non ti farei mancare mai nulla e farei di tutto pur di renderti felice”
Mi guardò con occhi che parvero impazienti.
“Kasumi…”
“Sì?” domandò timidamente.
“Vuoi passare il resto della vita con me?”
Non avevo anelli - certo, non potevo sapere che quello sarebbe stato il giorno in cui le avrei aperto il mio cuore – ma in un vaso c’era uno splendido fiore che avevo quella stessa mattina al parco, lo presi e glielo porsi.
Chinai il capo, pieno di vergogna. Ce l’avevo fatta!
“Lo desidero con tutto il mio cuore!” esclamò piangendo.
Si alzò sulle punte dei piedi, prese il fiore dalla mia mano e mi strinse in un dolce abbraccio. Ero in paradiso. Io, l’imbranato dottor Tofu, sarei diventato il marito di Kasumi…ancora non potevo crederci!
Presi coraggio, la guardai negli occhi meravigliosi e commossi. La cinsi delicatamente e la baciai.


Kasumi
Mi feci travolgere dai brividi del momento e ricambiai i suoi baci, in preda a una felicità che non avevo mai provato prima. Quello fu un giorno memorabile.
Il matrimonio fu bellissimo, tutti sorridevano ed ero circondata da tanti, tantissimi fiori. Ma il giorno più bello è stato quattro anni fa, quando Ranma ed Akane si sposarono e allo stesso tempo nacque la nostra Yuko.
Dalla vita si può avere molto, basta fare poco, quel poco che davvero basta ad essere felici. Da due parole dette con sincerità, può nascere quel frutto che nel dare felicità non è secondo a null’altro: il frutto dell’amore.

Fine

 

*********L’angolo di Amy*********

Ciao gente,
ho rispolverato questa ficcy da un vecchio quaderno e ho pensato di proporvela. E’ uno dei miei primi lavori in generale, ero piccola quando l’ho scritta, spero comunque che possa piacervi e, anzi, a tal proposito ci terrei a sapere le vostre opinioni ^^
Grazie,
Amy

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Amy Dickinson